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Introduzione Film L'onda, tesina
Nella tesina di maturità svolta, uno degli argomenti trattati, che più mi ha affascinata è stato il totalitarismo e le diverse tematiche ad esso correlate come l’aggressività, l’influenza dei mass media, il consenso popolare ecc. E’ stato, tuttavia, determinante nella scelta di questa tematica,lo studio, in Metodologia, dell’esperimento di Zimbardo, che ha stimolato il mio interesse per la visione di un film di cui avevo sentito spesso parlare “L’Onda”(titolo originale Die Welle) di Denis Gansel. Questo film ripropone un esperimento realmente avvenuto e messo in atto da un professore americano, Ron Jones, alla Cubberly High School di Palo Alto nel 1967. Nel film, così come anche nell’opera L’effetto Lucifero: cattivi si diventa? di Philip Zimbardo, viene messo in luce come la massa, e quindi anche il singolo individuo, possano essere facilmente influenzati dalla società, che li porta talvolta ad assumere atteggiamenti violenti.
L’ambiente sociale nel quale viviamo e con il quale interagiamo quotidianamente, infatti, è un luogo fatto di regole e di status sociali,ovvero di ruoli sociali che ricopriamo e che determinano il nostro modo di vestire, il nostro linguaggio, i nostri modi di fare. Nel corso della storia e in particolar modo il Novecento e la nascita dei totalitarismi sono una testimonianza concreta di come qualsiasi uomo possa essere influenzato e possa portare avanti comportamenti violenti in nome di un’ideologia e di un ruolo sociale all’interno della società.
Come sostiene la filosofa [ib]Hannah Arendt , il male non è facilmente classificabile, ma banale: non è infatti difficile assumere atteggiamenti aggressivi in determinate circostanze(es:la tortura,come vedremo in 1984 o, nel caso di Eichmann, il suo adempimento al lavoro di burocrate; Infatti egli non si riteneva colpevole dei crimini a lui attribuiti,in quanto si limitava ad assolvere i suoi compiti).
In questa tesina, quindi,iniziando dall’analisi del film L’Onda affronterò diverse tematiche partendo da alcuni interrogativi che gli stessi protagonisti si pongono all’inizio della pellicola: «Come si è sviluppato il consenso al nazismo? Cosa spinge la massa ad aderire a qualsiasi forma dittatoriale?E’ possibile quindi, che un’ideologia possa portare a compiere azioni violente e terribili?Come è possibile che avvenga tutto ciò?»
Collegamenti
L'onda, tesina
Pedagogia: La pedagogia direttiva (hessen,Makarenko e Gentile).
Metodologia : L'aggressività e l'esperimento di Zimbardo.
Filosofia: Hannah Arendt - La banalità del Male.
Inglese: 1984.
Storia: Ideologia e consenso nelle dittature del Novecento.
Italiano: Primavera Hitleriana (Eugenio Montale).
Die Welle - L’onda :
ideologia,consenso e
aggressività.
Percorso interdisciplinare per l’esame di Stato
Di Federica Focanti
Mappa concettuale
Indice
Introduzione dell’argomento trattato
Film L’onda (trama)
Aggressività e psicologia sociale
L’effetto Lucifero (cattivi si diventa?)
Differenze pedagogia direttiva e non direttiva
Il ruolo pedagogico nella formazione di una nuova ideologia (Makarenko e
Gentile)
La «proposta» di Hessen (la filosofia dei valori di Windelbrand)
La banalità del Male
Nineteen-Eightyfour (introduzione e trama)
The important role of the psychological manipulation in 1984
Manipolazione ideologica e consenso nelle dittature del Novecento
Primavera Hitleriana
Perchè questo argomento ?
Introduzione dell’argomento
trattato:
Nel percorso didattico svolto,uno degli argomenti trattati,che più mi ha affascinata è stato il
totalitarismo e le diverse tematiche ad esso correlate come l’aggressività, l’influenza dei mass
media, il consenso popolare ecc.
E’ stato, tuttavia, determinante nella scelta di questa tematica,lo studio, in Metodologia,
dell’esperimento di Zimbardo, che ha stimolato il mio interesse per la visione di un film di cui
avevo sentito spesso parlare “L’Onda”(titolo originale Die Welle) di Denis Gansel. Questo film
ripropone un esperimento realmente avvenuto e messo in atto da un professore americano, Ron
Jones, alla Cubberly High School di Palo Alto nel 1967. Nel film, così come anche nell’opera
L’effetto Lucifero: cattivi si diventa? di Philip Zimbardo, viene messo in luce come la massa, e
quindi anche il singolo individuo, possano essere facilmente influenzati dalla società, che li porta
talvolta ad assumere atteggiamenti violenti.
L’ambiente sociale nel quale viviamo e con il quale interagiamo quotidianamente, infatti, è un
status sociali,ovvero
luogo fatto di regole e di di ruoli sociali che ricopriamo e che determinano il
nostro modo di vestire, il nostro linguaggio, i nostri modi di fare. Nel corso della storia e in
particolar modo il Novecento e la nascita dei totalitarismi sono una testimonianza concreta di
come qualsiasi uomo possa essere influenzato e possa portare avanti comportamenti violenti in
nome di un’ideologia e di un ruolo sociale all’interno della società. banale:
Come sostiene la filosofa Hannah Arendt , il male non è facilmente classificabile, ma non
è infatti difficile assumere atteggiamenti aggressivi in determinate circostanze(es:la tortura,come
vedremo in 1984 o, nel caso di Eichmann, il suo adempimento al lavoro di burocrate; Infatti egli
non si riteneva colpevole dei crimini a lui attribuiti,in quanto si limitava ad assolvere i suoi compiti).
Trama del film «L’Onda» :
Durante la settimana a tema, un insegnante di una scuola superiore tedesca, Rainer Wenger, si trova a dover affrontare il tema
dell'autocrazia. Gli studenti, inizialmente annoiati dall'argomento, non credono possibile che una nuova dittatura possa essere
instaurata nella moderna Germania, poiché la popolazione tedesca ha imparato dagli errori del passato. L'insegnante decide allora
di organizzare un esperimento, in modo tale da dimostrare agli allievi come le masse possano essere facilmente manipolate.
L'esperimento coinvolge la classe stessa e ha inizio con la scelta di un leader, il quale viene individuato nell'insegnante, e
l'imposizione di alcune regole basilari. Wenger per far sì che la classe cominci ad essere più unita, cambia la disposizione dei
banchi, in modo tale che i gruppetti di amici vengano stravolti e gli studenti meno bravi possano trovarsi vicino a quelli più
preparati, insegnandosi l'un l'altro e migliorando nel complesso i risultati della classe. Infine, quando gli studenti vogliono dire
qualcosa ad alta voce, devono alzarsi in piedi e dare risposte brevi e concise. Wenger mostra inoltre ai suoi studenti come l'effetto
di marciare all'unisono possa farli sentire un'unica entità.
Il passo successivo all'identificazione del gruppo, è quello di dargli un nome, scelto tra varie proposte degli studenti e selezionato
tramite votazione. Viene scelto "L'onda" ("Die Welle"). Viene ideato anche un apposito logo. Ogni studente dovrà poi indossare una
sorta di divisa, costituita da camicia bianca e jeans, in modo tale da rimuovere le distinzioni individuali e di classe. Inoltre viene
inventato un saluto, ovvero la simulazione, fatta con il braccio destro, di un'onda. Due ragazze, Karo e Mona, non accettano le
decisioni del gruppo e abbandonano l'esperimento, disgustate da come la classe abbia abbracciato in modo acritico gli ideali
dell'Onda.I ragazzi del gruppo iniziano a diffondere nell'intera città il logo dell'Onda per mezzo di adesivi e bombolette spray,
verniciando addirittura le impalcature che nascondono il municipio. Iniziano, inoltre, a tenere feste in cui solo i membri del
movimento sono autorizzati a partecipare, osteggiando e discriminando tutti gli altri. Un giovane in particolare, Tim, un ragazzo
che sin dall'inizio del film si capisce essere insicuro, sottomesso al più forte e anche psicolabile, inizia a identificarsi in modo
ossessivo col gruppo, visto che soltanto al suo interno riesce a sentirsi finalmente accettato. Egli si propone perfino di diventare la
guardia del corpo di Wenger.La forza dell'Onda è sempre più dirompente e ben presto il progetto sembra sfuggire di mano al suo
stesso ideatore, il quale non riesce a porvi fine (Wenger, infatti, soffrendo di un complesso di inferiorità rispetto agli altri professori,
si sentirà estremamente coinvolto dal gruppo, rendendosi "cieco" a quello che il gruppo sta in realtà diventando) prima che esso
conduca a tragiche conseguenze. Alla fine, quando il professore deciderà di sciogliere il movimento, Tim, vedendo distrutta l'unica
cosa in cui credeva, prima spara ad un membro dell'Onda, poi si uccide. L'iniziale convinzione degli studenti sull'impossibilità della
nascita di una nuova dittatura in Germania risulta così clamorosamente e dolorosamente smentita dai fatti. Wenger, responsabile
dell'accaduto, viene arrestato dalla polizia.
Aggressività e psicologia sociale
L’aggressività viene definita nel 1974 da Hinde,professore di zoologia all’Università di
«qualsiasi comportamento di un individuo diretto a provocare danno ad un
Cambridge, come
altro individuo. E’ un comportamento umano intenzionale. Il danno può essere sia fisico che
psicologico».
Ancora oggi vi sono due diverse scuole di pensiero riguardo l’aggressività: da una parte vi
sono gli innatisti, coloro che sostengono che l’aggressività sia un fattore innato, quindi
nasciamo già predisposti ad un comportamento aggressivo; dall’altra parte vi sono gli
ambientalisti, coloro i quali sostengono,invece,che l’aggressività si apprende nel momento in
cui l’individuo entra in contatto con la società. Nella corrente degli ambientalisti rientra anche
la psicologia sociale,quel ramo della psicologia che studia in che modo la mente umana venga
influenzata dalla società. Secondo questi psicologi,l’uomo è aggressivo per cause esterne,cioè
vi sono determinate situazioni che che possono portare l’uomo a produrre comportamenti
aggressivi:
-Subire un’ingiustizia: in questo caso è come se si perdesse un equilibro nostro interno.
Si crea una situazione di disagio,per ristabilire l’equilibro egli usa la violenza;
-Aggressività in rispetto dell’autorità: a volte nel rispetto dell’autorità si possono produrre
comportamenti violenti,oppure vi è un abuso del proprio potere;
- Situazione particolare: una persona,anche la più tranquilla, può diventare aggressiva perché
si trova in una determinata situazione che scaturisce in lui un comportamento aggressivo (es:
film l’onda,l’effetto lucifero).
Effetto Lucifero : l’esperimento di Zimbardo
La pedagogia direttiva
Pedagogia non direttiva Pedagogia direttiva
La pedagogia non direttiva Educazione eterenomica
vede il bambino come il (fini sociali)
protagonista attivo del Si basa su un impostazione
processo educativo e non come idealistica
ricevente passivo dell’azione
dell’adulto. Rapporto asimmetrico tra
Permettere al bambino di bambino e adulto
vivere attivamente la propria
crescita Prevale l’io sociale
Rapporto simmetrico tra Metodologia di educazione
bambino e adulto basata sulla disciplina
Io individuale prevale sull’io
sociale
Il ruolo pedagogico nella formazione di una nuova ideologia
Nel corso del Novecento vi sono stati alcuni autori che hanno sostenuto un percorso a favore di una
pedagogia direttiva,tra i quali troviamo Gentile e Makarenko. Quest’ultimo,importante pedagogista
russo,promuoveva un’educazione che si risolve nel processo di socializzazione,poiché è proprio
attraverso questo processo che l’individuo viene integrato nella nuova società sovietica. Il ruolo
della pedagogia è quindi per Makarenko quello di teorizzare e praticare il primato della società
rispetto all’individuo,dell’ideologia politica rispetto alla libera espressione della soggettività. I fini
formazione politica
dell’educazione sono sociali e i fondamenti su cui si basa sono: promuovere la e
lavoro produttivo,che
il conducono alla formazione dell’uomo sovietico e contribuiscono alla
perpertuazione di questa nuova società.
In Italia si va affermando contemporaneamente, il pensiero di Giovanni Gentile,importante filosofo
e pedagogista, il quale critica lo stato liberale,secondo cui gli individui vengono prima dello stato e
conservano la loro indipendenza rispetto ad esso.
Egli afferma,invece,che quanto più gli individui si indentificano con lo Stato e con il suo capo,tanto
più sono liberi. Lo Stato totalitario è l’unica forma di regime politico in cui la persona si realizza,
poiché è il solo che garantisce l’unità sociale, essendo espressione della propria coscienza etica.
Si tratta di idee che ci appaiono oggi inquietanti, ma che offrono un importante spunto di
riflessione, mettendoci in guardia da visioni assolutistiche che inevitabilmente limitano le libertà
individuali, pur esaltandole nella teoria.
E’ opportuno citare a questo proposito un altro pedagogista del Novecento, Sergej Hessen, il quale
pur avendo aderito in un primo momento agli ideali della rivoluzione d’Ottobre,se ne
Makarenko (1888 - 1939)
La pedagogia direttiva, di impostazione comunista che
riprende le teorie marxiste.
Lo scopo dell’educazione di Makarenko è quello di creare un
perfetto uomo sovietico: ossia un uomo che sappia essere un
buon lavoratore, contribuendo così allo sviluppo e alla
perpetuazione dell’Unione sovietica, ed essere anche un buon
comunista, e quindi interiorizzare e difendere i valori su cui
poggia la nuova società.
In questo tipo di pedagogia non c’è spazio per l’io individuale,
sociali,
non vi sono fini personali ma solo fini indirizzati al
bene della società. La sua è una pedagogia direttiva, il cui fine
ultimo non è la formazione personale dell’individuo, ma
diviene, bensì, un vero e proprio processo di socializzazione
attraverso il quale l’individuo entra a far parte della nuova
società. Questo processo non è spontaneo, perché necessita
di una disciplina e di un’educazione,i cui contenuti, vengono
imposti all’alunno.
Inoltre non vi sono divisioni per fasce d’età , poiché,
Makarenko riteneva utile che gli alunni più grandi
affiancassero i più piccoli, divenendo così un modello da
seguire,in modo da incoraggiarli nello studio e aiutarli a
interiorizzare meglio i valori comunisti.
Il fulcro del processo educativo non è più il bambino,ma il
collettivo. E’ il cosidetto «soviet» : un organo scolastico
autonomo, che si occupa dell’ organizzazione scolastica ed è
formato da docenti (scuola elementare) e da studenti
affiancati dagli insegnanti nelle scuole superiori. Il collettivo è
unitario e totalizzante: unitario poichè rappresenta
l’insieme delle persone che lo compongono come un’unica
Giovanni Gentile (1875
-1944)
E’ stato un filosofo, pedagogista e politico
italiano.