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Sintesi
Introduzione Decadenza dei valori tesina


Il fine Ottocento vide l'avvento della tecnologia, lo sviluppo dell'industria e la fame delle conquiste, e da parte delle masse ne conseguì l'esaltazione del materialismo, del progresso e del profitto. Gli artisti, naturalmente, non potevano che disprezzare il nuovo assetto imperialistico: il poeta perdette l'aureola, passando sistematicamente in ultimo piano. Il disagio di questa società intellettualmente spenta creò la nuova figura del “poeta veggente”, colui che vede al di là delle apparenze e che è in grado di fornire un'interpretazione privilegiata della realtà, abbandonando la mera conoscenza razionale.
In questa tesina ho voluto mostrare come si assisterà all'evoluzione della figura del poeta: se inizialmente ebbe la funzione di “vate”, il poeta divinamente ispirato e profetico in grado di proporsi come guida dell'intera comunità, in seguito esso diventò un emarginato, una persona che, con i suoi comportamenti ambigui e anticonformistici, scandalizzava i benpensanti borghesi. Nella tesina di maturità analizzerò specificamente: Oscar Wilde, il dandy per eccellenza; Aubrey Beardsley, disegnatore e incisore, nonché amico di Wilde; Giovanni Pascoli, il poeta del “fanciullino".

Collegamenti

Decadenza dei valori tesina


Italiano - Oscar Wilde, Giovanni Pascoli.
Storia dell'arte - Aubrey Beardsley.
Storia - L'imperialismo.
Estratto del documento

Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione

“Angelo Berti” Verona

La Decadenza dei

valori

IL MATURANDO

Martino Posenato Esame di Stato

Anno Scolastico 2012/2013 1

“La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.”

Oscar Wilde

2

Introduzione

Il fine Ottocento vide l'avvento della tecnologia, lo sviluppo

dell'industria e la fame delle conquiste, e da parte delle masse

ne conseguì l'esaltazione del materialismo, del progresso e del

profitto. Gli artisti, naturalmente, non potevano che

disprezzare il nuovo assetto imperialistico: il poeta perdette

l'aureola, passando sistematicamente in ultimo piano. Il

disagio di questa società intellettualmente spenta creò la nuova

figura del “poeta veggente”, colui che vede al di là delle

apparenze e che è in grado di fornire un'interpretazione

privilegiata della realtà, abbandonando la mera conoscenza

razionale.

In questo elaborato si assisterà all'evoluzione della figura del

poeta: se inizialmente ebbe la funzione di “vate”, il poeta

divinamente ispirato e profetico in grado di proporsi come

guida dell'intera comunità, in seguito esso diventò un

emarginato, una persona che, con i suoi comportamenti

ambigui e anticonformistici, scandalizzava i benpensanti

borghesi.

Analizzerò specificamente: Oscar Wilde, il dandy per

eccellenza; Aubrey Beardsley, disegnatore e incisore, nonché

amico di Wilde; Giovanni Pascoli, il poeta del “fanciullino”. 3

1. Imperialismo

L'Imperialismo, essenzialmente, costituisce la fase di grande

espansione del capitalismo soprattutto a partire dagli anni

ottanta dell'Ottocento. Il termine trae infatti origine

dall'assetto "imperiale" dato dal 1877 dalla Gran Bretagna alle

relazioni con i possedimenti coloniali, quando la regina

Vittoria assunse il titolo di "imperatrice delle Indie".

Nel periodo compreso tra l'ultimo ventennio dell'Ottocento e la

Prima guerra mondiale, l'espansione coloniale procedette a un

ritmo assai più rapido che nel passato: i territori coloniali

rappresentavano mercati di sbocco per le merci e fonti di

materie prime a basso costo; inoltre divenne importante per gli

europei controllare il commercio di quanti più Paesi possibili,

imponendo a essi i prodotti della propria industria,

garantendosi così prestigio sociale ed economico.

Ampi riflessi si ebbero nel mondo della cultura e sull'opinione

pubblica, presso le quali le tendenze espansionistiche degli

stati alimentarono ideologie nazionaliste xenofobe e razziste

che caratterizzarono ampia parte della società europea. Il

concetto di imperialismo non è quindi da ricondursi solo alla

vastità dell'espansione coloniale, ma alle sue implicazioni

sociali anche all'interno dei paesi imperialisti. 4

Meta privilegiata dell’Imperialismo fu l’Africa. Il continente

africano venne totalmente conquistato e “spartito”: i conflitti

fra le varie potenze vennero composti dal Congresso di Berlino,

che disegnò la nuova geografia politica del continente.

L’altra direttrice fu l’Asia, in particolare il Sud-Est asiatico e la

Cina. I protagonisti più importanti dell’espansione furono i

francesi in Indocina. In Asia si vedono comparire anche gli

Stati Uniti, che dopo un conflitto con la Spagna ottennero il

controllo delle Filippine.

1.1 Colonialismo

L’etimologia della parola deriva da “colere”, che vuol dire

coltivare. Si distinguono due tipologie di colonie:

- Colonie di popolamento; in cui un territorio viene

conquistato e abitato da un nuovo popolo.

- Colonie di sfruttamento; in cui un territorio viene conquistato

per sfruttare il popolo che vi abita facendolo lavorare nelle

miniere e nelle piantagioni. 5

1.2 Le ragioni alla base dell'Imperialismo

Molte e diverse sono le interpretazioni dell'imperialismo. Su

tutto vale la considerazione che a seconda del paese

colonizzatore e di quello colonizzato varia l'intreccio (sempre

presente) e il peso degli interessi e dei problemi di ordine

economico, politico, militare, diplomatico, sociale, religioso,

ideologico e culturale. In generale, si può dire che dietro

l'imperialismo vi stanno la Grande depressione, la Seconda

rivoluzione industriale, la formazione del capitalismo

monopolistico, la ricerca di materie prime e di nuovi e più vasti

mercati, l'eccedenza di capitali, la ricerca di prestigio per la

nazione, motivi strategici e di potenza degli stati o il loro

timore di essere lasciati fuori dalla spartizione; la crescita

demografica europea, la estesa disoccupazione, le tensioni

sociali, le richieste popolari, l’accentuarsi del nazionalismo, il

crescente autoritarismo, la fiducia nella superiorità culturale e

civile dell'Occidente o la razzistica rivendicazione della

superiorità della razza bianca, la forza delle mitragliatrici o del

chinino, la superiorità della tecnologia industriale europea; la

volontà dei governi di trovare diversivi ai problemi interni, le

attività delle Società geografiche, degli esploratori, dei

missionari e dei mercanti e altro ancora.

In questo particolare quadro storico nell'Inghilterra vittoriana

sorgeva la figura del dandy, il cultore della bellezza, della

finezza e dell'originalità; l'uomo di una certa superiorità

intellettuale, l'eccentrico che si divertiva a scandalizzare il

pubblico con atteggiamenti provocatori e modi di vestire

all'insegna dell'eleganza e della perfezione estetica: tra questi si

annovera il celebre Oscar Wilde. 6

2. Oscar Wilde

Oscar Fingal O' Flahertie Wills Wilde nacque a Dublino il 16

Ottobre 1854. Suo padre, William, era un rinomato chirurgo e

un brillante scrittore; sua madre Jane Francesca Elgée una

poetessa e accesa nazionalista di origine irlandese.

Wilde, dopo aver frequentato il prestigioso Trinity College di

Dublino e il Magdalen College a Oxford, divenne presto

popolare per la sua lingua sferzante, per i suoi modi

stravaganti e per la versatile intelligenza. A Oxford, dove tra

l'altro vinse il premio Newdigate (un premio letterario

conferito agli studenti per la migliore composizione di versi

inglesi) con il poema "Ravenna", conobbe due fra i maggiori

intellettuali del tempo, Pater e Ruskin, che lo introdussero alle

più avanzate teorie estetiche e che affinarono il suo gusto

artistico. Nel 1879 soggiornò a Londra dove iniziò a scrivere

saggi giornalistici e pubblicare poemi. Nel 1884, dopo essersi

trasferito a Parigi, sposa Costance Lloyd: un matrimonio più di

facciata che dettato dal sentimento. Wilde è omosessuale e vive

questa condizione con enorme disagio, soprattutto a causa

della soffocante morale vittoriana che considerava questo

come reato. La farsa eretta da Oscar Wilde non poteva però

durare a lungo e infatti, dopo la nascita dei suoi figli Cyryl e

Vyvyan, si separa dalla moglie a causa dell'insorgere della sua

prima vera relazione omosessuale con Lord Alfred Douglas.

2.1 Le opere

Nel 1891 compare il suo unico romanzo, "Il ritratto di Dorian

Gray", capolavoro considerato il manifesto dell’Estetismo e 7

Decadentismo e che gli diede fama per cui è conosciuto ancora

oggi. L'aspetto particolare del racconto è che Dorian possiede

indubbiamente molti dei tratti caratteristici dello scrittore,

come il culto della bellezza e il narcisismo della propria

immagine, cosa che non mancò di scatenare l'ira dei critici, i

quali vedevano nella prosa di Wilde i caratteri della decadenza

morale.

Sempre nel 1891 scrive per la famosa attrice Sarah Bernhardt il

dramma "Salomé" (la figlia di Erodiade), scritto in Francia

interamente in lingua francese e fonte ancora una volta di

grave scandalo. Il tema è quello della forte passione ossessiva,

particolare che non poteva non attivare gli artigli della censura

britannica, che ne proibì la rappresentazione.

Ma la penna di Wilde sa colpire in più direzioni; nel 1892

scrisse uno dei suoi più grandi successi teatrali, la brillante

commedia "Il ventaglio di Lady Windermere”, le opere "Una

donna senza importanza" e "Un marito ideale”; ma la sua vena

sarcastica esplode nuovamente con la commedia chiamata

"L'importanza di chiamarsi Ernesto”. 8

2.2 La crisi degli ultimi anni della sua vita

La società vittoriana non era così disposta a farsi prendere in

giro da questo irriverente quanto puntiglioso scrittore che

attraverso i suoi scritti così sarcastici sottolineava i problemi e

le controversie della società. Cominciano qui i guai per lo

scrittore che vide la sua fama annientata dalla sua stessa vita

privata. Già dal 1893 la sua storia con Lord Alfred Douglas

mostra la sua pericolosità procurandogli non pochi fastidi e

suscitando scandalo agli occhi della società benpensante che

non riconosceva l’omosessualità. Il padre del ragazzo lo

denunciò con il reato di sodomia e Wilde fu arrestato. Entrato

in carcere venne processato per bancarotta, i suoi beni furono

messi all'asta mentre sua madre morì poco dopo. Fu

condannato per due anni ai lavori forzati; ma è durante il

periodo del carcere che scrisse una delle sue opere più toccanti,

"De profundis", che non è altro che una lunga lettera d’amore,

toccante quanto sincera, scritta per l’amato Douglas.

Dopo la scarcerazione tornò a Parigi dove visse elemosinando,

scoprì la morte della ex moglie e scrisse la sua ultima opera,

"Ballata del carcere di Reading" che terminò nel 1898.

Il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde morì di meningite.

2.3 Il Ritratto di Dorian Gray

Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Parla di

Dorian Gray, un giovane dalla straordinaria bellezza, purezza,

ingenuità, capace di trasmettere sensazioni uniche a chi lo

circondava. La storia ha inizio nello studio del pittore Basil

Hallward, uomo dotato di particolare sensibilità e che prova

forti sentimenti nei confronti di questo ragazzo, del quale sta 9

eseguendo il ritratto. Insieme con lui c’è Lord Henry Wotton,

mentore cinico e dotato di particolare eleganza. Lord Henry

avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conoscerà

proprio presso Hallward: infatti, con i sui discorsi

estremamente articolati, cattura l’attenzione di questo ragazzo,

rendendolo, a poco a poco, quasi l’incarnazione del suo modo di

pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con Wotton,

comincia a guardare alla bellezza come ad un qualcosa di

veramente raro ed importante, tanto da provare invidia verso il

suo ritratto, opera davvero superba, e stringere un "patto col

diavolo", grazie al quale lui sarebbe restato eternamente

giovane e il quadro sarebbe invecchiato al suo posto. Dopo una

tormentata storia d’amore con un’attrice di teatro di nome Sybil

Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian nasconde il

quadro in soffitta e si dà ad una vita sfrenatamente lussuosa,

caratterizzata da lunghi periodi d’assenza e improvvise

ricomparse. Ogni tanto si reca segretamente presso la soffitta

per controllare e schernire il suo ritratto che si imbruttisce e

invecchia sempre più giorno per giorno, ma che gli crea anche

tanti rimorsi. Finché un giorno, tormentato da uno dei suoi

sensi di colpa, lacera il quadro con il coltello col quale aveva

ucciso anche il pittore Hallward. I suoi servi troveranno il

ritratto incontaminato ed un irriconoscibile, precocemente

avvizzito Dorian Gray, morto ai suoi piedi con un coltello

conficcato nel cuore.

Altro personaggio di raffinati gusti fu Aubrey Beardsley:

anch'esso, intraprese uno stile di vita anticonformista, spinto da

un forte disgusto verso la società vittoriana e imperialistica;

questa scelta, difatti, lo portò a stringere una forte amicizia e

collaborazione con Oscar Wilde. 10

3. Aubrey Beardsley

Aubrey Vincent Beardsley (Brighton, 1872) è

stato uno dei più importanti incisori e disegnatori

inglesi di fine Ottocento. Amico dello scrittore

irlandese Oscar Wilde, visse la sua brevissima

vita (morì di tubercolosi a 25 anni) come un

dandy eccentrico e dissoluto. Fu accusato di

omosessualità e di incesto con la sorella minore,

Mabel, dalla quale avrebbe anche avuto un figlio.

Egli stesso dichiarò: «Ho uno scopo: il grottesco.

Se non sono grottesco, non sono niente».

Beardsley, grande estimatore dell'arte

giapponese, realizzò quasi tutte le sue opere

grafiche ad inchiostro, adottando linee pure

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