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Sintesi

Nella realizzazione della mia tesina, ho voluto approfondire un periodo molto particolare della storia economica americana e mondiale: la rivoluzione industriale di massa. Tale importante rivoluzione scoppia in America nei primi anni del Novecento, periodo di grande prosperità  per tutta l economia americana. Siamo in corrispondenza dei cosiddetti Anni ruggenti , gli anni del Jazz e degli enormi grattacieli, dei primi movimenti femministi e delle leggi sul proibizionismo.

Estratto del documento

Indice degli argomenti

Breve introduzione alla tesina

Mappa concettuale degli argomenti trattati

1. STORIA Gli Anni Ruggenti

  Situazione economica

 Situazione politica e storica

2. DIRITTO Panorama politico Americano

  La Repubblica presidenziale

 Presidente Italiano e Presidente Americano:

analogie e differenze

3. ECONOMIA POLITICA/ SCIENZA DELLE FINANZE

Il Taylorismo e l’organizzazione scientifica del lavoro

4. INGLESE Mr. Henry Ford

 Ford’s Empire

5. ECONOMIA AZIENDALE

Ford Motor Company. L’azienda

 Approfondimento su: LA GESTIONE FINANZIARIA

6. MATEMATICA

Ricerca del Trend dei grafici presentati

7. ITALIANO Il Futurismo

  Il mito della macchina

 Il manifesto tecnico della letteratura futurista

Filippo Tommaso Martinetti

  OPERA: Ode all’automobile da corsa

9. INFORMATICA

Le soluzioni informatiche.

 Ford Motor Company. Ford esplora le nuove tecnologie grazie a eRoom

 3

10. BIBLIOGRAFIA Introduzione

Nella realizzazione della mia tesina, ho voluto approfondire un periodo molto

particolare della storia economica americana e mondiale: la rivoluzione industriale di

massa. Tale importante rivoluzione scoppia in America nei primi anni del Novecento,

periodo di grande prosperità per tutta l’economia americana. Siamo in corrispondenza

dei cosiddetti “Anni ruggenti”, gli anni del Jazz e degli enormi grattacieli, dei primi

movimenti femministi e delle leggi sul proibizionismo.

Dal punto di vista politico, troviamo il succedersi al potere di grandi Presidenti

Repubblicani come Hardin, Coolidge e Hoover che fecero del capitalismo più estremo il

loro punto di forza. In questo periodo di grande sviluppo e crescita troviamo le figure

di grandi capitalisti che crearono, in quegli anni, veri e propri colossi commerciali:

Rockefeller, Morgan e, soprattutto, Henry Ford.

Quest’ultimo fece sorgere in pochi anni un vero e proprio impero di proporzioni enormi

che lo fece diventare uno dei più grandi capitalisti americani.

Ford fondò nel 1913 la Ford Motor Company, un’azienda produttrice di automobili che

trovò subito grande fortuna all’interno di questo nuovo mercato. La produzione

fordista si fondava sulle teorie di Taylor dell’organizzazione scientifica del lavoro,

opportunamente sviluppate e ampliate negli anni successivi.

Nel contempo, il mito della macchina cominciava a spopolare anche oltreoceano, in

Europa, dove, in concomitanza al diffondersi di questo innovativo mezzo d

locomozione, si assiste alla nascita di movimenti letterari che fecero della velocità e

dell’automobile le loro muse ispiratrici. Stiamo parlano del Futurismo, corrente

letteraria e artistica che nasce dal genio del poeta italiano Filippo Tommaso

Martinetti che ne pubblicò i tratti essenziali sul quotidiano parigino “Le Figaro”, nel

1909.

Con un lungo “salto” nel futuro, mi sono portata ai giorni nostri per un’analisi generale

della Ford di oggi in particolare in relazione alle soluzioni informatiche da essa

implementate. L’utilizzo di software e Intranet è divenuto quindi essenziale anche

nell’azienda di Henry Ford che, dall’iniziale “allergia” a qualsiasi forma di ferrea

organizzazione, ha dovuto cedere all’utilizzo di software opportuni per gestire l’intero,

enorme apparato industriale che è col tempo diventata.

Ho deciso di approfondire gli argomenti sopra citati poiché, durante l’anno scolastico,

ho avuto modo di appassionarmi alla figura di Henry Ford un uomo che si è “fatto da

solo” e che con le proprie forze è arrivato non soltanto a costruire un qualcosa di

grandioso, ma è anche riuscito a fare qualcosa di concretamente utile per la collettività

arrivando, non da ultimo, a realizzare i suoi sogni.

È stato un uomo forte, importante e influente che ha contribuito in maniera

significativa a modificare il modo di “fare impresa” allora conosciuto e condiviso da

tutti, ponendosi molto spesso controcorrente ma tenendo fede tenacemente alle sue

idee e alle sue convinzioni. 4

Penso pertanto che sia stata una persona straordinaria e studiare i maniera

approfondita la sua vita è stato qualcosa di estremamente utile ed interessante.

Silvia Moraschi

5

6

Gli Anni Ruggenti

“Noi in America siamo più vicini al trionfo finale sulla miseria di quanto lo siamo mai

stati

nella storia di questa terra: quella che si prospetta al mondo oggi è la più grande era di

espansione commerciale della storia” (Calvin Coolidge)

Situazione economica

Per gran parte degli anni ‘20 gli Stati Uniti godettero di un periodo di sfrenata

prosperità: i prezzi dei beni agricoli e dei salari caddero alla fine della guerra, mentre

nuove industrie (radio, cinema, automobili e chimica) fiorirono.

Questo periodo di ricchezza e progresso, che venne poi identificato come la seconda

rivoluzione industriale (o anche “anni ruggenti”) , fu potenziato da vari fattori: la

disponibilità di terra, la diversità del clima e, suo corollario, la diversità economica.

Ma anche l'ampia presenza di canali e fiumi navigabili, in grado di soddisfare i bisogni

di trasporto dell'emergente economia industriale, l'abbondanza di risorse naturali,

garanzia di estrazione di energia a basso costo, trasporti rapidi e, non ultimo, la

disponibilità di capitali furono le basi su cui poi si

erse tutta la rivoluzione.

Non bisogna poi dimenticare i progressi

tecnologici nella produzione di ferro e acciaio,

fornaci a cuore

quali il processo di Bessemer e le

aperto che, combinati con innovazioni simili in

altri campi, su tutti quello chimico, permisero di

migliorare fortemente la produttività e

l'efficienza delle industrie. Nuovi mezzi di

comunicazione, quali il telegrafo e il telefono

consentirono inoltre di coordinare le azioni anche

a grande distanza. Anche l'organizzazione del

lavoro venne influenzata dall'innovazione.

Possiamo notare ciò nella catena di montaggio

pensata e adottata da Henry Ford o

nell’organizzazione scientifica del lavoro

teorizzata da Fredrick Winslow Taylor.

L'industria imparò a coordinare la diversità delle attività economiche attraverso aree

geografiche distinte. Per finanziare le attività su scala così vasta, emersero le imprese

come forma dominante di organizzazione del lavoro.

Gli agglomerati industriali crebbero tramite la composizione

1917. Ritratto di J.D.Rockefeller.

1917 ritratto di John D. Rockefeller trust

di , ricavando una singola impresa da tante imprese in

1917 ritratto di John D. Rockefeller,

competizione. I magnati della finanza appoggiarono le politiche governative del

ad opera di John Singer Sargent

laissez-faire. Le alte tariffe protessero le fabbriche statunitensi e i lavoratori dalla

7

competizione estera (che fu praticamente inesistente dopo il 1880); le ferrovie federali

sovvenzionate arricchirono investitori, agricoltori e lavoratori ferroviari, e crearono

centinaia di città e villaggi. Potenti industriali come Andrew Carnegie e John D.

Rockefeller potevano permettersi un elevato tenore di vita così come i loro impiegati,

essendo i meglio pagati al mondo. In un contesto di sanguinosa competizione per

l'accumulazione di beni e ricchezza, il lavoro competente dell'artigiano "vecchio

stampo" dovette cedere il passo ad ingegneri e lavoratori specializzati (pagati

profumatamente), visto che la nazione vedeva accrescere la sua base tecnologica. Nel

frattempo, un flusso persistente di immigrazione garantì la disponibilità di

manodopera a basso costo, specie nel settore minerario e in quello manifatturiero.

In questi vent’anni, l’America

conosce quindi un periodo fra i

più floridi nella produzione

industriale che la porta ad essere

la prima potenza economica nel

mondo. Tale primato venne

raggiunto anche grazie al primo

conflitto mondiale che aveva

fortemente pregiudicato

l’economia europea.

Un primo e fondamentale

aspetto di questa rivoluzione

riguarda sicuramente lo sviluppo

della produzione di massa e le

Primi cartelloni pubblicitari, segno della nascita del consumismo connesse trasformazioni

nell’organizzazione del lavoro e, contemporaneamente, l’abbassamento dei costi ed un

costante aumento dei salari generò un aumento della domanda, creando quel

fenomeno che dagli economisti moderni è chiamato consumismo.

È bene ricordare che il settore che più di ogni altro rappresentò questa nuova fase

dell’industrializzazione fu quello dell’automobile che, con il suo indotto di enormi

dimensioni (pneumatici, batterie, tappezzeria, cristalli) forniva lavoro e prospettive di

guadagno a moltissime persone.

Situazione politica e storica

Questo formidabile sviluppo ebbe luogo entro

un quadro politico caratterizzato dal dominio

incontrastato del Partito Repubblicano che fu

al potere, in quegli anni, con Warren Gamaliel

Harding (1921-1923), Calvin Coolidge (1923-

1928) ed Herbert Clark Hoover (1928-1932). Il 8

Un rito dei Ku-klux-klan

partito repubblicano si fece in questi anni strenuo difensore degli interessi del

capitalismo più estremo che aveva le sue roccaforti nelle grandi corporations

industriali e finanziarie nonché in uomini come Ford, Rockefeller e Morgan. Non a

caso, tutti i rami del governo a qualsiasi livello cercarono in genere di impedire ai

lavoratori di organizzarsi in sindacati e di organizzare scioperi. Le organizzazioni dei

Industrial Workers

lavoratori videro infatti ridursi la loro forza: molte di esse (come l’

of the world ) scomparvero, altre ridussero

notevolmente i propri iscritti (come per esempi

’American Federation of labour

l ). In questa fase

politica, incentrata sullo sviluppo spontaneo

delle forse del capitalismo e del mercato, vennero

del tutto dimenticate e trascurate le esigenze

della classe operaia, dei ceti medi nonché della

parte più povera della popolazione, i cosiddetti

having not . La completa assenza di una politica

sociale corrispondeva a scelte di carattere

fortemente conservatore e a tratti autoritario: gli

anni venti negli Stati Uniti furono sì gli anni

dell’automobile, del jazz e dei grandi grattaceli,

ma anche quelli della cosiddetta red scare (paura

di alcool dei rossi), degli arresti dei militanti comunisti e socialisti e del diffondersi di

movimenti filofascisti o razzisti (come il famigerato Ku – klux – klan). Tutto l’assetto

politico statunitense era di fatto imperniato su un deciso isolazionismo nei confronti

dell’Europa, fatto che limitò fortemente le immigrazioni e diffuse un clima di deciso

proibizionismo .

1

Con il termine Proibizionismo si intende un particolare periodo della storia statunitense in cui era

1

legalmente proibito produrre, importare, esportare e vendere bevande alcoliche. 9

La repubblica presidenziale

Nella repubblica presidenziale, il Presidente è anche a capo del Governo, in quanto

unisce in sé la carica di Capo dello Stato e di titolare del potere esecutivo.

La repubblica presidenziale più importante al mondo è sicuramente quella

statunitense che é stata scelta come forma di governo già alla fine del XVIII secolo

adattando il modello tradizionale della monarchia costituzionale pura, caratterizzato

da una netta separazione tra i poteri dello Stato, alla repubblica formata dalle ex

colonie inglesi. Lo schema presidenzialista è stato adottato anche da altri Stati

dell’America centro-meridionale e africani, generando spesso vere e proprie dittature.

Le repubbliche di tipo presidenziale si differenziano da quelle parlamentari (come

quella italiana) per una maggiore stabilità governativa poiché, generalmente,

l’esecutivo rimane in carica fino alla scadenza del mandato. È anche da sottolineare la

più netta separazione dei poteri nel senso che ogni organo costituzionale è un potere

“forte” del tutto indipendente ed autonomo rispetto agli altri poteri dello Stato (che

ricordiamo sono: legislativo, esecutivo, giudiziario). In questo tipo di repubblica,

infatti, non esiste un rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento (come avviene in

Italia) ma il Presidente è responsabile soltanto dei confronti del corpo elettorale che,

alla scadenza del mandato, può decidere se rieleggerlo o se porre la propria fiducia in

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