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latino:Ovidio
storia:La donna nella 2° guerra mondiale
filosofia:Freud
scienze umane:La violenza di genere
IL RUOLO DELLA DONNA LA VIOVELNZA SULLE
DONNE
NELLA SECONDA
GUERRA MO0NDIALE 2
INTRODUZIONE
Può capitare ad ogni donna di chiedersi: "Cosa significa oggi, nel ventunesimo secolo,
essere donna?" Domanda banale, forse. Eppure è sempre difficile dare una risposta
univoca, senza generare un dibattito lungo e controverso.
Per rispondere alla domanda, potrebbe tornare utile un viaggio nel tempo, attraversare la
storia dell'umanità, ricordare gli anni del femminismo e delle lotte per l'uguaglianza e
l'emancipazione della donna.
Bisogna risalire fino ad un'epoca lontana, in cui la donna fu progressivamente esclusa dai
processi politici, economici e di produzione, per essere relegata all'interno delle mura
domestiche ed assicurare la "continuazione della specie", generando ed accudendo la
prole. Un ruolo divenuto sempre più marginale all'interno del gruppo di appartenenza, che
ha finito per sottrarre alla donna la dignità ed il diritto ad una vita propria , ad essere
considerata di seconda categoria e un vero e proprio oggetto.Il corpo femminile
viene,purtroppo,non di rado,aggredito e deturpato anche da coloro che ne dovrebbero
essere i custodi e compagni di vita.Vi sono,ancora oggi,tante forme di schiavitù e di
mercificazione,di mutilazione del corpo della donna;continuano ad esserci tante donne
povere,costrette a vivere in condizioni di pericolo,di sfruttamento,relegate ai margini della
società e rese vittime di una cultura dello scarto.
Sono concorde con Papa Francesco,il quale in un discorso ha detto:"Basta col
maschilismo,la donna non è di serie B rispetto all'uomo."Intendeva dire,che la donna ha
pari diritti e doveri dell'uomo in toto."La donna è capace di donare tempo più che occupare
spazi,ad accogliere invece che ad escludere".Quindi bisogna incoraggiare e promuovere
la presenza delle donne in tanti ambiti della sfera pubblica,nel mondo del lavoro e dove
vengono prese decisioni importanti e al tempo stesso mantenere la loro presenza
preferenziale del tutto speciale nella famiglia.Bisogna,inoltre,non lasciare sole le donne,ma
allo stesso tempo garantire la propria libertà di scelta.
Questo è il mio auspicio affinchè,la donna possa raggiungere la propria e vera dignità di
essere speciale.
Scelgo questo tema perchè sono una Donna e, le DONNE vanno
rispettate,amate,protette,onorate ed elogiate sempre e comunque.
Vediamo,ora,attraverso filosofi e autori come vive e come viene considerata la donna. 3
SOMMARIO
LATINO: Ovidio e l'Ars Amatoria
STORIA: Il ruolo della donna nella Seconda Guerra Mondiale
ITALIANO: Montale e la donna
FILOSOFIA: Freud e l'enigma della femminilità
SCIENZE UMANE: La violenza sulle donne 4
LATINO
OVIDIO E L'ARS AMATORIA
Molti sono stati gli autori della letteratura latina che hanno trattato il tema della donna;uno fra tanti
è stato Ovidio. Publio Ovidio Nasone nacque il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona. Giunto a Roma in
giovanissima età scoprì nella poesia la sua vera vocazione rinunciando presto alla possibilità di
intraprendere la carriera politica che gli era offerta dall'appartenenza al rango equestre. Entrato
presto in contatto con i più famosi letterati dell'epoca, Ovidio si mise immediatamente in luce con la
guadagnando così un’ampia notorietà.
pubblicazione (a soli venticinque anni) dell'Ars amatoria,
L'Ars amatoria, composta tra l'1 a.C. e l'1 d.C. è il capolavoro ovidiano dell'elegia amorosa di tipo
didascalico. Nei tre libri che la compongono Ovidio si presenta come praeceptor amoris rifacendosi
agli schemi dell'epica didascalica ( disgressioni, invocazioni agli dei, ecc.). Il termine ars si rifà alle
artes, cioè ai manuali tecnici. Ovidio si dedica ad un lusus letterario consistente nella mescolanza
di generi letterari diversi. Nel proemio Ovidio proclama il suo intento: insegnare l'arte di amare. I
primi 2 libri sono rivolti agli uomini. Nel I si consiglia dapprima come scegliere una donna, poi come
ottenerne i favori, contando sulla sfrenata libido della donna. Apporta in proposito alcuni exempla
mitologici tra cui quello di Pasifae, innamorata di un toro. Successivamente illustra le tecniche di
seduzione consistenti nello scrivere lettere alla donna, seguirla, ecc. Luogo favorevole agli incontri
è il banchetto, giacché Bacco è un dio favorevole all'amore, come dimostra la sua storia con
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Arianna. Nel II illustra le caratteristiche necessarie a far durare una relazione: intelligenza,
carattere mite, l'obsequium, vale a dire la sottomissione all'amata. I tradimenti devono restare
nascosti, e se la donna tradisce è meglio fingere di non sapere. Il III libro è invece dedicato alle
donne, alle quali rivolge consigli per competere con gli uomini. Tali consigli possono essere
interpretati come una sorta di galateo: la donna deve saper cantare, danzare, deve essere allegra
e affabile ma deve anche farsi desiderare. Anche lei deve essere capace di tollerare qualche
tradimento. Dall'opera emerge un vivace quadro della società del tempo che il poeta frequentava.
Si tratta di quello spicchio di società romana moderna, agiata, raffinata e spregiudicata che
rifiutava i modelli arcaici e il mos maiorum che Augusto voleva restaurare. Ecco perché l'Ars
amatoria non piacque al principe, anche se il poeta non aprì una polemica diretta nei suoi confronti
ma lo elogia già sin dal proemio. Inoltre i precetti rivolti alle donne escludevano le matrone e le
vergini. La donna sposata deve, infatti, rispettare il marito come vogliono l'imperatore, le leggi e il
pudore. In realtà quei precetti si erano diffusi in ogni classe tanto che la figlia e la nipote di Augusto
aveva iniziato a seguirli. L'amore di Ovidio è un amore anticonformista, simulato, una negazione
dell'amore elegiaco. Non prescinde, infatti, dai sentimenti ma dall'inganno.
Nel periodo in cui godeva di maggior fama e mentre lavorava alle sue opere più importanti
(le Metamorfosi e i Fasti) Ovidio fu condannato da Augusto alla relegatio (allontanamento forzato
da Roma), in maniera improvvisa e per motivi ancora oscuri; secondo la versione ufficiale l'Ars
amatoria istigava il pubblico femminile all'adulterio, comportamento che Augusto aveva censurato
per legge da quasi trent'anni, ma da alcune allusioni del poeta sembra che l'imperatore volesse
punirlo per il coinvolgimento di Ovidio stesso in uno scandalo di palazzo.Ovidio, costretto ad
andarsene, si recò a Tomi, sulle coste del Mar Nero (nell'attuale Romania). Da qui continuò a
scrivere, lamentando però l'inospitabilità del territorio e l'ignoranza dei suoi abitanti. Tuttavia si
rivelarono inutili i suoi tentativi di convincere l'imperatore (prima Augusto e poi Tiberio) a
concedergli la grazia.Ovidio morì a Tomi nel 18 (o nel 17) d.C. senza aver più avuto la possibilità di
rientrare in patria. 6
STORIA
IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SECONDA GUERRA
MONDIALE
Mentre Ovidio nel III libro dell'Ars Amatoria rivolge alle donne consigli per competere con gli
uomini,nella seconda guerra mondiale invece,la donna prende il ruolo dell'uomo.Le donne
occuparono un ruolo molto importante durante la seconda guerra mondiale(1939-1945). Prima
solo gli uomini ricoprivano cariche politiche o ruoli di primo piano nella società civile ed economica.
Alle elezioni partecipavano e potevano essere eletti solamente gli uomini. Le donne erano
Con la firma dell’Armistizio (trattato in base al quale le forze italiane
casalinghe e di rado lavoratrici.
smettevano di combattere gli alleati), avvenuta in data 8 settembre 1943, iniziò la guerra civile in
Italia che terminò solamente il 25 aprile 1945. Furono tempi bui durante il quale morirono molte
persone. Da quella data, le donne assunsero un ruolo sempre più significativo nella Resistenza e
nella società a dispetto dei più scettici. I loro compiti erano molteplici: -contribuire alle raccolte di
indumenti, cibo e medicinali; -curare i feriti e trasportarli in città; -assistere i familiari dei caduti; -
effettuare la staffetta partigiana.La staffetta partigiana era un compito difficilissimo e molto
pericoloso e per questo tutti la ammiravano. Consisteva nel portare ordini, vestiti, cibarie e
munizioni da una località all’altro riuscendo a superare i posti di blocco nazi-fascisti. Le missioni
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spesso erano affidate a ragazze di 16-18 anni che si pensava potessero destare meno sospetti. Le
ragazze si muovevano in bici, a piedi o talvolta con i rari mezzi pubblici. Di solito nascondevano il
materiale in borse o cestini da pranzo a doppio fondo. Quando una brigata partigiana si avvicinava
ad un centro abitato, un altro compito svolto dalle staffette era quello di controllare se nel paese si
trovavano truppe nazi-fasciste. Le donne non ricoprivano solo il ruolo di staffette; talvolta
combattevano fianco a fianco con gli uomini in prima linea. Raramente raggiungevano il ruolo di
capi squadra o responsabili di formazione. Le donne ricoprirono anche ruoli istituzionali come nelle
Repubbliche Partigiane cioè degli enti provvisori creati dai combattenti nel 1944 sulle colline ,sulle
Alpi e gli Appennini settentrionali e centrali ,non occupati dai nazifascisti; questi gruppi sono stati
creati per tentare di ottenere una migliore organizzazione. Le attività svolte dalle donne durante la
Resistenza non furono solo quelli descritti in precedenza ma acquisirono ruoli fondamentali anche
a livello economico-produttivo. Dovettero sostituire gli uomini (morti o in guerra) lavorando in
fabbrica o nei campi per sfamare le loro famiglie. Inoltre le lavoratrici organizzarono manifestazioni,
scioperi e proteste contro il nazi-fascismo. Effettuarono, anche una forte attività di propaganda
politica e di atti di sabotaggio e di occupazione. Tra gli episodi più noti, lo “sciopero del pane”,
scoppiato per la forte riduzione del bene primario per le famiglie, mentre per fascisti e tedeschi non
mancava mai. Le donne svolsero quindi un ruolo fondamentale durante la seconda guerra
mondiale. La guerra è stata vinta anche da loro. Eroine rimaste anonime che si sono sacrificate
per la patria e per le generazioni future. 8
ITALIANO
MONTALE E LA DONNA
Se nella Seconda Guerra Mondiale la donna ricopre un ruolo importante,anche nella poetica del
Montale ricopre un ruolo assai importante: è ispiratrice dello stesso poeta. Eugenio
–
Montale (Genova, 12 ottobre 1896 Milano, 12 settembre 1981) è stato
un poeta, giornalista, traduttore, critico musicale e scrittore italiano, premio Nobel per la Letteratura
nel 1975. Ispiratrice,dunque,di Montale è Annetta (o Arletta), la donna crepuscolare