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Introduzione Condizione della donna nel mondo tesina
Voglio iniziare spiegando il motivo della mia scelta di incentrare la tesina sulla “Condizione della donna nel mondo”. Ho avuto l’idea un po’ di tempo fa, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, l’8 marzo 2015, appunto. Questa celebrazione ha avuto origine negli Stati Uniti il 3 maggio 1908, quando ad una delle conferenze del Partito Socialista di Chicago, alla quale erano invitate a partecipare anche le donne, in mancanza dell’oratore ufficiale prese la parola la socialista Corinne Brown, che era una ferma sostenitrice dei diritti delle donne.
Proprio durante il suo intervento Corinne Brown affrontò il discorso dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, che tra l’altro ricevevano un salario bassissimo e avevano un orario di lavoro intollerabile. Sempre nella stessa giornata venne affrontato anche il discorso delle discriminazioni sessuali nei confronti della donna e dell’estensione del diritto di voto alle donne.
Dopo quella conferenza, che però non ebbe un effetto immediato, il Partito Socialista americano decise di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile, e fu proprio a tale data che ricorre la prima celebrazione dell’evento. Oggi questa giornata viene legata spesso ed erroneamente all’incendio della fabbrica di camicie di New York, avvenuto il 25 marzo del 1911, dove morirono moltissime operaie chiuse dentro dal datore di lavoro, affinché non potessero partecipare ad uno sciopero.
Ma il vero problema non è quest’errore, ciò che mi dispiace è il fatto che una giornata scelta per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e le discriminazioni e le violenze di cui sono state oggetto si sia ormai ridotta ad un semplice regalare mimose o fiori, o a qualche cena in ristorante tra donne che si mettono in ghingheri, dando per scontati i tanti diritti, al lavoro, al voto, alla parità tra i sessi, per cui molte hanno lottato e dimenticando quelle che ancora oggi vivono in situazioni terribili solo per il fatto d’essere nate tali.
In seguito mi è capitato di discutere in famiglia sull’argomento, traendo anche spunto dalle ricorrenti notizie di cronaca su violenze di ogni tipo subite proprio dalle donne, sia in ambito domestico che non, e sul numero crescente di femminicidi, per mano di fidanzati, mariti o compagni, spinti dalla gelosia e forse anche dalla frustrazione derivante dalla difficile crisi economica che stiamo attraversando. Ho riflettuto sulle difficoltà che troppo spesso esse trovano nell’inserirsi nel mondo del lavoro, dove anche il loro essere madri diventa una nota negativa sul curriculum, ma ciò che più mi dispiace è la sorte di quelle più sfortunate, nate in paesi dove per questioni culturali, religiose o per la presenza di conflitti interni sono costrette a subire umiliazioni e maltrattamenti di ogni genere. Un esempio possono essere le donne indiane, di cui parlerò tra poco, ma anche molte donne dell’est Europa, vendute come schiave del sesso, quelle di molti paesi musulmani, dove possono addirittura essere lapidate per aver violato il codice morale islamico e così via. In generale credo che nonostante i grandi passi avanti fatti, troppe donne nel mondo abbiano ancora una lunga strada da fare per raggiungere quei diritti fondamentali che già ai periodi della rivoluzione francese avevano iniziato a pretendere e questa tesina mi è sembrata la giusta occasione per approfondire l’argomento, ma anche per rendere omaggio a tutte loro con argomenti più leggeri trattati durante l’anno, sempre legati al loro mondo.
Collegamenti
Condizione della donna nel mondo tesina
• La Marianne -
Francese
• The USA -
Inglese
• Il carbone, alla base della rivoluzione industriale -
Tecnologia
• Carlo Goldoni e “La Locandiera” -
Letteratura
• La seconda guerra mondiale e le donne partigiano -
Storia
• Anna Frank, “Il mondo va alla rovescia” -
Antologia
• La genetica -
Scienze
• Il Rock e John Lennon -
Musica
• L’India e le spose bambina -
Geografia
• La donna nello sport e “La pallavolo” –
Educazione fisica
• Paul Gaugain – Giovane donna col ventaglio -
Arte
Breve introduzione
Voglio iniziare spiegando il motivo della mia scelta di incentrare la tesina sulla
“Condizione della donna nel mondo”.
Ho avuto l’idea un po’ di tempo fa, in occasione della “Giornata Internazionale
della Donna”, l’8 marzo 2015, appunto. Questa celebrazione ha avuto origine
negli Stati Uniti il 3 maggio 1908, quando ad una delle conferenze del Partito
Socialista di Chicago, alla quale erano invitate a partecipare anche le donne,
in mancanza dell’oratore ufficiale prese la parola la socialista Corinne Brown,
che era una ferma sostenitrice dei diritti delle donne.
Proprio durante il suo intervento Corinne Brown affrontò il discorso
dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, che
tra l’altro ricevevano un salario bassissimo e avevano un orario di lavoro
intollerabile. Sempre nella stessa giornata venne affrontato anche il discorso
delle discriminazioni sessuali nei confronti della donna e dell’estensione del
diritto di voto alle donne.
Dopo quella conferenza, che però non ebbe un effetto immediato, il Partito
Socialista americano decise di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909
per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto
femminile, e fu proprio a tale data che ricorre la prima celebrazione
dell’evento. Oggi questa giornata viene legata spesso ed erroneamente
all’incendio della fabbrica di camicie di New York, avvenuto il 25 marzo del
1911, dove morirono moltissime operaie chiuse dentro dal datore di lavoro,
affinché non potessero partecipare ad uno sciopero.
Ma il vero problema non è quest’errore, ciò che mi dispiace è il fatto che una
giornata scelta per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche
delle donne e le discriminazioni e le violenze di cui sono state oggetto si sia
ormai ridotta ad un semplice regalare mimose o fiori, o a qualche cena in
ristorante tra donne che si mettono in ghingheri, dando per scontati i tanti
diritti, al lavoro, al voto, alla parità tra i sessi, per cui molte hanno lottato e
dimenticando quelle che ancora oggi vivono in situazioni terribili solo per il
fatto d’essere nate tali.
In seguito mi è capitato di discutere in famiglia sull’argomento, traendo anche
spunto dalle ricorrenti notizie di cronaca su violenze di ogni tipo subite
proprio dalle donne, sia in ambito domestico che non, e sul numero
crescente di femminicidi, per mano di fidanzati, mariti o compagni, spinti dalla
gelosia e forse anche dalla frustrazione derivante dalla difficile crisi
economica che stiamo attraversando. Ho riflettuto sulle difficoltà che troppo
spesso esse trovano nell’inserirsi nel mondo del lavoro, dove anche il loro
essere madri diventa una nota negativa sul curriculum, ma ciò che più mi
dispiace è la sorte di quelle più sfortunate, nate in paesi dove per questioni
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culturali, religiose o per la presenza di conflitti interni sono costrette a subire
umiliazioni e maltrattamenti di ogni genere. Un esempio possono essere le
donne indiane, di cui parlerò tra poco, ma anche molte donne dell’est
Europa, vendute come schiave del sesso, quelle di molti paesi musulmani,
dove possono addirittura essere lapidate per aver violato il codice morale
islamico e così via.
In generale credo che nonostante i grandi passi avanti fatti, troppe donne nel
mondo abbiano ancora una lunga strada da fare per raggiungere quei diritti
fondamentali che già ai periodi della rivoluzione francese avevano iniziato a
pretendere e questa tesina mi è sembrata la giusta occasione per
approfondire l’argomento, ma anche per rendere omaggio a tutte loro con
argomenti più leggeri trattati durante l’anno, sempre legati al loro mondo.
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Solitamente l’origine del femminismo viene collocata in Inghilterra, a partire
dal 1792, anno in cui Mary Wollstonecraft pubblicò la sua opera,
“Rivendicazione dei diritti della donna”. Ma ad ispirare la scrittrice, secondo la
quale l’unico modo per raggiungere l’emancipazione femminile era una giusta
educazione impartita fin dall’infanzia senza distinzione di sesso, fu la
Rivoluzione Francese, durante la quale, le associazioni repubblicane delle
donne invocarono l’estensione universale dei diritti di libertà, eguaglianza e
fraternità senza preclusioni di sesso.
Simbolo allegorico della Libertà e della Repubblica, usato nella Francia
Rivoluzionaria fu proprio il busto di una donna, La Marianne.
La Marianne
La Marianne est l'un des principaux symboles de la France, une allègorie
de la Republique Francaise.
Elle represente une jeune femme coiffee du bonnet revolutionnaire, mais
incarne la République Française et ses valeurs contenues dans la devise :
« Liberté, Égalité, Fraternité ».
Les premières representations d’une femme à bonnet phrygien
apparaisent sous la Révolution française.
À partir de juin 1848, le prénom commence être donné de façon
clandestine pour désigner la République.
Elle peut être sculptée en pied ou en buste et son buste commence à
apparaître dans les mairies après 1877, en remplaçant les bustes
de Napoléon III.
Aujourd'hui il y a un buste de Marianne dans toutes les mairies de France
et elle figure également sur des objets de très large diffusion comme les
pièces de monnaie ou les timbres-poste.
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Le tematiche dell'emancipazione sorsero precocemente anche negli Stati
Uniti che formularono la prima dichiarazione dei diritti dell'uomo inserendola
nella stessa dichiarazione d'indipendenza, il 4 luglio del 1766. Nel suo testo
vengono indicati come inalienabili il diritto alla vita, alla libertà e al
perseguimento della felicità, ottimo spunto di riflessione anche per le donne
in quanto tali… The USA
The USA is a country in North America.
The geographical landscape is varied and contains every global climate.
The surrounding oceans are the Arctic Ocean to the North, the Atlantic Ocean to the east,
the Pacific Ocean to the west and the Caribbean Sea to the south.
The largest and most northern state in the USA is Alaska. The highest mountains is mount
McKinley. The landscape consist of mountains, tundra and glaciers.
The lowest, driest and hottest place in the USA is Death Valley, in Eastern California. It’s a
desert area.
Florida and Hawaii, a volcanic archipelago in the mid Pacific Ocean, have tropical
climates.
The Mississippi is the longest river and the largest group of lakes is called The Great
Lakes and are found in northeastern USA, near the Canadian border.
The Rocky Mountains in the west and the Appalachian Mountains in the east are the
longest mountains chains in the USA.
The Great Planes are found in central USA and they are used for agriculture.
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The State of California is the home of Giant Redwood Trees, the tallest trees in the world.
Importantissimo per l’emancipazione femminile, fu il processo di rivoluzione
industriale.
Durante questo periodo, infatti, il passaggio dal lavoro artigianale alla
produzione di massa fece sì che le donne entrassero in fabbrica come
salariate. Ciò rappresentò, pur tra grandi contraddizioni sociali, il primo passo
verso la conquista di una maggiore autonomia. Fu infatti nell’ambito della
fabbrica che si svilupparono le lotte per ottenere la parità di salario con gli
uomini, migliori condizioni di lavoro e riduzioni dell’orario di lavoro,
femminismo socialista, che si saldarono a quelle per il suffragio condotte
dalle donne di classe media e alta, femminismo liberale.
Il carbone, alla base della rivoluzione industriale.
Fino al XIII secolo le uniche fonti di energia erano la forza muscolare di uomini e animali,
l’acqua dei fiumi, il vento e il legname.
Una delle prime invenzioni maggiori dell’uomo in campo tecnico fu senz’altro la Ruota, che
gli permise di spostare uno stesso peso con una forza 67 volte minore rispetto al solo
trascinamento. Ma la sua importanza fu notevole anche nel suo uso come ingranaggio per
trasmettere il movimento sfruttando la forza dell’acqua e del vento, in modo che queste
fonti energetiche potessero essere usate per azionare le pompe necessarie all’irrigazione
dei campi e le macine dei mulini. 7
Oltre all’acqua e al vento altra fonte di energia del passato fu il legname, ma alle soglie del
XVIII secolo con l’intensificarsi dello sviluppo tecnologico, il legname iniziò a scarseggiare
e così si dovettero trovare nuove soluzioni per bloccare il disboscamento selvaggio.
Si ricorse ad un’altra fonte, ugualmente esauribile, ma abbastanza abbondante in natura: Il
carbone.
Esso era necessario in grosse quantità, quindi si crearono delle macchine adatte a
prosciugare le miniere, sempre più profonde e invase dall’acqua. Nel 1705, l’inglese
Thomas Newcomen realizzo la prima pompa idraulica a vapore, azionata dalla
combustione del carbone. Questo motore a vapore, con le modifiche apportate in seguito
da James Watt, trovò impiego in molti campi, come quello siderurgico e dei trasporti, con
l’avvento di ferrovie e treni. La potenza di una macchina a vapore equivaleva più o meno a
quella di 500 uomini e il suo uso provocò molti e profondi cambiamenti nella vita
dell’uomo… e in quella della donna: era l’inizio della Rivoluzione Industriale.
Ma approfondiamo:
Il carbone è il sostituto diretto del legno nella combustione primo tra le fonti energetiche
fossili impiegate.
Esso è una roccia sedimentaria di origine fossile composta da materie prime organiche ed
inorganiche. Il materiale organico è costituito principalmente da carbonio, ma anche da
idrogeno, ossigeno, zolfo e azoto. Si è formato in ambienti caldi e umidi in seguito alle
trasformazioni di grandi masse vegetali. Durante il periodo Carbonifero, circa 300 milioni
d’anni fa, gran parte delle terre emerse erano ricoperte da una fittissima vegetazione,
parte della quale fu poi sommersa dall’acqua in seguito a sprofondamenti della crosta
terrestre, e successivamente ricoperto da argilla e sabbia. Nel corso di milioni di anni
calore, pressione e movimenti della crosta hanno compresso la materia che si è
decomposta a seguito dell’azione di batteri anaerobi determinando una perdita di ossigeno
e idrogeno e favorendo la concentrazione del carbonio. Questo lentissimo processo viene
detto carbonizzazione.
Esso è una fonte energetica esauribile, ma è abbondantissimo in natura, tanto che si stima
se ne sia estratto fino ad ora solo il 10%. A partire dalla rivoluzione industriale è stato per
decenni la fonte energetica più importante, utilizzato dapprima per i trasporti e in seguito
per produrre energia. Attualmente il 37% dell’energia viene prodotta col carbone e
l’industria metallurgica si basa sul suo uso.
Viene estratto in cave, quando si trova in superficie e in miniere, quando si scava nel
sottosuolo.
Nel primo caso i cantieri a cielo aperto vengono scavati con pale, fino ad oltre 100 m di
profondità. All’inizio si sgretola la parte superficiale con mine e poi si va giù, con un
sistema di gradoni concentrici di 10/20 m, che possono essere percorsi dai mezzi di
lavoro.
Le miniere invece risultano più economiche quando il giacimento si trova in profondità.
Esse si strutturano di pozzi verticali e gallerie orizzontali che li collegano. Le uscite devono
essere almeno due per la circolazione dell’aria e anche come via di fuga in caso di
incidenti. Il carbone viene trasportato su vagoncini trainati da locomotori elettrici o diesel,
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oppure coi più moderni nastri trasportatori. Una volta in superficie viene caricato sulle
ferrovie.
Il lavoro in miniera, ancora oggi, è pericoloso, sia per via dei crolli e frane, che causano il
maggior numero di vittime, ma anche per le polveri, altamente infiammabili. Altra causa di
incidenti è il Grisù, un tipo di gas altamente infiammabile che si sprigiona dal carbone nelle
miniere di litantrace.
Da non dimenticare il disastro di Marcinelle nel 1956, in Belgio, dove morirono 254 operai
di cui 139 italiani, a causa di un incendio, causato dalla combustione di olio ad alta
pressione, ma non di meno gli altri innumerevoli incidenti, fino all’ultimo dello scorso aprile,