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Sintesi
Filosofia - La concezione del dolore secondo Schopenhauer
Storia - La seconda rivoluzione industriale; gli attacchi atomici di Hiroshima e Nagasaki sul finire della seconda guerra mondiale.
Estratto del documento

porta alla formazione di neoplasie sono i “proto-

oncogeni”, geni sani che regolano la divisione

”oncosoppressori”,

cellulare, e gli geni che inibiscono

la divisione cellulare. Quando i proto-oncogeni

subiscono mutazioni questi si trasformano in oncogeni

che stimolano la cellula a dividersi più spesso. Quando

invece gli oncosoppressori subiscono modifiche si

producono proteine alterate che non riescono nel loro

compito di inibire la divisione cellulare creando quindi

uno squilibrio.

A causa di questo "guasto" nel meccanismo che ne

controlla la replicazione, le cellule si dividono quando

non dovrebbero e generano un numero enorme di

altre cellule con lo stesso difetto di regolazione. Le

cellule sane finiscono quindi per essere soppiantate

dalle cellule neoplastiche.

Sia le cellule di un tumore benigno sia quelle di un

tumore maligno tendono a proliferare in maniera

abnorme ma, e questa è la differenza fondamentale

fra i due: solo le cellule di un tumore maligno tendono

a staccarsi, a invadere i tessuti vicini, a migrare

dall'organo di appartenenza per andare a colonizzare

altre zone dell'organismo.

Il tumore benigno rimane, dunque, limitato all'organo

in cui si è sviluppato, mentre il tumore maligno (nel

corso di un processo che può avere una lunghezza

estremamente variabile e che dura in genere anni)

estende la malattia ad altri organi, fino a colpire e

compromettere organi vitali quali il polmone, il fegato,

il cervello. Questo processo prende il nome di

metastatizzazione e le metastasi rappresentano la

fase più avanzata della progressione tumorale, oltre

che la causa reale dei decessi per cancro.

1.1 - Il particolare caso del cuore. 5

Pur in casi molto rari, anche il muscolo cardiaco può

essere colpito da un tipo di tumore detto mixoma e

altre tipologie di tumore possono colpire, anch’esse

raramente, i tessuti di sostegno del cuore, cioè quelli

connettivi e quelli adiposi.

Le ragioni precise di questa quasi totale immunità del

cuore ai tumori primari (mentre le metastasi possono

benissimo raggiungerlo) non si conoscono bene. Gli

oncologi fanno notare che tutti i muscoli, e il cuore è

fatto di muscolo striato, sono meno colpiti di altri

organi dai tumori primari.

§ 2 - Le cause del cancro

Si sa ormai con certezza che il cancro ha origine da un

accumulo di mutazioni, ovvero alterazioni di geni che

regolano la diffusione e la riproduzione delle cellule

del nostro corpo. Queste mutazioni si possono

sviluppare in tempi differenti, anche sotto l’influenza

di stimoli esterni. Il tumore benigno può essere

considerato la prima tappa di queste alterazioni e

molto spesso questa tappa viene saltata passando

alla malignità senza segni precursori.

Per gli scienziati solo raramente la causa di queste

alterazioni è una trasmissione ereditaria. Nella

maggioranza dei casi, queste sono determinate dai

nostri comportamenti o dall’ambiente in cui viviamo. 6

Sono provocate dall'esposizione prolungata ad agenti

cancerogeni, di origine chimica, fisica o virale.

Tuttavia, il fumo di sigaretta, l'alcol, una dieta

squilibrata, i raggi ultravioletti del sole, le sostanze

chimiche a cui possono essere sottoposti i lavoratori

in certi processi industriali o in agricoltura, possono

sommarsi ad una "fragilità" genetica predeterminata e

arrivare a provocare delle mutazioni.

Tra i fattori ambientali, quello che da circa 70 anni

provoca il maggior numero di casi di cancro è l’eternit,

un marchio registrato di fibrocemento, realizzato di

amianto, materiale la cui polvere è fortemente

cancerogena.

La polvere di amianto è una polvere biologicamente

attiva, costituita da aghi filiformi talmente sottili e

microscopici da penetrare fin nel polmone più

profondo, arrivando agli alveoli polmonari, fino a

superarli e ad entrare in circolo. Si tratta di sostanze

fortemente irritanti, che possono scatenare lesioni

tumorali e un particolare tumore maligno, il

mesotelioma pleurico, che colpisce le pleure, i sottili

‘fogli’ che avvolgono e proteggono il polmone.

L’eternit viene prodotto industrialmente a partire dalla

fine dell’800 agli inizi della seconda rivoluzione

industriale che comportò una profonda ed irreversibile

trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a

coinvolgere il sistema economico e quello sociale,

con l’introduzione dell'elettricità, dei prodotti

chimici e del petrolio.

Nel 1907 nacque lo stabilimento Eternit di Casale

Monferrato, che rappresentò il più grande stabilimento

di manufatti in cemento-amianto d’Europa, elemento

che avrebbe dovuto avere caratteristiche di “eterna”

durevolezza. Nel 1915 vengono messe in commercio

7

le famose fioriere, e nel 1933 fanno la loro comparsa

le lastre ondulate, in seguito usate spesso per tetti e

capannoni.

Fu nel 1987, per la prima volta in Italia, che

un sindaco, proprio quello di Casale Monferrato, proibì

l’uso dell’amianto in tutto il territorio da lui

amministrato. Purtroppo però quello di Casale era il

più antico ma non l’unico stabilimento italiano per non

parlare degli stabilimenti negli stati europei dove

molti nostri connazionali emigravano per cercare

lavoro.

I dati ci dicono che solo a causa dell’amianto muoiono

in Italia 5.000 persone l’anno.

Un’ altra causa principale di cancro dovuta a fattori

esterni è l’esposizione a radiazioni nucleari. L’azione

delle radiazioni nel corpo umano va valutata

considerando che queste, una volta emesse a piccole

dosi dagli impianti nucleari, vengono disperse in tutto

l’ambiente circostante (aria, acqua, terra) dove

permangono a lungo accumulandosi e da qui possono

essere assunte, tramite gli alimenti e la respirazione,

dagli organismi viventi, dove vengono concentrati

progressivamente in organi critici del corpo.

Le radiazioni rilasciate possono danneggiare le cellule

causando modifiche a livello cromosomico, mutazioni

geniche e alterazioni del ciclo cellulare: nelle cellule

somatiche possono portare allo sviluppo del cancro,

mentre nelle cellule staminali delle gonadi possono

portare a malattie ereditarie e trasmissibili.

I bombardamenti atomici di Hiroshima e

Nagasaki in Giappone, operati sul finire della Seconda

guerra mondiale da parte degli USA, furono i

due attacchi nucleari più grandi e devastanti della

storia e rappresentarono la principale causa di cancro

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per i cittadini colpiti dalle radiazione per i successivi

30 anni.

§ 3 - La lotta contro il cancro, le cure

Il concetto di guarigione, nel caso del cancro, è legato

al fattore tempo: proprio perché nella maggior parte

dei casi non si può essere del tutto certi che la

malattia, sebbene localizzata, sia stata rimossa del

tutto e che non vi siano in giro per l'organismo cellule

maligne pronte a dare luogo a recidive locali o a

metastasi, si considera generalmente guarita la

persona che, dopo 5 anni dal termine delle cure, non

manifesti più segni o sintomi di malattia. In alcuni casi

si preferisce addirittura aspettare 10 anni prima di

sciogliere la prognosi.

Parlando di cure contro il cancro bisogna prima

effettuare un’importante distinzione:

tumori solidi

a) i tumori del sangue

b)i

I tumori solidi si manifestano, a loro volta, in tre fasi

distinte:

la malattia iniziale, o localizzata, in cui è presente

 solo un unico tumore in un'unica sede;

la fase delle recidive, eventuale e successiva alla

 chirurgia, in cui la malattia si ripresenta, ma sempre

e solamente nella sede in cui è comparsa per la

prima volta;

la forma disseminata, in cui le cellule maligne sono

 uscite dall'organo di origine per colonizzare altri

organi anche a distanza (metastasi).

Per i soli tumori solidi:

La chirurgia è l'opzione principale nella maggior

 parte di essi e consiste nell’asportare

chirurgicamente il tumore dall’organo colpito. 9

Per entrambi i tipi di tumore:

La radioterapia utilizza raggi X ad altissima potenza

 per distruggere le cellule cancerose. In genere

viene concentrata il più possibile nell'area affetta

dalla malattia per evitare di danneggiare le cellule

sane. Può essere usata prima della chirurgia per

ridurre la dimensione di un tumore solido o, talvolta,

come unica terapia, se il tumore è molto sensibile

all'effetto delle radiazioni.

La terapia ormonale altera l'equilibrio di determinati

 ormoni nell'organismo. Si utilizza soprattutto per

tenere a bada i cosiddetti tumori ormono-sensibili

(come quello della mammella e della prostata).

I farmaci biologici sono sostanze che anche

 l'organismo potrebbe produrre naturalmente per

combattere la malattia. In genere, si tratta di

anticorpi in grado di "riconoscere" la cellula

tumorale e promuoverne la distruzione da parte del

sistema immunitario. Talvolta l'anticorpo trasporta

all'interno della cellula malata una sostanza tossica

o un elemento radioattivo che ne provocano la

distruzione.

L'immunoterapia consiste nella creazione di vaccini

 capaci di "risvegliare" il sistema immunitario contro

le cellule tumorali.

La chemioterapia, che utilizza farmaci citotossici

 (ovvero tossici per le cellule). In genere, il loro

effetto è quello di bloccare la divisione delle cellule

in rapida replicazione, senza però distinguere tra

cellule sane e cellule malate. Per questo le

chemioterapie hanno effetti collaterali su tutti i

tessuti a rapido ricambio, come le mucose, i capelli

e il sangue. 10

La chemioterapia è il metodo più utilizzato e anche il

più discusso tra le varie cure contro il cancro.

Pochi sanno che questa tecnica ha avuto origine sui

campi di battaglia della prima guerra mondiale.

L’antenato di uno dei principali farmaci utilizzati nella

lotta al cancro è l'iprite, o “gas mostarda”, chiamato

così per il suo caratteristico odore, descritto a volte

come puzza di aglio bruciato, altre volte di senape.

A luglio del 1917, i soldati delle truppe britanniche

che si trovavano a Ypres, in Belgio, videro una nuvola

sprigionarsi dai proiettili caduti ai loro piedi e

sentirono uno strano odore nell’aria. Cominciarono a

grattarsi e nel giro di un giorno si riempirono di bolle e

lesioni su tutto il corpo. Alcuni iniziarono a tossire e

sputare sangue. Solo in quell’occasione, intossicò o

uccise più di duemila soldati.

Due medici si immersero nello studio delle cartelle

cliniche dei soldati esposti al gas e, dopo aver visto gli

effetti devastanti sul midollo osseo, che appariva

come consumato e incapace di produrre globuli

bianchi, ipotizzarono che potesse servire anche per

distruggere le cellule dei tumori, globuli bianchi

maligni.

Nell’agosto del 1942, per la prima volta, un paziente

affetto da linfoma venne trattato con un derivato dal

gas mostarda più stabile e meno volatile e

apparentemente funzionò. Siccome si era in guerra, il

trattamento di quest’uomo rimase un segreto e il

farmaco venne descritto solo come “sostanza X”.

1.3 - Il particolare caso delle cellule staminali

Le cellule staminali sono cellule il cui “destino” non è

ancora stato deciso. Sono diverse dalle altre

essenzialmente per due proprietà: da un lato sono in

grado di replicarsi infinitamente o quasi, mentre le

11

cellule di tutti i tessuti, dopo un certo numero

di divisioni, si esauriscono; dall'altro hanno la capacità

di assumere le caratteristiche di altre cellule

dell'organismo deputate a funzioni specifiche,

attraverso il processo detto di "differenziamento".

Per queste peculiarità, le cellule staminali sono state

candidate da anni a diventare i "pezzi di ricambio"

ideali per riparare gli organi danneggiati dall'una o

dall'altra malattia. Tranne poche eccezioni, la maggior

parte degli studi a questo riguardo sono però ancora

in fase del tutto sperimentale e occorre guardarsi

dalle offerte di cure miracolose veicolate da vari

“specialisti” o da siti web.

Alcuni ricercatori le utilizzano per riprodurre in

laboratorio il tumore e sperimentare l'efficacia delle

diverse cure, altri sperano di modificarle

geneticamente per distruggere il tumore dall'interno.

Inoltre sembra chiaro che siano le staminali a dare

origine, spesso a distanza di anni, alle recidive che

possono colpire un paziente in cui il cancro, in un

primo momento, sembrava del tutto estirpato.

I ricercatori stanno quindi studiando i meccanismi

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