Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Economia e sistema bancario nel Novecento tesina Pag. 1 Economia e sistema bancario nel Novecento tesina Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e sistema bancario nel Novecento tesina Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e sistema bancario nel Novecento tesina Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia e sistema bancario nel Novecento tesina Pag. 16
1 su 20
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Italiano - L'intellettuale Gabriele D'Annunzio
Storia - La Seconda Rivoluzione Industriale e la società di massa
Economia - Sistema bancario e bilancio d'esercizio
Estratto del documento

(AEG).

Nel corso degli anni, la società di Rathenau allargò il

proprio campo d’azione a quello della costruzione di linee

tranviarie nelle grandi città e, soprattutto, della costruzione di centrali

elettriche, capaci di fornire energie sia agli agglomerati urbani che alle industrie.

Intorno al 1910, la AEG controllava l’erogazione di energia elettrica in Germania,

Austria, Russia, Olanda, Danimarca, Svizzera, Turchia e Paesi balcanici. Ma la potenza

della AEG risalta con chiarezza ancora maggiore non appena la si confronti con la sua

General Electric Company

più diretta concorrente, l’americana (GEC), che forniva

energia elettrica a Stati Uniti e Canada; mentre i dipendenti dell’AEG, nel 1910-1911,

erano 60 800, quelli della GEC non superavano i 32 000; analogamente, il

fatturato dell’AEG era infinitamente superiore, in quanto ammontava a 362 milioni di

marchi, contro i 298 milioni di marchi della rivale.

2.3 La concentrazione industriale

Walther Rathenau (che dal 1899 aveva affiancato il

proprio padre, Emil, nella direzione dell’AEG),

parlando del capitalismo moderno in un articolo

pubblicato nel 1909, affermò che circa “trecento

persone tutte conosciute le une dalle altre, regnano

sul destino economico del Continente”. Con tali

parole, Walther Rathenau descriveva un altro tipico

tratto

Paesi Settori particolarmente

sviluppati

Gran Bretagna Commercio internazionale

Ampia disponibilità di capitali

Stati Uniti Produzione di acciaio

d’America Estrazione e raffinazione del

petrolio

Impero Produzione di acciaio

tedesco Produzione di energia La fotografia raffigura una

elettrica famiglia in un quartiere operaio

I punti di forza economici dei principali

Industria chimica

distintivo dell’economia degli anni compresi fra il 1890 e il 1914: la tendenza delle

industrie ad assumere dimensioni ciclopiche, impressionanti. Abbiamo già incontrato

due di tali imprese colossali, la I.G. Farben e la AEG dello stesso Rathenau. In entrambi

i casi siamo di fronte a potentissime aziende che devono il loro gigantismo al fatto di

essere la fusione di più imprese; in virtù della loro alleanza, esse erano riuscite a

dominare un intero campo della produzione, a dettare sul mercato tutte le regole del

gioco e ad assorbire la concorrenza residua, ingrandendosi ulteriormente. Per definire

tali coalizioni, si usa di solito il termine americano trust quando le imprese arrivavano

alla completa fusione, mentre l’espressione tedesca kartell (cartello, consorzio) è

impiegata per indicare ditte che, pur restando autonome, stringevano accordi di

sinergia, rinunciavano a farsi concorrenza e, di fatto, giungevano insieme al completo

controllo di un settore produttivo. Al di là delle sfumature, il risultato era dunque

pressoché identico, tant’è vero che la stipulazione di un cartello era in genere il primo

passo verso la costruzione di un trust.

Nel 1893, il consorzio carbonifero della Renania-Westfalia controllava il 90% della

produzione carbonifera di quella regione tedesca; analogamente, nel 1880, la

Standard Oil Company dominava il 90-95% del petrolio raffinato negli Stati Uniti, ove

United States Steel,

la nel 1901, sfornava il 63% della produzione americana d’acciaio.

Un analogo processo di concentrazione si verificò anche nel settore bancario: in

Lloyd’s Bank

Inghilterra, la fagocitò ben 164 aziende locali (le cosiddette

country banks) tra il 1880 e il 1900, mentre in Germania i quattro istituti maggiori

giunsero a dominare il 65% dell’intero capitale bancario tedesco. Solo grandi banche,

infatti, potevano garantire i capitali necessari alla nascita e alla crescita delle grandi

imprese (acciaierie, industrie chimiche ed elettriche richiedevano forti investimenti). Si

verificò così una sempre più netta compenetrazione tra banche e industrie, cioè

nacquero un nuovo tipo di banca (definita “mista”) e un nuovo modello di capitalismo,

che molti storici hanno chiamato “finanziario”.

La creazione di complessi industriali e finanziari sempre più estesi andò di pari passo

col fenomeno dell’urbanesimo; in Germania, le città con più di 100 000 abitanti

(appena otto nel 1871) divennero trentatré nel 1910. Analogamente, nel resto

d’Europa, Berlino, Vienna, San Pietroburgo e Mosca all’inizio del secolo passarono il

milione di abitanti, aggiungendosi a Londra e Parigi, le uniche che avessero già

raggiunto quella cifra nel 1848. Per muoversi rapidamente in tali metropoli, fu

necessario procedere alla costruzione di moderne reti tranviarie (azionate

dall’elettricità) e delle prime ferrovie sotterranee (a Berlino, Londra e Parigi).

Questo insieme di mutamenti non venne affatto accolto con entusiasmo da parte di

tutti i cittadini dei vari stati: soprattutto in Germania e in Francia, il sopraggiungere

della modernità, nei termini in cui l’abbiamo appena

Sviluppo della grande industria descritta, destò anzi notevoli perplessità, paure e persino

moderna, capace di produrre ostilità. Ad essere colpiti dalle nuove società avanzante

beni in serie, a basso costo furono, soprattutto, i cosiddetti ceti medi (o piccola

borghesia), che videro notevolmente ristretti i loro

margini di guadagno a causa della concorrenza delle

grandi imprese. Essi, infatti, possedevano una piccola

Difficoltà degli artigiani e dei bottega o un piccolo laboratorio artigiano, e ciò, nelle

piccoli commercianti a reggere epoche precedenti, era stato sufficiente a garantir loro

la concorrenza dei complessi l’indipendenza economica, cioè la superiorità sociale

industriali e dei grandi rispetto ai semplici lavoratori salariati. La concorrenza

magazzini delle grandi imprese, organizzate in modo sempre più

efficiente, cominciò tuttavia a preoccuparli seriamente: in

Diffusione di sentimenti dettati

dalla preoccupazione per le

proprie condizioni economiche

Germania, ad esempio, i piccoli commercianti si sentirono minacciati dalla nascita

delle prime catene di grandi magazzini, che rispondevano meglio alle esigenze degli

acquirenti, fornendo in grandi quantità prodotti poco costosi.

All’interno della classe media iniziarono a diffondersi, pertanto, la paura, il rancore e la

Alta

frustrazione: molti individui si sentirono minacciati da forze oscure e misteriose (l’

Finanza Grandi Capitalisti,

o i ad esempio), capaci di rovinare la vita delle persone, di

distruggere i loro risparmi o di rendere vani tutti gli sforzi che essi avessero compiuto

per costruirsi una vita migliore. Desiderosi di spiegazioni semplici, capaci di aiutarli a

Assunzione di atteggiamenti

comprendere una realtà sociale sempre più complessa e sfuggente, molti individui dei

antisemiti, dettati dalla rabbia,

ceti medi aderirono allora, con passione, all’antisemitismo, mentre cercarono

dalla frustrazione, dal

nell’espansione imperiale della propria nazione la compensazione psicologica per le

desiderio di trovare i

difficoltà che la seconda rivoluzione industriale (e, più in generale, il processo di

responsabili della rovina

modernizzazione dei principali paesi europei) andava creando alla loro tradizionale

economica

posizione economica e al loro prestigio sociale.

2.4 La nascita della moderna società di massa

1) In conseguenza dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, masse sempre

più numerose di persone si trovarono a lavorare in grandi aziende, a vivere in città, ad

incontrarsi nelle strade, nei caffè, agli spettacoli, negli ospedali…

La diffusione dei mezzi di trasporto urbano (tram, metrò…) e dei mezzi di

comunicazione (telegrafo, telefono, posta…) moltiplicò e facilitò i contatti.

2) Una parte crescente di popolazione (specialmente urbana) uscì da un’economia di

autoconsumo ed entrò nel circuito dell’economia di mercato, da cui dipese

integralmente per i propri consumi.

3) Lo sviluppo dei consumi di massa portò alla nascita dei grandi magazzini, delle

vendite rateali, della pubblicità.

4) Le relazioni sociali ed i servizi (come l’istruzione e l’assistenza) divennero sempre

più “appannaggio” dello stato, dei partiti di massa, dei sindacati, e sostituirono la

parrocchia, la famiglia, il villaggio.

5) Crebbe il numero di addetti ai servizi: maestri, postini, ferrovieri, poliziotti,

impiegati. Il settore terziario arrivò al 30% della popolazione. In Germania gli

addetti a questo settore crebbero del 500% tra il 1890 e il 1925. Crebbe il numero dei

“colletti bianchi” (impiegati), nelle banche, nelle aziende, nelle assicurazioni, nel

commercio…

6) Si estesero la scolarizzazione e il diritto di voto (alla vigilia della Prima Guerra

Mondiale il suffragio elettorale maschile era ormai acquisito in tutta Europa, ad

eccezione della Russia); con la coscrizione obbligatoria nacquero eserciti di massa

(ad eccezione della Gran Bretagna). Scuola, caserma, fabbrica divennero luoghi di vita

comunitaria dove si impose e si imparò la disciplina di gruppo.

7) Lo sviluppo dell’istruzione favorì la diffusione dei giornali. L’estensione del suffragio

portò alla formazione di Partiti di massa (socialisti e poi anche cattolici) e allo

sviluppo dei sindacati.

I due volti della società di massa:

a) Da un lato essa ha permesso (e permette) l’accesso a beni e servizi di una

crescente massa di persone, in precedenza “tagliata fuori”; ha significato

l’estensione di diritti (come il voto) ed una democratizzazione della vita politica;

b) Dall’altro lato essa ha comportato una massificazione e standardizzazione dei

comportamenti, la nascita delle “mode”, l’anonimato delle folle: i rapidi

cambiamenti della vita economico-sociale, del costume e dei comportamenti,

sovente hanno provocato disorientamento e frustrazione, che spesso, sono stati

la

base di ideologie razziste e nazionaliste e l’occasione di avventure totalitarie.

Inizio del xx secolo: una via di San Pietroburgo attraversata dai primi

tram.

Capitolo 3: Il sistema bancario

3.1 Definizione e caratteri generali

Lo sviluppo industriale iniziato nella II Rivoluzione Industriale fu sostenuto dal sistema

bancario che nel corso degli anni assunse una struttura solida grazie alla riforma

bancaria del 1936.

Le banche sono istituti di intermediazione finanziaria alle quali è riservato l’esercizio

dell’attività bancaria che secondo

la legge ha carattere d’impresa.

Le banche raccolgono risparmi e

concedono prestiti. Quindi,

l’attività bancaria può es

Dettagli
20 pagine
1 download