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Sintesi
Fisica: proiettore cinematografico;

Italiano: Luigi Pirandello (Quaderni di Serafino Gubbio operatore);

Inglese: Charlie Chaplin (City lights);

Tedesco: Nosferatu il vampiro;

Astronomia: Viaggio sulla Luna;

Storia: L'affare Dreifus.
Estratto del documento

Liceo scientifico “A.Volta”, Spoleto

Cinema muto:

la settima arte

“L

a cinematografia racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie

della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e

attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.” (Akira Kourosawa)

Anno scolastico 2011-2012

Indice:

INTRODUZIONE

FISICA il proiettore cinematografico

ITALIANO Pirandello – “Quaderni di Serafino Gubbio

operatore”

INGLESE “Luci della città” Pag. 3

TEDESCO “Nosferatu il vampiro” Pag. 4

STORIA “L'Affaire Dreyfus” Pag. 5 – 6

SCIENZE “Viaggio nella Luna” Pag. 7

BIBLIOGRAFIA Pag. 8

Pag. 9

Pag. 10

Pag. 11

(1, 2)

Film muto

Per film muto si intende un film senza traccia sonora, storicamente riconducibile al

periodo antecedente l'avvento del sonoro, vale a dire dal 1895 fino alla fine degli anni

venti. 2

La storia

Le prime proiezioni pubbliche avvennero come intervalli di spettacoli, presentate e

accolte con "curiosità". silent era.

Il periodo precedente l'avvento del sonoro nel cinema, è indicato come la In

questo lasso di tempo la cinematografia fu comunque in grado di raggiungere alti

livelli qualitativi, tanto che bisognerà attendere qualche anno dall'introduzione della

nuova tecnica perché si eguagliasse la qualità dei film muti.

In realtà i film non erano del tutto "muti": era infatti costume accompagnare le

proiezioni con musica dal vivo, che fungeva da colonna sonora, eseguita solitamente

da un pianista o.

Il teatro fu il luogo deputato alla proiezione del film muto, non necessitando altro che

di un semplice schermo piuttosto che di apparecchiature tecnologiche.

Era usanza accompagnare la proiezione con spiegazioni delle scene proiettate e delle

commentatore.

letture di didascalie da parte di un Fu però subito evidente quanto la

musica fosse la componente essenziale dell'immagine, rafforzando e anticipando

l’emozione dello spettatore.

La tecnica

La tecnica di recitazione necessitava di enfasi mimica, esagerando l'espressività

facciale e l'azione corporea affinché giungesse al pubblico il messaggio inteso dal

regista. Oggi potrebbe risultare esagerata, ma il valore dei grandi interpreti è

racchiuso proprio nella capacità di trasmettere l'intensità dell'emozione.

La tecnica di ripresa invece era molto lenta a confronto del film sonoro e il risultato era

il tipico movimento a scatti e innaturale.

rulli bobine,

La durata del film era misurata in o dove era fisicamente contenuta e

avvolta la pellicola; ogni rullo poteva contenerne circa 7 minuti di proiezione.

Migliaia sono i film girati nel periodo muto, una considerevole parte dei quali è

scomparso per sempre. Almeno fino alla prima metà del XX secolo infatti veniva

utilizzata una pellicola altamente instabile e infiammabile che richiedeva cure

particolari per garantirne la conservazione nel tempo. Oggi la conservazione e il

restauro di quelle pellicole è la priorità principe per gli storici della cinematografia

(1)

Fisica: Il proiettore cinematografico

1 – Meccanica del proiettore 3

Un proiettore cinematografico è una

macchina che proietta, a intervalli regolari un

fotogramma impresso su una pellicola

cinematografica che viene fatta scorrere

continuamente attraverso un obiettivo che

mette a fuoco l'immagine risultante su uno

schermo.

Il fotogramma della pellicola viene collocato

solitamente per un ventiquattresimo di secondo

davanti ad una lampada che genera un fascio

di luce; questo, dopo aver illuminato il

fotogramma, transita per un obiettivo il quale ha

il compito di indirizzarlo sullo schermo

consentendone la messa a fuoco. Durante il

funzionamento del meccanismo, un altro

componente del proiettore, l’otturatore, ha il

compito di interrompere il fascio di luce onde

impedire all'occhio dello spettatore di cogliere il

fotogramma durante il suo spostamento.

2 – Lampi di luce

Il numero di lampi di luce emessi però non è 24

al secondo ma 48: il fenomeno della persistenza

delle immagini sulla retina consente all'occhio di

non cogliere l'alternanza di buio e di luce solo a

partire da circa cinquanta cicli al secondo.

Perciò l'otturatore deve essere costruito in modo da consentire almeno due otturazioni

per ogni fotogramma proiettato: ne consegue che ogni due interruzioni del fascio di

luce, una serve ad occultare il cambio di fotogramma, ed una ha una mera funzione

compensativa onde incrementare la frequenza dei lampi sullo schermo. In questo

modo durante una normale proiezione si determinano quarantotto lampi sullo

schermo, valore, questo, abbastanza vicino a quei cinquanta cicli necessari.

(2, 6, 7, 9)

Italiano: Pirandello – “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” 4

“Quaderni di Serafino Gubbio operatore” esce nel 1915 sulla “Nuova antologia” e

nell’anno successivo in volume col titolo “Si gira…”; nel 1925 l’edizione definitiva

introduce la variante del titolo, che diventa “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”,

per sottolineare il genere diaristico dell’opera.

L’opera è costituita da sette Quaderni, formati ciascuno da un numero variabile di

capitoli, da 6 a 4, per un totale di 35.

Riassunto della vicenda

Una sera Serafino Gubbio giunge a Roma, dove gli viene offerto da Nicola Polacco,

amico d’infanzia, un impiego come operatore alla casa cinematografica “Kosmograph”.

Nicola è in compagnia di Varia Nestoroff, un’ avventuriera russa che, con la sua

crudele personalità, aveva distrutto la vita di Giorgio Mirelli, una vecchia conoscenza

di Serafino.

Giorgio era fidanzato con Varia, e la sorella Lidia con Aldo Nuti, un attore.

Alla vigilia delle nozze tra Giorgio e Varia, Aldo, per dimostrare quanto la donna fosse

indegna, ne divenne l’amante.

Giorgio, ferito dal tradimento, si uccise.

L’orrore del tragico evento separò i due amanti.

Ma Aldo, volendo riavvicinarsi alla donna, attrice alla Kosmograph, diventa attore nella

stessa casa cinematografica.

Serafino accetta l’impiego, anche perché

incuriosito da Varia.

La Nestoroff è ora l’amante di un attore siciliano,

Carlo Ferro.

Alla Kosmograph si prepara da tempo un film, “La

donna e la tigre”, dove nella scena finale un

cacciatore dovrebbe affrontare una tigre vera.

Il ruolo del cacciatore è affidato a Carlo Ferro, ma

all’ultimo momento viene sostituito da Aldo.

L’attore entra nella gabbia della tigre;

Al “si gira”, Aldo prende il fucile e spara alla

Nestoroff,; la tigre si lancia su Aldo e lo sbrana.

Serafino, che aveva ripreso tutta la scena, rimane

muto per lo shock.

Il film, per la morbosa curiosità suscitata dal

dramma, si rivela un successo, e Serafino, pur

diventando benestante, rimane “solo, muto e impassibile a fare l’operatore”.

Rapporto invenzione – realtà

Il romanzo presenta una situazione storica e sociale affine a quella che probabilmente

era la reale situazione italiana nel periodo in cui l’opera era stata presentata.

Esso presenta nello specifico anche un notevole fondo psicologico-filosofico in

riferimento all’epoca storica in cui il romanzo stesso è ambientato.

Sono di fatto questi gli anni in cui il cinema muto si sviluppa maggiormente,

soffocando il teatro, gli anni della grande meccanizzazione della società, anni che

segnano grandi traguardi della tecnica e della scienza, che portano un segno di

riflessione da parte dell’autore.

Un chiaro riferimento alla struttura economica di tale società e di tale epoca è dato dal

fatto che, nella propria narrazione, Serafino quantifichi esattamente, in molte

circostanze, i costi di molti beni indicandone i prezzi in lire. 5

Pirandello svolge una sua convinta polemica contro la macchina, colpevole, ai suoi

occhi, di mercificare la vita e la natura.

La meccanizzazione ha ormai reso schiavo l’uomo ed è responsabile della perdita di

gran parte dei valori. Questa ha tolto inoltre la possibilità di dare un senso al fluire

della vita: questo è il significato del mutismo di cui rimane vittima Serafino, un

mutismo che diventa la metafora dell’alienazione dell’artista e della riduzione

dell’uomo a macchina. (2, 3, 11)

Inglese: “Luci della città” – “City lights”

“City lights” is a 1931’s silent movie played, written, directed and produced by Charlie

Chaplin. 6

It was for first time in Jenuary 1931 projected at the “Los Angeles Theater” in Los

Angeles.

Chaplin preferred to make a silent movie just when sound films started to become

famous.

In fact when in 1929 Chaplin started to be interested in his new film, sound cannot be

almost renounced. Chaplin was sceptical about the new invention, and he continued to

make silent movie until 1940.

“City lights” became famous with the most repeated scene of movie’s story: about 342

ciaks.

Plot

A tramp, Charlot, that lives in

the city “Peace and

Prosperity”, meet a blind

florist, who thinks that Charlot

is a millionaire, because she

hears the sound of a limousine

before he comes. The tramp

doesn’t realise at once that

the girl can’t see, and he buys

a flower with his only coin.

That evening Charlot saves a

millionaire, that want to

reward the tramp.

The next morning the

millionaire doesn’t recognise

Charlot and he throws out the

tramp.

Charlot works as a dustman to

help the girl to have an eyes

surgery.

He goes to visit the girl and he comes to work in late, so he is dismissed.

To earn easy money, he makes an agreement with a men for a boxe match.

After the match Charlot meets the millionaire that recognises the tramp because he is

drunk. At the millionaire’s home there are two robbers, and when police arrives, they

arrest the tramp, because of a misunderstanding.

When Charlot comes out from the prison, he meets the girl, that now can see. First she

doesn’t recognise the tramp, but when she gives him a flower, she touches his hand

and she recognises him.

The movie ends with the question of Charlot, “Can you see, now?”, and the answer of

the girl, “Yes, now I see”.

Commentary

The comic effect of the movie is spontaneous, natural. Chaplin’s movies don’t need

words. In fact the same Chaplin said that he didn’t know which kind of voice would

have use Charlot. His mime was so perfect and meaningful that words became

superfluous.

Chaplin was able to make funny even the most melancholic scenes, without

exaggerating.

The comic spirit and the magnanimity of Charlot contributed to make a masterpiece. 7

(2, 5, 6, 10)

Tedesco: “Nosferatu il vampiro” – “Nosferatu, eine Symphonie des Grauens”

“Nosferatu, eine Symphonie des Grauens” ist ein Stummfilm, der von Friederich

Wilhelm Murnau dirigiert ist. Er wurde zum ersten Mal am 5. März 1922 gespielt.

Dieser Film ist das Hauptwerk von Murnau. Er ist von Bram Stokers “Dracula”

angeregt. Murnau musste den Titel, die Namen der Hauptfiguren und die

Bühnendekoration verändern.

Der Autor wurde aber bei Stokers Nachfolgern berichtet.

Inhalt

Der junge Hutter arbeitet in einer Immobiliengesellschaft in Wisborg. Hutter fährt zu

Graf Orlok, weil dieser ein Haus in Wisborg kaufen möchte.

Hutter reist ab, aber seine Frau Ellen ist besorgt. Fast angekommen, erkennt Hutter,

dass Orloks Schloss von schwarzen

Kräften besessen ist.

Hutter kommt an und Orlok scheint

sehr gastfreundlich zu sein.

Hutter erkennt dass Orlok ein

Vampir ist. Er ist verschlossen, und

er sieht viele Särge, die in Wisborg

aufrichtet sind.

Graf Orlok reist in einem Sarg.

Hutter flieht, und er möchte zu

seiner Frau gehen, aber er ist matt

wegen Orloks Fluch.

Inzwischen ist Orlok in seinem

neuen Haus angekommen.

Das Haus ist gegenüber Hutters

Haus, und Orlok betrachtet sein

Opfer, Ellen.

In Wisborg die Pest mit Orlok ankommen ist.

Ellen versteht, dass Orlok nur bei Tageslicht sterben kann. Sie beschließt Orlok mir

ihrem Blut zu ernähren bis zum Morgengrauen.

Als Orlok stirbt, verschwindet auch die Pest.

Kommentar

In diesem Film schaffen die helldunkel Kontraste und die Schatten eine

phantasmagorische Stimmung, die durch die Musik noch zusätzlich betont wird.

Murnau hat auch Neuerungen gebracht ; er bevorzugt offene Orte, und er verformt die

Natur, die unheilvoll wird.

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