Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Storia: La 1° Guerra Mondiale e il Fascismo
Diritto: Il Parlamento
Scienze delle Finanze: Il Bilancio dello Stato
Economia Aziendale: Il Bilancio d'esercizio
Matematica: La ricerca operativa
Inglese: Marketing and promotion
Francese: Le marketing et la promotion commerciale
I
E
R
I
&
O
G
G
I
INDICE
ITALIANO: Giuseppe Ungaretti
STORIA:Il regime fascista, la Prima
Guerra Mondiale
DIRITTO: Il Parlamento
SCIENZE DELLE FINANZE: Il Bilancio
dello Stato 2
ECONOMIA AZIENDALE: Il Bilancio
d’esercizio
INGLESE: Marketing and promotion
FRANCESE: Il marketing
MATEMATICA: La ricerca operativa 3
INTRODUZIONE
Questo perscorso è stato scelto da me per mettere in risalto le
trasformazioni economiche che hanno subito gli anni dai primi del
900 ad oggi. Ho scelto questo argomento per il mio percorso perché
esso mi ha molto interessato in quanto sono attratta dal suo
progresso e da tutto ciò che è innovativo e che apporta un
cambiamento rivoluzionario, senza tralasciare l’intera storia
dell’uomo che è sempre stata e continua ad essere caratterizzata
dal progresso . 4
GIUSEPPE UNGARETTI
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888, dove la sua
famiglia di origine toscana, si era trasferita per ragioni di lavoro. Ungaretti
,dopo aver terminato gli studi nelle scuole egiziane, a 24 anni li perfeziona per
due anni a Parigi , dove conobbe i rappresentanti più significativi del Futurismo.
Acceso sostenitore dell'interventismo, nel 1914 mentre si trova in Versilia,
viene richiamato alle armi come fante . E' in questo periodo che Ungaretti
scrive le sue poesie più belle. Alla fine della guerra ritorna a Parigi dove si
sposa; dal 1936 al 1942 insegna letteratura italiana in una Università in Brasile.
In questo periodo muore suo figlio Antonello di 9 anni . Nel 1948 ricopre la
cattedra di letteratura all'Università di Roma fino al 1958. Muore a Milano nel
1970. Oggi è' considerato uno dei più importanti poeti della poesia ermetica.
La poesia ermetica fu così chiamata nel 1936 dal critico letterario (Flora) il
quale utilizzando l'aggettivo ermetico volle definire un tipo di poesia
caratterizzata da un linguaggio difficile , ambiguo e misterioso. Gli ermetici con
i loro versi non raccontano , non descrivono , non spiegano , ma fissano sulla
pagina dei frammenti di verità a cui sono prevenuti in momenti di grazia ,
attraverso la rivelazione poetica e non con l' influenza della ragione . I loro testi
sono composti da poche parole , che hanno un'intensa carica simbolica. Gli
ermetici si sentono lontani dalla vita sociale , l'esperienza della prima guerra
mondiale e del periodo fascista li ha condannati ad una grande solitudine
morale, la quale li confina in una ricerca poetica riservata a pochi e priva di
impegno sul campo politico. Gli Ermetici si ispiravano ai poeti francesi del
decadentismo; I temi ricorrenti si possono riassumere in a) ricerca del
significato della vita attraverso l'indagine interiore della propria esistenza b)
portare alla luce frammenti di esistenza, di vita e di natura c) visione non
ottimista della vita stessa attraversata dal "male di vivere". Sono considerati
ermetici Montale (che introdusse la tecnica del "correlativo oggettivo"),
Quasimodo, Saba, mentre Ungaretti è generalmente indicato come il
caposcuola dell'Ermetismo.
Le poesie di Ungaretti, sono molto diverse da quelle degli altri poeti. Esse,
infatti, sono molto brevi. Questa forma letteraria, difatti, dà poca importanza
alla lunghezza della poesia, esaltando invece le emozioni forti, a volte molto
evidenti, a volte nascoste. A volte composte da una sola frase, mancano di
punteggiatura, infatti, la mancanza della punteggiatura dà alla poesia un senso
di dolore e di fatto, le poesie di Ungaretti sono molto tristi, essendo ispirate
dalla Prima Guerra Mondiale. ed è molto importante il titolo; In esse, infatti, è
racchiuso tutto il significato della poesia, e, a volte, ne è racchiusa la morale.
Ungaretti concepisce la poesia come strumenti di conoscenza della realtà;
5
infatti egli ritiene che la conoscenza della realtà interiore ed esteriore della
coscienza non si raggiungono per via razionale o scientifica, ma per via
analogica; questa via appunto consente di scoprire le relazioni esistenti tra gli
esseri umani e perviene alla coscienza di sentirsi in armonia con l’universo alla
percezione dell’assoluto e alla fede di Dio.
Quindi la sua poesia contiene la storia dell’itinerario del poeta: dall’angoscia
esistenziale, che deriva dal senso di dolore, alla fede in Dio; dalla condizione di
“uomo di pena” alla condizione di “uomo di fede”.
Questa sua ideologia spiega il titolo “Vita di un uomo” che egli assegnò alla
raccolta delle sue opere. Naturalmente per poter ricercare l’autenticità
dell’essere, egli necessitava di un’espressione adeguata, che la individuò nella
parola nuda, scabra ed essenziale, che riconduceva alla purezza e freschezza
delle origini dell’uomo.
Le raccolte principali di Ungaretti sono:
- “Il porto sepolto”, scritta nel 1916, contiene le poesie scritte sul fronte di
guerra in trincea su pezzi di carta occasionali. Il titolo allude ad un porto reale
nei pressi di Alessandria, e ha un significato simbolico: infatti il porto sepolto è
il mistero, l’assoluto, alla cui ricerca il poeta si pone per potervi approdare
come in un porto di pace. “L’Allegria”, scritta nel 1932, che contiene le liriche
del “Il porto sepolto”. Anche questo titolo è allusivo: la guerra infatti è come un
naufrago della vita; i superstiti del naufragio sono presi da una sorta di
ebbrezza per lo scampato pericolo e superano il dolore con la fede e la
speranza di un domani migliore.
In queste poesie sono raccolte le impressioni della Prima Guerra Mondiale.
I temi fondamentali sono: Il sentimento dell’attaccamento alla vita spinge il
poeta a scrivere lettere piene d’amore quando appunto è costretto a passare
una nottata vicino a un compagno massacrato (Veglia); il cuore impietrito dal
dolore, divenuto simile alla pietra refrattaria del San Michele, indurita dal sole
(Sono una creatura); il cuore straziato dalle case sbriciolate dalla guerra, per la
morte di tanti che gli corrispondevano (San Martino del Carso); il sentimento
della precarietà di vita (Soldati), ecc.
Al contrario di D'annunzio, Ungaretti sente la guerra non come una occasione
di esaltazione patriottica, ma come una fatalità inevitabile, certa, che si
abbatte sulla gente d’Italia, la quale la subisce con rassegnazione, con
semplicità di gesti e parole.
- “Il sentimento del tempo”, anche questa opera ha un titolo allusivo; si
riferisce infatti allo scorrere del tempo, del rapido fluire delle cose, delle
persone amate che produce nostalgia del passato e quindi un notevole
attaccamento alla vita. Appare inoltre anche l’altro tema della raccolta, ossia il
sentimento in Dio. 6
SOLDATI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Anche se la poesia è breve, Ungaretti riesce ad esprimere la condizione di
soldato. Egli paragona infatti il soldato ad una foglia d'albero in autunno: basta
un colpo di vento per far morire la foglia, così come basta un colpo di fucile a
far cadere il soldato. 7
Il poeta usa la forma impersonale (si sta) in quanto si riferisce a tutti i soldati.
L'uso della forma impersonale contribuisce a creare un'atmosfera di
universalità, di indefinito e, nello stesso tempo, di immobilità e di fatalità.
Il come introduce il paragone con le foglie. E ciò che unisce la vita dei soldati
alle foglie è proprio l'incertezza, l'instabilità, la precarietà. Come d'autunno
basta un soffio di vento per far cadere le foglie, così in guerra basta una
pallottola, che non si sa da dove arriva né quando per porre termine alla vita di
un uomo. Con la preposizione semplice di (d'autunno) si rimane sempre
nell'atmosfera di indefinito. Sugli alberi è, nella poesia, l'elemento meno
importante.
Le foglie costituiscono l'elemento di paragone. Molto importante in questa
poesia è il titolo, perché ci dice di chi si sta parlando.
In poesia, dunque, l'ordine delle parole è diverso da quello tipico della prosa e
non è casuale, ma voluto dal poeta e ciò per evidenziare il messaggio e per
creare il ritmo particolare della lirica.
La poesia è stata dedicata ai soldati che andavano in guerra e di cui il destino è
già scritto.
Ma forse non si riferisce solo a loro, bensì a tutti. Siamo tutti come delle foglie,
non conosciamo il nostro futuro. Abbiamo una solo certezza...la morte.
Il non senso, il buio, il terrore, è dovuto a questa profonda e reale incertezza
che l'uomo ha da sempre. Solo un grande come Ungaretti poteva racchiudere il
pensiero di molti in poco meno di un verso. 8
LA 1° GUERRA
MONDIALE E…
Il 28 giugno 1914 un gruppo di studenti assassinò l’arciduca ereditario
d’Austria Francesco Ferdinando e la consorte a Sarajevo. Tale evento fece
precipitare verso la guerra una situazione internazionale da anni carica di
cause politiche, economiche e sociali, coinvolgendo tutti gli stati europei e
successivamente Giappone e Stati Uniti d’America. Tra quelle politiche
troviamo la suddivisione degli stati in due blocchi: il primo “ la Triplice
Alleanza” formato da Germania, Austria, Italia e, il secondo “ la Triplice
Intesa” formato da Gran Bretagna, Francia, Russia. Tra le cause economiche
troviamo le rivalità sul piano economico delle potenze industriali in paricolare
della Germania e della Gran Bretagna. Infine tra le cause sociali dilagava il
nazionalismo (che concepisce la nazione come la suprema forma di unità
sociale) e la guerra era considerata una lotta per la sopravvivenza delle
nazioni. L’assassinio di Sarajevo fu però la vera causa che portò alla guerra,
accompagnato ad una progressiva affermazione del nazionalismo come
ideologia di massa capace di penetrare profondamente nel tessuto sociale.
L’idea di nazione si era trasformata in un coagulo di aggressività di razzismo e
di spirito di potenza innovatrice. Davanti a questo processo però il movimento
operaio e socialista non fu in grado di imporre la propria cultura pacifista. Ogni
potenza, inoltre, desiderava accaparrarsi nuovi mercati, tanto che Inghilterra,
Francia e Germania erano coinvolte in una spietata concorrenza per difendere
le proprie posizioni economiche. Questa situazione si tradusse in una politica
9
sempre più aggressiva, che comportò una corsa agli armamenti, cioè una
tendenza a potenziare gli eserciti e flotte ed a investire capitali e risorse per
produrre armi sempre più micidiali. Era l’inizio della guerra. L’ultimatum
lanciato il 23 luglio dall’Austria alla Serbia, ritenuta responsabile
dell’assassinio, fu formulato in termini inaccettabili, in quanto interveniva negli
affari interni del paese. Si giunse così, il 28 luglio, alla dichiarazione di guerra
dell’Austria e al bombardamento di Belgrado, capitale della Serbia. Il conflitto
assunse subito dimensioni europee e si verificò la mobilitazione della Russia
per sostenere la Serbia. A essa fece seguito la dichiarazione di guerra della
Germania alla Russia il primo agosto, e il 3 alla Francia. La Germania invase
Belgio e Lussemburgo neutrali, per colpire la Francia laddove era priva di
difese. L’occupazione tedesca di questi stati ebbe come effetto l’entrata in
guerra dell’Inghilterra il 4 luglio. Infine, con lo schieramento del Giappone a
fianco dell’Intesa del 23 agosto, il conflitto oltrepassò i confini europei e
assunse dimensioni mondiali. L’Italia, ritenendo non operante la Triplice
Alleanza, si dichiarò neutrale. Nonostante la resistenza belga, l’esercito
tedesco dilagò fino a Parigi dopo di che la Francia si impegnò in una ostinata
resistenza lungo il fiume Marna, riuscendo, dopo una lunga battaglia, ad
allontanare i tedeschi, che si ritirarono sul fronte occidentale; Nel 1915 la
guerra estese il suo raggio d’azione con l’ingresso di nuovi belligeranti: Turchia
e Bulgaria con gli imperi centrali, Portogallo e Romania a favore dell’Intesa.
L’Italia entrò in guerra nel maggio 1915 a fianco di Francia e Inghilterra,
determinando l’apertura del fronte sud lungo i confini dell’Italia con l’impero
austro-ungarico. Il conflitto aveva raggiunto proporzioni mondiali. Con
l’intervento italiano, si aprì dunque un nuovo fronte di guerra, tanto che le
operazioni concentrate sul Carso alleggeriranno la pressione austriaca sul