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Geografia: il sistema solare;
Tecnica: fusione nucleare sul Sole;
Arte: Giacomo Balla (Lampada ad arco);
Storia: la conquista della Luna, Apollo 11;
Francese: Jacques Prevert (La luna et la nuit);
Scienze: missioni umane sulla Luna;
Inglese: Mark Shuttleworth Holiday in space;
Musica: il romaticismo musicale.
Le esplorazioni spaziali
Razzi, sonde e esplorazioni spaziali
Fin dall’antichità l’uomo ha sempre desiderato esplorare l’universo. I primi strumenti di
esplorazione sono stati i telescopi ed il primo è stato costruito da Galileo nel 1609.
Tuttavia l’inizio dell'esplorazione dello spazio si ha nel 1957, quando l'Unione Sovietica lancia il
primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Da allora è stato un susseguirsi di lanci, che hanno portato
l'astronautica mondiale a conseguire tutta una serie di successi: dal primo volo umano attorno alla
Terra (Y. Gagarin) fino alla conquista della Luna con l'Apollo 11.
L’origine dei viaggi spaziali è derivata essenzialmente dalla ricerca di prestigio e di supremazia
tecnologica, e questo ha determinato la corsa allo spazio dagli anni cinquanta del secolo scorso.
Attualmente tuttavia gli scopi maggiori delle missioni nello spazio sono scientifici: astrofisica,
astronomia, osservazione della Terra e monitoraggio delle risorse del pianeta, controllo del
territorio, navigazione assistita, studio del sistema Solare, telecomunicazioni televisive ed internet.
Le missioni spaziali possono essere possono essere raggruppate in cinque tipi:
Orbite attorno alla Terra
Flyby (sorvolo)
Rendezvous (appuntamento)
Discesa e raccolta di campioni
Missioni umane
Orbite attorno alla Terra - Le orbite dei satelliti attorno alla Terra possono essere basse (da 160 a
2.000 km dalla superficie), medie (da 2.000 a 35.876 km) o geostazionarie.
Tutti i satelliti scientifici, di osservazione della Terra e per telecomunicazioni sono in orbita bassa.
I satelliti in orbita geostazionaria compiono un giro attorno alla Terra in 24 ore e pertanto
sembrano “fermi” su un determinato punto della superficie. Possono stare solo in orbita
equatoriale e se ne possono alloggiare circa 500. Tutti i satelliti ripetitori (radio, TV e
telecomunicazioni) e molti satelliti meteorologici sono in orbita geostazionaria.
Flyby - Comprendono quei veicoli spaziali che effettuano ricognizioni e passaggi ravvicinati,
seguendo un'orbita eliocentrica od una traiettoria di fuga, senza entrare in orbita attorno al corpo
celeste da studiare.
Le missioni Voyager hanno fatto ampio uso di flyby, compiendo in 12 anni un viaggio straordinario
nel Sistema Solare.
Sono attualmente ancora funzionanti (dopo 35 anni!) e stanno uscendo dal sistema solare.
Il rendez-vous è una manovra effettuata da due oggetti in volo nello spazio, solitamente una
navicella spaziale ed una stazione orbitante intorno alla Terra (indicati rispettivamente come
"veicolo attivo" e "veicolo passivo", ovvero nella terminologia inglese come "chaser" e "target"),
avente come obiettivo l'avvicinamento degli stessi. Fine primario di una manovra rendez-vous è
l'aggancio all'altro veicolo, reso possibile dalla presenza su entrambi i veicoli di meccanismi
compatibili atti alla realizzazione dell'agganciamento. Una volta agganciati i due oggetti,
utilizzando appositi tunnel di collegamento diventa possibile il passaggio di astronauti e/o
materiale da un veicolo verso l’altro.
Discesa con raccolta di campioni (Lander) - Moduli per la discesa sulla superficie dei pianeti,
effettuano l'analisi del suolo (composizione e distribuzione degli elementi chimici) e degli strati
atmosferici più bassi, oltre alla ripresa di immagini. Possono essere incluse in questa categoria,
anche quelle sonde che impattando con la superficie sopravvivono il tempo utile a studiare il
sottosuolo.
Missioni umane – Queste missioni prevedono la presenza di uomini e donne a bordo e per loro natura
sono estremamente difficili e costose. Una persona consuma, in aria, acqua, cibo, un peso considerevole.
C’è poi il peso dei sistemi di sussistenza (riscaldamento, riciclo dei rifiuti, riposo) e – soprattutto – quello
delle ridondanze (i sistemi vitali devono essere tutti duplicati o triplicati, per non avere brutte sorprese).
Infine devono esserci sistemi di rientro tali che un organismo umano possa sopravvivere.
Storia: Sbarco sulla luna
A seguito del lancio del primo satellite artificiale da parte dell'Unione Sovietica (lo Sputnik 1) il 4 ottobre
1957 l'attenzione degli Stati Uniti d'America si è rivolta verso un proprio programma di esplorazione
spaziale. Il congresso degli Stati Uniti, allarmato dal possibile pericolo per la sicurezza nazionale e per la
possibile perdita della leadership tecnologica, chiese al presidente Dwight D. Eisenhower un'azione
immediata.
Il 29 luglio 1958 il presidente Eisenhower firma l'atto di costituzione della National Aeronautics and Space
Administration (NASA) con il compito di avviare un programma per l'esplorazione umana dello spazio.
La NASA avvia nel 1958 il Progetto Mercury con lo scopo di stabilire se l'uomo poteva viaggiare nello
spazio e nel 1961 il progetto Apollo con lo scopo di mandare propri astronauti sulla Luna in una corsa
contro il tempo per battere i sovietici che avevano avviato un analogo progetto.
Il programma Apollo raggiunge la sua meta il 20 luglio 1969, con l'allunaggio dell'Apollo 11.
L’Apollo 11 è stato lanciato con successo da un razzo Saturn V partito dal Kennedy Space Center il 16 luglio
1969 alle 09:32:00 ora locale ed è entrato nell'orbita 12 minuti dopo.
Il Saturn V (conosciuto anche come Razzo Lunare o Saturno V) è un razzo multistadio a
combustibile liquido, non riusabile.
L'equipaggio dell'Apollo 11 era composto da tre astronauti:
Neil Armstrong , comandante e primo uomo a camminare sulla Luna
Michael Collins , pilota del modulo di comando
Buzz Aldrin , pilota del modulo lunare
Il volo storico dell'Apollo 11 inizia il 16 luglio. Dopo essere entrati in orbita lunare, Edwin E. Aldrin,
Jr. e Neil A. Armstrong si trasferiscono nel Lem, il modulo per l'allunaggio, mentre il modulo di
comando viene affidato al pilota Michael Collins.
Durante la fase di avvicinamento, Armstrong prende i controlli manuali del modulo lunare e il 20
luglio, effettuato l’allunaggio dice:<<Houston, Tranquillity Base here. The Eagle has landed
(Houston, qui Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata)>>.
Quasi sette ore più tardi, il 21 luglio, Armstrong esce dal LEM e diventa il primo essere umano a
camminare sulla Luna. Tocca il suolo lunare alle ore 2:56 UTC con lo scarpone sinistro. Prima del
contatto pronuncia la celebre frase:« That's one small step for [a] man, one giant leap for
mankind(Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigante per l'umanità».
Neil A. Armstrong viene raggiunto da Aldrin e insieme camminano due ore sulla superficie della
Luna, sperimentando una forza di gravità pari a un sesto di quella terrestre. Armstrong e Aldrin
lasciano il nostro satellite utilizzando lo stadio superiore del Lem e sfruttando quello inferiore
come rampa di lancio. Il modulo di risalita venne abbandonato dopo l'aggancio con il modulo di
comando e i due astronauti si trasferirono di nuovo nella navicella. Il volo di ritorno dell'Apollo 11
non ha presentato inconvenienti e la navicella è ammarata il 24 luglio nell'oceano Pacifico, vicino
alle Hawaii.
L'emblema dell'Apollo 11 venne disegnato da Michael Collins, che voleva simboleggiare con esso
"l'allunaggio pacifico da parte degli Stati Uniti". Scelse un'aquila (simbolo degli Stati Uniti) con un
ramoscello di ulivo nel becco, con la Luna nel sottofondo e la Terra vista in distanza. Alcuni dirigenti della
NASA obiettarono però che gli artigli dell'aquila sembravano troppo "aggressivi", e dopo qualche
discussione il ramoscello fu spostato nelle zampe. Collins disegnò l'undici con le cifre romane XI, ma gli altri
membri dell'equipaggio dissero che in alcuni paesi questa scritta non sarebbe stata ben compresa, quindi si
decise di cambiarla con "Apollo 11". Decisero anche di non mettere i loro nomi nell'emblema, in modo che
fosse "rappresentativa di tutti coloro che avevano lavorato per lo sbarco lunare".
Giacomo Balla:Lampada ed arco
Il futurismo è una delle principali avanguardie storiche del Novecento, il cui atto di fondazione è
rappresentato dal “Manifesto del futurismo”, pubblicato sul quotidiano francese “Le Figaro” nel
1909 dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti.
Esprimendo le proprie convinzioni attraverso una folta serie di manifesti, i futuristi proclamano la
rottura con il passato e l’arte tradizionale, esaltando il mito del progresso, della velocità e della
macchina. Il caos delle metropoli industriali, le folle in movimento, i treni e le automobili che
sfrecciano rappresentano i nuovi soggetti della pittura futurista. “Un automobile in corsa è più
bella della Nike di Samotracia”, afferma con intento provocatorio Marinetti nel Manifesto del
1909.
In campo artistico i futuristi sostengono l’esigenza di opporre all’arte antica una pittura dinamica,
capace di catturare la velocità e le vibrazioni degli oggetti in movimento. Il dinamismo dei treni,
degli aeroplani, delle masse multicolori e delle azioni quotidiane è reso attraverso colori e
pennellate che mettono in evidenza le spinte propulsive delle forme. La costruzione è spesso
composta da linee spezzate e veloci, da tasselli spigolosi di colore.
Se in un primo momento lo stile futurista appare influenzato dal Divisionismo, il movimento sorto
in Italia parallelamente al post-impressionismo francese, se ne distacca assai presto, orientandosi
verso la scomposizione delle forme e la frammentazione ritmata della realtà, con esiti molto vicini
a quelli raggiunti in Francia dal Cubismo negli stessi anni.
Il futurismo vive un ulteriore sviluppo nel 1915 con il “Manifesto della Ricostruzione Futurista
dell’Universo”, firmato da Balla e Depero. Il nuovo manifesto esprime l’esigenza di un’arte totale,
estesa a tutti gli ambiti dell’esistenza: dalla musica alla cucina, dalla moda al teatro, dal design alla
pubblicità.
Lampada ad arco è un dipinto ad olio su tela di cm 174,7 x 114,7 realizzato tra il 1909 e il 1911. È
conservato al Museum of Modern Art di New York. Opera di grande interesse storico, sia per la
tecnica che per il soggetto. Esso rappresenta un lampione elettrico che illumina la notte con i suoi
fiotti di luce, sopraffacendo persino lo spicchio di luna. La particolarità del quadro è legata al fatto
che il soggetto (un banale lampione elettrico) possa trasmettere emozioni paragonabili a quelle
del chiaro di luna. La tela riporta in alto a sinistra l'anno 1909, anche se una parte della critica
ritiene opportuno supporre che il reale anno di esecuzione sia il 1911, e che lo stesso Balla nel
1928 esponendo il dipinto ne abbia cambiato la cronologia. Il quadro compare per la prima volta
nel catalogo della galleria Bernheim-Jeune nel 1912, ma scompare poi nei cataloghi delle
successive mostre europee. Forse l'opera venne rifiutata perché ritenuta inadeguata rispetto alle
altre. Nel 1954 il dipinto fu acquistato dal MOMA di New York. Alla notizia Balla inviò la seguente
lettera a Alfred Barr jr: “Il quadro della lampada è stato da me dipinto durante il periodo
divisionista (1900-1910); infatti il bagliore della luce è ottenuto mediante l'accostamento dei colori
puri. Quadro, oltre che originale come opera d'arte, anche scientifico perché ho cercato di
rappresentare la luce separando i colori che la compongono...”
Jacques Prévert, poète (1900-1977)
Il passe son enfance à Paris et, après 1918, il
Jacques Prévert naît à l'Île-de-France le 4 février 1900.
participe au mouvement Surréaliste. Ensuite il fonde une maison de production et écrit et adapte
les plus grands films français des années 40. Ses poèmes, qui chantent souvent l’amour entre
homme et femme, son mis remarquablement en musique par Joseph Kosma dès 1933 (Les Feuilles
mortes notamment). Il écrit pour le théatre. La publication de son recueil de poèmes Paroles en
1946 obtient un grand succès. Le style de Prévert est non conventionnel, et ses poésies sont
constamment melée de jeux sur le langage.
Avec sa poésie Prévert voulait parler à l'homme de la route, l'homme simple: ses thèmes sont