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Storia - La seconda rivoluzione industriale; gli attacchi atomici di Hiroshima e Nagasaki sul finire della seconda guerra mondiale.
porta alla formazione di neoplasie sono i “proto-
oncogeni”, geni sani che regolano la divisione
”oncosoppressori”,
cellulare, e gli geni che inibiscono
la divisione cellulare. Quando i proto-oncogeni
subiscono mutazioni questi si trasformano in oncogeni
che stimolano la cellula a dividersi più spesso. Quando
invece gli oncosoppressori subiscono modifiche si
producono proteine alterate che non riescono nel loro
compito di inibire la divisione cellulare creando quindi
uno squilibrio.
A causa di questo "guasto" nel meccanismo che ne
controlla la replicazione, le cellule si dividono quando
non dovrebbero e generano un numero enorme di
altre cellule con lo stesso difetto di regolazione. Le
cellule sane finiscono quindi per essere soppiantate
dalle cellule neoplastiche.
Sia le cellule di un tumore benigno sia quelle di un
tumore maligno tendono a proliferare in maniera
abnorme ma, e questa è la differenza fondamentale
fra i due: solo le cellule di un tumore maligno tendono
a staccarsi, a invadere i tessuti vicini, a migrare
dall'organo di appartenenza per andare a colonizzare
altre zone dell'organismo.
Il tumore benigno rimane, dunque, limitato all'organo
in cui si è sviluppato, mentre il tumore maligno (nel
corso di un processo che può avere una lunghezza
estremamente variabile e che dura in genere anni)
estende la malattia ad altri organi, fino a colpire e
compromettere organi vitali quali il polmone, il fegato,
il cervello. Questo processo prende il nome di
metastatizzazione e le metastasi rappresentano la
fase più avanzata della progressione tumorale, oltre
che la causa reale dei decessi per cancro.
1.1 - Il particolare caso del cuore. 5
Pur in casi molto rari, anche il muscolo cardiaco può
essere colpito da un tipo di tumore detto mixoma e
altre tipologie di tumore possono colpire, anch’esse
raramente, i tessuti di sostegno del cuore, cioè quelli
connettivi e quelli adiposi.
Le ragioni precise di questa quasi totale immunità del
cuore ai tumori primari (mentre le metastasi possono
benissimo raggiungerlo) non si conoscono bene. Gli
oncologi fanno notare che tutti i muscoli, e il cuore è
fatto di muscolo striato, sono meno colpiti di altri
organi dai tumori primari.
§ 2 - Le cause del cancro
Si sa ormai con certezza che il cancro ha origine da un
accumulo di mutazioni, ovvero alterazioni di geni che
regolano la diffusione e la riproduzione delle cellule
del nostro corpo. Queste mutazioni si possono
sviluppare in tempi differenti, anche sotto l’influenza
di stimoli esterni. Il tumore benigno può essere
considerato la prima tappa di queste alterazioni e
molto spesso questa tappa viene saltata passando
alla malignità senza segni precursori.
Per gli scienziati solo raramente la causa di queste
alterazioni è una trasmissione ereditaria. Nella
maggioranza dei casi, queste sono determinate dai
nostri comportamenti o dall’ambiente in cui viviamo. 6
Sono provocate dall'esposizione prolungata ad agenti
cancerogeni, di origine chimica, fisica o virale.
Tuttavia, il fumo di sigaretta, l'alcol, una dieta
squilibrata, i raggi ultravioletti del sole, le sostanze
chimiche a cui possono essere sottoposti i lavoratori
in certi processi industriali o in agricoltura, possono
sommarsi ad una "fragilità" genetica predeterminata e
arrivare a provocare delle mutazioni.
Tra i fattori ambientali, quello che da circa 70 anni
provoca il maggior numero di casi di cancro è l’eternit,
un marchio registrato di fibrocemento, realizzato di
amianto, materiale la cui polvere è fortemente
cancerogena.
La polvere di amianto è una polvere biologicamente
attiva, costituita da aghi filiformi talmente sottili e
microscopici da penetrare fin nel polmone più
profondo, arrivando agli alveoli polmonari, fino a
superarli e ad entrare in circolo. Si tratta di sostanze
fortemente irritanti, che possono scatenare lesioni
tumorali e un particolare tumore maligno, il
mesotelioma pleurico, che colpisce le pleure, i sottili
‘fogli’ che avvolgono e proteggono il polmone.
L’eternit viene prodotto industrialmente a partire dalla
fine dell’800 agli inizi della seconda rivoluzione
industriale che comportò una profonda ed irreversibile
trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a
coinvolgere il sistema economico e quello sociale,
con l’introduzione dell'elettricità, dei prodotti
chimici e del petrolio.
Nel 1907 nacque lo stabilimento Eternit di Casale
Monferrato, che rappresentò il più grande stabilimento
di manufatti in cemento-amianto d’Europa, elemento
che avrebbe dovuto avere caratteristiche di “eterna”
durevolezza. Nel 1915 vengono messe in commercio
7
le famose fioriere, e nel 1933 fanno la loro comparsa
le lastre ondulate, in seguito usate spesso per tetti e
capannoni.
Fu nel 1987, per la prima volta in Italia, che
un sindaco, proprio quello di Casale Monferrato, proibì
l’uso dell’amianto in tutto il territorio da lui
amministrato. Purtroppo però quello di Casale era il
più antico ma non l’unico stabilimento italiano per non
parlare degli stabilimenti negli stati europei dove
molti nostri connazionali emigravano per cercare
lavoro.
I dati ci dicono che solo a causa dell’amianto muoiono
in Italia 5.000 persone l’anno.
Un’ altra causa principale di cancro dovuta a fattori
esterni è l’esposizione a radiazioni nucleari. L’azione
delle radiazioni nel corpo umano va valutata
considerando che queste, una volta emesse a piccole
dosi dagli impianti nucleari, vengono disperse in tutto
l’ambiente circostante (aria, acqua, terra) dove
permangono a lungo accumulandosi e da qui possono
essere assunte, tramite gli alimenti e la respirazione,
dagli organismi viventi, dove vengono concentrati
progressivamente in organi critici del corpo.
Le radiazioni rilasciate possono danneggiare le cellule
causando modifiche a livello cromosomico, mutazioni
geniche e alterazioni del ciclo cellulare: nelle cellule
somatiche possono portare allo sviluppo del cancro,
mentre nelle cellule staminali delle gonadi possono
portare a malattie ereditarie e trasmissibili.
I bombardamenti atomici di Hiroshima e
Nagasaki in Giappone, operati sul finire della Seconda
guerra mondiale da parte degli USA, furono i
due attacchi nucleari più grandi e devastanti della
storia e rappresentarono la principale causa di cancro
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per i cittadini colpiti dalle radiazione per i successivi
30 anni.
§ 3 - La lotta contro il cancro, le cure
Il concetto di guarigione, nel caso del cancro, è legato
al fattore tempo: proprio perché nella maggior parte
dei casi non si può essere del tutto certi che la
malattia, sebbene localizzata, sia stata rimossa del
tutto e che non vi siano in giro per l'organismo cellule
maligne pronte a dare luogo a recidive locali o a
metastasi, si considera generalmente guarita la
persona che, dopo 5 anni dal termine delle cure, non
manifesti più segni o sintomi di malattia. In alcuni casi
si preferisce addirittura aspettare 10 anni prima di
sciogliere la prognosi.
Parlando di cure contro il cancro bisogna prima
effettuare un’importante distinzione:
tumori solidi
a) i tumori del sangue
b)i
I tumori solidi si manifestano, a loro volta, in tre fasi
distinte:
la malattia iniziale, o localizzata, in cui è presente
solo un unico tumore in un'unica sede;
la fase delle recidive, eventuale e successiva alla
chirurgia, in cui la malattia si ripresenta, ma sempre
e solamente nella sede in cui è comparsa per la
prima volta;
la forma disseminata, in cui le cellule maligne sono
uscite dall'organo di origine per colonizzare altri
organi anche a distanza (metastasi).
Per i soli tumori solidi:
La chirurgia è l'opzione principale nella maggior
parte di essi e consiste nell’asportare
chirurgicamente il tumore dall’organo colpito. 9
Per entrambi i tipi di tumore:
La radioterapia utilizza raggi X ad altissima potenza
per distruggere le cellule cancerose. In genere
viene concentrata il più possibile nell'area affetta
dalla malattia per evitare di danneggiare le cellule
sane. Può essere usata prima della chirurgia per
ridurre la dimensione di un tumore solido o, talvolta,
come unica terapia, se il tumore è molto sensibile
all'effetto delle radiazioni.
La terapia ormonale altera l'equilibrio di determinati
ormoni nell'organismo. Si utilizza soprattutto per
tenere a bada i cosiddetti tumori ormono-sensibili
(come quello della mammella e della prostata).
I farmaci biologici sono sostanze che anche
l'organismo potrebbe produrre naturalmente per
combattere la malattia. In genere, si tratta di
anticorpi in grado di "riconoscere" la cellula
tumorale e promuoverne la distruzione da parte del
sistema immunitario. Talvolta l'anticorpo trasporta
all'interno della cellula malata una sostanza tossica
o un elemento radioattivo che ne provocano la
distruzione.
L'immunoterapia consiste nella creazione di vaccini
capaci di "risvegliare" il sistema immunitario contro
le cellule tumorali.
La chemioterapia, che utilizza farmaci citotossici
(ovvero tossici per le cellule). In genere, il loro
effetto è quello di bloccare la divisione delle cellule
in rapida replicazione, senza però distinguere tra
cellule sane e cellule malate. Per questo le
chemioterapie hanno effetti collaterali su tutti i
tessuti a rapido ricambio, come le mucose, i capelli
e il sangue. 10
La chemioterapia è il metodo più utilizzato e anche il
più discusso tra le varie cure contro il cancro.
Pochi sanno che questa tecnica ha avuto origine sui
campi di battaglia della prima guerra mondiale.
L’antenato di uno dei principali farmaci utilizzati nella
lotta al cancro è l'iprite, o “gas mostarda”, chiamato
così per il suo caratteristico odore, descritto a volte
come puzza di aglio bruciato, altre volte di senape.
A luglio del 1917, i soldati delle truppe britanniche
che si trovavano a Ypres, in Belgio, videro una nuvola
sprigionarsi dai proiettili caduti ai loro piedi e
sentirono uno strano odore nell’aria. Cominciarono a
grattarsi e nel giro di un giorno si riempirono di bolle e
lesioni su tutto il corpo. Alcuni iniziarono a tossire e
sputare sangue. Solo in quell’occasione, intossicò o
uccise più di duemila soldati.
Due medici si immersero nello studio delle cartelle
cliniche dei soldati esposti al gas e, dopo aver visto gli
effetti devastanti sul midollo osseo, che appariva
come consumato e incapace di produrre globuli
bianchi, ipotizzarono che potesse servire anche per
distruggere le cellule dei tumori, globuli bianchi
maligni.
Nell’agosto del 1942, per la prima volta, un paziente
affetto da linfoma venne trattato con un derivato dal
gas mostarda più stabile e meno volatile e
apparentemente funzionò. Siccome si era in guerra, il
trattamento di quest’uomo rimase un segreto e il
farmaco venne descritto solo come “sostanza X”.
1.3 - Il particolare caso delle cellule staminali
Le cellule staminali sono cellule il cui “destino” non è
ancora stato deciso. Sono diverse dalle altre
essenzialmente per due proprietà: da un lato sono in
grado di replicarsi infinitamente o quasi, mentre le
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cellule di tutti i tessuti, dopo un certo numero
di divisioni, si esauriscono; dall'altro hanno la capacità
di assumere le caratteristiche di altre cellule
dell'organismo deputate a funzioni specifiche,
attraverso il processo detto di "differenziamento".
Per queste peculiarità, le cellule staminali sono state
candidate da anni a diventare i "pezzi di ricambio"
ideali per riparare gli organi danneggiati dall'una o
dall'altra malattia. Tranne poche eccezioni, la maggior
parte degli studi a questo riguardo sono però ancora
in fase del tutto sperimentale e occorre guardarsi
dalle offerte di cure miracolose veicolate da vari
“specialisti” o da siti web.
Alcuni ricercatori le utilizzano per riprodurre in
laboratorio il tumore e sperimentare l'efficacia delle
diverse cure, altri sperano di modificarle
geneticamente per distruggere il tumore dall'interno.
Inoltre sembra chiaro che siano le staminali a dare
origine, spesso a distanza di anni, alle recidive che
possono colpire un paziente in cui il cancro, in un
primo momento, sembrava del tutto estirpato.
I ricercatori stanno quindi studiando i meccanismi