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Sintesi
Storia - Alle origini del compromesso storico
Geografia - Il sistema mondo: Nord e Sud
English - The Victorian Compromise
Letteratura - Il Decadentismo: Nietzsche
Français - La mondialisation
Economia Aziendale - L’intermediazione bancaria
Español - El Flamenco
Estratto del documento

Tesina

Esame di Maturità

Primordiali

Compromessi

Sulle Origini delle contraddizioni

a cura di

וּניֵנ ָב ְלוּ וּנָל תלֹ ְגִּנ ַה ְו וּני ֵהלֱֹא ה ָוהיַל תֹר ָת ְסִּנ ַה

תאֹז ַה ה

רֹ

ָ ות ַה י ר

ֵ ְב ד

ִּ - לָכ

- ת ֶא תֹושֲׂע

ל

ַ םָל

ו

ֹ ע

- ד ַע

Abscondita Domino Deo nostro quae

manifesta sunt nobis et filiis nostris usque in

aeternum ut faciamus universa legis huius

Le cose occulte appartengono all'Eterno, il nostro DIO,

ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre,

perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge

The secret things belong to the Lord our God,

but the things revealed belong to us and to our sons

forever, that we may observe all the words of this Law

Les choses cachées sont à Yahvé notre Dieu, mais les choses

révélées sont à nous et à nos fils pour toujours, afin que nous

mettions en pratique toutes les paroles de cette Loi

Las cosas secretas pertenecen a Jehová, nuestro Dios,

pero las reveladas son para nosotros y para nuestros hijos para

siempre, a fin de que cumplamos todas las palabras de esta Ley

(Deuteronomio 29:28)

Presentazione

N

on è mai semplice cominciare. Che sia una corsa, un viaggio o

una semplice composizione, risulta sempre complicato (quanto

allettante) trovare la giusta dose d’entusiasmo, indispensabile a

intraprendere l’intera traversata.

Discreto Lettore ed io protagonisti di un’avventura

Il nostro caso vede il mio

sensazionale che ha i caratteri di un viaggio, in quanto saremo inevitabilmente

trasportati dalla carica esercitata dalle Discipline che prenderemo in esame.

tour

Gli strumenti che ci permetteranno di compiere il in questione saranno le

parole e l’incantesimo che esse sprigionano ogniqualvolta siano evocate.

Iter scolastico, eccomi di fronte

Quando ormai volge al termine il mio personale

a “rimirar lo passo

alla Meta. Mi siedo ”, e poi, issandomi nuovamente ritto

provo a scorgere cosa si celi oltre quel Traguardo. Più volte assalito dallo

sconforto, sarei tentato di cedere il passo, ma adesso, consapevole della mia

fortuna, vado allora considerando l’alto uffizio concessomi: di dirigere qui, in

forma grafica e discorsiva, questa sinfonia di segni, con il buon auspicio di

Discreto Lettore

essere in grado di coinvolgere lo stesso e condurlo ai Confini

della Conoscenza.

Dovendo inaugurare la mia modesta dissertazione, l’esperienza che sto

maturando nel Favoloso Mondo della Narrativa mi suggerisce un artificio

Medias Res

infallibile, vale a dire l’Incipit in : entreremo cioè immediatamente

nel vivo dell’Esplorazione, con un acuto spirito investigativo e una buona dose

di coraggio, di cui ora più che mai necessito.

Nonostante la mia personale indole quieta, non posso sottrarmi all’inarrestabile

in volata

scorrere del tempo; perciò la nostra esperienza sarà vissuta pure ,

curandoci però di non perdere alcun elemento colto durante il tragitto che

stiamo per affrontare.

Quello che stiamo per compiere assieme è un Viaggio nel Tempo; eppure, ad

oggi, nessun congegno è stato in grado di permettere un viaggio a ritroso nel

tempo. Noi, invece, servendoci di un’attenta analisi e di un pizzico d’inguaribile

immaginazione potremo concretizzare quello che per secoli è restato un Sogno.

Come suggerisce il titolo sul frontespizio, la nostra traversata ci condurrà a una

Meta che risale ai primordi della Storia del genere umano:

le contraddizioni insite all’origine dell’evoluzione della nostra civiltà.

Migreremo verso Terre Lontane lambendo i confini della conoscenza,

navigheremo su fiumi d’Inchiostro versati da penne d’eccezione,

ci immergeremo nelle polverose pagine della Storia respirando antichi effluvi,

ci macchieremo pure di tintura colorata intingendo il dito nelle tavolozze di

singolari artisti. Tutto ciò, senza mai perdere la trebisonda, e perciò con in

bussola .

pugno una 1

Citando un pioniere in materia di viaggi :

«Spero siate comodi, il Viaggio sta per cominciare!»

Prologo

O

gni mattina siamo soliti trascorrere almeno un paio di minuti

dinanzi allo specchio: sarà per pettinarci, per porgerci un elogio o

magari per trovare il più insignificante dei nostri difetti ma,

inevitabilmente, siamo costretti almeno per un istante a incrociare il

nostro stesso sguardo con quel vetro senz’anima e senza voce. Ma sarà davvero

inanimato alter ego

così il nostro ?

Immaginate lo stupore che avrà

provato l’uomo (o donna che sia

stata) che, per la prima volta, si è

trovato a scorgere la sua immagine

riflessa, magari in uno specchio

d’acqua. Suppongo che si sia

immediatamente ritratto per sfuggire

a quell’immagine “inquietante”. E poi,

chissà con quale imbarazzo si sarà

riaccostato a quello stagno (se non

una semplice pozzanghera), per

scorgere ancora quella curiosa figura

tutta tremolante.

D’allora sono trascorsi centinaia di migliaia di anni, ma lo spirito investigativo

resta lo stesso ancora oggi. E così, in questa tesi, saremo volti a indagare le più

recondite cause delle monumentali contraddizioni che hanno sconvolto la

nostra civiltà: contraddizioni che si conciliano (come in un compromesso) nella

figura dello specchio, elemento attraverso il quale è possibile discernere assurdi

paradossi.

Lungo il nostro percorso, un sottile filo rosso farà da testimone sino alla Meta: è

la Linea del Tempo, che in quest’occasione si renderà all’occorrenza più

flessibile per consentirci di permeare la Storia sino a trapassarla.

Il nostro itinerario nella Storia comincia in un’epoca assai remota,

duecento milioni di anni fa, e nell’Eden primordiale, l’Africa: allo stesso

tempo culla della Vita e Terra afflitta da profonde piaghe, sebbene resti

l’Isola della Speranza per eccezione. Sono questi i limiti temporali e

spaziali del ventre che ha generato la specie umana sino alla definitiva

evoluzione in Homo Sapiens. Di lì, nel corso dei millenni, quelle che

erano inizialmente masse omogenee d’individui simili, man mano si

diressero ovunque le condizioni climatiche lo rendevano possibile,

assumendo caratteri sempre più eterogenei.

Tenetevi forte! Il primo salto nel vuoto è oltre il prossimo tornante.

Questa era, infatti, soltanto un’indispensabile premessa storica, ma il

nostro viaggio prosegue sino a una data, per così dire, molto più

recente: è il 9.700 a.C. e nonostante l’uomo sia appena scampato a una

terribile glaciazione, le temperature sono ancora polari. Comincia

l’epoca geologica in cui viviamo tutt’oggi, l’Olocene. Effettivamente,

però, la fine dell’ultima era glaciale favorì un processo globale senza

precedenti e che culminò nell’emergere della civilizzazione umana.

Numerosi fenomeni migratori interessarono gran parte della

popolazione che allora ammontava attorno al milione. D’allora, nel giro

di diecimila anni, però, la cifra raggiunse almeno i duecento milioni. È

questo il periodo in cui quasi ogni popolo conobbe la ruota, il che ci

* porta a fare già la prima considerazione, cioè circa i differenti processi

“Armi, Acciaio e Malattie” evolutivi che hanno interessato l’uomo: è un dato di fatto, dopotutto,

è un saggio storico di Jared M. che i popoli delle varie parti del mondo abbiano avuto storie assai

Diamond edito in Italia nel 1997 2

diverse . Eppure, appare lampante la differenza del corso evolutivo

da Einaudi. Riunendo in un compiuto, per esempio, delle originarie popolazioni africane rispetto a

unico libro cognizioni dalle più quelle circostanti. Sono state queste differenze di natura antropologica

svariate discipline, l’autore e storica di stimolo per la ricerca volta a indagare le cause che da

sviluppa un quadro d'insieme sempre vedono il nostro pianeta come terra di bizzarre contraddizioni.

sulla storia delle varie società Mentre la mia restava una semplice curiosità, mi sono imbattuto nella

umane a partire dalla fine scoperta di un libro*, il cui autore* grossomodo s’interrogava circa i

dell'ultima glaciazione, avvenuta

circa 13000 anni fa. Dalla sua miei stessi quesiti, tali quali: perché l’umanità ha conosciuto tassi di

ricerca scientifica emerge come sviluppo così diversi nei vari continenti? Perché sono stati gli Europei a

le diversità culturali non siano conquistare gran parte del mondo e non piuttosto i Nativi d’America o

innate, ma che piuttosto affon- altri popoli ancora? E poi, la questione attorno a cui ruota l’intera

dano le loro radici in diversità inchiesta: perché proprio gli Europei finirono con l’aver le armi, l’acciaio

geografiche, ecologiche e terri- 3

e le peggiori malattie?

toriali essenzialmente legati al Lo studio di queste differenze, di queste grandi tendenze della storia,

caso. Vincitore del Premio

Pulitzer nel 1998, ad oggi rap- sono state l’oggetto dell’analisi e dello studio comparato compiuti

presenta una pietra miliare per dall’autore, il quale lungi dall’esaltare la civiltà occidentale, subito

la ricerca preistorica e storica. chiarifica come non siano le teorie basate sulle differenze raziali (e la

nostra storia ne vanta molte) a permettere di giungere a una risposta.

Diamond sostiene che il successo delle civiltà Europee, che hanno conquistato terre

come l'America, l'Africa e l'Oceania, non sia dovuto ad una loro presunta superiorità

intellettuale. Gli Europei, infatti, non sono più intelligenti degli altri popoli, ma

semplicemente hanno avuto la fortuna di vivere in un continente, l'Eurasia, le cui

condizioni ambientali hanno favorito lo sviluppo e la diffusione degli elementi che

hanno contribuito in maniera determinante alla loro supremazia sugli altri popoli: le

4

armi (più in generale la tecnologia) e le malattie .

Prima che qualcuno sviluppasse l'agricoltura, si viveva di caccia e raccolta, uniche

forme di sostentamento tra gli uomini del Paleolitico; e ad oggi, alcuni continuano

ancora a praticarla (tra queste società figurano i Pigmei e i Boscimani africani, i

Semang della Malesia e gli Indios dell'Amazzonia). Diamond spiega come lo sviluppo Jared Mason Diamond

dell'agricoltura e la domesticazione degli animali (l’allevamento) siano stati è un biologo e fisiologo

prerequisiti indispensabili per giungere alle civiltà di armi e malattie. Tale sviluppo statunitense rinomato

è stato più veloce in Eurasia per molteplici cause: lì, per esempio, erano presenti specialmente per avere

specie animali e vegetali fra le più “addomesticabili”, e le caratteristiche redatto parecchie opere di

geografiche di tale continente hanno favorito il diffondersi d’innovazioni divulgazione scientifica, che

tecnologiche, che altrove è stato magari rallentato dalla presenza di barriere combinano antropologia,

geografiche (quali deserti e catene montuose). Oltretutto, l’Eurasia è l'unico linguistica, genetica e storia.

continente che si sviluppa principalmente da est a ovest e non da nord a sud come Attualmente insegna presso

l’Africa e le Americhe. Pertanto, specie animali e vegetali potevano essere spostate l’Università della California

più agilmente lungo questo continente senza comprometterne la resistenza; mentre a Los Angeles ed è membro

altrove, le stesse specie addomesticate in una regione a latitudine parecchio dell’Accademia Nazionale

differente potevano non incontrare le condizioni ambientali e climatologiche tali delle Scienze Americana.

che ne consentissero la sopravvivenza.

Ciononostante, oltre a motivi di natura genetica e climatologica (la classica

selezione naturale), l’egemonia dei popoli Euroasiatici è essenzialmente da

ricondurre al sorgere delle città. Si trattava di centri urbani caratterizzati da elevate

densità abitative e da complesse strutture sociali che hanno consentito l’originarsi

di classi politiche in grado di mobilitare i popoli e organizzare eserciti impegnati in

guerre di conquista; artigiani che hanno fornito armi tecnologicamente avanzate

(spade, armature, armi da fuoco); e malattie estremamente contagiose, nei

confronti delle quali gli abitanti dell'Eurasia hanno sviluppato una parziale

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