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Partendo da un'analisi generale del concetto di democrazia, nella seguente tesina di maturità, è possibile concettualizzarla nel corso della storia come un regime politico ben radicato nei vari Paesi mondiali. Oggi appare possibile ritenere che la democrazia sia una forma utopica di governo, come testimonia l'esempio americano. Ma la domanda che ci si pone è se l’America, rappresentata dai media come l’ideale dello Stato perfetto, partendo dalle idee fondamentali di un paese democratico, risulti una reale forma di democrazia o se il suo governo è costituito solo da un apparato di motivazioni ideali per giustificare interessi di altra natura, quale economica e politica.
Però per rendere l'idea della democrazia negli Stati Uniti è utile, all'interno della tesina, effettuare un'analisi di un evento storico importante nella storia americana: la Rivoluzione Americana del XVII secolo. I presupposti sulla base del quale venne fondata la Federazione di Stati americana, permise lo sviluppo in seno al Paese di un tipo di potere pluralista. In questo modo in seno agli Stati Uniti fu possibile creare uno Stato di tipo democratico, cosa che non avvenne nei Paesi del Vecchio Continente europeo sin da subito. Molti cittadini europei, agognando maggiori libertà, scelsero la via dell'emigrazione soprattutto negli Stati Uniti, i quali garantivano maggiori diritti. In realtà per molte persone il processo migratorio in America fu molto più drammatico.
Storia: La Rivoluzione Americana.
Italiano: Pier Paolo Pasolini.
La democrazia in America
1.Introduzione
Partendo da una visione generale di ciò che rappresenta la democrazia, la
si può concettualizzare in forme che si sono avvicinate nel corso della storia a
quella forma di governo, che se pur ritenuta la più giusta, assente nel mondo
contemporaneo. Ad oggi si potrebbe forse affermare che la democrazia
rappresenti una forma di governo utopica. Così come appare oggi in America.
Ma la domanda che ci si pone è se l’America, rappresentata dai media come
l’ideale dello stato perfetto, partendo dalle idee fondamentali di un paese
democratico, risulti una reale forma di democrazia o se il suo governo è
costituito solo da un apparato di motivazioni ideali per giustificare interessi di
altra natura, quale economica e politica.
Tuttavia per fare un’analisi completa circa la democrazia in America
bisogna partire dalla Rivoluzione Americana del XVII secolo. Le condizioni in
cui nacque e si formò politicamente il nuovo mondo furono sicuramente
favorevoli allo sviluppo di un tipo di potere pluralista. Ciò permise
all’America di formare uno stato democratico rispetto agli altri paesi europei e
dunque ha suscitare nei confronti dei cittadini europei un forte desiderio di
appartenenza a tale tipo di governo. Con ciò si spiegano i flussi migratori
avvenuti in maniera continua dal Seicento fino al dopoguerra, in cui i cittadini
europei ricercavano nell’America un luogo in cui potessero fuggire da quelle
forme dittatoriali sviluppate nel loro paese, probabilmente ignari, del fatto che
questa sorta di paradiso terrestre nel quale cercavano rifugio celasse un più
grande pericolo che andava ben oltre ai fugaci regimi dittatoriali europei.
2
La democrazia in America
2. Significato e origini del termine ῆ
La parola democrazia deriva dal greco δ μος (popolo) e κράτος (potere),
dunque per democrazia si intende propriamente il governo del popolo. Con ciò
non si vuole escludere la presenza di un governo, si rischierebbe di
trasformarla in anarchia, bensì la democrazia nel suo primordiale e più
realistico significato si ripropone di creare una forte relazione tra governanti e
governati. Proprio dalla parola relazione possiamo mettere a confronto lo stato
democratico rispetto a quello assolutistico, e da ciò analizzare i regimi
assolutistici sviluppatisi nel resto dell’Europa durante la nascita della
democrazia in America. Il termine relazione, infatti deriva dal latino “relatus”
che vuol dire appunto rapporto; uno stato democratico si può dunque definire
tale solo quando si crea un forte rapporto tra chi governa e chi viene
governato. Al contrario col termine assoluto, dal latino “solutus”, cioè sciolto
da ogni legame, si fa riferimento ad un tipo di governo nel quale non può
chiaramente esserci una relazione tra governanti e governati, ma chi ha il
potere si trova in una posizione di estrema indipendenza rispetto al popolo che
governa ed è dunque libero da ogni tipo di relazione.
Poste tali premesse è bene riuscire a comprendere come sia nato lo stato
democratico nel mondo antico e successivamente in America, come si è
sviluppato tale tipo di governo e se esiste ai nostri giorni o sia mai esistita la
forma democratica.
Dalla parola democrazia, ben si comprende come chiaramente ad
“inaugurare” questo governo furono gli stessi Greci. Ci perviene a tal proposito
1
un passo di Pericle che scrive:
1 Bisogna tuttavia sottolineare che sarebbe errato identificare la figura di Pericle come garante
della forma democratica. E inoltre è necessario aggiungere che con Pericle, in qualche modo, si
sia avviato quel processo che ha condotto alla fine della democrazia e alla nascita piuttosto di
un imperialismo. 3
La democrazia in America
«Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo
2
viene chiamato democrazia.»
Da tale frase si comprende un po’ tutto il valore che assumeva la
democrazia all’interno della società ateniese. Il fine ultimo a cui mira tale tipo
di governo era favorire non una ristretta cerchia di persone ma la collettività di
cittadini.
3. Esordio della democrazia americana
Sicuramente la nascita di uno stato democratico nel nuovo mondo fu
favorito da diversi fattori, che permisero lo sviluppo di questa forma di
governo in contrasto a tutto il resto dell’Europa.
Alexis Tocqueville riteneva che in America i diritti individuali fossero
ottenuti attraverso la diversificazione dell'autorità, una seconda fonte di libertà
negli Stati Uniti, era la presenza e la rilevanza delle istituzioni locali. In
relazione a queste due prime cause poniamo la terza, riscontrata nel sistema
federale, che separa il potere esecutivo, giudiziario e legislativo e prevede
l’esistenza di diversi centri di potere, uno centrale ed altri periferici; quello
centrale garantisce l’unità politica ed economica e la difesa dai nemici esterni;
quelli periferici assicurano l’autonomia dei singoli stati in tutti i campi che non
riguardano le competenze fondamentali del governo centrale. Quarta tra le
condizioni necessarie secondo lo studioso francese è la libertà di stampa.
Il processo che permise a tale paese una certa indipendenza fu comunque
lungo e abbastanza travagliato. Nel 1774, l’America ancora sottomessa alla
corona inglese, organizza a Filadelfia un congresso in cui venne dichiarata la
Dichiarazione dei diritti delle colonie, in cui era affermato il diritto alla vita,
alla libertà e alla proprietà. Venivano sanciti i diritti fondamentali, ma il passo
più importante avvenne il 4 luglio 1776, quando anche i delegati riuniti a
2 PERICLE, Discorso agli ateniesi, 461 a.C. 4
La democrazia in America
Filadelfia approvarono la dichiarazione d’indipendenza scritta da Jefferson. In
3
essa erano affermati il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità .
Questo condizioni fecero sì che, moltissimi europei nel corso del Seicento
ritrovavano nell’America il posto in cui tutti gli uomini di ogni idea politica e
di ogni religione potevano vivere insieme, senza odiarsi e senza combattersi.
Cercavano nell’America le libertà che non trovavano nella loro patria,
successivamente il flusso migratorio fu causato dalla mancanza di lavoro nei
paesi europei.
4. La manipolazione dell’opinione pubblica
Ripercorsa in breve la storia della conquista dell’indipendenza americana
e della nascita della forma democratica è bene comprendere come nel corso
della storia tale governo abbia subito cambiamenti e che tipo di governo esista
realmente oggi negli Stati Uniti. Infatti nel paese già nato come stato liberale
possiamo osservare come uno stato liberale si sia trasformato e manifestato da
ultimo quale stato totalitario.
Per opinione pubblica si intende propriamente il modo di pensare
collettivo dei cittadini. Questo concetto nel corso della storia si è evoluto e
modificato, Tocqueville, nel suo libro ‘Democrazia in America’, ben notò come
l’opinione pubblica ha il potere di condizionare l’autonomia dei cittadini. In
America, l’opinione pubblica dimostra in maniera palese come questa
autonomia non sia più tutelata.
Il pericolo dell’America è che agisce all’interno del paese in maniera
inconscia e che continua a farlo senza che i cittadini se ne rendano conto,
quotidianamente, mediante la diffusione di una certo di tipo di propaganda,
dovuta come afferma Pasolini: 4
«alla tolleranza nei confronti di un’ideologia edonistica autosufficiente» .
E con ciò fa riferimento ad una visione della vita basata sul godimento, al
3 Se del diritto alla vita ne aveva già parlato Locke, il diritto alla libertà e alla ricerca della
felicità sono del tutto nuovi.
4 PASOLINI Pier Paolo, Il potere senza volto, Corriere della sera, 24 Giugno 1947
5
La democrazia in America
soddisfacimento di un determinata gamma di piaceri che non ha bisogno di
alcuna motivazione che sia ideologica, politica, morale, in quanto trova in se
stessa la sua giustificazione. Ed è per lo stesso motivo che parlando con un
qualsiasi cittadino americano, di qualsiasi classe sociale esso appartenga e di
qualsiasi idea politica considererebbe anacronistico rinunciare ad un
determinato tipo di vita, basata non più su ciò che l’uomo decide di fare e come
decida di comportarsi, bensì basata sulle decisioni che lo stesso ‘Potere’
impone.
L’agire dell’individuo è fondato non su una conoscenza diretta delle cose,
5
ma sull’immagine delle cose che gli vendono date. I media, in particolare,
rappresentano un ruolo preponderante nella manipolazione della collettività. Lo
stato, infatti, fa sì che i media non riportino la verità del mondo che li circonda
ma al contrario che quel mondo venga rappresentato così come loro
desiderano e in funzione dei loro specifici interessi. Il sistema di informazione
americano al compito, dunque di indottrinare la popolazione in modo che
questa non si ponga in contrasto coi propri fini politici. I media si spogliano del
loro reale significato, che è quello di mettere al corrente il cittadino dei
processi politici in svolgimento, perdendo di conseguenza la possibilità di far
fronte con consapevolezza alle decisioni politiche.
L’opinione pubblica subisce un processo di manipolazione assumendo
atteggiamenti che siano quanto più vicino agli interessi della classe dirigente.
A tal proposito potremmo ricordare le 10 strategie elencate dallo studioso
statunitense Noam Chomsky, ponendo particolare attenzione alla numero 7,
che sostiene che per riuscire a manipolare il pubblico bisogna innanzitutto
mantenerlo nella mediocrità
. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la
più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che
pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia, e rimanga, impossibile da
colmare dalle classi inferiori”.
5 Cfr. WALTER Lippmann 6
La democrazia in America
5. L’omologazione culturale
La manipolazione dell’opinione pubblica ha dettato il manifestarsi di
un’omologazione culturale.
È il governo mediante la propaganda a diffondere una determinata forma
di pensiero, così che i cittadini americani pur sentendosi liberi, per sentendo
garantiti i loro fondamentali diritti, già sanciti dalla Rivoluzione America, si
muovono sempre e se pur inconsciamente in quel definito orizzonte stabilito
dal ‘Potere’. Il contesto sociale è mutato nella misura in cui è avvenuta una
omologazione culturale. Dunque tra un cittadino che si possa affermare il più
liberare ed un altro che si autodefinisca antiliberale non intercorre alcun tipo di
differenza nella vita quotidiana. Questi al di fuori di un conteso politico
agiranno e si muoveranno nella stessa maniera.
Di questo genere di omologazione ne parla Pier Paolo Pasolini in merito
alla situazione italiana degli anni ’60-‘70:
«culturale»
“L’omologazione che ne è derivata riguarda tutti: popolo e
borghesia, operai e sottoproletari. Il contesto sociale è mutato nel senso che si è
estremamente unificato. La matrice che genera tutti gli italiani è ormai la
6
stessa”
Ma se in Italia tale processo di omologazione si manifesta in pieno nella
forma dittatoriale del fascismo, che è di fatto durata pochi anni, in America la
situazione appare più complessa perché si assiste ad un processo di
omologazione subdolo e che si cela dietro una forma democratica fittizia. È
stato creato un tipo umano standardizzato, fatto in serie. Anche Arendt nella
sua analisi circa il mondo totalitario mette in evidenza come tale regime miri
7
ad organizzare non le classi - come invece accadrebbe in uno stato
6 PASOLINI Pier Paolo, Gli italiani non sono più quelli, Corriere della sera, 10 Agosto 1947
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Il concetto di classe è il principio del conflitto tra le classi sociali e la rivendicazione di
determinati diritti rispetto ad altri è un a forma di democrazia. la massa invece di per sé è il
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La democrazia in America
democratico - ma le masse. E definisce massa come concetto qualificante quel
gruppo di individui che:
«Per entità numerica o indifferenza verso gli affari pubblici o per entrambe