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Storia - L’era atomica: dal Progetto Manhattan all'Equilibrio del Terrore
Fisica - La Fisica Nucleare
Matematica - Legge del decadimento radioattivo
Chimica e Biologia - Danno biologico legato alle radiazioni
Inglese - The Russell – Einstein Manifesto
Secondo Zeno, alter-ego letterario di Svevo, l’uomo diviene sempre più furbo al
fine di creare strumenti utili alla grande guerra, ma, nel momento in cui essi si
distaccano dall’arto dell’uomo e divengono fini a se’ stessi, la legge del più forte
perde il suo valore e l’evoluzione diviene un artificio che tende a ledere la salute
dell’umanità, generandone la “malattia”. Essa inquina la vita dell’uomo dalle
radici, per cui, l’unica cura plausibile, consiste nella completa distruzioni delle basi
stesse dell’esistenza, attraverso la catastrofe. 1 | P a g.
Nonostante la natura pessimistica del passaggio, è evidente l’intenzione dello
scrittore di promuovere un utilizzo consapevole del progresso. Ciò però non
avviene in tempi brevi, in quanto la riuscita degli esperimenti guidati da Fermi
diede un grande impulso alle ricerche del Progetto Manhattan, che portarono alla
costruzione e al conseguente utilizzo delle bombe atomiche.
L’era atomica: dal Progetto Manhattan all’Equilibrio del Terrore
Durante il Terzo Raich, alla fine del 1938, i chimici tedeschi Otto Hahn e Fritz
Stassmann ottengono la prima fissione nucleare, coadiuvati del celebre fisico
W.K. Heisenberg. Ciò preoccupa la comunità scientifica internazionale, in quanto
nasce la possibilità di arrivare alla costruzione dell’arma atomica. La Germania
viene però privata di moltissimi scienziati di origine ebrea, che emigrarono a
causa delle leggi razziali introdotte dal nazismo. Tra questi vi sono i fisici Leo
Szilard e Edward Teller, i quali, rifugiati in America, incontrano Einstein nell’estate
del 1939 e lo convincono ad abbandonare la linea pacifista. Il padre della relatività
decide allora di scrivere al Presidente Roosevelt, spiegando le terribili implicazioni
belliche della scoperta tedesca. Quest’ultimo però dà il via al progetto solamente
nel 1941, a seguito dell’attacco Giapponese alla base navale di Pearl Harbor,
avvenuto il 7 dicembre dello stesso anno. Nel 1942, successivamente all' entrata
in guerra degli Stati Uniti, la ricerca accelera notevolmente a causa della necessità
di battere sul tempo la Germania di Hitler, il quale minacciava l’imminente
creazione di un’arma segreta capace di cambiare le sorti della guerra. A tal
proposito, Roosevelt e il primo ministro inglese, W. Churchill, decidono di
trasferire in America tutti i fisici atomici disponibili, unificando le ricerche e lo
sviluppo in un colossale progetto che prese il nome “DSM” o “Progetto
Manhattan”. Esso passerà poi in mano ad un gruppo di militari, guidati dal
generale Groves con la compresenza di Robert Julius Oppenheimer. Quest'ultimo
era un fisico di grande intelligenza, laureatosi a Gottinga con una tesi sulla teoria
dei quanti che i suoi stessi esaminatori stentavano a comprendere. Egli decise di
trasferire le strutture su di un altopiano che prendeva il nome di Los Alamos.
2 | P a g.
Il 2 dicembre 1942, il fisico italiano Enrico
Fermi riesce nell'impresa di controllare una
reazione a catena, confermando la possibilità
di creare un'arma nucleare. Nel frattempo, le
armi segrete dei tedeschi si rivelano essere i
missili teleguidati V1 e V2, i quali venivano
utilizzati con lo scopo di colpire il Belgio e la Gran Bretagna. Nonostante non
fossero rilevabili dai radar, contenevano una carica esplosiva tradizionale, capace
di arrecare danni assai limitati. Due anni più tardi, la tecnologia dell'esplosione
nucleare viene messa a punto e messa in pratica il 16 luglio 1945, ad Alamogordo,
nel deserto del Nevada. La guerra in Europa però era già finita con la caduta di
Hitler; bisognava riconquistare il Pacifico. Nonostante le ripetute vittorie degli
alleati in Nuova Guinea, Filippine, Birmania ed Okinawa, il Giappone non dava
segni di cedimento definitivo. La bomba era giunta troppo tardi per essere usata
contro la Germania, ma il nuovo presidente, Harry S. Truman, la considerò utile
per evitare l'invasione americana delle isole giapponesi. Una seconda valida
ragione era costituita dall'instabilità politica dell'Europa, per metà occupata dai
sovietici e per l'altra metà teatro della resistenza comunista. Una grande
dimostrazione di potenza militare americana avrebbe posto una condizione di
vantaggio psicologico nei confronti dei rivali russi. Oltretutto, gli scienziati e i
militari volevano sperimentare la bomba, date le enormi somme di denaro che
erano state investite nel progetto. Nonostante i ripetuti contrasti tra politici, fisici
e militari, il 6 agosto del 1945, da una base aerea al largo delle Marianne, partì un
bombardiere B-29 di nome "Enola Gay", con a bordo la prima atomica ad uso
bellico della storia, "Little Boy". Alle ore 8:16, essa venne sganciata sulla città di
Hiroshima, uccidendo immediatamente ottantamila persone. Un evento che si
ripeté il 9 agosto sulla città di Nagasaki, dove la bomba atomica "Fat Man" fece
altri quarantamila morti. Ciò pose fine alle ostilità con il Giappone, il quale firmò
la resa il 2 settembre dello stesso anno. 3 | P a g.
Nell’immediato dopoguerra, gli Stati Uniti
d’America si assunsero il compito di guidare la
ricostruzione del sistema economico
internazionale, dinanzi al declino delle potenze
europee. Sul piano politico-militare il loro ruolo
egemonico fu però insidiato dall’Unione
Sovietica, nascente potenza che fondava la sua rivalità nel conflitto ideologico tra
capitalismo americano e comunismo e che godeva di una forte capacità di
destabilizzazione politica in Europa. Il sistema delle relazioni internazionali del
secondo dopoguerra si andava stabilizzando su due blocchi contrapposti di stati,
quello sovietico dell’Est e quello americano dell’Ovest, che rappresentavano le
due superpotenze della “Guerra Fredda”. Sino alla fine degli anni quaranta, gli
americani, essendo gli unici in possesso di testate nucleari, riuscirono a
mantenere una condizione di superiorità strategica sulla quale fondarono la
cosiddetta "dottrina della rappresaglia massiccia", la quale doveva bloccare ogni
tentativo di aggressione nei loro confronti con la minaccia nucleare. Ma, quando
nell’agosto del 1949 l’URSS fece esplodere la sua prima bomba atomica, la
preponderanza militare americana venne meno ed in breve tempo i sovietici
riuscirono a dotarsi di armi nucleari tali da competere come antagonisti degli Stati
Uniti. Iniziò così una fase di militarizzazione massiccia della guerra fredda,
caratterizzata da una continua corsa al riarmo nucleare da parte delle due
superpotenze. La parità in tale campo poneva la rivalità sovietico-americana in
una condizione strategica di "equilibrio del terrore", fondato sulla consapevolezza
che una guerra diretta tra le due superpotenze avrebbe causato la distruzione di
entrambe e del mondo intero. Questo rappresentò dunque una sorta di
deterrenza reciproca, capace di dissuadere i due rivali dall’impiego delle loro
terribili armi di distruzione di massa, tranne che per una parentesi nel 1962, per
tutto il periodo della guerra fredda. Infine, i vari incontri tra Reagan e Gorbaciov,
che si tennero tra il 1985 e il 1987, sancirono l’accordo tra le due superpotenze.
4 | P a g.
La Fisica Nucleare
La fisica nucleare prende il nome dall’oggetto di studia della stessa, ovvero il
nucleo atomico, nei suoi costituenti: protoni e neutroni. Ogni nucleo è formato
da una certa quantità di questi nucleoni, che ne caratterizza le proprietà:
Numero atomico (Z) uguale al numero di protoni nel nucleo;
Numero di neutroni (N) contenuti nel nucleo;
Numero di massa (A) uguale al numero totale di nucleoni.
Atomi con stesso numero atomico ma diverso numero di massa vengono definiti
“isotopi”, esempio ne sono l’uranio-238 e l’uranio-235, elementi largamente
utilizzati nel campo dell’energia nucleare.
Tuttavia i nucleoni non vengono tenuti assieme unicamente dalla forza elettrica,
a causa della forza repulsiva tra protoni, ma bensì entrano in gioco delle “forze
nucleari”: la forza nucleare forte, che vince l’interazione elettromagnetica; la
forza nucleare debole, responsabile del decadimento beta dei nuclei atomici e
associato alla radioattività.
La radioattività è un fenomeno esistente in
natura, scoperto in maniera fortunosa da Henry
Becquerel. Esso consiste nella trasformazione dei
nuclei instabili di alcuni particolari isotopi in altri
isotopi più leggeri, il tutto accompagnato da
emissione di radiazioni ionizzanti. Questo
processo viene definito “decadimento”,
differisce in modalità e tempistica a seconda
della famiglie radioattive e termina nel momento
in cui l’atomo raggiunge la condizione di stabilità. 5 | P a g.
Esistono tre tipi di decadimento:
Decadimento alfa (α): consiste nell’emissione di
una radiazione alfa, ovvero un nucleo di elio
contenente due protoni e due neutroni. Il nucleo
risultante ha numero atomico diminuito di due
unità e numero di massa diminuito di quattro.
Decadimento beta (β): consiste nell’emissione di
una radiazione beta, la quale non è solamente
legata alla particella emessa ma anche al
particolare tipo di processo nucleare che avviene
tramite interazione debole. Difatti, esistono due
tipi di decadimento beta:
-
Beta : Quando un neutrone si trasforma in protone:
+
Beta : Quando un protone emette un positrone e si trasforma in neutrone:
Decadimento gamma (γ): consiste nell’emissione di una radiazione
gamma, un’onda elettromagnetica simile alla luce o ai raggi x ma molto più
potente poiché, in quanto fotoni poco ionizzati, tendono a non interagire
con la materia. Tali radiazioni accompagnano un decadimento alfa o beta,
in quanto sono la risultante del surplus di energia tra due condizioni di
equilibrio dei nuclei coinvolti; per questo motivo, i raggi gamma sono
strettamente collegati alla differenza di massa e all’energia di legame.
Nel decadimento Beta viene introdotta una particolare particella subatomica,
chiamata “neutrino” ( ), in quanto i dati sperimentali e teorici relativi ad esso
non coincidevano, generando una violazione nel principio di conversazione
dell’energia. Essa possiede una massa quasi nulla, carica neutra e spin semintero,
per cui è un fermione. 6 | P a g.
Legge del decadimento radioattivo
La legge del decadimento radioattivo esprime la relazione tra una certa quantità
di sostanza radioattiva campione e la sua evoluzione nel tempo. Il decadi