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Sintesi
Scienze: inquinamento idrico;

Tecnologia: centrali idroelettriche;

Motoria: il nuoto;

Storia: canale di Panama;

Geografia: Foresta Amazzonica.
Estratto del documento

 Il ciclo dell’acqua…

L’acqua esegue un preciso corso che viene chiamato Ciclo, infatti appena

terminato ricomincia e prosegue all’infinito.

Esso è composto da alcune fasi:

-L’evaporazione: l’acqua evapora da pozze stagnanti grazie al sole che la

fa riscaldare e la muta in forma gassosa; quest’ultima sale in cielo e si

raffredda e ammassa formando le nuvole.

-La traspirazione delle piante: Gli esseri vegetali, attraverso

l’evaporazione, emettono acqua.

-Le piogge: le nuvole si riscaldano e il vapore acqueo che le forma si

condensa in gocce allo stato liquido che precipitano sulla terra.

-L’infiltrazione: questo liquido penetra nel terreno e attraverso strettoie e

canali sotterranei raggiunge nuovamente mari, oceani, fiumi o laghi.

Non esiste un vero inizio o una fine del ciclo idrologico, infatti il

procedimento continua sempre, e non è possibile individuare un punto di

inizio e uno di fine. Tuttavia la permanenza dell’acqua nell’atmosfera

perdura circa 12 giorni.

Inquinamento idrico

 Spesso l’uomo non si rende conto dei danni che potrebbe causare alla

vita sulla terra, anche delle stesse persone, l’inquinamento dell’acqua.

Questo termine, inquinamento, significa modificare le caratteristiche

della sostanza in questione e renderla inutilizzabile per lo scopo al quale

è destinata.

Ci sono diversi tipi di inquinamento:

CIVILE: deriva dagli scarichi delle città, quando l'acqua si riversa senza

 alcun trattamento di depurazione nei fiumi o direttamente nel mare;

INDUSTRIALE: formato da sostanze diverse che dipendono dalla

 produzione industriale;

AGRICOLO: legato all'uso eccessivo e scorretto di fertilizzanti e pesticidi,

 che essendo generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno e

contaminano le falde acquifere.

L’impatto sull'ambiente che hanno le sostanze nocive è complesso:

spesso quelle contenute negli scarichi rinforzano reciprocamente i propri

effetti dannosi e quindi il danno complessivo risulta maggiore della

somma dei singoli effetti. I fertilizzanti chimici usati in agricoltura e i

liquami prodotti dagli allevamenti sono ricchi di sostanze organiche che,

con la pioggia, vanno a riversarsi nelle falde acquifere o nei bacini

superficiali. A queste sostanze si aggiungono spesso detriti più o meno

grossi, che si depositano sul fondo dei bacini.

Un esempio frequente di questo genere sono le piogge acide, che

consistono nella contaminazione dell'acqua piovana da parte delle

sostanze tossiche presenti nell'atmosfera (anidride carbonica, anidride

solforosa, biossido di azoto…). Piovendo sulla terra, queste sostanze

hanno effetti disastrosi per le foreste, perché ciò rallenta l’attività di

fotosintesi, e anche su strutture edili che si deteriorano più rapidamente.

Per quanto riguarda l’inquinamento marino, la causa più diffusa sono le

petroliere, che spesso disperdono sostanza in mare inquinando in poco

tempo vastissime zone!

Tra i più disastrosi si ricordano: Il 24 marzo del 1989 la petroliera Exxon Valdez

in Alaska, 13 Novembre 2002 la Prestige a largo delle coste della Galizia nel

nord-ovest della Spagna, ed è solo di due anni fa il disastro ambientale della

piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nelle acque del Golfo del Messico

(20 aprile 2010).

In Italia ricordiamo invece il recentissimo incidente della “Costa Concordia”

vicino all’Isola del Giglio, in Toscana, luogo di immersioni subacquee, per causa

del quale il mare ha subito un inquinamento, seppur di altro genere, dovuto

all’affondamento di numerosi apparecchi elettronici.

Le conseguenze sono numerose e molto gravi:

-Vengono danneggiate la fauna e la flora del posto

- L’economia del paese subisce gravi colpi, sia per l’attività peschiera, sia

per quella turistica

-Ripulire nuovamente il mare ha un costo notevole che lo stato deve pagare

(spesso al posto delle associazioni private colpevoli del disastro)

-Le sostanze nocive colpisco i pesci che poi essendo mangiati, creano danni

anche all’uomo

Tuttavia, l’inquinamento marino non dipende esclusivamente dalle petroliere,

ma anche dal riversamento di sostanze tossiche nei fiumi che poi si gettano

nel mare.

Viste le cause e le conseguenze, possiamo ammettere che il problema è più

grave di quanto la gente pensi. Per la risoluzione ci si deve limitare alla

diminuzione del problema in quanto l’eliminazione completa sarebbe

impossibile.

Per fare questo sarebbe necessario aumentare i controlli sulle petroliere,

 evitando così dispersione di sostanze tossiche nei nostri mari e adottare

regole più severe sulla qualità delle navi (ad esempio il doppio o triplo

scafo che evita la dispersione del petrolio in caso di speronamento)

Costruire più depuratori al fine di non riversare nei fiumi sostanze

 chimiche pericolose

Diminuire l’uso di fertilizzanti che contaminano poi l’acqua

 Un passo importante sarebbe anche fare in modo che l’acqua utilizzata

 dalle fabbriche o dalle centrali venga sempre depurata prima di essere

rigettata nei fiumi, e ovviamente che ci fossero numerosi controlli al

riguardo

Siccome le cause sono numerose, i provvedimenti da prendere sarebbero molti

e costosi, per questo la comunità non può provvedere a risolvere tutti i

problemi, ma di sicuro se anche solo alcune di queste nozioni venissero prese

in considerazione e messe in atto, il pianeta stesso ringrazierebbe l’uomo.

Anche a livello familiare si potrebbero adottare nuovi accorgimenti importanti

per non inquinare l’acqua, e soprattutto bisognerebbe fare attenzione a non

sprecarla , infatti la gente la considera infinita, ma in realtà scarseggia,

soprattutto nei paesi del “terzo mondo”, cioè quelli più poveri.

La verità è quindi che noi tutti possiamo aiutare a ridurre l’inquinamento idrico,

anche se solamente in parte, perché come si dice, tante gocce formano il

mare.. .

L’acqua viene sfruttata in moltissimi modi, per ricavarne il massimo profitto.

Uno di questi sono le centrali idroelettriche, che permettono di trasformare

l’energia potenziale dell’acqua in energia elettrica.

Questi complessi di macchinari, sono molto utilizzati, in quanto non inquinano e

producono energia rinnovabile.

Il procedimento consiste in varie fasi:

1. Il primo passo è quello di ricreare, tramite una diga che intercetta un

corso d’acqua, un invaso.

2. L’acqua viene poi convogliata in vasche di carico, attraverso canali, e

successivamente nelle turbine, tramite condotti forzati.

3. A questo punto, l’acqua fa girare le turbine, che producono energia

meccanica; successivamente l’acqua verrà restituita al fiume.

4. Collegato alla turbina, si trova l’alternatore, un generatore che

trasforma l’energia ricevuta, in energia elettrica.

5. Quindi, il prodotto ottenuto, passa attraverso il trasformatore, che ne

abbassa l’intensità e alza la tensione.

6. La corrente elettrica, prodotta convogliando l’energia in cavi

conduttori, passa un’ultima volta in un trasformatore che compie il

procedimento contrario: un abbassamento di tensione e un

innalzamento di intensità.

7. Alla fine del procedimento la corrente viene trasportata nei centri

abitati dove raggiunge i punti d’uso nelle nostre case.

Come si capisce dal procedimento che viene svolto, questa centrale, non

spreca risorse. In molti altri centri per la produzione di energia, vengono

sfruttati altri materiali oltre a quelli primari, in questo caso invece, l’unico

materiale utilizzato è l’acqua, che non viene sprecata, ma solo utilizzata.

Un’altra cosa positiva è che il liquido in questione non viene a contatto con

materie tossiche e quindi non ha bisogno di essere depurato prima del rigetto

nel fiume.

Questo metodo di produzione energetica, è spesso sfruttato anche per il fatto

che ovunque sono presenti fiumi. Tuttavia c’è una condizione che va rispettata

per poterla costruire: il corso d’acqua in questione deve avere una portata

considerevole ed un regime costante, altrimenti l’energia ricavata non può dare

un rendimento sufficiente, in quanto lo spreco sarebbe maggiore di ciò che si

ricaverebbe.

IN ITALIA

Storicamente, la produzione di elettricità grazie a centrali idroelettriche, è stata

la prima grande fonte di energia in Italia ed ha permesso la produzione per

larghi utilizzi civili ed industriali. Le attività idroelettriche risalgono ai primi del

‘900; alla fine degli anni ’50 il contributo dell’energia idroelettrica ammontava

a quasi l’80% della produzione totale di energia del nostro paese.

Oggi il suo contributo corrisponde a circa un sesto dell’intera produzione

elettrica lorda nazionale (circa il 13% del totale).

Costituisce la più importante risorsa energetica interna; tra le energie da fonti

rinnovabili è la più efficiente e sfruttata nel nostro paese.

PRO E CONTRO

Pro

L’acqua è una fonte rinnovabile, in quanto il ciclo dell’acqua è alimentato

 dall’energia solare

Gli impianti idroelettrici non emettono sostanze nocive

 Gli accumuli d’acqua rappresentano una riserva di energia da usare nei

 momenti di picco della richiesta.

La costruzione dei bacini ha influssi positivi turistici

 Contro

E’ disponibile solo dove esistono fiumi e bacini idrici

 I bacini artificiali possono avere un significativo impatto ambientale

 modificando gli ecosistemi

La costruzione dei grossi impianti implica lo spostamento forzato di

 popolazioni

Tra i milioni di utilizzi nei quali si può sfruttare l’acqua, troviamo anche degli

sport: canoa, surf, vela, kayak e il più diffuso nuoto.

Questa parola definisce l’attività di galleggiamento sulla quale si fonda lo sport.

Oltre ad essere un’attività olimpica, viene praticato da tutti per motivazioni

diverse. Definito no sport completo,allena numerose parti del corpo

distribuendo il movimento omogeneamente. Favorisce infatti la salute, la

longevità e il benessere fisico e psicologico,il sano sviluppo dell'impalcatura

ossea e l'espansione della gabbia toracica. I nuotatori, inoltre, acquisiscono una

migliore capacità di coordinazione motoria e

respiratoria.

-STORIA

La storia del nuoto comincia già nella preistoria,

come testimoniano le pitture rupestri raffiguranti

uomini praticanti questa attività. Tuttavia lo sport

acquatico ebbe origine successivamente, e venne

inserito nel programma olimpico fin dai Giochi della I Olimpiade.

-STILI

Anche gli stili del nuoto sono numerosi, ma in tutti lo scopo è sempre quello di

raggiungere la fine della corsia e tornare indietro; questo percorso è detto

vasca.

Crawl: detto“stile libero”, perché unico stile utilizzato nelle omonime

gare, è il più efficace e permette un veloce avanzamento nell’acqua. Uno

stile che risale a molto tempo fa e praticato dagli antichi; è il

perfezionamento del “duble-arm-strok”.

Dorso: l’unico stile praticato col volto rivolto verso l’alto e non verso il

fondo.

Rana: stile molto complicato rispetto agli altri perché implica l’uso di

braccia (che influiscono il 30% sull’avanzamento) e gambe (che

influiscono il 70%) coordinato. Questo stile non è consigliato a tutti,

perché nuotando in questo modo vengono sforzate le ginocchia. La

difficoltà e la limitata diffusione della rana fanno sì che sia praticato

soprattutto da persone che hanno difficoltà negli altri stili.

Delfino: chiamato così per il movimento ondulatorio compiuto dal

nuotatore, lo stile Delfino, detto anche “farfalla” richiede una capacità

fisica notevole, sia nell’uso delle braccia che in quello delle gambe.

Nuoto sincronizzato: consiste nell’eseguire, in acqua, una coreografia di

gruppo

-ACQUAFITNESS

L’acquafitness è un insieme di attività praticate in acqua che aiutano il

benessere fisico e talvolta mentale. Di esso fanno parte numerose attività,

come l’acquagym: ginnastica da fare in acqua a tempo di musica, proposta sia

come attività sportiva che ricreativa, ma anche come mezzo estetico,

terapeutico e riabilitativo.

Altre discipline che compongono l’acquafitness sono:

 Acquawalk: corsa nell'acqua;

 Watzu: abbinamento di movimenti in acqua, respirazione e meditazione in

riva al mare;

 Woga: yoga subacqueo;

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