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Sintesi
Storia: Prima guerra mondiale, la nascita dei totalitarismi;

Italiano: Gabriele D'Annunzio (il decadentismo);

Geografia: il Giappone;

Spagnolo: Pablo Picasso (Guernica);

Inglese: Prima guerra mondiale;

Scienze: terremoti e vulcani;

Tecnologia: energia nucleare;

Arte: Tadanori Yokoo;

Musica: Debussy;

Ed. fisica: sport e Fascismo.
Estratto del documento

L’esigenza di coordinare e muovere enormi contingenti, su un fronte molto ampio,

diede luogo allo sviluppo delle telecomunicazioni e al massiccio impiego dei mezzi

motorizzati.

Lungo le aree dove erano situate le trincee e le linee di combattimento, come nella

regione della Champagne o nell'Italia nord-orientale, erano rimasti un gran numero

di proiettili inesplosi che hanno continuato a costituire un pericolo e a provocare

ferite o uccisioni occasionali per molto tempo.

Alcuni esemplari vengono rinvenuti ancora oggi ad esempio dagli agricoltori che

lavorano i loro campi e la pericolosità di tale fenomeno è accentuata dal fatto che

oggi queste zone sono meta di notevoli flussi turistici, con il rischio di possibili

ferimenti, anche mortali.

1.4.4 Culturali

Le esperienze della guerra portarono a una trauma collettivo in tutte le nazioni

partecipanti.

L'ottimismo dei primi anni del 1900 svanì quasi completamente e gli ex-

Generazione Perduta”

combattenti iniziarono a esser conosciuti come la “ poiché

non si ripresero mai completamente da quell'esperienza e il fenomeno fu

particolarmente acuto in Francia dove un grande numero di giovani erano stati

uccisi o feriti durante il conflitto.

Molte nazioni vollero celebrare il dolore per i loro cittadini che persero la vita in

guerra edificando in molti centri d'Europa , fra cui anche l'Italia , migliaia di

Memoriali.

Quelli di importanza nazionale sono: il sacrario di Redipuglia, l’Ossario del Monte

Grappa, la tomba del Milite Ignoto e il Vittoriano a Roma. All’estero: il Cenotafio di

Londra, il Memoriale Pennsylvania e l’arco di Trionfo a Parigi.

Lo stile di vita americano si impose come un modello trionfale di benessere e di

progresso e influenzò anche la società europea che ne adottò molte mode e

abitudini come il ballo del charleston, la musica jazz e il whisky che divennero per i

giovani europei i simboli della modernità . 12

1.4.5 Collaterali

Un evento distinto, ma collegato, fu la grande pandemia di influenza conosciuta

come spagnola che si originò negli Stati

Uniti e venne portata in Europa dalle Sacrario militare Redipuglia

truppe americane che a partire dall’aprile del

1917 confluirono in Francia per la Grande

Guerra. "spagnola"

All'influenza venne dato il nome di poiché inizialmente soltanto i

giornali spagnoli riportarono notizie sulla sua diffusione, in quanto la Spagna non

era coinvolta nella prima guerra mondiale e la sua stampa non era soggetta alla

censura di guerra.

Negli altri paesi europei il propagarsi dell'influenza fu taciuto ed i giornali

dell'epoca ne parlarono tutt'al più come un'epidemia circoscritta alla Spagna.

Il numero esatto di vittime che causò è sconosciuto, ma una cifra di circa 20

milioni, superiore anche alle perdite belliche, non è considerata una sovrastima.

1.5 I Totalitarismi

Il concetto di totalitarismo è stato usato da filosofi, politici e storici per indicare i

regimi autoritari, nati nel XX secolo, che hanno annientato la libertà individuale e

13

collettiva e compromesso radicalmente i principi e le regole della democrazia

assoggettando intere popolazioni nel nome di un’ideologia o di una nazione.

Il termine “totalitarismo” , è stato introdotto nel 1923 dal liberale antifascista

Giovanni Amendola che, sul quotidiano “Il Mondo”, attaccava il metodo “totalitario”

usato dai fascisti per costringere i cittadini italiani a votare nelle elezioni

amministrative di quell’anno.

Il termine fu poi esteso, già negli anni Trenta, ai regimi fascista e nazista per

indicare " la prassi” di qualsiasi stato che intenda inserirsi nell'intera vita, anche

privata dei suoi cittadini, al punto da identificarsi in essi o da far identificare essi

nello Stato.

In tali regimi lo Stato è più importante degli individui, organizza e controlla tutto:

dalla vita politica a quella economica , a quella dei cittadini perché nessuno deve

avere un pensiero autonomo.

La propaganda del regime controlla tutti i mezzi di comunicazione, sostiene e

diffonde le idee dello Stato perché tutti devono sapere e pensare solo quello che

vuole il governo.

Non esistono più liberta di pensiero, di stampa e di associazione e gli avversari

politici sono messi in carcere, uccisi o sono costretti a fuggire all’estero.

I caratteri generali comuni ai vari tipi di totalitarismo sono:

è un regime partito unico, sono vietati infatti tutti gli altri partiti

 politici;

il partito unico tende ad identificarsi con lo Stato in tutte le sue cariche

 e i suoi uffici burocratici;

il regime è guidato da un capo carismatico infallibile (il dittatore);

 il dittatore è anche il diffusore di un’ideologia politica, facilmente

 comprensibile alle masse, che chiede agli individui di lottare per uno

scopo supremo, sino al punto di ammettere la possibilità e/o la

necessità di sacrificare la propria vita per esso;

il regime totalitario cerca di ottenere il consenso delle masse con il

 terrore e di controllare il pensiero mediante la propaganda e il

monopolio dei mezzi di comunicazione di massa (radio, cinema,

stampa, ecc) ;

regimi totalitari devono trovare dei nemici ai quali opporsi e finiscono

 sempre per scatenare conflitti.

1.6 Fascismo

In Italia, nel dopoguerra, la paura che l’affermazione dei socialisti suscitò nei

proprietari terrieri e negli industriali favorì nel l’ascesa del Partito nazionale

fascista con a capo Mussolini.

Infatti nonostante l’Italia avesse vinto la guerra gli italiani non erano soddisfatti

perché nei trattati di pace non avevano ottenuto i territori che speravano e inoltre

la crescente crisi economica provocò conseguente sfiducia nel governo, disordini e

scioperi di operai e contadini. 14

Mussolini, promettendo ordine, sicurezza e la fine degli scioperi, approfittò della

crisi per conquistare il potere attraverso la famosa marcia su Roma nell’ottobre del

1922 e instaurare la sua dittatura personale con l’ adozione delle “leggi

fascistissime” del 1926 che sopprimevano tutte le libertà politiche e sindacali e

subordinavano al potere fascista le istituzioni, l’amministrazione pubblica e tutte

le forme di vita associata.

Con il fascismo l’Italia si trasformò in un uno Stato totalitario e Mussolini manterrà

la carica di dittatore per oltre vent'anni.

Mussolini organizzò il consenso delle masse cioè la totale adesione del popolo

italiano ai valori e al pensiero fascista utilizzando i moderni mezzi di

comunicazione di massa, soprattutto cinema e radio, per orientare l’opinione

pubblica e propagandare l’ideologia fascista.

Anche il tempo libero era organizzato dal regime e particolare attenzione fu riposta

nell’educazione dei bambini e nella riforma della scuola.

L’istituzione dell’Ovra, la famigerata polizia politica, garantiva la vigilanza e la

repressione di organizzazioni sovversive, dei giornali contro lo Stato e la ricerca e

l’arresto degli antifascisti.

In Italia il fascismo trovò i suoi precursori nel movimento artistico del futurismo (il

cui ispiratore, Filippo Tommaso Marinetti aderì successivamente al movimento di

Mussolini) e nel decadentismo di Gabriele D'Annunzio.

Il termine fascismo deriva dagli antichi “fasci littori” simbolo di potere nell’antica

Roma. Fascio littorio nel simbolo del

Partito Nazionale Fascista 15

Propaganda Fascista

1.7 Nazismo Simbolo Partito Nazional-

Socialista

In Germania le umiliazioni subite e la povertà favorirono la nascita di un

nazional-socialista

movimento di ispirazione totalitaria il partito dei lavoratori

tedeschi di Adolf Hitler che, nel giro di pochi anni, riuscì a conquistare il favore

delle folle con i suoi appassionati discorsi sulla necessità di riportare la Germania

alla grandezza di un tempo e a prendersi la rivincita sulle nazioni vincitrici,

predicando inoltre l’odio contro gli ebrei accusati di essere i responsabili della

caduta della Germania per non aver dato il loro contributo finanziario.

Nel 1933 Hitler pose fine alla Repubblica di Weimar instaurando la sua dittatura

personale.

I rapporti fra Mussolini e Hitler si fecero sempre più stretti e il 24 Ottobre 1936

l'Asse Roma-Berlino

nacque con cui l’ Italia e la Germania si impegnavano nella

lotta contro il bolscevismo e a sostenere il generale Franco

e i militari spagnoli ribellatisi al governo democratico.

Benito Mussolini e Adolf Hitler 16

1.8 Franchismo

Nel 1939, dopo una guerra civile che durò tre anni , Francisco Franco detto il

Caudillo instaurò la sua dittatura in Spagna che terminò solo con la sua morte nel

1975. Francisco Franco

1.9 Stalinismo

Nel 1924, in Russia, la morte di Lenin aprì una dura lotta per la successione ai

vertici del paese tra Trockij e Stalin. Prevalse Stalin e il primo paese socialista al

dittatura staliniana.

mondo instaurò un regime totalitario che durò trent’anni: la

La dittatura di Stalin ebbe tutte le caratteristiche di un regime totalitario basato

sull’illimitato potere del dittatore e sul terrore: bastava un sospetto per essere

internati nei gulag, i campi di lavoro forzato dove persero la vita otto milioni di

persone. Stalin 17

1.10 Rovereto – La Campana della Pace

Il 4 ottobre 1924, a Rovereto, in Trentino dove la Grande Guerra vide

combattere gli eserciti di 12 nazionalità diverse è stata inaugurata la Campana dei

Caduti e della Pace denominata “ Maria Dolens, realizzata con il bronzo dei cannoni

delle 19 nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale.

La Campana della Pace, nata dall’idea del sacerdote roveretano don Antonio

Rossaro, voleva essere la testimonianza dei caduti in guerra e simbolo di

condanna del conflitto, nonché speranza di pace per il futuro e solidarietà fra i

popoli.

La campana porta incisa una frase simbolica di Papa Pio XII : “Nulla è perduto con

la pace. Tutto può essere perduto con la guerra “.

Purtroppo la Campana della Pace non servì a scongiurare i drammatici eventi che

seguirono alla Prima Guerra Mondiale, ma ancora oggi, dal colle di Miravalle dove è

collocata, ogni sera suona cento rintocchi in memoria dei caduti militari e civili

delle guerre di tutto il mondo, congiungendo popoli e nazioni in un ideale

abbraccio di fratellanza e di pace.

1.11 Conclusioni 18

La situazione mondiale creata dalla guerra era molto instabile, soprattutto in

Europa, ma anche in Estremo Oriente, dove il Giappone che, nonostante avesse

ottenuto le colonie e il via libera all’espansione in Cina, nonché l’affermazione

quale massima potenza asiatica, riteneva di meritare dei riconoscimenti maggiori

di quelli ottenuti dalle potenze occidentali.

Gli errori del trattato di pace di Versailles furono fatali per i sogni di una pace

stabile e, a causa del desiderio di vendetta delle potenze alleate, sotto la cenere

della "grande guerra", covò il sentimento di rivalsa degli sconfitti che sarebbe

sfociato nei regimi totalitari, portatori a loro di volta di violenze e ingiustizie e, nel

settembre 1939, nel drammatico incubo della Seconda Guerra Mondiale. 19

2 ITALIANO – Gabriele D’Annunzio 20

Gabriele D'Annunzio è stato scrittore, poeta, militare, politico, giornalista e simbolo

del Decadentismo italiano.

Soprannominato il “Vate”, cioè il profeta, divenne un personaggio di primo piano

nella storia nazionale italiana per la sua azione favorevole all’intervento dell’Italia

nella prima guerra mondiale.

“La sagra dei mille”,

Il celebre discorso pronunciato sullo scoglio di Quarto il 5

maggio 1915, fu come una scintilla che infiammò i giovani alla lotta.

D’Annunzio è stato uno degli intellettuali vicini al fascismo anche se fu spesso in

contrasto con Mussolini e non condivise mai pienamente l’ideologia fascista.

Lasciò comunque un segno sulla sua epoca e un’ influenza sugli eventi che

sarebbero succeduti. 21

2.1 Il Decadentismo

Con il termine Decadentismo si indica la corrente artistico-letteraria che si sviluppa

in Francia, per diffondersi ben presto in tutta Europa, nel periodo che va dal 1880

fino alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e che segna un periodo di profonda

crisi della società e che per tale motivo prende anche il nome di “cultura della

crisi.” décadent,

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