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Storia: la Prima guerra mondiale
Geografia: l'Africa
Inglese: the human rights
Francese: la Dèclaration universelle des droits de l'homme
Artistica: Bauhaus
Ed. fisica: la carta dei diritti dei ragazzi allo sport
Musica: il Jazz
Scienze: le leggi di Mendel
Tecnologia: le armi della prima guerra mondiale
Per diritti umani s’intende
l’insieme dei diritti riconosciuti a
ogni essere umano
indipendentemente dal colore
della pelle, dal sesso, dalla
religione, dalla lingua, dalle
opinioni politiche.
Generalmente i diritti umani si
suddividono in tre generazioni, per
distinguere quelli che già da
qualche tempo sono accettati.
•Diritti civili
•Diritto di vivere, dell'integrità fisica
•Diritti alla libertà personale, di religione, di
associazione, di pensiero
•Diritti politici
Diritti di 1ª •Diritto di voto, di associazione sindacale, di
generazione associazione di partito
• Diritti economici, sociali, culturali che hanno il fine di
migliorare la vita delle persone
Diritti di 2ª
generazione • Diritto alla pace, alla ricchezza dello stato
• Diritti di solidarietà
• Diritto di sviluppo
• Diritto alla difesa dell'ambiente, si configurano come
Diritti 3ª
di diritti dell'umanità nel suo complesso , più che diritti
del singolo
generazione
Sono:
:
Fondamentali poiché corrispondono ai
bisogni essenziali dell’uomo .
Universali: valgono per tutti gli esseri
umani
.
Inviolabili: perché nessuno può esserne
privato.
:
Inalienabili perché nessuno li può
rinunciare anche volendolo.
BREVE STORIA DEI DIRITTI UMANI
Il primo documento politico che regola i rapporti tra sudditi e
sovrano e che limita i poteri assoluti del re è LA MAGNA CARTA
LIBERTATUM (1215), la carta fondamentale dei diritti delle
libertà fondamentali promulgata in Inghilterra tra i feudatari e
sovrano.
Un’altra legge importantissima è “ Habeas Corpus aet”
emanata nel 1679 e tuttora in vigore, che sancisce il diritto per
chi viene arrestato di conoscere le ragioni per cui è stato
privato della libertà e di essere portato davanti ad una giudica
competente.
Ma è soltanto nel 700” con la rivoluzione americana e francese
che si da consistenza ai diritti umani.
1776, Dichiarazione d’indipendenza delle colonie americane, si
riconosce ai cittadini il diritto di uguaglianza e alle libertà
fondamentali.
1789, Viene approvata in Francia la Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino.
Si riconoscono come naturali i diritti di libertà, proprietà, di
pensiero e di religione.
MUSICA
Il jazz
EDUCAZIONE
FISICA
Carta dei diritti
dei ragazzi allo
sport
FRANCESE
La Déclaration
universelle des
droits de
l'Homme
ARTISTICA
Bauhaus
Walter Gropius
Inglese: Human
rights Nelson Mandela
and the struggle
Rosa Parks against apartheid
Martin Luther King and the bus
and the Civil Rights boycott
Movement Emmeline Punkhurst
and women's rights
Children's
rights
The
right
to
water SCIENZE
Le leggi di
Mendel
ITALIANO
STORIA
Prima guerra
mondiale
GEOGRAFIA
L’Africa
TECNOLOGIA
Le armi
della
Grande Guerra
Caratteristiche XIX Secolo - Neri americani
Ritmo
Particolare timbrica
vocale e
Irripetibile strumentale Differenze dalla musica europea
Improvvisazione JAZZ Scala musicale (5 note)
Solista Poliritmia
Trasformazioni
Anni '20: Big band
Be-bop
Hard-bop
Free-jazz
JAZZ (2).mmap - 30/05/2011 - Mindjet IL JAZZ
I l jazz nacque intorno alla fine del XIX secolo a opera dei neri americani che rielaborarono in modo
originalissimo elementi della tradizione musicale africana ed europea.
Dalla tradizione africana discendeva il particolare uso del ritmo, mentre i canti popolari afroamericani
come i work songs (canti di lavoro), i gospel e gli spiritual (canti religiosi)
influenzarono la particolare timbrica vocale e strumentale; ma il jazz si
caratterizzava soprattutto per l’improvvisazione. Essa, fin dalle origini, si
distingueva da com’era comunemente intesa nella musica occidentale. Non
si trattava, infatti, di una variazione di un’idea musicale esistente, ma era
un’interpretazione unica, irripetibile, del tema presente all’interno del
brano; l’improvvisazione cambiava in ogni esecuzione e divenne nel tempo
l’espressione pura del solista che interpretava il tema a seconda della sua
sensibilità e dello stato d’animo del momento.
La città d’elezione del jazz delle origini era New Orleans, dove nacquero le
prime band che suonavano per le strade. Negli anni Venti si formarono le
prime grandi orchestre che incontrarono i favori del pubblico e si
specializzarono nella musica da ballo.
La musica jazz, intanto, cominciava ad appassionare anche il pubblico e i
musicisti bianchi, come il clarinettista Benny Goodman, che, con la sua
orchestra, fu accolto alla Carnegie Hall di New York, un tempio della musica
classica.
Nell’America degli anni Cinquanta, venati da un cupo clima di discriminazioni
razziali nei confronti
delle comunità afroamericane, i musicisti jazz furono vicini alle lotte per la
conquista dell'uguaglianza dei diritti e cercarono di riportare il jazz più vicino
alla musica delle loro origini; il jazz perse le sue caratteristiche più gradevoli e
divenne aspro, complesso e ostico al grande pubblico. Oggi molte espressioni
del jazz contemporaneo sono tornate ad essere popolari.
Per la sua stessa natura di «musica aperta«, cioè non vincolata strettamente
allo spartito, ma caratterizzata dalla interpretazione personale dei solisti, il jazz, fin dalle sue origini,
ha mutato, anche profondamente, il suo stile. Questa unità ci accompagna lungo la storia speciale di
questo genere musicale in costante cambiamento.
Dalle origini al blues e al jazz
Il jazz si differenzia dalla musica europea per due caratteristiche principali: la scala musicale, formata
da cinque e non da sette note, e la poliritmia, ovvero la combinazione di vari ritmi. Nato nelle
piantagioni del Sud degli Stati Uniti, prima con i canti di lavoro e i canti religiosi (work songs,
spirituals) e poi con il blues, questo nuovo genere non tardò a trovare fortuna nei grandi centri urbani
del Paese. L’era dello swing
Negli anni Venti, la principale forma di complesso jazz fu
la I musicisti che si spostavano nei vari Stati
big band.
dell’America erano in grado di soddisfare il bisogno dei
locali di intrattenimento che chiedevano per il loro
pubblico Allo stesso tempo nacque
musica d ballo.
l’improvvisazione, ovvero la possibilità da parte degli
strumentisti più dotati di avere uno spazio proprio in cui
rielaborare liberamente il tema del brano che veniva
eseguito. Proprio la crescita musicale di molti musicisti sancì la fine delle big band in favore di
complessi più ristretti che lasciavano maggiore libertà ai musicisti.
Il be-bop
Con il cosiddetto «be-bop» il jazz smise di essere una musica ballabile e
cantabile e divenne una musica di La dei suoi
solo ascolto. magistrale tecnica
protagonisti si esprimeva con e complessi giochi armonici; il
ritmi velocissimi
pezzo risultava spesso completamente stravolto, ai limiti della riconoscibilità.
Il be-bop viene oggi considerato uno dei vertici della storia del jazz.
Le voci dei jazz
A differenza di altre forme di canto, il canto jazz tese a ispirarsi al suono e allo stile degli
Dopo un successo iniziale dovuto a brillanti cantanti blues, il canto jazz
strumenti musicali.
trovò la sua maturità nella figura della cantante impareggiabile interprete di
Billie Holiday,
brani come un manifesto contro il razzismo e la segregazione razziale.
Strange fruit,
Il jazz nel dopoguerra
Il jazz negli anni Sessanta e Settanta esasperò il virtuosismo del be-bop per dare vita all’hard-
e al due stili che promuovevano la totale libertà dell’esecutore. Il jazz ha
bop free-jazz,
raggiunto interessanti risultati con l’introduzione della elettrificazione degli strumenti.
Tratto da “ Il nuovo contesti musicali vol. B pag. 250-251”
CARTA DEI DIRITTI
DEI RAGAZZI ALLO SPORT
L'attività calcistica giovanile viene regolata tenendo
presente in maniera prioritaria quanto riportato dalla
Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport (Ginevra 1992 -
Commissione Tempo Libero O.N.U.) in appresso indicata,
alla quale si dovrebbe guardare con particolare attenzione
in modo che il ragazzo abbia:
• il diritto di divertirsi e giuocare;
• il diritto di fare sport;
• il diritto di beneficiare di un ambiente sano;
• il diritto di essere circondato ed allenato da persone
competenti;
• il diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi;
• il diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue
stesse possibilità di successo;
• il diritto di partecipare a competizioni adeguate alla
sua età ;
• il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza;
• il diritto di avere i giusti tempi di riposo;
• il diritto di partecipare e giuocare senza
necessariamente essere un campione.
Dé claration universelle des droits de l'homme
Je voulais analyser la Déclaration universelle des droits de l'homme, signée
à Paris Décembre 10, 1948. J'ai trouvé les points positifs et négatifs.
interdire Art. favoriser Art.
L'esclavage N°4 La liberté N°1
La torture N°5 La dignité N°1
La discrimination N°7 La fraternité N°1
L'égalité N°1
La personnalité juridique N°6
Les articles sont analysés :
Article premier
Tous les êtres humains naissent libres et égaux en dignité et en droits. Ils sont doués
de raison et de conscience et doivent agir les uns envers les autres dans un esprit de
fraternité.
Article 4
Nul ne sera tenu en esclavage ni en servitude; l'esclavage et la traite des esclaves
sont interdits sous toutes leurs formes.
Article 5
Nul ne sera soumis à la torture, ni à des peines ou traitements cruels, inhumains ou
dégradants.
Article 6
Chacun a le droit à la reconnaissance en tous lieux de sa personnalité juridique.
Article 7
Tous sont égaux devant la loi et ont droit sans distinction à une égale protection de
la loi. Tous ont droit à une protection égale contre toute discrimination qui violerait
la présente Déclaration et contre toute provocation à une telle discrimination.
BAUHAUS
Dopo la Prima guerra mondiale, quando l’imperatore Guglielmo II abdica, la Germania diventa una Repubblica
Socialdemocratica, Sede dell’Assemblea costituente è la città di Weimar, dove nel I919 l’architetto Walter
Gropius viene chiamato a dirigere l’Accademia di Belle Arti. Egli elabora nuovi programmi e dà vita a nuovi
corsi di studio, cambiando nome alla scuola, the diventa Bauhaus (casa, o scuola, del costruire).
Le finalità di questa scuola, che diventa forse il più importante centro artistico del secolo, sono:
l’abbandono di ogni aspetto decorativo ottocentesco nelle arti visive che devono integrarsi
nell’architettura;
il superamento della tradizionale distinzione tra arte e produzione industriale attraverso la sintesi di
arte, artigianato e industria adottando nuovi criteri per la progettazione degli oggetti industriali che
devono assumere una forma coerente con la loro funzione.
La scuola di Weimar, accusata di essere «un focolaio di comunisti», si chiude nel 1925 per trasferirsi l’anno
successivo nel nuovo edificio di Dessau, appositamente progettato da Gropius (-, pag. 306). Qui si
approfondiscono soprattutto i temi urbanistici e abitativi.
Nel frattempo la situazione politica tedesca diventa sempre più conservatrice: nel 1933 il nazismo, salito al
potere, decreta la definitiva chiusura della scuola. Molti allievi e maestri (Mies van der Rohe, Gropius, Breuer) si
trasferiscono negli Stati Uniti, dove, oltre a dirigere alcune prestigiose scuole di architettura, riescono a
realizzare nel secondo dopoguerra importanti edifici, utilizzando le più avanzate tecniche costruttive
americane.
Il programma dei Bauhaus si sviluppa attraverso un insegnamento di alto livello qualitativo.
Lo studente doveva seguire come prima fase un corso propedeutico di sei mesi, durante i quali studiava le
caratteristiche dei materiali, del colore, delle forme naturali e di quelle geometriche, oltre alle leggi della
percezione visiva. I maestri di questo corso erano Itten, che elabora la Teoria del colore; Kandinskij, che scrive
Punto, linea, superficie; Klee, le cui lezioni sono raccolte in Teoria della forma e della figurazione; Moholy Nagy
e Albers.
La seconda fase, che durava tre anni, consisteva in attività di laboratorio (falegnameria, metalli, tessitura,
stamperia, scultura, ceramica), dove si apprendevano e si sperimentavano le caratteristiche tecniche e di