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Discipline plastiche: Arte del bronzo;
Storia: storia del Giappone, cenni Imperialismo, prima e seconda guerra mondiale;
Italiano: Lingua nel Giappone, hiku ed ermetismo a confronto.
Introduzione
L'argomento della tesina è basato su un interesse personale, da anni ormai coltivo la passione
per la cultura giapponese, iniziata da un manga prestatomi quando ero ancora un bambino, ho
iniziato a disegnare grazie agli anime, i cartoni giapponesi, arrivando ad apprezzare l'uso di
colori semplici o una linea nera di china su un foglio.
Soltanto da poco, studiando gli artisti dell'impressionismo, ho scoperto come le culture si
influenzino profondamente e che le mie letture abituali derivano da lavori di grandi disegnatori,
vissuti circa tre secoli fa.
Grazie al tipo di percorso scolastico che ho seguito, sono venuto a conoscenza dello stile
pittorico giapponese in maniera più approfondita, scoprendo poi che le influenze non si
limitavano a ciò, ma anche l'opera, la letteratura, la scultura, la tecnologia e anche alla musica.
Al giorno d'oggi si sente molto lamentarsi di questa sorta di intrusione nell'occidente della
cultura orientale, ma pochi sanno forse che è così da secoli, che anche noi a nostro tempo lo
facemmo, che senza questi continui scambi, molte cose ora sarebbero precluse ad entrambe le
parti.
Perciò ho deciso di fare una ricerca sulle opere che influenzarono i nostri artisti, regalandoci un
modo nuovo di vedere le cose, sui metodi comuni di lavorare i metalli per costruire grandi
monumenti, sulla storia di questa antica nazione e infine sulle differenze linguistiche, che però
hanno sempre delle somiglianze; cercando di ricordare il Giappone per altre cose oltre le sue
sfortune e i difficili rapporti storici con l'Occidente. 3
Giapponismo
Con Giapponismo si intende l'influenza che l'arte giapponese ebbe sull'Occidente soprattutto
sugli artisti francesi. In Inghilterra fu chiamato Anglo-Giapponese e oltre all'arte decorativa
influì persino l'architettura.
Nel 1868 in seguito alla riapertura dei commerci con la Restaurazione Meiji, tramite la
Compagnia delle Indie, furono importate in Olanda delle stampe giapponesi che poi si diffusero
in tutta Europa e anche in America, iniziò una vera e propria moda nel collezionare opere d'arte
giapponesi, molti intrapresero anche viaggi verso il Giappone riportando opere in patria o vi
andarono a vivere per periodi della propria vita.
Baudelaire nel 1861 scrisse su una lettera: "Molto tempo fa ricevetti un pacchetto di
giapponeserie (japonneries). Le ho divise tra i miei amici...”
Ukiyo-e
Ė un genere di stampa giapponese con blocchi di legno, che raffigura in genere quartieri di
piacere, soggetti teatrali e anche paesaggi,ma anche scene di vita quotidiana . Tale movimento
artistico si è affermato in Giappone tra il XVII e il XX. Il significato della parola è ”immagini
del mondo fluttuante” deriva da: “immagini" (e) del “mondo fluttuante” (ukiyo).
Erano opere create con una tecnica e organizzazione complesse, che includevano, oltre l'artista,
l'incisore su legno, l'opera dell'inchiostratore, con ripetuti passaggi positivo/negativo su varie
matrici per i vari colori e sfumature di essi e, non ultimo, l'editore, che forniva il supporto
economico all'intera operazione.
Questo tipo di produzione ebbe notevole successo al suo tempo; ma è anche il segno di un
modo diverso di intendere e fruire l'opera d'arte: stampe tirate in numerose copie, rispetto al
dipinto unico e irrepetibile dell'arte occidentale.
Le stampe giapponesi furono introdotte in Europa durante l’Esposizione Universale di Parigi
del 1855. La corrente pittorica ukiyo-e ebbe tra i maggiori esponenti Hokusai, Hiroshige e
Utamaro.
L'arte giapponese possedeva caratteristiche che ispirarono anche l'Art Nuveau oltre quella del
tempo:
rappresentazione bidimensionale
• colore piatto e l'assenza di chiaroscuri, ma dinamica
• la linea curva, semplice e sinuosa suggeriva l'idea del movimento.
• il taglio fotografico
• la prospettiva essenziale
• particolare attenzione all'elemento dell'acqua e allo studio della figura femminile.
•
L'arte dell'ukiyo-e, nacque in epoca Edô (1603-1868),che deriva dall'antico nome della capitale
Tokyo. Devastata dalle fiamme nel gennaio del 1657, la ricostruzione fu rapida ed altrettanto
radicale quanto la distruzione: interi quartieri vennero ricostruiti da zero, ed il distretto dei
divertimenti, Yoshiwara, dove vennero trasferiti teatri e case a luci rosse, riaprì i battenti
nell'agosto dello stesso anno. 4
La sottocultura degli abitanti e frequentatori di questi quartieri, definita ukiyo ossia “oscura”
dalle autorità, si appropriò con un moto di ribellione titanica della parola, attribuendole il
signifcato di “fluttuante”: il fluttuante mondo del piacere.
La millenaria arte della stampa venne utlizzata sempre più spesso per accompagnare recensioni
e critiche degli artisti attivi nel mondo fluttuante: uno dei primi a impegnarsi in questo campo
fu Hishikawa Moronobu. Era nato così un genere artistico destinato ad allargare i suoi orizzonti
fino a descrivere con occhio poetico, sarcastico, o fin troppo realistico, luoghi personaggi,
usanze e anima del Giappone.
Gli artisti che hanno fatto grande l'arte dell'ukiyo-e sono innumerevoli, ed alcuni di loro sono di
fama mondiale, paragonabili alle grandi figure del rinascimento o a maestri comunque di
eccelsa levatura dell'arte occidentale.
Essendo noto la rappresentazione del mondo fluttuante, l'arte ukyio-e è difficilmente riducibile
a schematismi o in generi. Alcune fonti di ispirazione hanno inciso più di altre, hanno
riscontrato un maggiore interesse da parte del pubblico e, di conseguenza, si sono ripetutamente
cimentati i maggiori maestri.
Un' esempio sono le rappresentazioni delle stazioni di sosta e dei luoghi notevoli delle due
principali vie di comunicazione del paese che univano la capitale imperiale Kyoto a quella
amministrativa Edo: il Tokaidô che seguiva la linea della costa ed il Kikosaidô che passava
attraverso le montagne.
Anche episodi della vita di tutti i giorni ispiravano gli artisti, resi talvolta con sottile senso
dell'umore, talvolta con crudo realismo, e queste stampe venivano raccolte in pubblicazioni
chiamate “manga”, in cui eccelse sopra ogni altro Hokusai.
Gli artisti europei che vennero influenzati dall'arte giapponese furono:Van Gogh, Monet,
Manet, Degas, Renoir, Klimt, Toulouse-Lautrec, Pissarro, ma anche molti altri.
Van Gogh fu influenzato molto più di altri artisti dallo stile nipponico,come infatti dimostrano
molti dei suoi dipinti che li imitano sia nello stile che nei motivi. Tra i più celebri, il ritratto di
Père Tanguy, La cortigiana o i girasoli che in più opere compaiono.
Ritratto di Père Tanguy – Van Gogh 5
Hokusai
Ė stato un pittore e incisore giapponese realizzatore di Ukiyo-e, è uno dei nomi più conosciuti
in occidente, soprattutto per acluni lavori, difatti da lui trassero ispirazione molti impressionisti
e postimpressionisti come Monet e Van Gogh. Nonostante i suoi studi di molti stili, mantenne
una sua forma stilistica e per tutta la vita si è considerato uno studente, molto critico nei propri
confronti.
Le sue opere più famose sono le stampe che compongono la serie delle “36 vedute del Monte
Fuji” (1826-1833). Queste 46 xilografie, di cui 10 furono aggiunte in seguito e non rientrano
nella pubblicazione originale, rappresentano il monte in differenti condizioni metereologiche e
stagioni, con viste variabili di posizione e distanza.
Il Monte Fuji veniva spesso rappresentato per via del suo significato religioso e culturale.
L'immagine più famosa è La grande onda di Kanagawa.
Hiroshige
Anche lui pittore e incisore, fu allievo della scuola Utagawa, la quale studiava lo stile
occidentale. Considerato tra i più famosi paesaggisti giapponesi, era comunque molto variabile,
tra i suoi lavori si trovano stampe di attori, guerrieri, cortigiane. Ciò che lo distingue dagli altri
paesaggisti è il modo in cui contemplava la natura e in seguito la rappresentava in chiave
morfologicamente armonica, creo anche lui una serie sul Monte Fuji e la più famosa serie “Le
100 vedute famose di Edo”. Questa serie fu pubblicate e completate dal figlio adottivo
Hiroshige II dopo la morte del padre, divennero così popolari da dover essere ristampate. Come
dal nome rappresentano delle vedute di luoghi famosi di Edo, a colori o bianco e nero, per
alcune prese ispirazione dalla “guida illustrata di luoghi famosi di Edo” pubblicata qualche
anno prima a uso turistico.
Utamaro
Disegnatore e pittore prevalentemente di stampe, è famoso per i suoi studi di donne chiamati
“Bijin-ga”, ma fece anche degli studi su soggetti naturali. In Europa divenne famoso,
particolarmente in Francia, soprattutto per i suoi scorci con una enfasi su luci e ombre.
In patria iniziò ad avere rilievo in seguito a una copertina realizzata per un libro di commedie
Kabiki, divenne poi celebre per i suoi lavori sulle donne come “Dieci tipi di fisionomia di
donne” e molte altre serie.
Fu il solo ad avere fama mentre era ancora in vita e i suoi lavori sono considerati i migliori
bijin-ga di tutto l'ukiyo-e. Confronti con tra gli artisti
Hokusai Courbet 6
Monet
Hokusai A sinistra: Van Gogh
A destra: Hiroshige
A sinistra: Utamaro
A Destra: Monet 7
A sinistra: Kunimaru
A destra: Monet
A sinistra: Kesai
A destra: Van Gogh
Hiroshige Gauguin 8
Hokusai Monet
A sinistra: Hokusai
A destra: Gauguin
utilizza gli studi dei lottatori di
sumo per l'immagine di lotta
tra Giacobbe e l'angelo
A sinistra: Hiroshige
A destra: Van Gogh 9
Arte del bronzo
Durante il periodo Yayoi (300-250 a.C.) fu un un caratterizzato dall'introduzione di altre forme
d'arte, il mescolarsi di differenti tribù e materiale genetio. Così la tecnologia è avanzata di
molto in confronto ad altri periodi, iniziarono a modellare a tornio la ceramica, costruirono
campane cerimoniali in bronzo, specchi e armi. La stabilità degli insediamenti permise inoltre
la costruzione di abitazioni in pietra e legno, lo sviluppo della tessitura.
Ė interessante notare che mentre nel resto del mondo si passa gradualmente dall'età della pietra
a quella del bronzo per approdare al ferro, in Giappone si ha la fase della pietra e
contemporaneamente quella del ferro (introdotti dai cinesi e coreani di cultura più antica).
Verso la metà del I secolo i bronzi iniziano a differenziarsi da quelli cinesi per la percentuale di
stagno impiegata. Durante la prima metà del periodo Yayoi si diffondono particolari oggetti in
bronzo a forma di campana chiamati “dotaku” ritrovati generalmente raggruppati sotto terra, ma
non si ritrovano nelle tombe,si ipotizza che venissero utilizzate come dono a uno spirito della
Terra per propiziare il raccolto. La forma è tronco conica simile ad una U rovesciata, le
decorazioni sono essenzialmente: scene di vita dei cacciatori, forme geometriche o sinusoidali,
case, baracche, agricoltori al lavoro.
Con il tempo le tecniche di fusione furono utilizzate anche per la costruzione di statue del
Buddha,come anche in altri paesi orientali, le quali costituiscono, assieme alle campane, due
degli ornamenti principali dei templi buddisti.
Verso la fine del XIX secolo un'italiano di nome Vincenzo Ragusa (che prese anche parte alla
spedizione dei Mille) introdusse in Giappone nuove tecnologie di fusione del bronzo oltre a
altre tecniche di scultura con armature e modellato. Fece addirittura parte del primo corpo
insegnantie consulenti del governo Meiji per la fondazione della Scuola Tecnica di Belle Arti di
Tokyo. Sposò una donna giapponese di nome Tama Kiyohara.
Sopra: Staua del grande Buddha di Kamakura
A destra: Dotaku 10
La storia del Giappone
Dagli inizi al Rinnovamento
La storia del Giappone può essere suddivisa in diversi Periodi storici,i principali sono 13 dopo
la Preistoria,arrivando a un tipo di società tribale. Fino al periodo Kofun attorno al V secolo
d.C.
Comparve il primo governo centralizzato sulla base del modello cinese, e il primo Imperatore;
ma solo dal secolo successivo si avranno delle testimonianze attendibili della storia giapponese.
Il primo Shogun assunse il titolo nel 1192, letteralmente si tratta comandante dell'esercito del