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Sintesi

Introduzione tesina terza media sull'acqua



Ho scelto questo argomento per il mio colloquio pluridisciplinare perché l’acqua è l’elemento in cui mi sento più realizzata, in quanto riesco a muovermi liberamente e sentirmi a mio agio, uguale agli altri. Mi sento libera perché non devo dipendere da nessuno e neanche chiedere continuamente aiuto, cosa che dà fastidio sia a me che a coloro che mi stanno accanto. Stare in acqua e non dover dipendere da nessuno mi dà fiducia e mi rende molto felice.



Collegamenti Acqua, terza media



Storia: Lo sbarco in Normandia;

Tecnologia: l’acqua; la prima macchina a vapore.

Italiano: Ugo Foscolo (A Zacinto);

Inglese: James Watt (the steam machine);

Geografia: Africa, un continente assetato;

Scienze: sviluppo del bambino nel liquido amniotico;

Francese: Claude Monet, Impressionismo;

Arte: l’acqua dipinta;

Musica: Georg Friedrich Händel (Water Music);

Religione: acqua e il Battesimo;

Scienze motorie: nuoto.
Estratto del documento

Il primo motore a vapore

Un è un’apparecchiatura che produce energia meccanica utilizzando

motore a vapore

vapore d’acqua. Trasforma, tramite il vapore, energia termica in energia meccanica.

Il calore è in genere prodotto con il carbone, ma può anche provenire da legna,

idrocarburi o reazioni nucleari.

Come già detto, la prima macchina a vapore è stata costruita nel 1712 da un fabbro

inglese, Thomas Newcomen: veniva utilizzata per prosciugare le miniere e i terreni.

Vediamo come funziona:

1) Nella caldaia brucia il carbone, l’acqua si riscalda fino a bollire e si trasforma in

vapore acqueo.

2012

Zorloni http://www.quartosanremo.it/

Monica usi%20scopi%20macchine.htm

©

-

media

terza

Tesina Fonte:

2) Il vapore spinge il primo pistone verso l’alto, e l’altro si abbassa con forza.

http://www.quartosanremo.it/ usi%20scopi%20macchine.htm

Fonte: pag. 18

3) Nel primo cilindro viene messo un getto d’acqua fredda, lo fa raffreddare e il

pistone scende; dall’altra parte il secondo pistone sale di scatto e aspira l’acqua

dalle miniere. http://www.quartosanremo.it/usi%20scopi%20macchine.htm

2012 Fonte:

Zorloni

Monica

©

-

media 4) La caldaia scalda di nuovo l’acqua che si trasforma in vapore; spinge il primo

terza pistone in alto e l’altro si abbassa mandando l’acqua fuori dal pozzo.

Tesina http://www.quartosanremo.it/usi%20scopi%20macchine.htm

Fonte: pag. 19

L’ultima nave a vapore: il Concordia http://www.mondolariano.it/Inbattello/concordiadallalpe.jpg

2012

Zorloni Fonte:

Monica

©

-

media Sembra incredibile, ma ci sono navi a vapore ancora in servizio, e non molto lontano

terza da noi!

Tesina Concordia:

Sul lago di Como, infatti, è ancora in funzione un piroscafo a vapore, il

è oramai l’unico superstite dei grandi battelli a ruota che un tempo navigavano

lungo il lago. 28 ottobre,

Costruito durante il fascismo, nel 1926, (infatti il suo nome originale era

a ricordo della marcia su Roma), cambiò però nome alla fine della Seconda guerra

mondiale.

Durante la guerra fu anche mitragliato da aerei anglo-americani.

Concordia

Il è attivo in servizio di linea tutte le domeniche di primavera-estate.

Concordia

Il motore del è in funzione quindi da quasi un secolo. Abituati ai

(relativamente) silenziosi motori a scoppio o elettrici, vederlo in azione è uno

spettacolo impressionante: il fragore del vapore, i fuochi delle caldaie, la corsa

delle tre enormi bielle, le ruote a pale... pag. 20

Concordia

Il motore del è in funzione quindi da quasi un secolo. Abituati ai

(relativamente) silenziosi motori a scoppio o elettrici, vederlo in azione è uno

spettacolo impressionante: il fragore del vapore, i fuochi delle caldaie, la corsa

delle tre enormi bielle, le ruote a pale...

Concordia

Il può raggiungere una velocità massima di 23 km/h. La potenza è di 600

cavalli vapore. I quattro forni, che fino al 1951 erano alimentati a carbone, producono

3 tonnellate di vapore ogni ora.

Il suo motore è considerato il massimo grado di evoluzione della motrice a vapore,

ed ha una cilindrata incredibile, quasi due milioni di cm , l’equivalente di 2000 auto!

3

Tuttavia una potenza di 600 cavalli oggi può essere raggiunta da una sola auto, il

che spiega bene perché il progresso tecnico ha reso velocemente obsoleti questo

tipo di motori a favore dei molto più efficienti motori a scoppio.

2012

Zorloni http://www.mondolariano.it/Inbattello/

Monica

©

-

media concordiadallalpe.jpg

terza

Tesina Fonte:

Le caldaie del Concordia

http://www.mondolariano.it/Inbattello/concordiadallalpe.jpg

Fonte:

Il fumaiolo del Concordia pag. 21

Italiano

Acqua e poesia: Ugo Foscolo e “A Zacinto” http://www.lintervista.it/ugo-foscolo/

2012

Zorloni

Monica

©

-

media Fonte:

terza

Tesina Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778 in un’isola che oggi appartiene alla Grecia ma

che a quel tempo apparteneva alla Repubblica veneziana e veniva chiamata Zacinto.

La madre del poeta proveniva dalla Grecia e fece nascere in lui l’amore per il

mondo classico.

Nel 1788 il padre di Foscolo morì e lui fu affidato ad una zia che abitava a Zante

dove visse fino al 1793.

Fu proprio in quell’anno che Foscolo raggiunse la madre a Venezia.

Nel 1795 scrisse la sua prima tragedia: Il Tieste.

Successivamente entrò a far parte dell’ esercito napoleonico, ma rimase molto

deluso dalla decisione di Napoleone di cedere Venezia all’ Austria per vedersi

riconosciuto il possesso della Lombardia (con il Trattato di Campoformio nel 1797).

In seguito scrisse anche il romanzo epistolare “Ultime lettere a Jacopo Ortis”, in

questo periodo stava morendo a Milano suo fratello Giovanni a cui dedicò una

poesia intitolata: “In morte del fratello Giovanni”. pag. 22

In morte del fratello Giovanni fa parte delle poesie pubblicate tra il 1802 e il 1803

(insieme alle poesie “Alla sera” e “ a Zacinto”, qui sotto descritta)

Nel 1807 pubblicò anche “Il carme dei sepolcri” come protesta all’ editto emanato

da Napoleone che diceva che tutte le tombe dovevano essere uguali. Qui l’autore

esprime la sua concezione del sepolcro.

In protesta contro gli editti di Napoleone scisse anche la tragedia “Aiace”.

Nel 1812 scrisse lavorò al poema “Le Grazie”.

Dopo aver perso una battaglia contro gli austriaci scelse di essere esiliato, in

questo periodo triste della sua vita scrisse molte opere tra cui “Lettere dall’

Inghilterra”.

Morì nel 1827.

2012

Zorloni

Monica

©

-

media http://www.zacinto.gr/

terza

Tesina Fonte:

Zante (Zacinto) http://www.zacinto.gr/

Fonte:

Zante (Zacinto) pag. 23

A Zacinto: componimento del 1803

Il tema centrale della poesia è quello dell’ esilio dalla terra natale, qui descritta

come una terra mitica.

L’ isola è bagnata dal mare e, secondo la mitologia, vi nacque Venere.

La leggenda vuole che Venere illuminò le isole greche con il sorriso.

Omero aveva raccontato la bellezza di queste isole dove era stato esiliato Ulisse,

il quale era riuscito a tornare in patria, mentre Foscolo non riuscirà a tornare nella

sua casa natale. Parafrasi

Né più mai toccherò le sacre sponde Non toccherò mai più le sacre* sponde ( del

ove il mio corpo fanciulletto giaque, Mar Ionio) dove trascorsi la mia infanzia

Zacinto mia che te specchi nell’ onde Zacinto mia terra natale che ti specchi

2012 del greco mar da cui vergine nacque nelle onde del mar greco da cui vergine

Zorloni Venere nacque*

Monica Venere, e fea quell’ isole feconde e ha fatto diventare fertili quelle isole

© col suo primo sorriso, onde non tacque con la sua bellezza, neanche Omero

-

media le tue limpide nubi e le tue fronde poté fare a meno di descrivere con

terza l’inclito verso di colui che l’ acque la sua meravigliosa poesia le tue nubi

Tesina da cui non cade mai pioggia e le fronde degli

cantò fatali, ed il diverso esiglio alberi. Omero descrisse con la poesia anche

per cui bello di fama e di sventura Ulisse, molto famoso e molto sfortunato,ed il

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. suo esilio da Itaca l’ isola arida a cui fece

ritorno.

Tu che non altro che il canto avrai del figlio, Tu,terra dove sono nato, non avrai da me

o materna mia terra; a noi prescrisse (Foscolo) nient’altro che la poesia

il fato illacrimata* sepoltura perché non posso tornare; a me il

destino riservò una morte in questa

terra che nessuno dei miei cari

raggiungerà per piangere sulla mia

tomba. pag. 24

Analisi

• sacre = nel primo verso le sponde del Mar Greco sono dette sacre per due

motivi: anzitutto sacre in senso personale, perché il poeta è nato a Zante;

poi perché dal Mar Greco è nata Venere.

• Nacque // Venere = enjambement, interruzione inaspettata tra una parola

che dovrebbe essere immediatamente successiva ad un’ altra

• Illacrimata = senza lacrime (termine inventato dal poeta)

Altre note

Nella poesia si trovano due paragoni il primo tra Zacinto e Venere, come Zacinto

ha dato la vita al poeta così Venere ha reso fertile l’ isola. Il secondo tra Ulisse

Foscolo; perché sia Ulisse che Foscolo sono stati allontanati dalla patria, ma mentre

2012 Ulisse rappresenta l’eroe classico che riesce nella sua impresa di tornare, Foscolo

Zorloni rappresenta l’eroe romantico che si descrive come un esule, condannato all’ infelicità.

Monica La poesia è un sonetto, cioè formata da due quartine e due terzine.

© In “A Zacinto“ però non si seguono gli schemi classici del sonetto, secondo i quali in

-

media ogni strofa si completa un ragionamento, perché il primo periodo è sviluppato nelle

terza prime tre strofe, il secondo nell’ ultima.

Tesina Schema metrico: ABAB, CDCD , EFG,EGF.

Nella poesia ci sono numerose inversioni verbo-soggetto e molti enjambement

che sottolineano la sofferenza del poeta.

Commento personale

Questa poesia mi è piaciuta perché ammiro la bravura del poeta a descrivere il suo

luogo natale, anche se secondo me l’ intero componimento è di difficile comprensione.

Mi ha sorpreso invece quanto il poeta desiderasse tornare alla sua terra più che

dai suoi cari.

Inoltre ammiro quanto Foscolo conosca bene la poesia classica e sappia rendere

musicale la descrizione di ambienti e fatti. pag. 25

Inglese

James Watt and the steam machine http://sites.estvideo.net/college.anne.fr/dossier2/pages2/ pages_copains_d_albert/page08_james_watt_manon.htm

2012

Zorloni

Monica

©

-

media

terza Fonte:

Tesina James Watt was born in Heathfield, a city in Birmingham, in 1736.

He studied maths and humanistic subjects with his father in London and then he

became an instruments maker at the Glasgow University.

At the University he knew many scientists and he did many chemical experiments.

In 1763 he had to repair the steam machine made by Thomas Newcomen.

He saw that that machine consumed too much seam, so he decided to study it and

build a new machine.

He worked to make this new machine till 1778 with the help of J. Black, a famous

scientist and two industrial men: John Roebuck and then Matthew Boulton because

he had an industry in Soho, a city in Birmingham.

The machine that he build used less seam and less coal than the other so it was

better.

It was too much successful. pag. 26

In 1804 he left his machine and his job.

He travelled to Scotland, then to France and his last travel was in Germany.

After that James Watt returned at home, he took part in Royal Society in London

and he became a foreign member of Science Academy in Paris. http://www.history.com/photos/inventions-transportation

2012

Zorloni

Monica

©

-

media

terza

Tesina Fonte:

James Watt and the steam machine made by Thomas Newcomen pag. 27

Geografia

L’acqua: una risorsa preziosa. L’Africa, un continente assetato http://www.riverfriends.org/events/2012calendarofeventsinteractivewregistr/tabid/89/ctl/viewdetail/ mid/1372/itemid/31/d/20110319/World-Water-Day.aspx

2012

Zorloni

Monica

©

-

media

terza

Tesina Fonte:

La terra, l’acqua e la desertificazione,

in un simbolo della Giornata Mondiale dell’Acqua,

istituita dall’ONU nel 1992

L’acqua è una risorsa indispensabile per la vita dell’ uomo come per tutti gli esseri

viventi.

È una fonte rinnovabile grazie al ciclo idrico.

Purtroppo però non è distribuita in tutti i paesi del mondo in modo uguale.

Infatti nascere in Africa piuttosto che in Europa può rendere difficile vivere.

pag. 28

Africa: acqua è diritto negato per 4 persone su 10

“Se per milioni di africani l’acqua pulita è ancora un miraggio, non possiamo lavarcene

le mani”.

È questo il messaggio lanciato da AMREF in vista della Giornata mondiale dell’acqua

del 22 marzo 2011, per ricordare che nell’Africa Subsahariana l’accesso ad acqua

pulita è un diritto umano fondamentale tuttora negato a più del 40% della

popolazione. «Senz’acqua non c’è salute né sviluppo – spiega il direttore generale di

AMREF Italia – I danni all’agricoltura sono incalcolabili, il bestiame muore, le lezioni

a scuola non si possono svolgere regolarmente e saltano anche gli equilibri familiari,

perché le donne sono costrette ad assentarsi per ore alla ricerca di acqua, lasciando

incustoditi i figli». La donna nel video proposto nella presentazione, ad es., percorre

6 km ogni 2/3 giorni con un contenitore da 12 l sulla schiena per poter fare bere i

suoi figli.

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