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Storia: Rivoluzione russa
Italiano: Giuseppe Berto; Luigi Pirandello; Italo Svevo;
Ornato modellato/ figura modellata (scultura): Camille Claudel;
Architettura: Architettura del ferro.
Frida Kahlo
“Nell’aprile del 1953, un anno prima di morire all’età di quarantasette anni, Frida Kahlo
ebbe la prima importante retrospettiva messicana delle sue opere pittoriche. La sua salute si
era ormai talmente deteriorata che nessuno si aspettava di vederla all’inaugurazione. Ma
alle otto di sera, un attimo dopo che le porte della Galleria d’arte contemporanea di Città del
Messico si furono aperte al pubblico, arrivò in ambulanza. L’artista, vestita del suo
prediletto costume messicano, venne portata in barella fino al grande letto che già dal
pomeriggio era stato installato nella galleria. Il letto era decorato come piaceva a lei, con
fotografie del marito e dei suoi eroi politici. Scheletri di cartapesta pendevano dal
baldacchino alla cui volta era stato fissato uno specchio che rifletteva il suo volto devastato
eppure splendente di gioia. A uno a uno, duecento tra amici e ammiratori andarono a
congratularsi con Frida, quindi formarono un circolo intorno al suo letto e si misero a
intonare con lei ballate messicane che durarono fino a notte inoltrata. L’occasione racchiude
la carriera di questa donna straordinaria e ne rappresenta il culmine.” Tratto da Frida.Vita
di Frida Kahlo di Hayden Herrera
Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderon (Cojoacan 1907- 1954).
Figlia di un immigrato tedesco e della sua seconda moglie messicana ebbe una vita
quanto mai difficile. Era affetta da spina bifida, che fu però scambiata per
poliomelite, visto che ne soffriva anche la sorella minore, così, all’età di sei anni
dovette rimanere immobilizzata a letto per nove mesi a causa di dolori acuti alla
gamba destra. Quando potè alzarsi, cominciò a praticare vari sport per rinforzare
l’arto indebolito. La gamba però resterà sempre molto più sottile dell’altra. Frida
ragazzina se ne vergognava, perciò cercava di nascondere agli altri la cosa con
diversi stratagemmi.
Nonostante questo, a scuola veniva derisa e massa da parte dai compagni. Così
inizierà a sentirsi diversa dagli altri. La sua reazione fu alternativamente di,
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chiudersi in se stessa o di strafare, diventando dapprima un “maschiaccio” poi un “
tipo”.A 17 anni fu vittima di un grave incidente, tra un autobus su cui viaggiava e
un tram. Ne riportò diverse fratture, alle vertebre lombari, al bacino, al piede
destro, al gomito e alla spalla. Un corrimano dell’autobus le trapassò un fianco e
uscì dalla vagina. Questo la segnerà a vita, in quanto dovette sottoporsi a molti
interventi chirurgici e sopportare lunghi periodi di immobilità, costretta a letto
ingessata. Oltre a ciò, pur essendo nuovamente riuscita a camminare, dovette
sopportare forti dolori praticamente per tutta la vita. Fu costretta ad assumere dosi
di antidolorifici e quando questi non bastarono più diventò schiava dell’alcool.
Probabilmente furono le ferite riportate e i ripetuti interventi a impedirle in seguito
di diventare madre.
Subito dopo l’incidente, visto che era costretta all’immobilità, i genitori le
procurarono un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, per potersi vedere
e dei colori. Frida iniziò così a dipingere una serie di autoritratti.
Primo Autoritratto di Frida Kahlo
1926
Oltre che a dipingere cominciò a leggere libri sul movimento comunista,
diventando, in seguito un ‘attivista del partito comunista messicano.
Poiché ammirava il pittore di murales Diego Rivera, gli portò i propri lavori.
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Lui rimase colpito dal personalissimo stile di Frida e la prese sotto la sua
protezione, inserendola nella scena culturale e politica messicana. Nonostante la
differenza di età si innamorarono e nel
1928 Frida sposò Diego pur sapendo di
andare incontro a una catena
di tradimenti da parte di lui. La loro
vita coniugale fu molto movimentata
non solo per i reciproci tradimenti ma
anche da separazioni e ritorni di
fiamma. Non riuscivano a star lontani
molto; il loro amore era coinvolgente e
travolgente, fatto di contrasti e affinità
elettive, tutti e due avevano un
disperato bisogno dell’altro.
L’opera basato su un fatto di cronaca,
“Qualche piccolo colpo di pugnale”
rappresenta bene lo stato d’animo di Frida al momento della separazione da Rivera.
Si vede l’interno di una stanza dove è appena avvenuto un omicidio.
In un letto vi è una donna insanguinata, nuda, coperta da tagli, un sangue che dal
pavimento fuoriesce dal quadro fino a sporcare la cornice. Frida stessa dichiarò di
aver sentito il bisogno di dipingere quella scena perché anche lei era stata sul punto
di essere “assassinata dalla vita”. E’ una conferma del suo dolore che la portò a
tagliarsi i capelli, a non vestire più il costume
tanto caro a Rivera e ad andarsene a New
York. Ebbe anche lei, secondo ciò che dicono
le cronache dell’epoca, molti amanti etero e
omosessuali.
Erano per lo più nomi famosi: il
rivoluzionario russo Lev Trotsky con cui
visse qualche tempo, Andre Breton che la
portò a Parigi, Tina Modotti fotografa e
militante comunista. Alla fine però ritornava
sempre da Diego.
Diego e Frida ~ 7 ~
Frida e Trotsky Andre Breton Tina Modotti
Nelle sue opere, per lo più autoritratti, Frida raffigurò spesso gli aspetti più
drammatici della sua vita: il grave incidente, i postumi dell’incidente che
condizioneranno la sua salute, i ripetuti aborti. Un esempio del suo dolore è il
quadro che iniziò il giorno dopo il suo secondo aborto.
“Il letto volante”
Vi è un letto d’ospedale in un paesaggio deserto. Lei è distesa sul letto nuda, in una
pozza di sangue, una lacrima le scende sul volto. La sua mano tiene un filo rosso
sangue che poi si apre rappresentando sei figure strane con, al centro, un feto, il suo
bambino mai nato. ~ 8 ~
Dolore, solitudine, desolazione sono i sentimenti che questo quadro suscita, ma
Frida cercherà di superare questo dolore trasferendo il suo amore sui bambini degli
altri o sugli animali che allevava. Frida troverà proprio nella pittura il tramite, lo
strumento, per esprimere se stessa, per reagire alle situazioni che non hanno
rimedio per esprimere l’angoscia e la sofferenza che la tormenteranno sempre.
Un altro aspetto della sua arte sarà anche il rapporto quasi ossessivo con il suo
corpo, martoriato che viene come sezionato per mostrare quello che vi si trova
dentro. Studiò l’arte e l’archeologia messicana che ritroveremo sempre, come parte
integrante della sua arte. Frida fece propria l’arte messicana soprattutto quella
indigena delle masse a cui dedicò anche l’impegno politico che terminò solo alla
sua morte. Nelle sue opere risulta forte l’impatto di elementi fantastici accostati a
oggetti, in apparenza incongruenti. I
quadri sono di piccole dimensioni: la
loro scala corrisponde all’intimità del
loro contenuto. Dal 1938 le sue opere non
si limitarono più alla descrizione dei suoi
“incidenti” ma parlano del suo stato
interiore, del suo modo di percepire la
relazione con il mondo. Quasi tutti
includo tra i soggetti un bambino. Forse
la sua personificazione?
Uno dei suoi amanti, il poeta Andre
Breton, davanti ai suoi quadri disse che
“surrealista creatasi con le
Frida era una
sue mani” e le propose una mostra a
Parigi. Frida sapeva che l’etichetta di
surrealista le avrebbe dato
l’approvazione dei critici ma voleva
soprattutto essere considerata un’artista
originale. A Parigi frequentò i surrealisti anche se trovò la città decadente. Tra i
suoi lavori quello che può essere considerato il più surrealista è “Ciò che l’acqua mi
dove immagini di paura, sessualità, dolore e memoria galleggiano
ha dato”,
sull’acqua di una vasca da bagno, dalla quale fuoriescono le sue gambe. Surreale
può essere considerato
anche il suo diario personale, iniziato nel 1944 e tenuto fino alla morte: una specie
di monologo scandito da immagini e parole.
Quando però, il surrealismo non sarà più di moda Frida negherà di aver mai preso
parte al movimento. ~ 9 ~
Nelle sue opere l’artista sembra voler ostentare la sua “Alegria”, in realtà si tratta di
dissimulazione di una tristezza al limite dell’ossessione. Dipingendo se stessa
sanguinante, in lacrime, in frantumi, con una franchezza straordinaria, mitigata da
humor e fantasia, Frida Kahlo è riuscita a trasformare in arte il suo dolore.
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РУССКОЙ
РЕВОЛЮЦИИ
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La rivoluzione russa
La rivoluzione russa del 1917 è uno degli eventi che hanno cambiato la storia non
solo della Russia ma di tutto il mondo. La rivoluzione di febbraio causò la caduta
dello Zar, la rivoluzione d’ottobre segnò la presa del potere da parte dei bolscevichi
di Lenin e la creazione di una nuova potenza: l’URSS.
All’inizio del 1917 l’Impero russo, che da tre anni combatteva a fianco di Inghilterra
e Francia era ormai allo stremo. Le perdite erano vicine a i sei milioni, tra morti,
feriti e prigionieri; inoltre, a parte
alcune vittorie sul fronte austriaco,
la Russia aveva subito una serie si
sconfitte. La situazione portò alla
rivoluzione, che scoppiò a
Pietrogrado il 20 febbraio 1917. Nei
giorni seguenti, oltre agli operai in
sciopero, entrarono in agitazione
anche alcuni reparti dell’esercito.
Nacquero due comitati, uno della
Duma, favorevole alla monarchia,
Soviet.
l’altro dei Lo Zar Nicola II
tentò di riportare l’ordine, ma visto fallito il suo tentativo, abdicò a favore del
fratello il granduca Michele, che però rinunciò. Finiva così la monarchia della
famiglia Romanov (poco dopo Zar e famiglia furono arrestati ed in seguito uccisi a
Ekaterinburg dai Bolscevichi).
Il comitato della Duma istituì un governo provvisorio di orientamento liberale
L’vov Kerenskij
presieduti dal principe e da alla giustizia, vennero annunciati:
un’amnistia, libertà democratiche, abolizione della pena di morte e la decisione di
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continuare la guerra. In tutto il paese si moltiplicavano i soviet sia nell’esercito che
nelle campagne e città. Al ritorno di Lenin dall’esilio in Svizzera ( in un treno
piombato che aveva ottenuto il permesso di transito dalla Germania) avvenne un
mutamento nel quadro politico. Ad attendere Lenin a Pietrogrado vi era una gran
folla a riprova che le tesi dei bolscevichi cominciavano ad avere un grande seguito
all’interno del movimento rivoluzionario. Lenin espose le future linee-guida del
partito conosciute poi come Tesi di aprile:
- Nessuna collaborazione con il governo provvisorio;
- Cessazione della guerra;
- Nazionalizzazione della terra;
- Rifiuto della repubblica parlamentare
I bolscevichi si schierarono dalla parte di Lenin, i menscevichi e social rivoluzionari
decisero di collaborare con L’vov che a maggio formò un nuovo governo con
Kerenskij al ministero della guerra. La collaborazione col governo fu disastrosa per
i partiti socialisti che vennero ritenuti dalla popolazione colpevoli della decisione di
continuare la guerra. Le mancate riforme agrarie promesse, fecero perdere fiducia
alla popolazione, così si accumularono tensioni nelle campagne e nelle città. Il
governo L’vov si dimise, dopo aver soffocato i disordini scoppiati a Pietrogrado e il
fallimento dell’offensiva lanciata in Galizia contro le potenze centrali. Kerenskij fu
messo a capo del secondo governo di coalizione tra i liberali e socialisti ( terzo
governo provvisorio). I bolscevichi furono accusati di tradimento: Lenin entrò in
clandestinità (in Finlandia) e Trotsky che collaborava con lui fu arrestato. Il governo
Kerenskij fu costretto però a ricorrere ai bolscevichi per fermare il generale
Kornilov che tentò di avanzare su Pietrogrado. A settembre fu formato un nuovo
governo (sempre sotto Kerenskij): il quarto governo provvisorio. La situazione era
diventata ancora più grave: i soldati disertavano il fronte, l’inflazione faceva
diminuire gli stipendi alimentando scioperi e tensioni sociali.
In ottobre , Lenin con l’appoggio di Trotsky, nella notte tra il 24 e 25, guidarono le
(lavoratori armati e soldati bolscevichi) all’occupazione dei punti più
guardie rosse
importanti della capitale e il Palazzo D’inverno, sede del governo Kerenskij che