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Ho deciso di intraprendere questo percorso per la mia tesina, perché sono rimasto colpito da quando per la prima volta ho ascoltato una discussione sul fine tuning, in una lezione di fisica, lo scorso anno. Infatti, mi sono domandato spesso come possa essersi originato l'universo, come possa esistere, come possa essere tutto così perfettamente bilanciato e come possiamo esistere noi, ed essere qui a chiederci il perché. Approfondendo questo argomento a scuola, ho scoperto che non esiste una risposta. Non c'è un vero o un falso. È tutta questione di scelta o di fede. Così il fine tuning mi ha subito entusiasmato e ho deciso di approfondire la questione e proporla all'interno della mia tesina di maturità. Infatti, trattare questo argomento mi ha aperto la mente, mi ha reso consapevole che certe volte non esistono certezze assolute, che non si può conoscere tutto. Quello che davvero è importante non è tanto il contenuto, ma il percorso che si compie nel ricercare la verità, il ragionare e il ragionare sul proprio ragionamento. Fin dalla scuola media sono stato abituato a pensare così e devo ringraziare i miei professori; infatti, grazie a loro ho molto sviluppato la logica e la capacità di riflettere e questo negli anni mi ha aiutato moltissimo, anche nella comprensione e nell'apprendimento, e sono sicuro che sarà fondamentale nella mia vita futura.
Per la mia tesina ho fatto riferimento alle lezioni di scuola, agli appunti, ad alcuni libri e citazioni e ad approfondimenti che ho ricercato sul web.
Essendo appunto un discorso e non una schematizzazione di alcuni concetti, ho deciso di inserire le tre materie di cui ho parlato, fisica, astronomia e filosofia, non separate tra loro, ma come un tutt’uno. Ho creato una sorta di cornice che tratta del fine tuning e che si riferisce alla fisica principalmente, in cui ho incastonato le altre due materie, rendendole omogenee con la tematica principale.
Fisica: Fine tuning, multiuniverso.
Geografia astronomica: Il Big Bang e il modello dell'universo inflazionario.
Filosofia: Karl Popper e la falsificabilità.
Fine Tuning 5
“Sembrerebbe quasi che il nostro universo
sapesse che stavamo arrivando.”
Freeman Dyson 6
Cos’è
Quasi ogni cosa nella struttura base dell’universo, come le leggi
fondamentali, i parametri della fisica e la distribuzione iniziale
della materia e dell’energia, è bilanciata sulla lama di un rasoio
affinché sorga la vita. Infatti, senza una tale serie di coincidenze
nella fisica, la vita come la conosciamo sarebbe impossibile.
Gli scienziati chiamano questo straordinario bilanciamento dei
parametri della fisica e delle condizioni iniziali dell’universo il
“Fine-tuning cosmico”. È stato molto discusso da filosofi, teologi e
scienziati ed è oggi considerato da molti come una prova
convincente dell’esistenza di Dio. 7
L’universo
inflazionario
Tra il 1927 e il 1933 il belga Lemaitre, portando alle estreme
conseguenze l’idea di un universo in espansione, ipotizzò che
l’universo si fosse originato dall’esplosione di un atomo
primordiale. Così negli anni ‘40 George Gamow, Ralph Alpher e
Robert Herman ipotizzarono la teoria classica del Big Bang caldo o
modello standard, che venne poi ripresa da Guth e Linde negli
anni ‘80, i quali rivolgendosi alla fisica quantistica svilupparono un
nuovo modello: la teoria dell’universo inflazionario.
Le fasi essenziali dei processi che hanno originato l’universo,
secondo il modello inflazionario, sono:
1. Era di Planck (0<t<10 s): in questa fase l’universo non è
-43
descrivibile con le leggi della fisica poiché lo spazio e il
tempo non esistono (stato di singolarità). Tutto si
originerebbe dal nulla, da un “vuoto” a elevatissimo
contenuto di energia (fluttuazioni quantistiche del vuoto). Le
quattro forze fondamentali della natura (forza
gravitazionale, forza elettromagnetica, forza d’interazione
nucleare forte, forza d’interazione nucleare debole) sono
unificate. La densità dell’universo è quasi infinita (10 94
g/cm ).
3
2. Formazione dei quark e “disaccoppiamento” della gravità: in
questa fase la forza di gravità si separa dalle altre forze;
compaiono materia e antimateria in quantità uguali; le
particelle elementari (quark e leptoni) nascono dai fotoni e si
annichilano producendo nuovi fotoni (soprattutto raggi γ).
8
C’è una situazione di equilibrio poiché la temperatura
4. La grande inflazione: l’universo si espande a velocità
superiore a quella della luce e “cambia di fase” con un
sovraraffreddamento, infatti la temperatura scende a valori
bassissimi per poi tornare elevata. Questa superespansione
genera una forza repulsiva che impedisce alla forza di
gravità di far collassare l’universo.
5. Definitivo disaccoppiamento delle forze: la materia si
trasforma ancora in energia ma i fotoni non producono più
materia e antimateria; i quark si fondono in barioni; le forze
si separano completamente.
6. Scomparsa dell’antimateria (10 s<t<1s): in questa fase una
-3
particella di materia su un miliardo si salva
dall’annichilazione per motivi ancora sconosciuti.
7. Formazione di nuclei stabili (nucleosintesi): la temperatura
scende, si formano nuclei di deuterio e poi di elio. L’universo
è costituito dal 75% da protoni liberi, dal 25% da nuclei di
elio, da neutrini, elettroni e fotoni. Rimane una particella di
materia per un miliardo di fotoni.
8. Era della radiazione opaca: la bassa temperatura non
permette nuove fusioni nucleari e la grande radiazione
elettronica non consente la propagazione delle radiazioni.
L’universo è opaco.
9. “Disaccoppiamento” della radiazione di fondo: in questa fase
i primi atomi stabili (idrogeno ed elio) passano dallo stato
ionizzato a quello neutro; le radiazioni si separano dalla
materia e diventano indipendenti; l’universo è “trasparente”.
Dopo un milione di anni si formano nubi di gas freddi per
l’azione della forza di gravità, e da queste stelle e galassie. 9
Esempi di fine
tuning
- Esplosione del Big Bang e forza di gravità
- Forza nucleare e massa di neutroni e protoni
- Livello di risonanza del berillio
- Alcune costanti fisiche 10
Esplosione del Big
Bang e forza di gravità
Se l’esplosione iniziale del big bang fosse stata diversa in potenza
solo di una parte su 10 , l’universo o sarebbe collassato su se
60
stesso (Big Crunch), oppure si sarebbe espanso troppo
rapidamente per riuscire a formare le stelle (Big Freeze); la vita
sarebbe stata impossibile in entrambi i casi. Questo equilibrio
riguarda anche la forza di gravità; infatti se la gravità fosse stata
più forte o più debole di una parte su 10 , molte stelle come il
40
sole non potrebbero esistere, e nella maggioranza dei casi la vita
sarebbe impossibile.
John Jefferson Davis fa notare che una precisione di una parte 10 60
su equivale a colpire con un proiettile un bersaglio largo un pollice
posto dall’altra parte dell’universo osservabile, a 20 miliardi di
anni-luce di distanza. 11
Forza nucleare e massa
di neutroni e protoni
Come abbiamo visto l’universo come lo conosciamo noi oggi è
nato da un’esplosione in cui le condizioni iniziali e i parametri
sono bilanciati con una grandissima precisione. Un altro esempio
riguarda la forza nucleare forte, la forza che lega assieme protoni
e neutroni in un atomo. Se questa forza fosse stata più forte o più
debole anche solo del 5%, la vita sarebbe stata impossibile. Inoltre
anche lo stesso nucleo si trova in un equilibrio unico, senza il
quale la vita non potrebbe esistere. Infatti se il neutrone non fosse
circa 1,001 volte la massa del protone, tutti i protoni
decadrebbero in neutroni o tutti i neutroni decadrebbero in
protoni. 12
Livello di risonanza
del Be
8
Le stelle hanno un ciclo di vita durante il quale i nuclei d’idrogeno,
di cui sono inizialmente composte, si fondono progressivamente
ad assemblare tutti gli elementi della tavola di Mendeleev fino al
ferro. Questa attività si chiama nucleosintesi stellare. Anche gli
atomi che compongono il nostro corpo, in particolare gli elementi
ossigeno, carbonio, azoto e fosforo del DNA, provengono da
questa attività.
La prima reazione che avviene nelle stelle è la fusione
dell’idrogeno in elio. La seconda reazione è fondamentale, ma
1. La fusione diretta per
perché la fusione di elio in carbonio (3 He → C ) avvenga, è
collisione di 3 isotopi dell’elio
4 12
necessaria la concomitanza di 3 coincidenze.
è un evento troppo
improbabile per dar luogo ad
una significativa produzione
di carbonio. Quindi la
reazione deve passare
attraverso la produzione
intermedia di berillio. (2
He → Be ) (He + Be → C )
4 8 4 8 12
Tuttavia è necessario che
l’isotopo di berillio abbia la
durata di vita “giusta”,
abbastanza lunga rispetto
alla frequenza delle collisioni
da essere un elemento quasi stabile. Ebbene è risultato che il
tra nuclei d’elio e alla loro
berillio ha una longevità di ~10 secondi, che è lunga rispetto
-17 durata, ma non troppo lunga
ai tempi d’urto dei nuclei di elio (~10 s) ed ottimale per la
-21
produzione del carbonio e degli elementi successivi.
2. Perché la fusione nucleare avvenga effettivamente, occorre che
la somma dei livelli energetici dei nuclei di elio e berillio
reagenti (7,37 MeV) sia leggermente inferiore al livello
energetico del carbonio prodotto: solo così la reazione entra in
“risonanza”. Ebbene, si è trovato che il livello quantico
dell’isotopo 12 del carbonio è 7,66 MeV, appena superiore a
quello dei reagenti. Solo con questi valori, la reazione accade e
produce abbondante carbonio.
3. Il carbonio però rischia di trasformarsi rapidamente in
ossigeno. (He + C → O ) L’evento può essere controllato solo
4 12 16 13
se il livello quantico dell’isotopo 16 dell’ossigeno è
leggermente inferiore alla somma dei livelli dei reagenti (7,16
Alcune costanti
fisiche
(c)
- Velocità della luce nel vuoto 299 792 458
[m·s ]
−1 (ε
- Costante dielettrica del vuoto ) 8,854 187
0
817... × 10 [F·m ]
−12 −1
Permeabilità del vuoto (μ ) 4π × 10 [T·m·A ]
- −7 −1
0
- Costante di gravitazione universale (G) 6,67 ×
10 [N·m ·kg ]
−11 2 −2 (h)
- Costante di Planck 6,626 × 10 [J·s]
−34
(e)
- Carica dell'elettrone 1,602 × 10 C
−19
(m
Massa a riposo dell'elettrone ) 9,109 ×
- e
10 kg
−31 (m
- Massa a riposo del protone ) 1,672 × 10 kg
−27
p
(m
Massa a riposo del neutrone ) 1,674 ×
- n
10 kg
−27 g
- Accelerazione di gravità al livello del mare ( )
n
9,81 [m·s ]
−2 14
“La cosa più incomprensibile dell’universo è che
esso è comprensibile”
Albert Einstein
“Sarebbe incomprensibile se l’universo fosse
incomprensibile”
Alberto Masani
“Più l’universo appare comprensibile più sembra
senza senso”
Steven Weinberg 15
Il principio
antropico
Assieme al fine tuning cosmico si affianca quello che riguarda la Terra e
la vita dell’uomo. Infatti, oltre all’equilibrio delle condizioni cosmiche,
esiste anche un equilibrio di condizioni ambientali locali che hanno reso
possibile lo sviluppo dell’albero genealogico fino alla forma umana.
Viene così coniata l’espressione “principio antropico”, che suggerisce
che sin dalle origini del cosmo le costanti fisiche siano state
predisposte a far sorgere la vita autocosciente. Quindi la vita non
sarebbe stata prodotta a caso dal processo complessivo dell’evoluzione
cosmica, anzi, l’uomo sarebbe il culmine di questo processo, che vede
come fine la capacità di riconoscere se stesso. Infatti, senza un atto di
auto-comprensione, sarebbe impossibile trovare un senso a questo
universo se non esistesse nulla in grado di rendersene conto. Il
principio sottolinea una profonda unità che lega l’uomo all’universo e
l’universo all’uomo.
Il principio antropico si divide i due versioni: nella forma debole
presuppone che il nostro universo sia tarato per permettere la vita;
nella sua forma forte si ipotizza che la nostra esistenza sia un prodotto
di un progetto o di un disegno. La cosmologia,
tuttavia, oltre ai risultati in favore del principio
antropico, ne pone altri che si
oppongono a questa prospettiva;
basta pensare al fatto che la vita non può
durare eternamente. Infatti il secondo principio
della termodinamica, alla luce del
concetto di entropia, afferma la spontanea
evoluzione dell’universo verso stati di
maggior disordine e degrado termico.
La sorte dell’universo è quindi segnata: il
progressivo livellarsi delle temperature di sorgenti calde e fredde
condurrà l’universo in una situazione in cui ogni trasformazione
termodinamica atta a produrre lavoro risulterà impossibile a realizzarsi.
Tale situazione futura viene chiamata di morte termica. 16
Multi-universo
17
“Perché siamo qui? È questa una domanda che
ha tormentato filosofi, teologi e quelli che hanno
bevuto un drink di troppo; tuttavia i fisici teorici
hanno un modo più essenziale per farsi la stessa
domanda: perché c’è, qui, ogni cosa?”
Geoff Brumfiel 18
Multi-universo
Il nostro universo si trova quasi in una situazione fiabesca, in cui
moltissimi parametri si armonizzano alla perfezione così da poter
permettere la vita. Quindi o ci deve essere un Dio di qualche tipo
che ha scelto il nostro universo per permettere la vita, o ci sono
miliardi di altri universi paralleli, molti dei
quali inanimati. Quest’ultima è
conosciuta come
l’ipotesi atea del
multi-universo. Secondo questa
ipotesi esiste qualcosa che
potrebbe essere
pensato come un
“generatore di universi” che
produce un numero molto grande
o infinito di
universi, dove ogni
universo ha un insieme casuale di
condizioni iniziali e valori dei
parametri della
fisica. Così, per
caso, esso può eventualmente
produrne uno che sia finemente
bilanciato per l’esistenza
della vita
intelligente. 19
Teoria delle
stringhe
A favore della teoria del multi-universo c’è la teoria delle stringhe.
Questa postula che l’elettrone, la moltitudine di particelle
subatomiche, e le quattro forze fondamentali nell’universo
macroscopico siano soltanto le diverse vibrazioni nello spazio-
tempo di sottili stringhe. La teoria delle stringhe è stata
proclamate la “teoria del tutto”, in quanto sembrava offrire i
presupposti per unificare la teoria della relatività di Einstein con la
teoria quantistica (rappresentata dal Modello Standard). Una delle