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Storia: l'età giolittiana
Impianti elettrici: il fotovoltaico
Tecnologia: disegno e progettazione elettrica
Elettrotecnica: il motore a corrente continua
Sistemi elettrici automatici: l'algebra degli schemi a blocchi
Matematica: gli integrali indefiniti
È importante anche scegliere l’angolo di inclinazione del modulo rispetto al piano orizzontale (angolo di
tilt), che dipende dalla ubicazione sito nel quale l’impianto deve essere installato e dall’impiego presunto
per l’impianto. Secondo alcune statistiche italiane, i migliori angoli di tilt sono 10-15° se si presume che
l’impianto debba funzionare prevalentemente in estate, 45-50° se si vuole assicurare una prefissata
raccolta di energia anche in inverno e 30° se si vuole ottimizzare la raccolta di energia nel corso dell’intero
anno (scelta preferita per impianti per usi residenziali).
Sistemi fotovoltaici in corrente alternata
Un generatore fotovoltaico eroga energia elettrica in corrente continua, che è inutilizzabile dalla
grande maggioranza degli utilizzatori elettrici, che funzionano in corrente alternata.
Per questo motivo è necessario il generatore all’utilizzatore, adottando dei convertitori elettronici
denominati dc/ac (inverter) che convertono l’energia continua in alternata.
Per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è possibile scegliere tra due tipi di impianti:
Sistema fotovoltaico funzionante in isola.
Sistema fotovoltaico collegato alla rete elettrica pubblica.
Sistemi funzionanti in isola (stand-alone)
Il cuore dell’impianto è in questo caso l’inverter , che è collegato in ingresso alle due sorgenti in continua
(fotovoltaico e batterie), e trasferisce in
uscita l’energia in alternata al carico.
Oltre a convertire l’energia elettrica,
l’inverter stabilizza la tensione d’uscita in
relazione al carico inserito e regola la
carica delle batterie.
Il vantaggio di un sistema in isola è quello
di poter disporre di energia elettrica
anche quando l’ubicazione degli
apparecchi utilizzatori rende
antieconomico l’allaccio con rete elettrica
pubblica (per esempio rifugi alpini, ponti
radio, ecc.).
Gli svantaggi, invece, sono il bisogno di
un locale per le batterie con impianto elettrico idoneo al pericolo di esplosione, un maggior numero di
batterie dovuto alla necessità di garantire l’alimentazione del carico anche in periodi in cui l’impianto
fotovoltaico non può funzionare e i costi di manutenzione delle batterie.
Sistemi collegati alla rete elettrica pubblica (grid-connected)
In questo caso non è necessario un parco batterie in quanto l’energia prodotta dall’impianto viene riversata
nel carico e nella rete elettrica pubblica, o solo in quest’ultima. Fotovoltaico | Impianti elettrici 9
I vantaggi di questo sistema sono
una riduzione dei
costi di installazione e di esercizio (il
parco batterie era l’unica
componente dell’impianto che
richiede manutenzione ordinaria) e
un miglioramento del rendimento
complessivo di impianto.
Gli svantaggi sono gli altri costi da
aggiungere per l’acquisto di un
sincronizzatore con la tensione di
rete, di un set omologato di
protezioni di minima e massima
tensione e frequenza (per prevenire l’”effetto isola”, che si verifica quando la rete pubblica viene
disalimentata per manutenzione e continua comunque ad essere alimentata dall’impianto fotovoltaico) e di
un inverter con tecnologia PWM – Pulse Width Modulation (per ridurre l’inquinamento armonico).
Ottimizzazione degli impianti fotovoltaici
MPPT – Maximum Power Point Tracking (Inseguitore del Punto di Massima
Potenza) L’MPPT è un sofisticato convertitore DC-DC ormai impiegato
nella maggior parte dei regolatori di carica per pannelli
fotovoltaici in commercio. Questi particolari regolatori di
carica sono in grado di gestire e sfruttare costantemente il
punto di massima potenza erogata dal pannello fotovoltaico in
base all’irraggiamento solare a cui è sottoposto.
I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo di regolatori di carica
con MPPT sono:
Maggior corrente disponibile per la ricarica della batteria: i regolatori MPPT sono infatti in grado di
utilizzare tutta la potenza generata dal pannello fotovoltaico per caricare la batteria, a differenza
invece dei regolatori tradizionali PWM che sfruttano soltanto la corrente generata dal pannello per
ricaricare la batteria.
Ampio range di tensione accettata in ingresso: è possibile, ad esempio, caricare una batteria a 12 V
utilizzando un pannello fotovoltaico progettato per lavorare a 24V, senza perdite di potenza.
Celle solari ad infrarossi e ad ultravioletti Fotovoltaico | Impianti elettrici 10
Recentemente, all’incontro “Japan
Society of Applied Physics”, un gruppo
di ricerca del “Kyoto Institute of
Technology” ha presentato una nuova
cella fotovoltaica in grado di generare
energia elettrica non solo dalla luce
visibile, ma anche da quella infrarossa
e ultravioletta.
Queste nuova cella fotovoltaica è stata
realizzata dopando un semiconduttore
composito trasparente – in questo caso il nitruro di gallio (GaN) – con un metallo di transizione come il
manganese.
Queste nuove celle fotovoltaiche potrebbero rivelarsi davvero molto utili considerando che il 50%
dell’energia trasportata dai raggi solari sul nostro pianeta è di tipo infrarosso e che essa viene rilasciata
durante le ore notturne (è grazie a questo meccanismo che l’acqua del mare rimane calda anche di notte),
e che, soprattutto in estate, tra le ore 10 e le 15 una grossa percentuale di raggi solari sono raggi
ultravioletti.
Inseguimento solare
Come si è detto prima, una cella fotovoltaica dà il meglio di sé quando i raggi del sole la colpiscono
perpendicolarmente. Negli impianti fotovoltaici fissi, per sfruttare al meglio la luce solare, i pannelli
vengono disposti ad angoli di tilt prefissati (10-15° se l’impianto deve funzionare in estate, 45-50° se in
inverno e 30° se per l’intero anno).
Recentemente, comunque, la tecnologia si è evoluta e sono nati i pannelli fotovoltaici ad inseguimento
solare. Essi possono essere a uno o due gradi di liberta, a seconda che offrano una libertà di movimento
mono o biassiale.
Gradi di libertà
Inseguitori ad un grado di libertà
Inseguitori di tilt (ovvero
beccheggio): sono i più semplici
da realizzare, e ruotano attorno
all’asse est-ovest. Il pannello
viene sollevato o abbassato (in
genere manualmente due volte
l’anno) verso l’orizzonte in modo
che l’angolo rispetto al suolo sia
statisticamente ottimale in base
alla stagionalità. All’atto pratico
un inseguitore di tilt viene
realizzato impiegando profili
meccanici telescopici in modo da
sollevare o abbassare il pannello Fotovoltaico | Impianti elettrici 11
fotovoltaico rispetto all’orizzonte. Concettualmente simili al ripiano sollevabile di un banco di
scuola, questi inseguitori offrono un incremento di produzione inferiore al 10%, tanto da
giustificare raramente un servomeccanismo.
Inseguitori di rollio: si prefiggono di seguire il sole lungo la volta celeste nel suo percorso
quotidiano, a prescindere dalla stagione di utilizzo. In questo caso l’asse di rotazione è nord-sud,
mentre l’altezza del sole rispetto all’orizzonte viene ignorata. Questi inseguitori sono
particolarmente indicati per i paesi a bassa latitudine (Italia compresa, specialmente al sud), in cui il
percorso del sole è mediamente più ampio durante l’anno. La rotazione richiesta a queste strutture
è più ampia del tilt, spingendosi a volte fino a ±60°. Questi inseguitori fanno apparire ogni fila di
moduli fotovoltaici come uno spiedo orientato verso l’equatore. Una caratteristica avanzata di
questi inseguitori è detta “backtracking. Questa tecnica prevede che i servomeccanismi orientino i
moduli gradualmente uno dopo l’altro in base ai raggi solari ”, e risolve il problema degli
ombreggiamenti che inevitabilmente le file di moduli fotovoltaici causano all’alba e al tramonto
sollevandosi verso l’orizzonte.
Inseguitori di azimut (ovvero imbardata): dispongono di un grado di libertà con asse zenit-nadir. Per
ottenere ciò il pannello viene montato a bordo di una base rotante servoassistita, complanare al
terreno. L’incremento di produzione elettrica risultante è approssimativamente pari al 25%.
Inseguitori ad asse polare: si muovono su un unico asse inclinato rispetto al suolo e circa parallelo
all’asse di rotazione terrestre. Tale asse è simile a quello attorno al quale il sole disegna la propria
traiettoria nel cielo. L’asse è simile ma non uguale a causa delle variazioni dell’altezza della
traiettoria del sole rispetto al suolo nelle varie stagioni. Questo sistema di rotazione del pannello
attorno ad un solo asse riesce quindi a tenere il pannello circa perpendicolare al sole durante tutto
l’arco della giornata (sempre trascurando le oscillazioni estate-inverno della traiettoria del sole) e
dà la massima efficienza che si possa ottenere
con un solo asse di rotazione. Sono raramente
utilizzati perché hanno bisogno di grandi basi
di ancoraggio a causa del loro alto profilo
ventoso.
Inseguitori a due gradi di libertà
Gli inseguitori più sofisticati dispongono di due
gradi di libertà, con cui si prefiggono di
allineare perfettamente e in tempo reale
l’ortogonale dei pannelli fotovoltaici con i
raggi solari. Il modo più economico, ma non
l’unico, per realizzarli è montare un
inseguitore a bordo di un altro. Con questi inseguitori si registrano aumenti di produzione elettrica che
raggiungono anche il 50%, a fronte però di una maggior complessità costruttiva.
Tipologia di comando
Gli inseguitori si distinguono in base alla tipologia del comando elettronico che pilota il movimento in:
Astronomico: in questo tipo di inseguitore, il comando viene elaborato a partire dai dati delle
effemeridi del sole riferite alle coordinate del sito d’impianto. Questa tipologia di pilotaggio
garantisce una maggior produttività riferita alla luce diretta ed è indispensabile nel caso si utilizzino
Fotovoltaico | Impianti elettrici 12
moderne cellule CPV in cui rapporto superficie/radiazione solare intercettata va da 1:2 ad 1:400 e
più (colloquialmente “2-400 e + soli”).
A rilevamento: il comando di spostamento inviato all’inseguitore viene generato sulla base delle
informazioni di un sensore che individua la posizione del punto più luminoso nel cielo. Il sensore è
costituito da una sfera o da una semisfera in cui sono distribuiti alcuni sensori ottici (fotodiodi, foto
rilevatori, ecc.) secondo coordinate azimutali e equatoriali rispetto agli assi della sfera o della
semisfera; un sistema di controllo rileva su quale sensore ottico sta puntando più
perpendicolarmente il sole e dà il comando al sistema di controllo dell’inseguitore di muoversi di
conseguenza. Questa tipologia di pilotaggio garantisce una maggior produttività nel caso si
utilizzino le cellule tradizionali in cui il rapporto superficie/radiazione solare intercettata è pari a 1:1
(colloquialmente “un sole”) che sono efficienti anche in mancanza di luce diretta perché in parte
sensibili alla luce diffusa o riflessa.
Sia gli inseguitori astronomici che quelli a rilevamento sono equipaggiati con un anemometro che comanda
il posizionamento verticale di sicurezza del pannello fotovoltaico nel caso che la velocità del vento superi i
42 m/s.
Oltre a questo, in luoghi soggetti a precipitazioni nevose, i pannelli fotovoltaici vengono equipaggiati con un
sensore neve che comanda per alcuni secondi il posizionamento verticale di sicurezza del pannello per
scaricare la neve accumulata oppure l’attivazione di apposite resistenze poste dietro il pannello stesso che
lo riscaldano fondendo la neve. Fotovoltaico | Impianti elettrici 13
Programmable Logic Controller (PLC)
Tecnologia, Disegno e Progettazione elettrica
Programmable Logic Controller (PLC) | Tecnologia, Disegno e Progettazione elettrica 14
P
er il controllo dei pannelli fotovoltaici a inseguimento viene impiegato il PLC. Quest’ultimo si occupa
di rilevare attraverso il sensore la posizione attuale del sole e invia i comandi necessari ai motori in
corrente continua per far spostare il pannello in modo che risulti perpendicolare ai raggi solari.
Inoltre è connesso all’anemometro e, quando rileva che la velocità del vento supera i 42 m/s, attiva il