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Introduzione Fiat Chrysler Automobiles, tesina
La seguente tesina di maturità Istituto professionale,servizi commerciali che tratta dalla crisi economica e dei valori alla ripresa. Gli argomenti che permette di sviluppare la tesina sono: Storia:Seconda guerra mondiale, Italiano:Eugenio Montale, Diritto:Contratti di lavoro, Economia:Bilancio consolidato/Holding, Matematica:Grafico redditività, Inglese:Fisco inglese, Informatica:Commercio elettronico.
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Fiat Chrysler Automobiles, tesina
Fiat Chrysler Automobiles, tesina
Storia-Seconda guerra mondiale
Italiano-Eugenio Montale
Diritto-Contratti di lavoro
Economia-Bilancio consolidato/Holding
Matematica-Grafico redditività
Inglese-Fisco inglese
Informatica-Commercio elettronico
crisi. I tedeschi mai avrebbero immaginato le vere intenzioni di Hitler, uno spietato
dittatore che incolpò gli ebrei di non appartenere alla razza ariana (razza pura) e di
essere la causa della grande crisi tedesca perciò nel 1935 vennero promulgate le
Leggi di Norimberga che stabilivano l’esclusione degli ebrei dal diritto di voto, da
tutti gli impieghi pubblici dal commercio all’editoria. Per questo motivo e per la smania
di far diventare la Germania una potenza a livello mondiale, sia sul fronte economico
che militare, Hitler intraprese una campagna di spedizioni per allargare i propri confini.
Era appoggiato dall’Italia di Mussolini e dal Giappone, così nacque l’asse Roma-Tokio-
Berlino tra il 1936-1937. Nel 1938 gli ebrei furono costretti a portare una stella gialla
sugli abiti per essere riconosciuti e cominciarono ad essere deportati in massa nei
campi di sterminio, ma la violenza antisemita esplode a Berlino nella notte fra il 9 e il
10 novembre in seguito di un uccisione di un diplomatico tedesco da parte di un ebreo
dove furono uccise decine di persone e vennero distrutte tutte le sinagoghe, questo
avvenimento fu denominato Notte dei Cristalli in cui gli ebrei cominciarono a sparire
in massa, inghiottiti da un sistema che negli anni successivi sarebbe divenuto un vero
e proprio genocidio. Successivamente il primo settembre 1939 le forze tedesche
varcarono il confine della Polonia dichiarandole così guerra. In tutta risposta Francia e
Inghilterra, che avevano posto la Polonia sotto la propria protezione, inviarono un
ultimatum alla Germania, chiedendone il ritiro immediato. Hitler nonostante rimase
sorpreso dalla reazione della Gran Bretagna e Francia, che in passato gli concessero
paesi come l’Austria e i Sudeti, non ritirò le proprie truppe e in 3 settimane conquistò
l’intera Polonia. La guerra era ormai cominciata. L’URSS, nel frattempo, firmando un
trattato di non belligeranza con la Germania ebbe mano libera nella conquista della
Polonia orientale e nell’annessione dei paesi baltici (Lituania, Estonia, Lettonia). Hitler
proseguì poi la sua opera di conquista, conquistando Danimarca, Norvegia, Paesi bassi
e Belgio, riuscendo in poco tempo a sottomettere anche la Francia, dopo l’invasione il
governo francese si divise; alcuni volevano proseguire con la guerra, altri spingevano
per l’armistizio. Prevalse l’armistizio lasciando l’Inghilterra da sola. La vittoria
sembrava ad un passo, così anche Mussolini, timoroso di non partecipare alla
spartizione del bottino e di un eccesiva potenza tedesca, dichiarò guerra ad una
Francia già sconfitta. Le forze italiane non erano preparate e non riuscirono neppure a
penetrare nel territorio francese, la dichiarazione di guerra dell’Italia fu presentata nel
maggio del 1940. In breve tempo le offensive italiane venivano respinte un po’
ovunque, le forze presenti in Etiopia venivano sconfitte mentre in Libia falliva il
tentativo di penetrare in Egitto. La Germania nel frattempo non trovando possibilità di
concludere una pace con l’Inghilterra, cominciò una lunga guerra aerea denominata
operazione leone marino, con la quale avrebbe dovuto prima sconfiggere le forze
aeree e navali inglesi per poi operare uno sbarco sul territorio del regno unito.
L’operazione fallì e Hitler cominciò a concentrare i propri sforzi verso l’Unione
Sovietica. Tuttavia l’assalto italiano in Grecia finì col rimandare i piani di un invasione
dell’URSS. L’invasione italiana fu respinta e fu necessario l’intervento dei tedeschi per
ottenere la vittoria, i quali nel frattempo conquistarono anche la Jugoslavia. Il 22
giugno 1941 iniziava l’operazione barbarossa, un operazione lampo che avrebbe
dovuto portare alla veloce conquista del territorio sovietico. Nonostante le vittorie
iniziali e un arretramento enorme delle posizioni sovietiche, l’URSS riuscì a resistere e
compiere delle controffensive. Nel frattempo il Giappone aveva bombardato la base
statunitense di Pearl-Harbor, ottenendo da parte americana una dichiarazione di
1941). pacifico.
guerra (8 dicembre Ha inizio la guerra nel
Nel 1942 la grande avanzata dell’asse si fermò, la prima sconfitta fu quella del
Giappone, inflittagli dagli alleati. Nel frattempo gli inglesi sconfiggevano tedeschi e
italiani ad El-Alamein. Nel novembre del 1942 le truppe statunitensi sbarcarono in
Algeria e Marocco decretando la sconfitta dell’asse in Africa. Anche l’URSS inflisse un
colpo decisivo all’asse durante la battaglia di Stalingrado. Nella primavera del 1943
le truppe americane sbarcarono in Sicilia. Il 25 luglio 1943 Vittorio Emanuele III
esonerò e fece arrestare Mussolini e nominò capo del governo Pietro Badoglio.
Badoglio dichiarò di voler continuare la guerra a fianco alla Germania ma in realtà
firmò un armistizio con gli alleati. La reazione tedesca fu immediata e l’8 settembre le
truppe naziste disarmarono l’esercito italiano e rinchiusero molti soldati nei campi di
concentramento, di fatti occuparono l’Italia centro settentrionale e misero a capo del
governo, con sede a salò, Mussolini, mentre il Re e Badoglio istituirono il Regno del
Sud che cominciò una guerra di resistenza contro le truppe tedesche. Intanto la ritirata
tedesca e le sconfitte continuarono attraverso soprattutto l’operazione Overlord
effettuata dagli alleati, infatti riuscirono a liberare anche la Francia, così dopo il
suicidio di Hitler, la Germania l’8 maggio 1945 dichiarò la resa incondizionata. Il
Giappone è costretto alla resa in agosto, dopo che gli USA lanciano le bombe atomiche
su Hiroshima e Nagasaki. Il mondo viene spartito in 2 sfere di influenza: sovietica ed
occidentale. Ma la guerra oltre ad essere un vero e proprio conflitto per l’espansione fu
anche teatro della decadenza dei diritti umani, gli ebrei furono privati di tutto, dai loro
averi alla loro stessa vita, e rinchiusi nei campi di concentramento dove svolgevano
lavori umilianti e venivano trattati come se non avessero una dignità ed infine uccisi
come bestie malate di rabbia senza alcun senso di rimorso dalle truppe tedesche.
Questo grande conflitto mondiale non fece danni solo alle varie nazioni, ma ci fu anche
un duro colpo alla letteratura, in particolare quella italiana dove vigeva il fascismo, e
uno dei letterari che si oppose a questa dittatura fu Eugenio Montale che faceva
parte degli ermetici una corrente letteraria degli anni 30. Verso il 1938 era diventato
quasi obbligatorio per gli scrittori schierarsi dalla parte del fascismo per non essere
perseguitati dalla censura. Solo 6 personaggi si opposero all'iscrizione al partito
fascista: tra questi Montale, nato a Genova nel 1896 da un’agiata famiglia della media
borghesia è stato un letterario e rappresentate della lirica del ‘900 italiana.
Diplomatosi in ragioneria manifestò una notevole inclinazione per la musica e
letteratura. Dovette trasferirsi a Firenze, dove nel 1929 venne nominato direttore
della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux fino al 1938, quando fu allontanato
dall’incarico perché si era sempre rifiutato di prendere la tessera del Partito fascista.
In questo periodo conobbe anche Drusilla Tanzi, che sarebbe divenuta ben presto la
compagna e poi la moglie di Montale. Trascorre gli anni della seconda guerra mondiale
a Genova, tra molte difficoltà e ospitando anche amici profughi come Umberto Saba,
Carlo Levi e altri. Nel 1943 esce il primo libro con quindici liriche che poi
successivamente fu inserito nella raccolta: “la bufera e altro” (1956). Nel 1948 si
trasferisce a Milano, dove lavora come redattore del “Corriere della Sera”; l’attività
giornalistica continua quasi fino alla morte. Gli ultimi anni sono prodighi di
riconoscimenti nazionali (per esempio la nomina a senatore a vita nel 1967) e
internazionali (ricordiamo, fra tutti, il premio Nobel assegnatogli nel 1975). Nonostante
nella sua vita avesse raggiunto tutti i suoi obbiettivi preposti, il suo pensiero era
condizionato dal periodo storico corrente, cioè il Decadentismo, e si basava sul “male
di vivere” ovvero l’esistenza vissuta male; in particolare fece parte dell’Ermetismo:
una corrente letteraria, il cui nome deriva dal dio greco del mistero Ermes, che si è
sviluppata nella seconda metà del ‘900 tra le 2 guerre mondiali e gli autori
esprimevano la difficoltà della vita in versi poco comprensibili per questo era una
poesia molto chiusa di non facile lettura e perciò utilizzavano molte analogie. Morì a
Milano nel 1981.
Montale di fronte al male di vivere dice che non si può tacere: il poeta deve avere la
capacità di esprimere il disagio esistenziale mostrando che la vita si può e si deve
affrontare senza certezze ma anche senza viltà (vigliaccheria), conservando la
consapevolezza del proprio amaro destino, finché la vita o la natura offriranno
all’uomo la possibilità di superare il muro che lo separa dalla felicità. Per esprimere
queste convinzioni elaborò uno stile originale e nuovo:
- Sul piano lessicale utilizzò parole ricercate e termini tecnici;
- Sul piano formale adottò gli elementi presi dalla tradizione (come ad esempio la
strofa e la rima ma senza obbedire a schemi fissi).
Un'altra tecnica usata è il correlativo oggettivo, una tecnica espressiva che
riprende dal poeta francese Elliot e consiste nel mettere in relazione 2 oggetti.
Le opere
Tra le opere più importanti troviamo:
- Ossi di seppia (1920-25): In questa raccolta Montale racconta il paesaggio
ligure nei suoi aspetti più aspri e poveri, è molto legato alle 5 terre perché gli
ricorda la sua infanzia. Montale accosta il dolore proprio alle coste frastagliate
delle 5 terre perché rappresentano gli alti e bassi della vita, inoltre per lui il
mare rappresenta la libertà e per raggiungerla sulla terra deve moltiplicare i
suoi sforzi. In questa raccolta Montale rappresenta la felicità come una cosa
visibile ma irraggiungibile e la confronta ad un falco che vola nel cielo, una
nuvola o una statua inanimata.
- Le occasioni (1939): Questa raccolta fu scritta dopo il suo licenziamento dal
Gabinetto di Viesseux: qui montale ampliò le sue riflessioni affrontando il tema
della labilità della memoria (che dimentica facilmente le cose), che non può
fermare il tempo né far ricordare le occasioni che la vita ci propone e che si
perdono irreparabilmente.
- La bufera e altro (1956): In questa raccolta pone in primo piano la tragedia
della guerra, la bufera che ha sconvolto i l mondo, con le sue sinistre presenze: i
dittatori, le discriminazioni raziali, lo stermino, i campi di concentramento. Così
l’attualità entra nei versi di Montale ma di riflesso; la sua infatti non è ma stata
una poesia politicamente impegnata.
- La satura (1971): In questa raccolta troviamo argomenti derivanti dalla
quotidianità e dalla cronaca, ma non lo fa senza passione: il poeta colpisce con
aspra ironia la falsità della comunicazione di massa e riprende l’atteggiamento
negativo della sua prima raccolta
Tornanando alla Fiat, questa società negli anni ha fornito lavoro a tantissime famiglie
italiane, con una gestione del personale quanto meno perfetta all’inizio, dove la
produzione aumentava vertiginosamente e anche gli stipendi andarono ad aumentare,
ma poi con gli anni e per le varie crisi economiche questa gestione ha scaturito vari
scioperi e manifestazioni dei lavoratori e sindacati, queste forme di proteste nate
appunto per la cattiva gestione del personale e quindi dei Contratto di lavoro ,
questo nasce attraverso una proposta e un’accettazione, ma questa è solo la parte
iniziale del rapporto di lavoro, la proposta di concretizza con la presentazione del
curriculum e con le varie selezioni ed infine il colloquio. Le fonti del diritto al lavoro e
del conseguente contratto di lavoro sono la costituzione, il codice civile e le leggi
speciali. La costituzione ci parla del diritto del lavoro negli articoli 1-3-4 e da 35 a 40,
questi sono articoli che collegano i principi del diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori.