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- GEOGRAFIA ECONOMICA : Sistema ECHELON – Rivoluzione delle COMUNICAZIONI (fenomeno della GLOBALIZZAZIONE)
- ENGLISH : “Anti-Utopian society” GEORGE ORWELL, 1984 – The concept of “ THE BIG BROTHER IS WHATCHING YOU”
- DIRITTO : Violazione diritto di Quarta Generazione - LA PRIVACY – e di diritti di generazioni antecedenti alla Quarta ; I DIRITTI UMANI
[3] deriva da “Sion”, il nome del monte su cui si erge Gerusalemme; il Sionismo in realtà
nasce prima di Herzl, nel 1880, da un gruppo di nazionalisti ebraici chiamati “gli Amanti di
Sion”
Il ritorno alla Terra Promessa di Israele, che per duemila anni era stato solo una aspirazione
spirituale e sentimentale, trovò una forma pratica: il Sionismo, il ritorno a Sion. Il congresso
sionista di Basilea stabilì quattro punti fondamentali da mettere in pratica per raggiungere
l'obiettivo:
l'insediamento
- crescente e persistente di agricoltori ebrei nella Palestina turca;
l'organizzazione e l’unione
- gli ebrei di tutto il mondo attraverso la creazione di gruppi
che diffondessero gli obiettivi del Sionismo: questi non dovevano esistere in
clandestinità, ma in conformità delle leggi locali degli Stati in cui essi si trovavano;
promozione di una coscienza nazionale
- la negli ebrei della Diaspora, coinvolgendoli
direttamente nel tentativo di raggiungere gli obiettivi che il Sionismo si proponeva;
l'organizzazione di un appoggio politico
- per ottenere il supporto di vari governi del
mondo per la causa Sionista.
All’epoca del primo Congresso Sionista di
Basilea nel 1897, circa 20 mila ebrei già
vivevano in Palestina: questi erano in
maggioranza agricoltori. I Congressi Sionisti
si riunivano ogni anno per proseguire l’opera
di stabilizzazione di una “National Home” in
Palestina. Nel 1901, quattro anni dopo il
primo Congresso, un fondo speciale
denominato Jewish National Fund (JNF) fu istituito per acquistare terre nella regione,
sulle quali gli ebrei avrebbero potuto insediarsi e lavorare. I soldi del fondo provenivano da
tutto il mondo, donati dagli ebrei che erano rimasti affascinati dagli ideali sionisti.
Si iniziò lentamente. Solo tre anni dopo l’istituzione del JNF, tempo necessario per avere il
Kfar Hittim
denaro sufficiente, si poté procedere con il primo acquisto: il (il Villaggio del
Grano) in Galilea.
Per proteggersi dagli attacchi, gli immigrati ebrei misero a punto una propria organizzazione
di autodifesa.
Ebrei e arabi vivevano gli uni accanto agli altri nelle città della regione palestinese. Solo a
Gerusalemme gli ebrei costituivano la maggioranza sin dai primi anni del 1800. Il movimento
sionista volle costruire una città interamente ebraica. Fu scelto un luogo sulle dune di sabbia
della costa mediterranea, nei pressi del sovraffollato porto di Giaffa. Chiamarono la città Tel
Aviv (che significa “Collina della Primavera”); era il 1909.
DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE
C on l’avvento della Prima Guerra Mondiale nel 1914, l’Inghilterra attaccò l’Impero
Ottomano su tre fronti: Mesopotamia (oggi Iraq), Gallipoli e deserto del Sinai.
Considerando che gli ebrei della
Palestina confidavano nel fatto che una
sconfitta turca avrebbe permesso loro di
fondare il loro Stato, le autorità ottomane si
insospettirono e ne espulsero molti dalla
regione attraverso il Sinai verso verso la zona
dell’Egitto controllata dagli inglesi. Quelli che
raggiunsero l’Egitto furono disposti a
collaborare con l’Inghilterra, sperando di
condurre i turchi fuori dalla Palestina per contribuire alla costruzione del futuro Stato. Dietro le
Nili Group
linee turche, un gruppo di ebrei palestinesi conosciuto come (dall’acronimo ebraico
Netzah Yisrael lo yeshakker
della frase tratta dal libro di Samuel “ ”: la forza di Israele non
mentirà) forniva agli inglesi informazioni importantissime di intelligence sulla posizione delle
forze nemiche nonché sul modo migliore di avanzare nel deserto del Sinai verso la Palestina.
Come riconoscenza per l’aiuto dato all’esercito inglese dal Nili Group e sperando di spingere
gli ebrei di Russia e Stati Uniti a stimolare i loro governi nel supportare la guerra contro la
Germania, il segretario agli affari esteri Arthur James Balfour il 2 novembre 1917 inviò una
lettera a Lord Rothschild, il leader dell’ebraismo inglese, promettendo la nascita di un
focolare ebraico (“National Home”) in Palestina in caso di sconfitta dei Turchi. L’Inghilterra,
prometteva la Dichiarazione di Balfour, avrebbe ”fatto tutto il possibile” (“their best
endeavours”) per far sì che questa National Home
diventasse realtà. La Prima Guerra Mondiale in Europa era
ancora in corso quando nell’aprile 1917 gli Stati Uniti vi
entrarono. Due giovani ebrei palestinesi,David Ben-
Gurion (che 30 anni dopo sarà il primo Presidente
israeliano) eYitzhak Ben-Zvi (in seguito il secondo
Presidente) si recarono negli USA per reclutare ebrei
americani (molti dei quali erano russi di nascita) come
Jewish Legion (Legione ebraica)
membri della creata per la
liberazione della Palestina del nord : alla fine della guerra,
queste persone avrebbero dovuto trasferirsi come pionieri
ad abitare nella regione.
Il 10 dicembre 1917, sei settimane dopo che
la Dichiarazione di Balfour era stata resa pubblica, le truppe
inglesi cacciarono l’esercito turco da Gerusalemme,
estendendo il controllo britannico alla parte meridionale della Palestina. Nove mesi dopo,
alla Conferenza di Pace di Parigi, venne posta la questione della National Home ebraica
all’attenzione dei leader delle nazioni vittoriose della guerra. La conferenza accordò
il Mandato della Palestina all’Inghilterra, per “facilitare” la stabilizzazione della nazione
degli ebrei nella regione.
PALESTINA SOTTO MANDATO BRITANNICO
Nel 1921, dopo quattro anni di controllo militare britannico in Palestina, l’Inghilterra stabilì la
sua autorità nella regione attraverso un Mandato sancito dalla Società delle Nazioni. Fu
designato un Alto Commissario, con il preciso compito di consentire agli ebrei di costruire il
loro “focolare nazionale”, principalmente attraverso l’immigrazione e l’acquisto di terre, nel
rispetto dei diritti della popolazione araba che costituiva la maggioranza. Kibbutzìm
L’insediamento e lo sviluppo dell’agricoltura continuarono. Il movimento dei (forme
associative volontarie di lavoratori basate su regole rigidamente egualitarie e sul concetto di
Moshav
proprietà comune) cresceva sempre di più e nel 1921 fu stabilito il primo (unione tra
cooperative e fattorie private). Temendo l’isolamento degli ebrei di Gerusalemme
dalle città e dai villaggi della costa del Mediterraneo,
il Presidente del JNF, incoraggiò l’acquisto di terre
vicino ai villaggi arabi nel corridoio di Gerusalemme
per costituirvi comunità agricole. La bonifica di
questo territorio, attraverso un programma di
imboschimento, trasformò colline pietrose e sterili in
villaggi che svilupparono la coltivazione di frutta e
l’allevamento di bovini. Il Segretario Coloniale
inglese responsabile del Mandato nella regione
era Winston Churchill. Egli visitò la Palestina nel 1921 e rimase stupito nel constatare
l’intensità dell’ostilità araba nei riguardi dell’immigrazione ebraica.
L’autodifesa ebraica divenne un elemento fondamentale per la protezione delle fattorie e
delle case degli ebrei dagli attacchi arabi. A questo fine fu istituita nel 1921 dall’Agenzia
Ebraica anche un’organizzazione di difesa, l’Haganah (che significa, appunto, “difesa”), con
cui fu addestrata una generazione di giovani residenti nei Kibbutz alla salvaguardia delle loro
terre dalle violenze arabe. L’organizzazione operava senza l’approvazione delle autorità
inglesi dato che erano proprio queste teoricamente ad essere preposte per la difesa delle città
e delle terre nel territorio, anche se adempievano a questo ruolo in maniera piuttosto
riluttante e non erano molto efficienti. La degenerazione di una violenta protesta araba contro
le continue immigrazioni di ebrei lasciò un segno indelebile nel 1929 nella città di Hebron,
dove risiedeva già da secoli un’antichissima comunità. Nell’agosto di quell’anno, gruppi di
arabi attaccarono gli ebrei in tutta la regione. In una settimana di scontri, 133 ebrei rimasero
uccisi. Gli inglesi tentarono di prevenire la strage, sparando e finendo per uccidere 80
manifestanti arabi.
DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel 1933 Adolf Hitler salì al potere in Germania. In conseguenza
del risveglio del sentimento antisemita e dell’aumento delle
violenze contro gli ebrei in Europa, la Palestina divenne
improvvisamente un luogo di rifugio per gli ebrei perseguitati. Si
generarono così degli importanti flussi migratori e a causa di questi
nel 1936 esplose una nuova violenta protesta araba, rivolta sia agli
ebrei che agli inglesi. Gli arabi pretendevano la fine
dell’immigrazione ebraica, nonché la cancellazione di qualsiasi
promessa di Stato ebraico. Venne istituita una commissione
britannica, la Commissione Peel, per la risoluzione delle
problematiche palestinesi. La soluzione proposta
dalla Commissione Peel era radicale: dividere la Palestina in due
Stati indipendenti l’uno dall’altro, uno ebraico (più piccolo) ed uno
arabo, con la città di Gerusalemme e l’area circostante che
sarebbe rimasta sotto il controllo del Mandato britannico. L’Agenzia
Ebraica, con a capo David Ben-Gurion, pur dispiacendosi per
Gerusalemme che sarebbe rimasta al di fuori dello Stato ebraico,
accettò il piano di spartizione; gli arabi lo rifiutarono in toto perché
contrari a qualsiasi diritto di Stato per gli ebrei, anche in aree della regione a maggioranza
ebraica.
La Gran Bretagna, nel tentativo di
placare la rabbia degli arabi, decise di
imporre delle drastiche limitazioni
all’immigrazione ebraica. Nel maggio
del 1939 il governo inglese rilasciò un
documento, il cosiddetto Foglio
(Palestine White
Bianco di Palestina
Paper): in esso si stabiliva che non più
di 50 mila ebrei sarebbero stati
accettati in Palestina entro i
successivi cinque anni, con ulteriori
25 mila visti (meglio conosciuti
Certificati di Palestina)
come a
disposizione solo per casi eccezionali.
Anche il diritto di acquistare terre in Palestina fu drasticamente limitato per gli ebrei. Per
aiutare gli ebrei, il figlio di Churchill, Randolph Churchill, lui stesso calatosi dietro le linee
tedesche in Jugoslavia, suggerì al padre, divenuto Primo Ministro nel 1940, di utilizzare gli
aerei, che solitamente servivano per i rifornimenti dei partigiani antinazisti di Tito, per
condurre più ebrei possibile fuori dall’Italia verso la Jugoslavia, con l’intento di portarli in
salvo. Churchill riportò il suggerimento a Tito che accettò e in questo modo furono tratte in
salvo diverse centinaia di persone. Il Primo Ministro inglese stabilì anche che le restrizioni
sull’immigrazione ebraica introdotte nel maggio del 1939 non avrebbero dovuto riguardare
coloro che provenivano dai paesi occupati dalla Germania.
1945-1947
Con la sconfitta della Germania, sancita nel maggio del 1945, decine di migliaia di ebrei
festeggiarono la vittoria per le strade di Tel Aviv, convinti che la vittoria nei confronti di Hitler
avrebbe comportato la creazione dello Stato ebraico. Quando, in Inghilterra, le elezioni del 26
luglio 1945 costrinsero Churchill ad essere sostituito nel ruolo di Primo Ministro da Clement
Attlee, il nuovo ministro degli Esteri Ernest Bevin insistette affinché fossero mantenute
le restrizioni all’immigrazione ebraica dell’anteguerra. Gli ebrei continuarono a giungere
illegalmente in Palestina per anni, spesso ammassati su mezzi di fortuna.
L’Agenzia Ebraica continuò a pretendere il riconoscimento da parte degli inglesi di uno Stato
ebraico nelle aree con ampia densità di città e villaggi popolati da ebrei. Gli attacchi
dell’Haganah continuavano. Il 15 febbraio del 1947 il governo inglese, preso atto di aver perso
definitivamente il controllo della Palestina (e avendo anche deciso di arrendersi in India, altro
paese dell’Impero britannico che combatteva per l’indipendenza) annunciò di rimettere il
proprio mandato sulla regione nelle mani dell’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, che
dopo il 1945 aveva preso il posto della Società delle Nazioni. Un Comitato Speciale delle
(UNSCOP,
Nazioni Unite sulla Palestina da “United Nations Special Committee on
Palestine”) visitò i sopravvissuti della Shoah nei campi profughi sparsi in Europa e il 1