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Filosofia: Sigmund Freud
Pedagogia: Maria Montessori (Educazione e slancio vitale della personalità)
Biologia: Charles Darwin
Inglese: Robert Louis Stevenson (Dr. Jekyll and Mr Hyde)
farsi compatire dai famigliari, inscena un finto suicidio, ma muore per davvero.
Dopo la morte di Guido, Zeno gioca in borsa guadagnando molto, ma commette un
lapsus tanto stupido quanto significativo: sbaglia corteo funebre e non vedrà più Ada
perchè, col corpo del marito, parte per l'Argentina. E' abbastanza chiaro come tutta
questa vicenda dimostri due cose: anche Guido è un inetto come Zeno e quest'ultimo
lo rovina per vendetta in quanto suo rivale in amore.
Il capitolo Psicoanalisi è un'iniziativa di Zeno stesso, una sorta di sfida allo
psicanalista nella quale non solo afferma che non è stata la psicoanalisi a guarirlo, ma
che la sua guarigione è dovuta alla scoperta che la vita è inquinata alle radici e che
rendersene conto è dunque indizio di salute e non di malattia.
Nonostante quest'ultima affermazione, è chiaro come Zeno sia effetto da nevrosi con
tanto di lapsus e rimozioni, e ciò rende il suo punto di vista poco attendibile. Altra
persona che probabilmente soffre di qualche disturbo è lo specialista che lo ha in
cura: pubblicare per vendetta le confessioni di un paziente è una mossa piuttosto
biasimevole così come il suo interesse economico per il possibile guadagno della
pubblicazione (anche se mostra una certa generosità, visto che nella prefazione si
offre di dividere i guadagni sul memoriale con Zeno purchè egli torni in terapia).
Pur essendosene servito per il suo romanzo, in realtà Svevo non apprezzAVA
realmente la psicanalisi. Scrisse infatti: “Grande uomo quel nostro Freud, ma più per i
romanzieri che per i malati”.
È quindi evidente che il dottor S., con tutta probabilità, altri non sia che la caricatura
di Sigmund Freud. Tuttavia ancora oggi non si può affermare con certezza chi si
celasse dietro questa iniziale.
In conclusione, Svevo non considerava la psicoanalisi come la terapia più appropriata
per restituire la salute al malato di nevrosi, ma piuttosto come strumento conoscitivo
in grado di scandagliare la psiche umana, e dunque un valido strumento narrativo che
seppe infatti utilizzare brillantemente. 5
Filosofia
La rivoluzione psicoanalitica di Freud
Sigmund Freud nacque a Freiberg, cittadina della
Moravia austriaca, nel 1856. Di origine ebraica,
studiò medicina a Vienna, dedicandosi poi alla ricerca
scientifica. Trasferitosi a Parigi, nel 1886 vi aprì uno
studio privato per malattie nervose.
Grazie ai suoi pazienti, Freud spiegò cos'è l'isteria,
ovvero una malattia genarata da un complesso di
disturbi nervosi e fisici, che derivano dal tentativo del
malato di cancellare ricordi sgradevoli: da qui nascerà
la psicoanalisi.
Per far scomparire i sintomi della malattia, Freud rinunciò al metodo dell'ipnosi, uno
stato simile al sonno in cui il paziente è facilmente suggestionabile dal medico che
provoca quello stato, allora ritenuto il più efficace, e cercò di far riaffiorare alla
coscienza l'evento o il ricordo sgradevole tramite il racconto spontaneo che il
paziente, rilassato e fiducioso (e qui entra in scena il famoso “lettino dell'analista”) ,
fa dei proprio ricordi, sentimenti e impressioni. Negli anni successivi raccolse attorno
a sé diversi allievi, alcuni dei quali si allontaneranno dal loro maestro perchè non
condividevano l'enorme importanza data alla sessualità della sua dottrina. Con
l'avvento del nazismo, Freud fu costretto a fuggire a Londra, dove morirà nel 1939 a
causa di un terribile cancro alla mascella.
La fondazione della Psicoanalisi
Freud fu il capistipite di quella rivoluzionaria disciplina chiamata psicoanalisi.
Questa influenzò vari aspetti culturali e scientifici del '900: dalla medicina alla
letteratura, dalla psicologia all'arte, passando poi per la filosofia, il costume e la
morale. Tale disciplina si rivelò uno degli strumenti più efficaci nell'analisi della crisi
dell'uomo contemporaneo.
Studiando pazienti affetti da isteria, il medico austriaco si rese conto che la malattia
mentale non dipendeva da una lesione o da una malformazione di tipo fisico, non
aveva dunque un'origine organica ma bensì psichica. 6
Sulla base di questa scoperta, Freud affermò che:
la zona cosciente costitutisce solo una piccola parte della vita psichica
dell'uomo, come la punta di un iceberg che affiora dalla superficie dell'acqua;
vi è poi un'immensa regione della psiche che non emerge alla coscienza:
l'inconscio, che è il luogo da cui si originano tutti i processi psichici;
la vita privata, sociale e cultura dell'uomo è riconducibile alla libido, l'energia
psichica legata al desiderio sessuale;
la malattia nervosa, in particolare la nevrosi, ha origine per Freud nella
rimozione, il processo con cui il soggetto censura – al fine di preservare
l'equilibrio psichico – desideri e pulsioni di natura sessuale relegandoli
nell'inconscio. Struttura della Psiche umana
Alla base della vita psichica di ogni uomo, vi è il conflitto tra principio di piacere (il
soggetto tende a sfuggire dalle sensazioni spiacevoli) e principio di realtà (il soggetto
deve sottostare alle regole dell'ambiente esterno). Freud associò il principio di realtà
alla dimensione dell'io che, insieme all'Es e al Super-Io definì come uno dei tre fattori
che costituiscono la struttura psichica dell'essere umano:
l'Io è la coscienza che controlla la percezione, il comportamento ed il pensiero
logico, ispirandosi al principio di realtà;
l'Es, il nucleo essenziale dell'inconscio, è la vita istintiva, dominata dalle
pulsioni della libido;
il Super-Io, parzialmente inconscio, è l'autorità interiorizzata in cui si
accumulano le proibizioni morali.
Lo scontro tra le pulsioni dell'Es e i divieti morali del Super-Io produce la nevrosi,
figlia di quelle rimozioni che si ripresentano nella vita conscia attraverso, ad esempio,
sogni e lapsus. 7
I Sogni son desideri
Che cos'è il sogno? Secondo Freud, che considerava quella onirica la via privilegiata
di accesso all'inconscio, è l'appagamento di un desiderio. Però tali desideri nei sogni
vengono dissimulati. I sogni sono frutto di un'intensa attività psichica, chiamata
lavoro onirico.
Freud scoprì l'esistenza di due livelli del sogno: il primo livello è detto manifesto,
l'altro latente. Il livello manifesto è l'insieme di quelle scene di cui, anche se non
completamente, ci ricordiamo al risveglio. Ma tale livello non coincide con il livello
latente, che nasconde il desiderio inappagato. Per questa ragione il sogno deve essere
interpretato (l'Interpretazione dei Sogni, 1900).
Va sottolineato che il contenuto manifesto dei sogni, generalmente, trae le sue
immagini da avvenimenti della vita recente, invece il contenuto nascosto si riferisce
spesso ad avvenimenti del passato, anche molto lontani (infanzia, gioventù ecc...).
Per Freud, i desideri irrealizzati che si esprimono nel sogno, sono quei desideri
rimossi, cioè spinti nell'inconscio perché percepiti inaccettabili ed immorali, che
generalmente riguardano la sfera sessuale. Data la loro natura potenzialmente
scabrosa, i sogni si rivestono di significati simbolici, rielaborano cioè tutto ciò che il
soggetto ritiene inaccettabile, rendendolo accettabile.
Grazie a questa censura, attuata dal lavoro onirico, questi desideri possono
esprimersi. Il Lapsus “Freudiano”
Lapsus ed atti mancati (dimenticanze, disattenzioni, amnesie ecc...) sono un'altra via
d'accesso all'inconscio. Considerati insignificanti dalle persone, per Freud
costituivano invece segnali che nascondevano, così come i sogni, significati latenti.
Abbiamo anche qui, dunque, la rimozione di eventi spiacevoli o inaccettabili.
Per quanto riguarda i lapsus verbali, quando cioè si sostituisce una parola con
un'altra, Freud affermò che in essi non bisogna ricercare la causa nelle assonanze
delle parole stesse, ma in idee esterne ai motivi che provocano il discorso. In parole
povere, dietro ai lapsus ci sono cause inconsce che, abbattendo la censura,
riemergono. 8
La cura
La terapia messa a punto da Freud, la psicoanalisi appunto, ha lo scopo di analizzare
con metodo scientifico la zona inconscia della vita del paziente, al fine di risolvere i
nodi che sono all'origine dei disturbi mentali. La psicoanalisi ruota intorno a due
cardini:
il rapporto tra analista e paziente, che Freud riteneva fondato sul transfert, cioè
sul processo con cui il soggetto in analisi proietta sul medico affetti e pensieri
relativi ad esperienze precedenti (per lo più risalenti all'infanzia); il paziente
nevrotico, sia uomo che donna, ha sempre carenze affettive, e dopo le prime
sedute acquista fiducia nel proprio medico e sviluppa sentimenti di amore nei
suoi confronti. Tali sentimenti portano il paziente a non voler deludere il
proprio medico, e quindi collabora;
la libera associazione di parole, che sostituisce l'ipnosi in cui il paziente non
ha un ruolo attivo ma imposto dal medico, fa emergere le pulsioni rimosse e
con esse le origini dei disturbi del paziente.
Onora il padre
Freud si dedicò anche allo studio della società, dell'antropologia e della religione, con
le sue opere Totem e Tabù (1912-1913), l'Avvenire di un'Illusione (1927) e Il Disagio
della Civiltà (1929). Lo psicanalista riconduceva l'origine della religione e della
morale alla figura del padre che, secondo lui, aveva generato due tabù: l'uccisione del
padre (la religione) e l'incesto, cioè possedere la madre (la morale).
In parole povere, secondo Freud religione e morale sorsero quando l'uomo si impose
di non uccidere il padre per avere la madre.
In Totem e Tabù, il medico austriaco spiegò così l'origine della civiltà: agli albori
della storia, quando gli uomini vivevano riuniti in piccole tribù chiamate orde
primitive, un unico maschio dominava su tutti gli altri, le donne erano tutte sue, e
aveva un numero enorme di figli. A questi figli era proibito accoppiarsi con le donne
del padre.
Ma un giorno i figli uccisero il padre e se ne cibarono, liberandosi così dell'ostacolo
che si poneva tra loro e le donne, con le quali iniziarono ad accoppiarsi. Ma quando
iniziarono ad avvertire il senso di colpa per il parricidio, affinché non si ripetesse più,
stabilirono delle norme per regolare i rapporti sociali: nacquero così morale e
religione, che avevano il compito di giustificare i divieti che gli uomini dovevano
rispettare.
Fu in seguito a questo fatto che si ebbe la necessità della creazione del Totem,
generalmente un animale, che rappresentava il padre ucciso, simbolo di autorità. Da
9
allora gli uomini non hanno smesso di venerare un Dio, e di stabilire regole morali,
come il divieto di uccidere e di praticare l'incesto.
Ne consegue che il senso di colpa per l'uccisione del padre si è trasmesso di
generazione in generazione, arrivando fino a noi e celandosi nella psiche di ognuno.
O almeno è quanto affermava Freud.
Amore e Morte
Nell'ultima fase della sua riflessione, Freud ricondusse infine il conflitto psichico alla
lotta originaria tra Eros (amore) e Thanatos (morte).
Eros rappresenta le pulsioni di vita, gli impulsi della libido e quelli di
autoconservazione.
Thanatos simboleggia le pulsioni di morte, gli impulsi di autodistruzione che Freud
scoprì studiando la coazione a ripetere, cioè la riproduzione reiterata di esperienze
negative nel sogno, nella fantasia e nel gioco. Tale fenomeno non è in alcun modo
associabile al principio di piacere, e risponde piuttosto alla pulsione di morte, che
l'attrazione verso lo stato originario di quiete della materia. 10
Storia della Pedagogia
La pedagogia dell'Attivismo e le scuole nuove
L'Attivismo, sorto sul finire del XIX° secolo, rappresenta un forte rinnovamento
educativo nella scuola.
La pedagogia dell'attivismo si basa sulla partecipazione attiva dell'allievo, sulla sua
centralità nella scuola, in sostituzione della tradizionale centralità del maestro. Il
termine attivismo non fa riferimento, come si potrebbe pensare, ad una generica
operatività degli allievi, ma indica un'impostazione innovativa, in un certo senso
rivoluzionaria, perché opera un radicale capovolgimento del dialogo educativo che
dal maestro e dai programmi prestabiliti si sposta sull'allievo e sulla sua personalità.