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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Dalla sezione aurea alle piramidi di giza, dalle s
Autore: Fabiana Lanzetta
Descrizione: dalla sezione aurea alle piramidi di giza, dalle stelle al sistema solare: tra arte, matematica ed esoterismo
Materie trattate: matematica, geometria, trigonometria, arte, geografia astronomica, fisica,
Area: scientifica
Sommario: Introduzione ai temi trattati Come appassionata di antichi misteri, Piramidi e stelle non potevo sottrarmi dal trattare di simili argomenti: dalla Sezione Aurea, al suo legame con l'arte, dalla Grande Piramide di Cheope fino alle stelle, dalla loro nascita alla loro evoluzione. Spero di essere stata quanto più rigorosa possibile ed al contempo di aver dimostrato in parte come la scienza dovrebbe continuamente interrogarsi su quelli che restano ancora indubbiamente dei piccoli misteri, dimostrando, magari, una maggiore apertura e affermando ancora una volta il suo perenne mettersi in gioco e mettere in dubbio le conoscenze finora raggiunte. Cos'è d'altronde una verità scientifica? "La finalità della scienza è dubitare dei suoi risultati" diceva Morandotti non uno scienziato, ma un famoso storico italianoâ⬦.Sarà forse per questo? La "magica" Sezione Aureaâ⬦tra Pitagora e l'Egitto dei Faraoni La Sezione Aurea consiste in un rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale rispetto la minore e la loro somma (a+b : a = a : b), oppure il numero corrispondente, approssimativamente pari a 1.618 (0.618). Algebricamente il numero esatto può essere presentato soltanto con la formula: XXXXXXXXXX trattandosi di un numero irrazionale, infatti, non può essere ridotto ad una frazione generatrice, ma può comunque essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due numeri successivi della serie di Fibonacci, a cui è intrinsecamente legato.
Introduzione ai temi trattati
C
ome appassionata di antichi misteri, Piramidi e stelle non potevo sottrarmi
dal trattare di simili argomenti: dalla Sezione Aurea, al suo legame con l’arte,
dalla Grande Piramide di Cheope fino alle stelle, dalla loro nascita alla loro
evoluzione. Spero di essere stata quanto più rigorosa possibile ed al
contempo di aver dimostrato in parte come la scienza dovrebbe continuamente
interrogarsi su quelli che restano ancora indubbiamente dei piccoli misteri,
dimostrando, magari, una maggiore apertura e affermando ancora una volta il suo
perenne mettersi in gioco e mettere in dubbio le conoscenze finora raggiunte. Cos’è
d’altronde una verità scientifica? “La finalità della scienza è dubitare dei suoi
risultati” diceva Morandotti non uno scienziato, ma un famoso storico italiano….Sarà
forse per questo? 3
La “magica” Sezione Aurea…tra Pitagora e l’Egitto dei Faraoni
La Sezione Aurea consiste in un rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la
: a = a : b),
maggiore è medio proporzionale rispetto la minore e la loro somma (a+b
1.618
oppure il numero corrispondente, approssimativamente pari a (0.618).
Algebricamente il numero esatto può essere presentato soltanto con la formula:
trattandosi di un numero irrazionale, infatti, non può essere ridotto ad una frazione
generatrice, ma può comunque essere approssimato, con crescente precisione, dai
rapporti fra due numeri successivi della serie di Fibonacci, a cui è intrinsecamente
legato.
Sia le sue proprietà geometriche e matematiche, che la frequente riproposizione
della proporzione in svariati contesti naturali, apparentemente slegati tra loro,
hanno impressionato nei secoli la mente dell'uomo, che è arrivato a cogliervi col
tempo un ideale di bellezza e armonia, spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a
ricrearlo nell'ambiente antropico quale canone di bellezza; testimonianza ne è forse
la storia del nome che in epoche più recenti, in particolare nell’Ottocento ha assunto
gli appellativi di "aureo" ( sezione aurea ) o "divino" ( divina proporzione ), proprio a
dimostrazione del fascino esercitato, attirandosi l’attenzione di numerosi artisti e
progettisti.
Non a caso un largo contributo alla conoscenza ed alla divulgazione di questo
metodo di aurea suddivisione armonica è stato dato dal matematico Luca Pacioli con
la pubblicazione del libro De divina Proportione, testo illustrato con disegni di
Leonardo Da Vinci, pubblicato a Venezia nel 1509.
In questo trattato inoltre, Pacioli ricercò nella proporzione dei numeri i principi
ispiratori in architettura, scienza e natura: la regola aurea introdotta fu in seguito
chiamata praxis italica. L’aggettivo divina si giustifica perché essa ha diversi caratteri
che appartengono alla divinità: è unica nel suo genere, è trina perché abbraccia tre
termini, indefinibile in quanto è irrazionale, è invariabile.
Utilizzando la sezione aurea nei suoi dipinti Leonardo inoltre scoprì che, guardando
le opere, si poteva creare un sentimento di ordine. La
In particolare Leonardo incorporò il rapporto aureo in tre dei suoi capolavori:
Gioconda, L’ultima cena e L'Uomo di Vitruvio.
4 Gioconda
Nella il rapporto aureo è
stato individuato:
nella disposizione del quadro
• nelle dimensioni del viso
• nell’area che va dal collo a
• sopra le mani
in quella che va dalla scollatura
• dell’abito fino a sotto le mani.
L’Ultima cena,
Ne Gesù,
il solo personaggio
veramente divino, è
dipinto con le
proporzioni divine, ed è
racchiuso in un
rettangolo aureo.
L’Uomo,
Ne Leonardo studia le proporzioni della sezione aurea secondo i dettami
del De architectura di Vitruvio che obbediscono ai rapporti del numero aureo.
5
Leonardo stabilì che le proporzioni umane sono perfette quando l’ombelico divide
l’uomo in modo aureo.
Vitruvio nel De Architectura
scrive: "Il centro del corpo
umano è inoltre per natura
l’ombelico; infatti, se si sdraia
un uomo sul dorso, mani e
piedi allargati, e si punta un
compasso sul suo ombelico, si
toccherà tangenzialmente,
descrivendo un cerchio,
l’estremità delle dita delle sue
mani e dei suoi piedi". La sezione aurea
affascinò altri pittori,
come Botticelli (1445-
1510) e la rappresentò
La Venere.
ne Infatti
misurando l’altezza da
terra dell’ombelico e
l’altezza complessiva il
loro rapporto risulterà
0.618, così anche il
rapporto tra la
distanza tra il collo del
femore e il ginocchio e
la lunghezza
dell’intera gamba o
anche il rapporto tra il
6 gomito e la punta del
dito medio e la
lunghezza del braccio.
Pierre Mondrian,autore
Importanti anche i dipinti del pittore ottocentesco di
numerosi quadri astratti in cui domina l'uso di figure geometriche.
In questo quadro è ben visibile
l'impostazione artistica di Mondrian
che basa l'intero dipinto
sull'accostamento di quadrati e
rettangoli aurei.
Nell'opera dal titolo La
parade du cirque il pittore
divisionista francese Georges
Seurat impiega varie sezioni
auree alcune delle quali
evidenziate in figura. 7
Insomma questa riconosciuta come un rapporto esteticamente piacevole è stata
usata come base per la composizione di quadri o di elementi architettonici, anche
se In realtà è stato dimostrato come la percezione umana mostri una naturale
preferenza e predisposizione verso le proporzioni in accordo con la stessa; gli
artisti tenderebbero dunque, quasi inconsciamente, a disporre gli elementi di una
composizione in base a tali rapporti.
Dunque vediamo geometricamente in cosa consista tale tanto famoso
rapporto attraverso gli studi condotti dai pitagorici. Essi, in particolare descrissero le
proprietà di molte figure geometriche mediante l’aritmetica, ma una figura che
attirò maggiormente la loro attenzione fu il pentagono stellato (pentagramma o
pentacolo), ottenuto tracciando le cinque diagonali di un pentagono regolare.
Le diagonali del pentagono permettono di definire diversi triangoli isosceli,
che risultano simili tra di loro, in particolare se si considerano i triangoli simili AA B e
1
BDE si ha: BE : BA = DE : AA = BA = A E
1 1 1 1
B
x A C (1)
A
1
E D Figura 1
8
La diagonale AD del pentagono divide la diagonale BE in due segmenti BA e A E tali
1 1
che il rapporto tra la diagonale e il segmento maggiore BA è uguale al rapporto tra il
1
E. La precedente costruzione permette di dividere
segmento maggiore e il minore A 1
una linea in media ed estrema ragione e il segmento maggiore BA viene indicato
1
aurea” la lunghezza della
come “sezione della linea BE. Se indichiamo con d 0
diagonale e con x la sua sezione aurea, il valore di x è dato dalla soluzione algebrica
dell’equazione di secondo grado:
d / x = x / d – x x + x d = d
2 0 02
0 0 da cui: (2)
x = d / 2 ( - 1 ) = d
± √5
0 1
Per BE =d =1 si ha che una soluzione della (2) è uguale a BA =d =0.618034…,
0 1 1
=1.618034…. Spesso in letteratura
mentre l’altra soluzione in valore assoluto è 1/BA 1
il numero irrazionale rappresentato da 1/BA è indicato con F in onore dello scultore
1
Fidia, che fu tra i primi a utilizzare tale numero nelle proporzioni delle sculture
decorative del Partenone.
Mentre i progettisti (Ictino e Callicrate), pur conoscendo le proprietà della
sezione aurea perché il Partenone fu costruito verso gli anni 440 a.C., non la
utilizzarono come criterio di progetto.
Alcune volte si indica come sezione aurea il valore di =BA = 1/φ.
φ 1
Per la (1) i valori della sezione aurea soddisfano le equazioni
1 + = = (3)
2
Φ Φ 1 − φ φ
2
da cui sarà possibile ottenere delle formule ricorsive sulla sezione aurea.
Elementi,
Euclide, nelle Proposizioni 11 (Libro II) e 30 ( Libro VI) degli propose
un metodo grafico per la soluzione della (2) e iterando la costruzione grafica ottenne
dei rettangoli aurei, i cui rapporti tra il lato maggiore e quello minore era uguale a Φ
. Oltre agli Elementi, Euclide scrisse altri libri come l’Ottica, che contiene i primi studi
di prospettiva, ripresi più di 1700 anni dopo dal pittore e matematico Piero della
Francesca.
9
Se si considerano gli angoli della Figura 1 è possibile trovare una relazione tra la
sezione aurea e un altro importante numero irrazionale che è adoperando il seno.
π
Infatti, si ha che l’angolo EBD=36°=π/5, per cui se si pone BE=1 si ha
ED=ϕ=2 sin(π/10)
Pertanto, in un triangolo isoscele, i cui angoli sono (72°,36°,72°), il rapporto tra il lato
e la sua base è uguale alla sezione aurea, tale triangolo è detto aureo. Mentre se si
considera il triangolo isoscele ABE, i cui angoli sono (36°,108°,36°) si ha che il
rapporto tra la base e il lato è uguale a F , tale triangolo è indicato come gnomone
aureo.
………………………………………………………………………………………………………………
Qualcosa sul seno
seno
Dato un triangolo rettangolo, il di uno dei due angoli interni adiacenti
rapporto tra le lunghezze del cateto opposto
all'ipotenusa è definito come il
all'angolo e dell'ipotenusa.
Più in generale, il seno di un angolo α, espresso in gradi o radianti, è una quantità
che dipende solo da α, costruita usando la circonferenza unitaria. funzione seno,
Definendo come sen(x) il valore del seno nell'angolo x, si ottiene la
una funzione trigonometrica di fondamentale importanza nell'analisi matematica.
10
seno
Nel triangolo rosso in figura, il di è dato da
x
Più in generale, si definisce il seno di un angolo x (espresso in gradi o radianti) a
partire dalla circonferenza goniometrica, ovvero dalla circonferenza di raggio
unitario nel piano cartesiano. Presa la semiretta uscente dall'origine che forma
un angolo x con l'asse delle ascisse come in figura, il seno dell'angolo è quindi
definito come il valore della coordinata y del punto di intersezione tra la
semiretta e la circonferenza (in figura, è la lunghezza del segmento CD).
Il dominio della funzione seno è l'insieme dei numeri reali, mentre il codominio
è l'intervallo reale [ − 1; + 1], ossia applicando tale funzione a qualunque
numero reale si ottiene sempre un numero reale compreso tra −1 e +1, estremi
inclusi.
La seguente tabella elenca i principali valori notevoli della funzione seno:
in radianti 0
x in gradi 0 30° 45° 60° 90° 180° 270° 360°
x 0 1 0 − 1 0
In alcuni libri il seno di è indicato con la notazione anglofona sinx.
x
Inoltre:
funzione seno
La è definita associando ad il seno dell'angolo (rappresentato
x x
in radianti), ed è indicata con sen(x). Poiché e + 2π definiscono lo stesso
x x
angolo, la funzione seno è una funzione periodica di periodo 2π (2π è l'angolo
giro). 11
Rappresentazione grafica della funzione seno
Prima relazione fondamentale: seno e coseno
Tra seno e coseno esiste la relazione fondamentale:
sen x + cos x = 1
2 2
che è conseguenza del teorema di Pitagora. Infatti nel triangolo OCD nella
figura in alto il coseno di x è definito come
D'altra parte il teorema di Pitagora applicato al triangolo OCD fornisce
la relazione
e quindi
………………………………………………………………………………………………………………
12
Se si considera un decagono regolare inscritto in una circonferenza di raggio R, la
lunghezza del suo lato è uguale a
= R 2 sin( = R (4)
l π/10) φ
10
per cui il rapporto tra il raggio della circonferenza e il lato del decagono inscritto
risulta essere uguale a .
Φ
Mentre, il lato e la diagonale di un pentagono regolare e il raggio della sua
circonferenza circoscritta sono legate dalle seguenti relazioni
= d d = 2R cos (π/10) l = 2 R cos(
l φ φ π/10)
5 0 0 5
Tenuto conto che il lato di un esagono è uguale al raggio della circonferenza
circoscritta
l = R
6
si ha dalle precedenti equazioni che
l + l = l = R (3 - (5)
102 62 52 2 Φ)
per cui i lati di un decagono, esagono e pentagono iscritti in una circonferenza di
raggio R sono i lati di un triangolo rettangolo.
Tale teorema fu dimostrato da Euclide nella Proposizione 9 del Libro XIII. Da
Euclide fino a Pappo ( IV sec d.C.), Alessandria era diventata il più importante centro
scientifico della matematica greca, il cui anno di inizio è il 306 a.C., quando Tolomeo
I fondò una scuola, nota come Museo, e chiamò come docenti Euclide e Eratostene