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Sintesi
Italiano: Giuseppe Ungaretti (Veglia)

Storia: la Prima guerra mondiale

Geografia: l'Africa

Inglese: the human rights

Francese: la Dèclaration universelle des droits de l'homme

Artistica: Bauhaus

Ed. fisica: la carta dei diritti dei ragazzi allo sport

Musica: il Jazz

Scienze: le leggi di Mendel

Tecnologia: le armi della prima guerra mondiale
Estratto del documento

Per diritti umani s’intende

l’insieme dei diritti riconosciuti a

ogni essere umano

indipendentemente dal colore

della pelle, dal sesso, dalla

religione, dalla lingua, dalle

opinioni politiche.

Generalmente i diritti umani si

suddividono in tre generazioni, per

distinguere quelli che già da

qualche tempo sono accettati.

•Diritti civili

•Diritto di vivere, dell'integrità fisica

•Diritti alla libertà personale, di religione, di

associazione, di pensiero

•Diritti politici

Diritti di 1ª •Diritto di voto, di associazione sindacale, di

generazione associazione di partito

• Diritti economici, sociali, culturali che hanno il fine di

migliorare la vita delle persone

Diritti di 2ª

generazione • Diritto alla pace, alla ricchezza dello stato

• Diritti di solidarietà

• Diritto di sviluppo

• Diritto alla difesa dell'ambiente, si configurano come

Diritti 3ª

di diritti dell'umanità nel suo complesso , più che diritti

del singolo

generazione

Sono:

 :

Fondamentali poiché corrispondono ai

bisogni essenziali dell’uomo .

 Universali: valgono per tutti gli esseri

umani

.

 Inviolabili: perché nessuno può esserne

privato.

 :

Inalienabili perché nessuno li può

rinunciare anche volendolo.

BREVE STORIA DEI DIRITTI UMANI

Il primo documento politico che regola i rapporti tra sudditi e

sovrano e che limita i poteri assoluti del re è LA MAGNA CARTA

LIBERTATUM (1215), la carta fondamentale dei diritti delle

libertà fondamentali promulgata in Inghilterra tra i feudatari e

sovrano.

Un’altra legge importantissima è “ Habeas Corpus aet”

emanata nel 1679 e tuttora in vigore, che sancisce il diritto per

chi viene arrestato di conoscere le ragioni per cui è stato

privato della libertà e di essere portato davanti ad una giudica

competente.

Ma è soltanto nel 700” con la rivoluzione americana e francese

che si da consistenza ai diritti umani.

1776, Dichiarazione d’indipendenza delle colonie americane, si

riconosce ai cittadini il diritto di uguaglianza e alle libertà

fondamentali.

1789, Viene approvata in Francia la Dichiarazione dei diritti

dell’uomo e del cittadino.

Si riconoscono come naturali i diritti di libertà, proprietà, di

pensiero e di religione.

MUSICA

Il jazz

EDUCAZIONE

FISICA

Carta dei diritti

dei ragazzi allo

sport

FRANCESE

La Déclaration

universelle des

droits de

l'Homme

ARTISTICA

Bauhaus

Walter Gropius

Inglese: Human

rights Nelson Mandela

and the struggle

Rosa Parks against apartheid

Martin Luther King and the bus

and the Civil Rights boycott

Movement Emmeline Punkhurst

and women's rights

Children's

rights

The

right

to

water SCIENZE

Le leggi di

Mendel

ITALIANO

STORIA

Prima guerra

mondiale

GEOGRAFIA

L’Africa

TECNOLOGIA

Le armi

della

Grande Guerra

Caratteristiche XIX Secolo - Neri americani

Ritmo

Particolare timbrica

vocale e

Irripetibile strumentale Differenze dalla musica europea

Improvvisazione JAZZ Scala musicale (5 note)

Solista Poliritmia

Trasformazioni

Anni '20: Big band

Be-bop

Hard-bop

Free-jazz

JAZZ (2).mmap - 30/05/2011 - Mindjet IL JAZZ

I l jazz nacque intorno alla fine del XIX secolo a opera dei neri americani che rielaborarono in modo

originalissimo elementi della tradizione musicale africana ed europea.

Dalla tradizione africana discendeva il particolare uso del ritmo, mentre i canti popolari afroamericani

come i work songs (canti di lavoro), i gospel e gli spiritual (canti religiosi)

influenzarono la particolare timbrica vocale e strumentale; ma il jazz si

caratterizzava soprattutto per l’improvvisazione. Essa, fin dalle origini, si

distingueva da com’era comunemente intesa nella musica occidentale. Non

si trattava, infatti, di una variazione di un’idea musicale esistente, ma era

un’interpretazione unica, irripetibile, del tema presente all’interno del

brano; l’improvvisazione cambiava in ogni esecuzione e divenne nel tempo

l’espressione pura del solista che interpretava il tema a seconda della sua

sensibilità e dello stato d’animo del momento.

La città d’elezione del jazz delle origini era New Orleans, dove nacquero le

prime band che suonavano per le strade. Negli anni Venti si formarono le

prime grandi orchestre che incontrarono i favori del pubblico e si

specializzarono nella musica da ballo.

La musica jazz, intanto, cominciava ad appassionare anche il pubblico e i

musicisti bianchi, come il clarinettista Benny Goodman, che, con la sua

orchestra, fu accolto alla Carnegie Hall di New York, un tempio della musica

classica.

Nell’America degli anni Cinquanta, venati da un cupo clima di discriminazioni

razziali nei confronti

delle comunità afroamericane, i musicisti jazz furono vicini alle lotte per la

conquista dell'uguaglianza dei diritti e cercarono di riportare il jazz più vicino

alla musica delle loro origini; il jazz perse le sue caratteristiche più gradevoli e

divenne aspro, complesso e ostico al grande pubblico. Oggi molte espressioni

del jazz contemporaneo sono tornate ad essere popolari.

Per la sua stessa natura di «musica aperta«, cioè non vincolata strettamente

allo spartito, ma caratterizzata dalla interpretazione personale dei solisti, il jazz, fin dalle sue origini,

ha mutato, anche profondamente, il suo stile. Questa unità ci accompagna lungo la storia speciale di

questo genere musicale in costante cambiamento.

Dalle origini al blues e al jazz

Il jazz si differenzia dalla musica europea per due caratteristiche principali: la scala musicale, formata

da cinque e non da sette note, e la poliritmia, ovvero la combinazione di vari ritmi. Nato nelle

piantagioni del Sud degli Stati Uniti, prima con i canti di lavoro e i canti religiosi (work songs,

spirituals) e poi con il blues, questo nuovo genere non tardò a trovare fortuna nei grandi centri urbani

del Paese. L’era dello swing

Negli anni Venti, la principale forma di complesso jazz fu

la I musicisti che si spostavano nei vari Stati

big band.

dell’America erano in grado di soddisfare il bisogno dei

locali di intrattenimento che chiedevano per il loro

pubblico Allo stesso tempo nacque

musica d ballo.

l’improvvisazione, ovvero la possibilità da parte degli

strumentisti più dotati di avere uno spazio proprio in cui

rielaborare liberamente il tema del brano che veniva

eseguito. Proprio la crescita musicale di molti musicisti sancì la fine delle big band in favore di

complessi più ristretti che lasciavano maggiore libertà ai musicisti.

Il be-bop

Con il cosiddetto «be-bop» il jazz smise di essere una musica ballabile e

cantabile e divenne una musica di La dei suoi

solo ascolto. magistrale tecnica

protagonisti si esprimeva con e complessi giochi armonici; il

ritmi velocissimi

pezzo risultava spesso completamente stravolto, ai limiti della riconoscibilità.

Il be-bop viene oggi considerato uno dei vertici della storia del jazz.

Le voci dei jazz

A differenza di altre forme di canto, il canto jazz tese a ispirarsi al suono e allo stile degli

Dopo un successo iniziale dovuto a brillanti cantanti blues, il canto jazz

strumenti musicali.

trovò la sua maturità nella figura della cantante impareggiabile interprete di

Billie Holiday,

brani come un manifesto contro il razzismo e la segregazione razziale.

Strange fruit,

Il jazz nel dopoguerra

Il jazz negli anni Sessanta e Settanta esasperò il virtuosismo del be-bop per dare vita all’hard-

e al due stili che promuovevano la totale libertà dell’esecutore. Il jazz ha

bop free-jazz,

raggiunto interessanti risultati con l’introduzione della elettrificazione degli strumenti.

Tratto da “ Il nuovo contesti musicali vol. B pag. 250-251”

CARTA DEI DIRITTI

DEI RAGAZZI ALLO SPORT

L'attività calcistica giovanile viene regolata tenendo

presente in maniera prioritaria quanto riportato dalla

Carta dei diritti dei ragazzi allo Sport (Ginevra 1992 -

Commissione Tempo Libero O.N.U.) in appresso indicata,

alla quale si dovrebbe guardare con particolare attenzione

in modo che il ragazzo abbia:

• il diritto di divertirsi e giuocare;

• il diritto di fare sport;

• il diritto di beneficiare di un ambiente sano;

• il diritto di essere circondato ed allenato da persone

competenti;

• il diritto di seguire allenamenti adeguati ai suoi ritmi;

• il diritto di misurarsi con giovani che abbiano le sue

stesse possibilità di successo;

• il diritto di partecipare a competizioni adeguate alla

sua età ;

• il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza;

• il diritto di avere i giusti tempi di riposo;

• il diritto di partecipare e giuocare senza

necessariamente essere un campione.

Dé claration universelle des droits de l'homme

Je voulais analyser la Déclaration universelle des droits de l'homme, signée

à Paris Décembre 10, 1948. J'ai trouvé les points positifs et négatifs.

interdire Art. favoriser Art.

L'esclavage N°4 La liberté N°1

La torture N°5 La dignité N°1

La discrimination N°7 La fraternité N°1

L'égalité N°1

La personnalité juridique N°6

Les articles sont analysés :

Article premier

Tous les êtres humains naissent libres et égaux en dignité et en droits. Ils sont doués

de raison et de conscience et doivent agir les uns envers les autres dans un esprit de

fraternité.

Article 4

Nul ne sera tenu en esclavage ni en servitude; l'esclavage et la traite des esclaves

sont interdits sous toutes leurs formes.

Article 5

Nul ne sera soumis à la torture, ni à des peines ou traitements cruels, inhumains ou

dégradants.

Article 6

Chacun a le droit à la reconnaissance en tous lieux de sa personnalité juridique.

Article 7

Tous sont égaux devant la loi et ont droit sans distinction à une égale protection de

la loi. Tous ont droit à une protection égale contre toute discrimination qui violerait

la présente Déclaration et contre toute provocation à une telle discrimination.

BAUHAUS

Dopo la Prima guerra mondiale, quando l’imperatore Guglielmo II abdica, la Germania diventa una Repubblica

Socialdemocratica, Sede dell’Assemblea costituente è la città di Weimar, dove nel I919 l’architetto Walter

Gropius viene chiamato a dirigere l’Accademia di Belle Arti. Egli elabora nuovi programmi e dà vita a nuovi

corsi di studio, cambiando nome alla scuola, the diventa Bauhaus (casa, o scuola, del costruire).

Le finalità di questa scuola, che diventa forse il più importante centro artistico del secolo, sono:

l’abbandono di ogni aspetto decorativo ottocentesco nelle arti visive che devono integrarsi

 nell’architettura;

il superamento della tradizionale distinzione tra arte e produzione industriale attraverso la sintesi di

 arte, artigianato e industria adottando nuovi criteri per la progettazione degli oggetti industriali che

devono assumere una forma coerente con la loro funzione.

La scuola di Weimar, accusata di essere «un focolaio di comunisti», si chiude nel 1925 per trasferirsi l’anno

successivo nel nuovo edificio di Dessau, appositamente progettato da Gropius (-, pag. 306). Qui si

approfondiscono soprattutto i temi urbanistici e abitativi.

Nel frattempo la situazione politica tedesca diventa sempre più conservatrice: nel 1933 il nazismo, salito al

potere, decreta la definitiva chiusura della scuola. Molti allievi e maestri (Mies van der Rohe, Gropius, Breuer) si

trasferiscono negli Stati Uniti, dove, oltre a dirigere alcune prestigiose scuole di architettura, riescono a

realizzare nel secondo dopoguerra importanti edifici, utilizzando le più avanzate tecniche costruttive

americane.

Il programma dei Bauhaus si sviluppa attraverso un insegnamento di alto livello qualitativo.

Lo studente doveva seguire come prima fase un corso propedeutico di sei mesi, durante i quali studiava le

caratteristiche dei materiali, del colore, delle forme naturali e di quelle geometriche, oltre alle leggi della

percezione visiva. I maestri di questo corso erano Itten, che elabora la Teoria del colore; Kandinskij, che scrive

Punto, linea, superficie; Klee, le cui lezioni sono raccolte in Teoria della forma e della figurazione; Moholy Nagy

e Albers.

La seconda fase, che durava tre anni, consisteva in attività di laboratorio (falegnameria, metalli, tessitura,

stamperia, scultura, ceramica), dove si apprendevano e si sperimentavano le caratteristiche tecniche e di

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