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Questa tesina di maturità descrive l'elettricità e l'agricoltura. Gli argomenti che vengono trattati nella tesina sono i seguenti: in Impianti elettrici i sistemi di terra, la recinzione elettrificata, in TDP il fotovoltaico, in Diritto ed economia l'impresa agricola, in Italiano Pirandello, in Storia il New Deal, in Inglese Taylorism..
Impianti elettrici - I sistemi di terra; la recinzione elettrificata.
TDP - Il fotovoltaico.
Diritto ed economia - L'impresa agricola.
Italiano - Pirandello.
Storia - Il New Deal.
Inglese - Taylorism.
- Consumo di corrente (A, Ampere): È importante per conoscere la durata o la
frequenza di ricarica delle batterie. Gli elettrificatori a rete hanno, generalmente, un
consumo molto basso quantificabile in pochi euro all'anno.
- Grado di impermeabilizzazione ed altre caratteristiche costruttive: La qualità dei
materiali e le caratteristiche costruttive sono importanti per la sicurezza e la durata
dell'apparecchio. Tutti gli elettrificatori, in particolare quelli a rete 220V, per poter
essere istallati all'aperto devono avere un adeguato grado di impermeabilizzazione
(IP).
- Funzioni di controllo e dispositivi di segnalazione guasti: I moderni elettrificatori
dispongono di funzioni di controllo della recinzione che consentono, avvisando in
caso di guasti, di limitare gli interventi di manutenzione.
Nel caso in cui non fosse possibile la regolare manutenzione dell'impianto (come il
taglio dell'erba che rischia il contatto con la recinzione), è anche possibile usare
elettrificatori a ultra bassa impedenza, capaci di aumentare la scarica erogata
all'aumentare della dispersione prodotta dalla crescita dell'erba.
Conduttore
Il conduttore è costituito da cavi, fettucce o reti a seconda dei casi. Nel caso di
recinzioni mobili i conduttori, sono composti da fili di materiale sintetico intrecciati
con fili di acciaio o rame.
Il conduttore, essendo una colonna portante del recinto elettrico e dovendo quindi
portare la scossa all'animale, deve essere il più efficiente possibile, evitando così
inutili dispersioni e rendendo il circuito più funzionale.
Il cavo, essendo costituito da materiali, è per natura costituito da una resistenza che
ne riduce la conduttività. Quindi la corrente fa una certa fatica, ha un ostacolo da
superare durante il suo percorso. Questa resistenza si misura in Ohm/m. Minore è il
valore della resistenza e più facilmente può passare la corrente al suo interno.
I materiali migliori hanno una resistenza minore di 0,3 ohm/m, quelli più scarsi
maggiore di 4 ohm/metro. I materiali usati nella creazione del conduttore sono inoltre
scelti basandosi sul bisogno di una migliore conducibilità possibile e una durata del
materiale maggiore possibile. Messa a terra
Questo è l'elemento che consente di chiudere il circuito elettrico e perciò l'attivazione
della carica. Solitamente la messa a terra è costituita da uno o più paletti di acciaio
conficcati nel terreno collegati con uno o più cavi all'elettrificatore. Se la messa a
terra non è installata correttamente la recinzione elettrificata perde la sua efficacia. Il
terreno poco conducibile è causa di perdite di efficacia del recinto percui è
consigliabile installarla in un terreno umido o inumidito frequentemente.
Inoltre i picchetti di terra devono essere installati almeno a 10 metri dalla messa a
terra dell'abitazione, della stalla o da tubazioni o grondaie.
È anche possibile installare opzionalmente un parafulmine.
Sistemi con messa a terra esterna e interna
I componenti della recinto elettrico possono essere collegati in due modalità diverse:
Sistema con messa a terra esterna
In questo caso il generatore è collegato a tutti conduttori e alla presa di terra.
L'impulso elettrico passa dal generatore all' animale, tornando al generatore
attraverso il suolo.
Questo sistema equivale alla sistema TT di un impianto civile e industriale alla quale
però deve essere applicato un differenziale per evitare che sulla massa rimangano più
di 50 V per più di 50 secondi, al quale contatto la persona sarebbe soggetta a gravi
lesioni fisiche fino alla possibile morte.
Sistema con messa a terra interna
In questo caso i conduttori si dividono in conduttori vivi nel quale passa l'impulso
elettrico generato e in conduttori di terra connessi alla terra, i conduttori sono disposti
in maniera alternata. Quando l'animale tocca entrambi i tipi di conduttori il circuito si
chiude funzionando normalmente. Qui è necessario che l'animale tocchi
simultaneamente entrambi i conduttori altrimenti viene colpito dalla scarica elettrica.
Questo sistema equivale al sistema per gli impianti civili ed indutriali TN dove la
terra viene collegata al neutro.
Questo tipo di impianti vengono utilizzati specialmente nelle industrie dove arrivando
grandi tensioni ed è necessario usare trasformatori propri perchè così facendo
risparmio i soldi della terra e non rischio di causare problemi ad altri.
:
Il sistema TN inoltre si divide in
- TN-C dove il neutro e la messa a terra sono lo stesso cavo
- TN-S dove la messa a terra utilizza un cavo diverso ma sempre collegato al neutro
Supporti
I pali di supporto, solitamente in plastica, legno o vetroresina, sono dei sostegni che
permettono di tenere il conduttore alzato da terra e sostenere il recinto elettrico in
modo abbastanza stabile.
Gli isolatori, anch'essi solitamente costituiti in plastica nella parte a contatto del
conduttore, isolano quest'ultimo evitando dispersioni attraverso ad esempio il legno.
Altro
Il solo inoltre vari tipi di accessori per ogni bisogno come ad esempio cancelli,
pannelli solari... Impianto di Terra
La protezione contro i contatti indiretti è regolata dalla norma CEI 64-8.
Sistemi di terra
Sistema TT
Un guasto tra una fase ed una massa determina la circolazione di una corrente di
guasto che interessa contemporaneamente gli impianti di terra dell'utente e dell'ente
distributore (cabina).
Il valore di tale corrente dipende dall'impedenza dell'anello di guasto (indicato in
tratteggio nella figura) costituita essenzialmente dalle resistenze Rn e Rt dei due
impianti di terra.
CRITERI DI PROTEZIONE GENERALI NEI LUOGHI ORDINARI
Deve essere soddisfatta una delle seguenti condizioni di coordinamento:
Rt < 50 / Ia
oppure
Rt < 50 / Idn
dove:
Rt (in ohm) è la resistenza di terra (del dispersore);
Ia (in ampere) è la corrente che provoca l'intervento automatico del dispositivo di
protezione (interruttore automatico magnetotermico) nel tempo di 5 s;
Idn (in ampere) è la corrente differenziale nominale del dispositivo differenziale.
In genere i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti non sono adatti a
soddisfare la condizione Rt < 50 / Ia, in quanto difficilmente si riescono ad ottenere
valori della resistenza di terra sufficientemente bassi. Pertanto è sempre opportuno
utilizzare interruttori differenziali.Gli impianti elettrici installati in edifici residenziali
devono essere dotati di interruttori differenziali con corrente differenziale nominale
Idn < 1 A (legge 46/90; art. 7).
CONDIZIONI DI PROTEZIONE PARTICOLARI NEI LUOGHI ORDINARI
In casi del tutto particolari, alla resistenza di terra del dispersore deve essere sommata
la resistenza dei conduttori di terra e di protezione; ad esempio, quando il dispositivo
di protezione è un interruttore automatico (in quanto nella realizzazione dell'impianto
di terra si è riusciti a conseguire un valore di Rt molto piccolo), ma il conduttore di
protezione è molto lungo e di sezione limitata.
In ogni caso quando si utilizza un interruttore differenziale la resistenza dei
conduttori di protezione può essere ignorata.
Per ragioni di selettività, a monte dei dispositivi differenziali di tipo generale possono
essere utilizzati interruttori differenziali di tipo S. Se questi ultimi sono installati su
circuiti di distribuzione la norma ammette un tempo di interruzione non superiore a 1
s.
CRITERI DI PROTEZIONE NEGLI AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO
ELETTRICO
Negli impianti o parti di impianti di cantieri edili, locali ad uso medico e strutture
adibite ad uso agricolo o zootecnico, per i quali la norma limita la tensione di contatto
a UL = 25 V, la condizione di coordinamento da soddisfare risulta:
RA < 25 / Ia
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE IDONEI
In genere gli interruttori automatici magnetotermici non sono adatti a soddisfare la
condizione RA < 50 / Ia, in quanto difficilmente si riescono ad ottenere valori della
resistenza di terra sufficientemente bassi.
Pertanto è sempre opportuno utilizzare interruttori differenziali.
La legge 46/90, in relazione agli impianti elettrici installati in edifici residenziali,
all'art. 7 stabilisce che "... gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di
messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilità (Idn < 1 A) o altri sistemi
equivalenti".
Per ragioni di selettività, a monte dei dispositivi differenziali di tipo generale, si
possono utilizzare interruttori differenziali di tipo S. Se questi ultimi sono installati su
circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1 s.
Sistema TN
(lato bassa tensione)
Un guasto sul lato bassa tensione è paragonabile ad un corto circuito dato che la
corrente si richiude direttamente sul centro della stella del trasformatore interessando
solo i conduttori di fase e quelli di protezione (il dispersore non viene quindi
coinvolto).
Anche un guasto a terra sul secondario del trasformatore si traduce ancora in corto
circuito.
Il criterio di protezione contro i contatti indiretti sul lato bassa tensione si basa sul
fatto che in questo tipo di impianti il valore della resistenza di terra non è importante
mentre risulta determinante il tempo di interruzione del circuito guasto.
CRITERI DI PROTEZIONE GENERALI NEI LUOGHI ORDINARI
Deve essere soddisfatta in qualsiasi punto del circuito la seguente condizione:
Ia < U0 / Zs
U0 = tensione nominale verso terra dell'impianto relativamente al lato bassa tensione
( in volt);
Zs = impedenza totale (in ohm) del circuito di guasto che comprende il trasformatore
(sorgente) il conduttore di fase e quello di protezione, tra punto di guasto e centro
stella del trasformatore;
Ia = corrente (in ampere) che provoca l'intervento del dispositivo di protezione entro
il tempo indicato nella tabella sotto riportata. Se si utilizzano dispositivi differenziali,
Ia corrisponde alla corrente differenziale nominale Idn.
Con l'installazione dell'interruttore differenziale la relazione indicata risulta
generalmente soddisfatta e non è quindi richiesta la misura dell'impedenza Zs.
CONDIZIONI DI PROTEZIONE PARTICOLARI NEI LUOGHI ORDINARI
I tempi di interruzione indicati in tabella sono richiesti in generale per i circuiti
terminali, ossia quei circuiti che alimentano direttamente, o tramite prese a spina,
apparecchi trasportabili, mobili e portatili, e per i circuiti di distribuzione che
alimentano quelli terminali.
Tempi di interruzioni maggiori, ma non superiori a 5 s, possono essere ammessi
anche per i circuiti terminali, che alimentano uno o più componenti (apparecchi
utilizzatori) fissi a condizione che, se al quadro che alimenta il circuito terminale
dell'apparecchio fisso sono connessi altri circuiti terminali che alimentano prese alle
quali possono essere connessi apparecchi mobili o trasportabili, un guasto a massa
sull'utenza fissa non possa trasferire tensioni pericolose sulle masse degli utilizzatori
mobili.
In pratica deve essere soddisfatta una delle due seguenti condizioni:
- l'impedenza ZPE del conduttore di protezione, che connette il quadro di
distribuzione al punto nel quale il conduttore di protezione è collegato al conduttore
equipotenziale principale (in genere il collettore di terra) è:
ZPE < Zs 50 / U0 (ohm);
- esiste un collegamento equipotenziale supplementare che collega localmente al
quadro di distribuzione gli stessi tipi di masse estranee collegate dai conduttori
equipotenziali principali; tale collegamento deve soddisfare le prescrizioni
riguardanti i conduttori equipotenziali.
CRITERI DI PROTEZIONE NEGLI AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO
ELETTRICO
Negli impianti o parti di impianti di cantieri edili, locali ad uso medico e strutture
adibite ad uso agricolo o zootecnico, per i quali la norma limita la tensione di contatto
a UL = 25 V, i tempi di intervento delle protezioni sono inferiori a quelle per gli
ambienti ordinari (mostra tabella)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE IDONEI
Qualora la condizione Ia < U0 / Zs non potesse essere soddisfatta con i normali
interruttori automatici magnetotermici, è necessario ricorrere a dispositivi
differenziali. In questo caso Ia corrisponde alla corrente differenziale nominale Idn.