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Introduzione De belli verbis tesina
La seguente tesina descrive il tema della parola. Una guerra è sempre una guerra,al di là delle cause che la scatenano: concetto astratto quando letto sui libri di storia o sulle cronache dei giornali,troppo distante e irreale perfino quando si vede in televisione ma,nella quotidianità dei fatti di chi la vive,assolutamente REALE,con i suoi morti,i feriti,le case distrutte ,la mancanza di cibo,la perdita delle proprie sicurezze,la perdita della propria libertà di essere umani. E proprio in nome della rivendicazione di παρρησία l’intellettuale ha reagito e continua a reagire contrattaccando il fronte nemico con l’unica arma efficace a sua disposizione : La parola. Parole di guerra,parole di sangue,parole immortali anche sotto le mine,che raccontano,che si diffondono per la pura necessità di “far sapere”, nel vero e proprio significato del verbo latino “informo” ossia “dare forma alla mente,istruire,insegnare”. Un ruolo,quello di detentori della cultura globale,che ci fa ricordare gli aedi greci perché da sempre appartiene a uomini di cultura,poeti,storici,giornalisti e scrittori che si assumono la responsabilità di formare la coscienza sociale mediante la trasmissione di dati e notizie. Un compito che diventa sempre più scomodo nel momento in cui le stesse informazioni sono d’intralcio a chi detiene Il Potere. Il passaggio da divulgazione a deformazione della parola e delle notizie appare oggi una conseguenza naturale le cui radici sono da ricercare nella profondità della storia. A partire dall’età del IV sec a.C. in Grecia e del principato a Roma,in cui l’intellettuale si lega personalmente al sovrano in cambio della libertà d’espressione fino a Quintiliano,Tacito e Polibio che si scagliano contro corruzione,tradizione e ogni forma di dominatio che avrebbe potuto ostacolare l’obiettività e la scientificità dell’indagine storica a favore di un quadro Universale e non illusorio dei Πράγματα ed Etico dei personaggi che hanno caratterizzato la storia. Ed ancora dalla propaganda nazista e fascista in cui si diffondono i mezzi di comunicazione di massa manipolati dai partiti per il consenso nazionale, fino ai giorni nostri in cui si predilige la tendenza ad asservire la parola agli interessi, mentre il popolo è ormai completamente soggiogato dai media così per come aveva prospettato Orwell. L’individuo è inconsapevolmente divenuto vittima della propaganda poiché essa non viene analizzata in modo razionale,influenza l’opinione pubblica e induce a considerazioni sbagliate un’intera nazione. La tesina permette i collegamenti con le varie materie scolastiche.
Collegamenti
De belli verbis tesina
Italiano-
Ungaretti e la poetica delle parole, Montale e la poetica delle cose
.Latino-
La decandenza dell'eloquenza : Tacito+ cenni su Quintiliano e riferimenti all'anonimo del Sublime (greco)
.Greco :
Polibio- la storiografia pragramatica
.Scienze:
metodo scientifico e indagine storica a confronto
.Matematica:
Gli algoritmi di guerra
.Inglese:
Orwell and the power of the language
.Arte:
La libertà che guida il popolo Vs Charlie Hebdo
.Attualità:
Approfondimenti su Isis,mattanza a Charlie Hebdo bufale e chiarimenti con riferimenti ad articoli di giornale e libri sul giornalismo
.Conclusione:
Giornalismo in guerra vs guerra in diretta
.1. OSSERVAZIONE DIRETTA DEI LUOGHI E DEGLI EVENTI
2. STUDIO ACCURATO DEI DOCUMENTI E DELLE MEMORIE
3. TRASPOSIZIONE SCRITTA DEGLI EVENTI CON LINGUAGGIO
MINUZIOSO E PIU‟ FEDELE POSSIBILE ALLA REALTA‟
2 requisiti necessari
1. DI APPRENDERE (storia per
INTERESSE E DESIDERIO
unisce l’utile con il dilettevole)
φιλομαθης,si
2. ESPERIENZA IN POLITICA (l’esatta conoscenza dei fatti politici
era utile all’uomo di stato per intuirne gli esiti a cui si andava
incontro) 12 Galileo Galilei : il
metodo scientifico
Appare rilevante come l’
INDAGINE STORICA DI POLIBIO
sia direttamente connessa
all’INDAGINE SCIENTIFICA e
sembri quasi riflettere il METODO SCIENTIFICO GALILEIANO; pur
essendo esso distante millenni da Polibio.
Analogamente al metodo storico esso unisce l’osservazione diretta dei
fenomeni con la costruzione di un linguaggio coerente e rigoroso
ma aggiunge a ciò un impianto sperimentale che gli conferisce la
scientificità
Caratteristiche
Non è immutabile – nella scienza antica era legato alla
matematica nella scienza moderna è più vicino alla fisica
Non è unico – è fatto di varie procedure e strategie
Non è uguale per tutte le scienze – il metodo della fisica è molto
diverso da quello della chimica
Si suddivide in quattro fasi:
l’osservazione sperimentale (le «sensate
1. esperienze»);
la definizione dell’ipotesi (o
2. modello);
3. la deduzione matematica (le «necessarie dimostrazioni»)
la verifica delle deduzioni, per confermare o meno l’ipotesi iniziale e per
4. determinare la legge in grado di descrivere il fenomeno.
L’obiettivo dimostrare o convalidare un’ipotesi:ciò
è garantisce efficacia al
ben definite rispetto all’azione da
metodo perché impone di seguire regole
compiere, limitando gli errori e consentendo così il progredire della
conoscenza. 13
Dal punto di vista delle procedure, il metodo scientifico galileianoi si
articola in due distinti momenti:
L’INDIVIDUAZIONE DI UNA STRATEGIA in base alla quale si
scelgono le decisioni da prendere nell‟affrontare
un problema scientifico e i passi, derivanti da tali decisioni, che è
necessario compiere. Per esempio, nell‟affrontare un problema
geometrico, può capitare che si debba stabilire preliminarmente in che
modo e dopo quali passi è possibile applicare il teorema di Pitagora.
LA DEFINIZIONE DI UN ALGORITMO , cioè di una serie di regole
ben definite, per riuscire a risolvere in un numero finito di passaggi un
problema posto all‟interno di una teoria già definita. Tramite questo
algoritmo viene descritto dettagliatamente l‟ordine di ciò che deve
essere fatto. 14
LA DEFINIZIONE MATEMATICA DI ALGORITMO
Per quanto riguarda la definizione matematica esistono numerosi modelli
matematici di algoritmo. In generale, un algoritmo riceve un insieme di
valori (dati) in input e ne genera uno in output (chiamato soluzione).
f
Dato dunque un algoritmo A si denota con la funzione che associa a ogni
A
x di A in ingresso il corrispondente output in uscita.
Questa corrispondenza tra input e output non rappresenta il problema
risolto dall'algoritmo. Formalmente, un problema è una
D
funzione definita su insieme di elementi che
i
D
chiameremo restanze, a valori su un insieme di risoluzioni.
s
Di algoritmi se ne avvarrà molto la seconda guerra mondiale che oltre a
essere una guerra sul campo divenne anche una guerra di codici in campi
quali la crittoanalisi e la crittografia
κρυπτός γράφείν
da
Dal greco che significa “nascosto” e che significa
“scrivere”,dunque, essa è l'insieme di “quei sistemi in grado di rendere
incomprensibile un messaggio a chiunque ne venga in possesso, ad
eccezione del legittimo destinatario” .
Proprio grazie agli algoritmi di ALAN TURING a cui durante tutta la
guerra, furono decriptati più di 18 000 messaggi al giorno, e permisero alle
forze alleate di conoscere le intenzioni della Germania.
L'ultimo messaggio cifrato fu trovato in Norvegia, firmato dall'Ammiraglio
Doenitz : «il Führer è morto. Il combattimento continua».
15
ORWELL and the power of the language
The and in general through
language encrypted the control of word’s power
censorship were the focal points of any dictatorial campaign at war.
in a totalitarian state puts a stop to the disclosure of the free
The censorship
expression of opinions which were different from the party; newspapers,
th
communication and : a journalist in the 20
all the media are controlled
century, couldn’t write a critical article about the society or the political
situations but he was obliged to and communicate
hide the truth only positive
So the media are the most effective way to influence people and do a sort
values.
of a also today,we are the main victims of Internet,
brainwashing:
advertisements but also tv news that hypnotize the world population
Arguments like these can be found in English literature.
1984”,
With “ a distophian novel published in 1948, GEORGE ORWELL
prophet .
conquered the name of attack present as much
In fact just from the title is evident the autor‟s aim to
as to warn about the future .
Demonstrating the repeated abuse of language by the government and by
the media in his novel, Orwell shows how language can be powerful to
deceive and manipulate the minds, in a society where people obey their
government and mindlessly accept all propaganda as reality.
So 1984 describes a nightmarish world in which there is no privacy:
everything was controlled by the Party, also history and thought, and the
individual had no place. 16
o This situation is shown in London,the capital of the totalitarian
Oceania, where posters with slogans “WAR IS PEACE,FREEDOM
IS SLAVERY IGNORANCE IS STRENGHT” or
“BIG BROTHER IS WATCHING YOU” circulated everywhere .
In every room there were telescreens to observe the population.
Everything in London let people be unable to express their own ideas:
o the WEEK of Hate
o the prohibition to love
o the perpetual state of war
o the gradual introduction of Newspeak,a new official distort and
illogical language.
In fact this brainwashing begins to change the meaning of the words : two
examples are the name of the ministries which are governed by the party .
MINAMOR , which stands for Ministry of Love ,
whose function is to control the party members and
convert dissidents to its ideology , if necessary by the force
of the " Thought Police "
MINTRUE, the ministry of thruth where the
mistreats made in the history were deleted and other
points are inserted in the articles of newspapers .
And it‟s in this MINTRUE that the only person who tried
to resist indoctrination worked: WINSTON
SMITH,THE PROTAGONIST OF THE BOOK.
In private Winston writes an old diary in the attempt to maintain sanity in this
disorienting world and secretly he had a secret love story with a woman called
Julia .These two crimes will be punished: O‟ Brain,at first considered by Winston
a secret member of a resistence organization,called “The Brotherhood” at the
end turns out to be a sinister official of the party. So Winston will be subjected to
a mental torture through his worst fears that will bring him to a voluntary
confession of his guilts. The top of his mental process will be accomplished in
centre ROOM 101 when Winston will say :
2+2=5 17
L‟arte della libertà d‟espressione
Non mancano neppure in ambito artistico le proteste echeggianti e le rivolte
per la libertà d‟espressione. Nell‟uomo romantico più che mai risiede la
necessità,il sentimento della libera espressione del proprio io. Le nazioni
europee combattono,unite dal comune intento di riscattarsi e di
riconquistare la libertà di stampa con uno slancio che supera i confini della
patria per abbracciare tutta la terra. Tale fu lo slancio che si riscontra in uno
dei grandi maestri della pittura romantica : EUGENE DELACROIX ne
“La libertà guida il popolo”,ispirata alle tre giornate della rivoluzione del
luglio 1830 in Francia .
Una donna. Il seno scoperto. Il berretto frigio. La bandiera francese. La
Libertà. Marianne, rappresentazione allegorica della Repubblica francese.
Il primo nudo femminile in abiti contemporanei. “Solo un‟allegoria”, si
giustificò il pittore. Blu, bianco, rosso. Sullo sfondo le torri gemelle di Notre
Dame de Paris il popolo ai suoi piedi. Tutte le classi sociali sul grande
palcoscenico della guerra. Il borghese con il fucile e il proletario con la
spada. I tratti che sembrano evocare Goya. Il bambino, il soldato,il poeta
Libertà che guida il popolo
stesso schierato al seguito della Libertà,della .
18
È il luglio del 1830, la Francia è in rivolta,si combatte si scende in piazza,si
lotta,si muore,per i propri diritti,per la propria libertà.Il popolo contro il
re Carlo X,in nome della democrazia,per instaurare la repubblica contro la
volontà di tornare alle tradizioni dell‟Ancien Regime,contro la nuova legge
elettorale. Ed il 2 agosto Carlo X abdicherà.
Ho cominciato un tema moderno, una barricata… e, se non ho combattuto
“
per la patria, almeno dipingerò per essa “. Scrisse Eugene Delacroix in una
lettera al fratello.
Egli non partecipò direttamente alla battaglia ma la immortalò con la
potenza dei colori con la forza delle linee,potenti,aggressive,nette,quelle
atmosfere sfumate. Delacroix partecipò con la passione. E fu un inno ai
combattenti della libertà,un realismo universale,un realismo
Venere di Milo
allegorico. Marienne, come la : icone di civiltà.
19
A guardarlo oggi quel quadro vien da
riflettere,riflettere in
silenzio,soffermandosi sulla
“Libertè,Egalitè,Fraternitè” ma viene
anche spontaneo,da italiani quale
siamo, riportare alla mente l‟art.19 e 21
due degli articoli più importanti della
nostra costituzione a riguardo.
Art. 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il
diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare,
ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza
riguardo a frontiere.
Art. 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
p