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Introduzione Vampiri, tra creazione e distruzione tesina
La tesina descrive i vampiri. L’uomo ha paura della morte, ma ne è irrimediabilmente attratto … deve parlare della Signora vestita di nero, personificarla in qualcosa o qualcuno. Ed ecco come nasce il Vampiro. Ma oggi siamo qui per parlare d’altro, per tentare di razionalizzare questa figura. Il modo migliore per farlo è partire, nella tesina, da una storia fantastica scritta da Italo Calvino la cui morale è: Tutti abbiamo paura della morte! Il Thanatos, la pulsione della morte, che si oppone all’Eros, la pulsione della vita... è ciò che siamo. La psicoanalisi freudiana e il metabolismo biologico ci insegnano che è sempre in atto ta-le processo creativo-distruttivo. Anna Rice, con il romanzo “Intervista col vampiro”, porta alla ribalta il concetto dell’uomo disperato che non vuole più vivere, ma non ha il coraggio di togliersi la vita, a cui un vampiro dona la possibilità di vivere per sempre, nutrendosi di sangue e vittime umane.
Collegamenti
Vampiri, tra creazione e distruzione tesina
Italiano - Italo Calvino "Il castello dei destini incrociati".
Biochimica - La biosintesi dell'eme.
Fisica - Lo spettro elettromagnetico.
Filosofia - Freud "Eros e Thanatos".
Inglese - Anne Rice "Interview with the vampire".
Vampiri
Tra creazione e
Distruzione
Liceo Polivalente Statale “Don Quirico Punzi”
Indirizzo Scientifico-Tecnologico Brocca
Galasso Marzia
A.S. 2013/2014
INDICE
“Il castello dei destini erranti”
La biosintesi dell’eme
Lo spettro elettromagnetico
Eros e Thanatos
“Interview with the vampire
Introduzione
Perché il vampiro?
L’uomo ha paura della morte, ma ne è irrimediabilmente attratto …
deve parlare della Signora vestita di nero, personificarla in qualcosa
o qualcuno. Ed ecco come nasce il Vampiro.
Ma oggi siamo qui per parlare d’altro, per tentare di razionalizzare
questa figura. Il modo migliore per farlo è partire da una storia fan-
tastica scritta da Italo Calvino la cui morale è: Tutti abbiamo paura
della morte! Il Thanatos, la pulsione della morte, che si oppone
all’Eros, la pulsione della vita ... è ciò che siamo. La psicoanalisi freu-
diana e il metabolismo biologico ci insegnano che è sempre in atto ta-
le processo creativo-distruttivo.
Anna Rice, con il romanzo “Intervista col vampiro”, porta alla ribal-
ta il concetto dell’’uomo disperato che non vuole più vivere, ma non
ha il coraggio di togliersi la vita, a cui un vampiro dona la possibili-
tà di vivere per sempre, nutrendosi di sangue e vittime umane.
Cercavo soltanto la morte …
ora lo so cosa cercavo:
la liberazione dal dolore di vivere …
“IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI”
La terza stagione, definita della letteratura
combinatoria, ritrova un Calvino più speri-
mentale il quale crea nei suoi scritti un inca-
stro di vicende e personaggi che ritornano più
volte all’interno della storia.
Le opere che nascono durante questo periodo
seguono le regole di comunicazione dello strut-
turalismo e della scienza dei segni, la semioti-
ca. L’autore arriva, così, alla convinzione che
le narrazioni sono combinazioni di materiali e
segni ricorrenti.
A questa stagione risale la raccolta di racconti
“Il castello dei destini incrociati” del 1969. In
essi si narra la vicenda di un viandante che
giunge in un castello dove tutti gli ospiti hanno perso il dono della parola ad o-
pera di un incantesimo. Ognuno di loro vorrebbe raccontare la propria storia e
per far ciò ricorrono ad un mazzo di tarocchi. A turno ciascuno di loro posizio-
na le carte sul tavolo e le incrocia con quelle del racconto precedente, al fine di
creare un gioco che coinvolge gli spettatori superando le difficoltà del non par-
lare.
L’idea da cui parte Calvino per la struttura di questo romanzo è quella di porre
dei limiti alla fantasia per poi superarli. Egli riprende la sollecitazione da scrit-
tori francesi come Perec, il quale nel suo romanzo “La sparizione” non usa mai
parole che contengano la lettera “e”.
Quindi, la letteratura diventa un gioco intellettuale e ciò porta allo sfaldamento
della narrativa tradizionale in quanto:
l’autore non è più una figura autorevole,
il personaggio non è più una figura tradizionale,
la struttura del romanzo sembra quasi scomparire,
il lettore è chiamato a partecipare con l’intelligenze e non con
il sentimento,
il narratore si perde nella storia che racconta e per ritrovare l’identità ci
si affida alla scrittura.
La seconda stagione della “letteratura fantastica”
Con la letteratura fantastica si era aperta la seconda stagione dello scrittore che
aveva preso il via con le “Fiabe italiane”, una raccolta di storie di ogni regione
d’Italia. L’autore sceglie “la fiaba” per il suo valore narrativo, perché le prove
che il protagonista deve affrontare sono un sinonimo delle sfide che ogni giorno
la società ci pone attraverso le quali si arriva alla realizzazione di sé.
La prima stagione del “realismo
Calvino, però, nasce come realista. Nei suoi esordi predomina la volontà di voler
rappresentare la società così come si presenta agli occhi dello scrittore, ma già
con qualche tratto fantastico: tutto ciò si allinea al clima intellettuale e politico
di quegli anni. Dopo il 1945 l’Italia deve essere ricostruita e si dà voce ad una
lettura “impegnata” sia socialmente che civilmente seguendo i tratti per cui era
nata la corrente del Neorealismo.
Ma chi è Italo Calvino?
Italo Calvino è uno dei protagonisti del Novecento sia come scrittore che come
intellettuale. Fu una delle personalità di spicco della casa editrice Einaudi e
scrittore impegnato politicamente nelle file del Partito comunista italiano. Esti-
matore delle scienze nonché interessato alle trasformazioni in atto nella società
del suo tempo, è stato uno sperimentatore delle strutture narrative nelle quali
riversa l’attenzione verso il nuovo mondo dei “segni”, rivelato dalle discipline
che studiano le regole della comunicazione.
Sul piano letterario, Calvino non ha conservato uno stile o un tema costanti nel
tempo. Le sue opere sono mutevoli; in esse si ritrova il gusto di sperimentare e di
superare gli ostacoli posti dal mestiere di scrivere. Un tratto caratterizzante
della sua poetica è l’alternanza tra fantasia e realtà, tratto che connota tutti i
suoi componimenti. Biosintesi dell’eme
Il gruppo eme o ematina è un complesso chimico facen-
te parte di una famiglia di composti definiti porfirine
e contenenti un atomo di ferro. Esso rappresenta il
gruppo prostetico, ovvero la parte non proteica, legata
a proteine quali emoglobina, mioglobina e citocromi.
La sua sintesi avviene in otto tappe, tra i mitocondri e
il citoplasma della cellula; descriviamo le principali:
l’enzima Ala-sintetasi, in presenza di vi-
tamina B6, condensa l’amminoacido glici-
na con il Succinil-CoA, da ciò si forma una
molecola di acido amminolevulinico;
l’enzima Ala-deidratasi condensa due mole-
cole di acido amminolevulinico in porfibilo-
geno;
Dopo una serie di complesse reazioni cataliz-
zate da enzimi,
quattro molecole di porfibilogeno si uniscono
a formare la protoporfirina.
In seguito, l’enzima ferrochelatasi promuove
l’inserimento di un atomo di ferro nella pro-
toporfirina.
Una deficienza di ferrochelatasi porta un aumento dei livelli di porfirine nel
sangue. Nel momento in cui il sangue passa attraverso la pelle, le porfirine ven-
gono fotoeccitate dai raggi UV e allo stato di triplette reagiscono con l’ossigeno
molecolare per dare ossigeno radicalico che provoca una lieve ustione dei tessuti
e in alcuni casi il ledersi dei vasi sanguigni con conseguente tumefazione. La
particolarità è che raggi UV possono attraversare anche i vetri delle finestre.
Questa deficienza porta ad una malattia genetica conosciuta come Protoporfiria
eritropoietica, e in più del 90% delle famiglie si manifesta nei figli che hanno e-
reditato da un genitore un gene con una grave carenza dell’enzima e dall’altro
genitore un gene con carenza più lieve.
I sintomi principali sono:
Anemia emolitica, ovvero distruzione dei globuli rossi;
Eritrodonzia, illuminando i denti con una luce ultravioletta, questi si colo-
reranno di rosso, in quanto le porfirine si depositano nel fosfato di calcio
dei denti;
Intolleranza all’aglio, che esalta le tossine presenti nel sangue aggravando
la malattia.
Atrofia cutanea, l’esposizione al sole, provoca danni alla cute, da qui si
possono sviluppare delle infezioni anche ripetute e ciò arreca mutilazioni
nelle parti più esposte, come naso, orecchie e mani.
SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Lo spettro elettromagnetico è l’insieme delle frequenze delle onde elettromagne-
tiche.
Cosa sono le onde elettromagnetiche?
Verso la fine del XIX secolo il fisico
scozzese Maxwell, studiando i fe-
nomeni elettrici e magnetici, scoprì
che una carica oscillante genera un
campo magnetico ed uno elettrico,
perpendicolari tra loro, che si pro-
pagano sotto forma di onde, attra-
verso le quali c’è trasporto di ener-
gia elettromagnetica.
Classificazione delle onde elettromagnetiche
Lunghezza Caratteristiche
d’onda Sono emessi naturalmente durante
Raggi gamma >10 m
-12 i decadimenti radioattivi
Usati nelle radiografie e per otte-
Raggi x 10 m – 10 m nere informazioni dei reticoli cri-
-8 -11 stallini dei metalli
Ad ogni lunghezza d’onda compre-
Luce visibile 7 x 10 – 4 x 10 sa fra questi due estremi il cervello
-7 -7 attribuisce un colore.
Coinvolti nei processi di riscalda-
-3
Infrarossi 10 m – 10 m
-6 mento dei corpi per irraggiamento
Usate per le comunicazioni telefo-
Microonde 30 cm – 1 mm niche a lunghe distanze e per i tele-
foni cellulari
Usate per le radiocomunicazione e
Onde radio 10 Km – 10cm le telecomunicazioni.
La radiazione ultravioletta
La radiazione ultravioletta è quella parte dello spettro elettromagnetico con
lunghezza d’onda compresa tra i 100 nm e i 400 nm.
La radiazione UV si divide in tre bande:
UV-A: 400-315 nm
UV-B: 315-280 nm
UV-C: 280-100 nm
Delle radiazioni UV-A il 55% circa raggiunge la superficie terrestre. Si tratta di
raggi notevolmente dannosi che penetrano in profondità nella pelle, provocan-
done l’invecchiamento dopo un prolungato periodo di esposizione.
Delle radiazioni UV-B il 15% raggiunge la superficie terrestre e sono i responsa-
bili di alcuni effetti biologici come l’attivazione della vitamina D e
l’abbronzatura. Ma, in assenza di una protezione, sono responsabili di danni
gravi a carico delle cellule cutanee e della formazione di tumori cutanei.
Le radiazioni UV-C non raggiungono la superficie terrestre in quanto vengono
assorbite dallo strato di ozono e dall’ossigeno presente nella parte alta
dell’atmosfera. Ma, negli ultimi anni per via della rarefazione dello strato di o-
zono, è nato il problema dei raggi UV-C perché ritenuti responsabili della for-
mazione di eritemi e congiuntiviti.