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Scienze delle finanze: Privatizzazioni
Diritto: Referendum e diritto dell'uomo
1.ACQUA: RISORSA INDISPENSABILE ALLA VITA
1.1 Caratteri generali dell’acqua
L’acqua, insieme al fuoco, l’aria e la terra, costituisce un elemento essenziale
dell’universo.
Essa è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso, tanto che
dalle indagini geologiche è risultata essere l’elemento cui è dovuta la
stessa origine della vita sul nostro pianeta.
L'acqua presente sul globo terrestre costituisce l'idrosfera, basata sul ciclo delle
acque e presente in forma solida, liquida e gassosa.
E' raccolta in grandi serbatoi nelle concavità presenti sulla litosfera (la crosta
solida del pianeta) che, secondo la grandezza, permettono di distinguere le
masse d’acqua in oceani, mari, laghi, fiumi, ghiacciai e vapore acqueo.
Occorre distinguere l’acqua corrente (di falda o ricavata dai corsi d’acqua)
dall’acqua potabile, usata per usi domestici.
l’acqua rappresenta una risorsa vitale per l’uomo per
In particolare
conservarne la salute e per svilupparne le attività :
- Per conservarne la salute perché è fondamentale, ad esempio, per
l’igiene personale e dei cibi di cui ci nutriamo, per bere, cucinare etc.;
- Per svilupparne le attività poiché l’agricoltura, l’industria e la vita
domestica sono profondamente legate ad essa.
4
Circa il 70-80% di tutta l’acqua dolce viene utilizzato per l’irrigazione,
raggiungendo il 95% nei paesi in via di sviluppo.
Segue l’industria (17% in Europa- 25% in Italia) ed infine il consumo per usi
domestici (25% in Italia).
1.2 Acqua in cifre
La terra è il pianeta dell’acqua: la superficie terrestre è ricoperta per il 71%
3
d’acqua (1,4 miliardi km ) ma questa è costituita per il 96.5% da acqua salata
(mari e oceani).
L’acqua dolce è quindi pari al 3.5% del volume totale d’acqua.
Di questo 3.5%:
- circa il 68% è imprigionata sotto forma di ghiacciai e nevi permanenti;
- circa il 30% è confinata in depositi sotterranei (falde, acquitrini..)
- circa lo 0,2% è rappresentato da acqua dolce superficiale (0.007%
dell’acqua totale).
E’ evidente come solo una quota
piccolissima di acqua dolce (meno dell’1%) sia potenzialmente utilizzabile
dall’uomo per le proprie necessità vitali.
Secondo i calcoli del World Resources Institut (Wri), un miliardo e 400 milioni di
persone del pianeta non hanno accesso all’acqua potabile e 2,5 miliardi non
5
dispongono di adeguati servizi igienico-sanitari con la conseguenza che più di 5
milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all’acqua non potabile.
Più precisamente, ad oggi, il 41% della popolazione mondiale vive in ambienti
caratterizzati da “stress idrico”, che indica l’assenza in questi ambienti di acqua
sufficiente a soddisfare i bisogni agricoli, industriali e domestici. (Wri, 2000).
Tra i paesi colpiti da gravi crisi idriche vi sono:
- Medio Oriente
- (in alcuni dei suoi paesi già si fa uso o ci si prepara a sviluppare risorse
non tradizionali come la desalinizzazione o il riciclaggio delle acque reflue);
- l’Africa (Maghreb, Sahel, Africa orientale e meridionale);
- California e l’Andalusia; 6
1.3 Diritto inalienabile dell’uomo
New York, Palazzo di vetro, 28 luglio 2010
ONU: «l’accesso a un’acqua potabile pulita e di qualità, e a servizi sanitari di
base, sono un diritto dell’uomo, indispensabile per il pieno godimento del
diritto alla vita».
Dopo oltre 15 anni di dibattiti sulla questione l'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite ha dichiarato che l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-
sanitari di base è un diritto umano essenziale.
La decisione è stata presa adottando una risoluzione proposta dalla Bolivia ed
approvata con 122 voti a favore, nessuno contrario e 41 astensioni (tra cui,
quella degli Stati Uniti D'America).
Il testo della risoluzione ricorda come sul pianeta una persona su otto non abbia
ancora accesso all'acqua potabile e come questa mancanza di accesso provochi
la morte di tre milioni di persone ogni anno.
Esorta inoltre gli Stati e le organizzazioni internazionali a destinare risorse
finanziarie, sviluppare competenze e a trasferire tecnologie soprattutto verso i
paesi meno sviluppati accrescendo gli sforzi per fornire a chiunque acqua pulita,
sicura ed economicamente accessibile.
Riconferma inoltre l’impegno degli stati membri a dimezzare, entro il 2015, il
numero di persone sulla terra che non ha accesso all’acqua potabile.
Il testo della risoluzione è stato accolto con grande soddisfazione dai movimenti
internazionali in difesa dell’acqua e degli altri beni comuni, perché costituisce
un passo decisivo per affrontare il problema della scarsità delle risorse idriche e
per svincolare l’acqua dalle logiche del mercato.
Tutto ciò riflette l'imprescindibilità di questa risorsa relativamente alla vita
umana. 7
8
2.CAUSE DELLA CRISI IDRICA
La deficienza idrica (o crisi idrica) si ha quando in un sistema di approvvigionamento
idrico l’ordinaria domanda d’acqua da parte degli utenti non può essere corrisposta,
sia per eventi di siccità, inquinamento o errata gestione delle fonti di alimentazione,
sia per carenze di natura infrastrutturale (inadeguatezza degli impianti) .
Attualmente il mondo sta andando incontro ad un vasto deficit idrico, un fenomeno
recente, largamente invisibile e in rapida ascesa.
Come sempre accade, quando si parla di problematiche di questa portata, le cause
non sono che un insieme complesso ed articolato, dove spesso è difficile individuarle
ed isolarle con chiarezza.
Fondamentalmente, comunque, le principali sono da individuarsi in:
- Crescita demografica;
- Inquinamento;
- Cambiamenti climatici;
- Sprechi e sistemi inefficienti di gestione delle acque.
Analizziamoli più nel particolare. 9
2.1 Crescita demografica
Gli organismi internazionali indicano la crescita
demografica come una delle cause della crisi idrica.
Infatti essa porta con sé due fenomeni principali:
la crescita di domanda idrica, che cresce di anno in
anno in maniera esponenziale associata alla
crescita demografica, ed il generale aumento dei
consumi.
La domanda di questo bene aumenterà, non solo per il consumo diretto, ma
soprattutto per la produzione di cibo, che dovrà aumentare tra il 70 e il 100 per
cento entro il 2050, quando ad abitare il Pianeta saremo in 9 miliardi.
Nel novembre 2011 la popolazione umana ha raggiunto i 7 miliardi di abitanti e
si prevede raggiunga entro il 2050, la cifra di 9,3 miliardi (United Nations,
2011).
Nell’ipotesi di massima crescita demografica, il 65% della popolazione, pari a
7.7 miliardi di persone, vivrà in condizioni di carenza idrica, viceversa, nel caso
di minimo aumento, le persone interessate dalla scarsità d’acqua saranno circa
3.5 miliardi. Come si evince da questi due scenari, il tasso di crescita della
popolazione mondiale è in grado di influenzare radicalmente la disponibilità
d’acqua sulla terra.
La crescita demografica porta, inevitabilmente, con sé l’aumento dei consumi.
Negli ultimi 60 anni la popolazione umana è raddoppiata, ma i consumi di acqua
si sono quadruplicati. Quando la popolazione mondiale supererà i nove miliardi
di persone, la domanda di acqua pura sarà maggiore delle disponibilità naturali.
Per di più al miliardo e più che storicamente possiedono livelli molto elevati di
consumo (i paesi della cosiddetta area OCSE, Stati Uniti, Canada, Europa,
Giappone, Australia e Nuova Zelanda) si sono aggiunti oltre un miliardo di
10
persone dei paesi di nuova industrializzazione. Ne sono un esempio Cina, India,
Brasile..).
2.2 Inquinamento
Anche l’inquinamento gioca un ruolo fondamentale nel peggioramento della
situazione critica delle risorse idriche.
Per inquinamento dell'acqua s’intende qualsiasi cambiamento chimico, fisico o
biologico nella qualità dell'acqua che ha un effetto nocivo su chiunque la beve o
la usa o vive in essa, in quanto può avere delle conseguenze dannose sulla
salute.
A seguire una descrizione più specifica dei vari tipi di inquinamento acquatico.:
- Inquinamento da uso civile;
- Inquinamento da uso agricolo e industriale;
- Inquinamento da idrocarburi.
Inquinamento da uso civile
L'inquinamento di origine civile deriva dallo scarico dei liquami di fogna
contenenti alte quantità di sostanze organiche e di saponi che si riversano
generalmente nei corsi d'acqua superficiali, raggiungendo a volte anche le falde
acquifere, dunque il sottosuolo. Tale tipo di inquinamento è ugualmente
prodotto dagli scarichi delle città o da qualsiasi altro comportamento che
contamini l’acqua, poi riversatasi senza alcun trattamento di depurazione nei
fiumi o direttamente a mare.
Inquinamento da uso agricolo
L’ inquinamento da uso agricolo è legato prevalentemente all' utilizzo eccessivo
e scorretto di fertilizzanti e pesticidi che, essendo generalmente idrosolubili,
penetrano nel terreno e contaminano le falde acquifere.
11
Lo scarico dei fertilizzanti chimici in fiumi, laghi e mari va ad aumentare il
fenomeno dell'eutrofizzazione. Più grave è l'immissione dei pesticidi che,
essendo poco biodegradabili, si depositano e si concentrano nei corsi d'acqua
distruggendo ogni forma di vita. 12
Inquinamento da usi industriali
L'inquinamento industriale è dovuto allo scarico nel terreno, o direttamente in
fiumi e mari, di acque contenenti sostanze tossiche e non biodegradabili,
provenienti dalle varie lavorazioni.
Alcuni composti chimici immessi nell'acqua sono particolarmente dannosi per la
salute dell'uomo e per la sopravvivenza di numerose specie.
Sono ad esempio sostanze tossiche i cianuri delle industrie produttrici di
antiparassitari e disinfestanti, il cromo residuo di industrie di cromatura o di
conceria, il cadmio delle industrie per la costruzione di pile e accumulatori.
Un’altra forma di inquinamento industriale è quello termico, che si verifica
quando le industrie riversano nel mare o nei fiumi tonnellate di acqua calda
utilizzata per le loro lavorazioni.
L'aumento della temperatura porta a una variazione dei processi vitali e alla
morte della flora batterica, tanto utile nei processi di "autodepurazione"
dell'acqua.
Inquinamento da idrocarburi
I principali artefici dell’inquinamento da idrocarburi sono lo scarico in mare di
acque usate per pulire i serbatoi delle petroliere e il grezzo fuoriuscito da
petroliere danneggiate o naufragate.
Il greggio forma sulle acque una pellicola impermeabile che impedisce lo
scambio di ossigeno tra atmosfera e acqua, mentre gli animali marini ne
rimangono invischiati spesso con conseguenze letali.
L'inquinamento da idrocarburi è particolarmente grave in quanto, a causa dei
movimenti del mare, può arrivare a coinvolgere aree molto estese e modificare
in modo sostanziale l'equilibrio di un intero ecosistema.
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2.3 Cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici sono ormai
chiaramente intesi dalla comunità scientifica e non solo come variazioni
attribuibili, direttamente o indirettamente, alle attività dell’uomo che creano
alterazioni nella composizione dell’atmosfera globale.
La stima dei cambiamenti climatici si basa sulle valutazioni delle concentrazioni
di gas serra in atmosfera, la cui massiccia presenza porta ad un aumento della
temperatura terrestre.
Secondo il rapporto dell’Ipcc (Intergovernmental Panel of Climate
Change),l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti
climatici) la temperatura media globale è aumentata di 0.74°C dal 1906 al
2005. Ma mentre nei decenni passati aumentava d un tasso di molto inferiore
(0.06°C per decennio) negli ultimi 50 anni la temperatura è aumentata al tasso
di 0.20°C per decennio.
Il principale responsabile degli aumenti di temperatura, giacché gas più
abbondante nell’atmosfera, è il biossido di carbonio o anidride carbonica CO2.
Questo gas, in condizioni naturali, compie un ciclo che, come tutti i cicli naturali,
lo mantiene in equilibrio. L’intervento dell’uomo, però, ha rotto questo
equilibrio, immettendo nell’atmosfera notevoli quantità di biossido di carbonio,
prodotto principalmente dalla combustione di materiali fossili, come petrolio e
carbone.
Ciò comporta un aumento eccessivo dell’effetto serra, ovvero ciò che si