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Sintesi

Introduzione Calcio - Tesina



La seguente tesina di maturità descrive il calcio. Gli argomenti trattati sono i seguenti:
1. Umberto Saba e le 5 poesie sul gioco del calcio.
Il celebre poeta italiano scoprì la passione del calcio grazie alla figlia che lo trascinò allo stadio per vedere la partita della Triestina, la squadra della sua città.

2. Il calcio e il fascismo.
Alcuni club italiani nacquero tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, ma la grandezza del calcio italiano si manifestò in particolar modo negli anni Venti e negli anni Trenta, quando il Paese era sotto la dittatura fascista, che pensò di inquadrare secondo i suoi dettami anche il mondo del pallone. Per questo motivo quindi venne creata la serie A italiana di calcio, con l'intento di dare un ordine al calcio italiano.

3. Il bilancio delle società calcistiche.
Con il passare degli anni, il calcio si è trasformato in un vero e proprio business, con conseguente esplosione di interessi economici.

4. Il calcio...una questione europea.
Viene analizzato il ruolo dell'unione europea nel calcio

5. United Kingdom in the EU
UK analisys as a member of the EU

Collegamenti


Calcio - Tesina



Italiano -

Umberto Saba e le 5 poesie sul gioco del calcio

.
Storia -

Il calcio e il fascismo

.
Diritto -

Il calcio, una questione europea

.
Inglese -

United Kingdom in the EU

.
Estratto del documento

TESINA DI MATURITA'

Il Calcio

Sommario

1. INTRODUZIONE .......................................................................................................................................... 3

2. Il Poeta del Calcio: Umberto Saba ............................................................................................................. 4

3. Il calcio e il fascismo .................................................................................................................................. 8

4. Il bilancio delle società calcistiche ........................................................................................................... 10

5. Il calcio..una questione europea ............................................................................................................. 12

5.1 - L'unione europea ............................................................................................................................. 12

6. UNITED KINGDOM in the EU ................................................................................................................... 14

2

1. INTRODUZIONE

Il calcio è sempre stato lo sport più praticato e seguito a livello mondiale. Anche se oggetto di molte

discussioni affascina milioni di persone, fa condividere intense e molteplici emozioni, allontana ma allo

stesso tempo avvicina.

Il gioco del calcio, seppur in forme differenti da quelle che oggi conosciamo, è antichissimo. Giochi con la

palla furono praticati indubbiamente, dovunque e in tutti i tempi.

I giapponesi del 1004 a.C. tramandano il ricordo di un gioco che si disputava su di un terreno quadrato di

circa 2 m, demarcato ai quattro punti cardinali da altrettanti alberi.

In Cina si giocava con un pallone di cuoio, riempito di capelli femminili.

II gioco venne conosciuto anche in Grecia, col nome di episciro che fu trapiantato a Roma con il nome di

arpasto e consisteva nello strapparsi la palla attraverso una folla di contendenti.

Il calcio come oggi lo conosciamo affonda le sue radici nel periodo storico post-medievale; questo nuovo

sport prese il nome di calcio in costume o calcio fiorentino.

Il gioco del calcio vero e proprio venne fondato in Inghilterra e veniva praticato dai giovani che

frequentavano le scuole e le università più ricche del Paese.

La prima squadra della storia è lo Sheffield United, club fondato in Inghilterra il 24 ottobre 1857.

In seguito questo sport si diffuse in tutto il mondo, diventando uno dei più praticati a livello

professionistico.

La tesina si articola in 6 capitoli:

1. Umberto Saba e le 5 poesie sul gioco del calcio.

Il celebre poeta italiano scoprì la passione del calcio grazie alla figlia che lo trascinò allo stadio

per vedere la partita della Triestina, la squadra della sua città.

2. Il calcio e il fascismo.

Alcuni club italiani nacquero tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, ma la grandezza del calcio

italiano si manifestò in particolar modo negli anni Venti e negli anni Trenta, quando il Paese era

sotto la dittatura fascista, che pensò di inquadrare secondo i suoi dettami anche il mondo del

pallone. Per questo motivo quindi venne creata la serie A italiana di calcio, con l'intento di dare

un ordine al calcio italiano.

3. Il bilancio delle società calcistiche.

Con il passare degli anni, il calcio si è trasformato in un vero e proprio business, con

conseguente esplosione di interessi economici.

4. Il calcio...una questione europea.

Viene analizzato il ruolo dell'unione europea nel calcio

5. United Kingdom in the EU

UK analisys as a member of the EU 3

2. Il Poeta del Calcio: Umberto Saba

Il gioco del calcio è davvero il gioco più amato al

mondo, al punto tale da attirare l’attenzione di scrittori,

critici e poeti. Uno di questi è sicuramente Umberto Saba, il

quale ha dedicato alcune poesie a tale gioco. Egli nacque a

Trieste nel 1883 da madre ebrea e padre di origine

veneziana, il quale abbandonò la moglie prima della sua

nascita. Visse un'infanzia triste, tormentato delle

umiliazioni, dal dolore e dalla miseria della madre. Più tardi,

per riconoscenza verso di lei, volle chiamarsi Saba, che in

ebraico vuol dire “pane”, in sostituzione del cognome

paterno, Poli. Studiò con l’aiuto di una zia, Regina, sorella

della madre, dopodiché s’imbarcò come mozzo su un

bastimento mercantile e fece il servizio militare a Salerno

perché, pur vivendo nella Trieste asburgica, era cittadino

italiano.

Sposò Carolina Wolfer ed ebbe una bambina, Linuccia.

Partecipò come volontario alla prima guerra mondiale e al

termine del conflitto, gestì a Trieste, divenuta città italiana, una libreria antiquaria. In età fascista, durante

le persecuzioni razziali, si rifugiò a Firenze, dove rimase nascosto fino alla Liberazione con l’aiuto di Montale

ed altri amici. Dopo la guerra tornò definitivamente a Trieste e morì a Gorizia nel 1957.

La sua opera poetica è raccolta nel Canzoniere; le raccolte di prosa sono “Scorciatine e raccontini” e “Storia

e cronistoria del Canzoniere”, seguite da “Ernesto”, pubblicato postumo. La poetica di Saba è semplice e

chiara come la sua poesia. Egli riteneva che l’unica cosa che dovessero fare i poeti fosse la “poesia onesta,

schietta e sincera". Saba faceva ricorso al lessico quotidiano, senza dare eccessivo peso alla valenza

culturale della stessa, tentando quindi di essere sempre fresco, immediato e, soprattutto, comprensibile.

L’utilizzo di parole frequenti nell’uso quotidiano, consente a Saba di ritrarre gli aspetti della vita di ogni

giorno con una tale commossa e calda simpatia da sentirsi parte integrante di essi. Saba si vantò di essere

“il poeta più chiaro del mondo”. Infatti paragonata quella degli altri poeti a lui contemporanei, la sua poesia

non risulta mai essere un monologo tortuoso ed oscuro, ma un colloquio aperto e cordiale con il lettore,

fatto da uomo ad uomo.

Questo spiega la sua fortuna presso il grosso pubblico, che lo sente uno spirito umile e fraterno, tanto

diverso da altri che sembrano chiusi nel loro aristocratico isolamento, oscuri e inaccessibili.

Saba era un accanito supporter della sua squadra cittadina. Molti ritengono le “Cinque poesie sul gioco del

calcio” contenute proprio all’interno del Canzoniere, le migliori, nonché le più rappresentative del poeta. 4

I - Squadra paesana

Il componimento evidenzia alcuni temi caratteristici.

Spicca l'attenzione per la folla, in cui la vita pulsa con intensità: essa attrae irresistibilmente il poeta, che

desidera fondersi con la gente, vivere i sentimenti e le emozioni di tutti: "Anch'io tra i molti vi saluto..."

Alla folla si lega l'immagine del gioco, cui Saba in diverse occasioni assimila la vita umana: un caldo,

seducente gioco che invita a essere giocato con trasporto ("Trepido seguo il vostro gioco..."), anche se,

come la vita, esso comporta fatica, sacrificio, e conosce talora, insieme all'esultanza della vittoria, anche

l'amaro della sconfitta.

Emerge poi il tema della giovinezza: Saba la ritrae nell'energia e nella gioia dei giocatori in campo, legati da

un rapporto vitale con la madre patria: "Giovani siete, per la madre vivi". Saba della giovinezza esalta e

rimpiange l'ignoranza, che è ignoranza del tempo, ignoranza della morte. Solo una simile incoscienza

consente di vivere con intensità l'esistenza: "ignari, esprimente con quello antiche cose, meravigliose".

Anch'io tra i molti vi saluto, rosso- Le angoscie

alabardati, che imbiancano i capelli all'improvviso,

sputati sono da voi così lontane! La gloria

dalla terra natia, da tutto un popolo vi dà un sorriso

amati. fugace: il meglio onde disponga. Abbracci

Trepido seguo il vostro gioco. corrono tra di voi, gesti giulivi.

Ignari

esprimete con quello antiche cose Giovani siete, per la madre vivi;

meravigliose vi porta il vento a sua difesa. V'ama

sopra il verde tappeto, all'aria, ai chiari anche per questo il poeta, dagli altri

soli d'inverno. diversamente - ugualmente commosso.

II - Tre momenti

Come recita il titolo, qui il poeta triestino racconta un trittico di precise, e facilmente riconoscibili, situazioni

che si presentano all'interno di una partita di calcio: l'ingresso in campo dei giocatori; la strana condizione

del portiere, che può rilassarsi quando i compagni giostrano in attacco ma deve stare all'erta non appena gli

avversari si avvicinano alla sua area; la gioia, tanto effimera quanto intensa, dei tifosi in festa per una rete

segnata o per la vittoria della squadra del cuore.

Di corsa usciti a mezzo il campo, date Festa è nell’aria, festa in ogni via.

prima il saluto alle tribune. Se per poco, che importa?

Poi,quello che nasce poi, Nessuna offesa varcava la porta,

che all’altra parte rivolgete, a quella s’incrociavano grida ch’eran razzi.

che più nera si accalca, non è cosa La vostra gloria, undici ragazzi,

da dirsi, non è cosa ch’abbia un nome. come un fiume d’amore orna Trieste.

Il portiere su e giù cammina come sentinella.

Il pericolo lontano è ancora.

Ma se in un nembo s’avvicina, oh allora

una giovane fiera si accovaccia

e all’erta spia. 5

III - Tredicesima partita

Saba narra di una partita che si sta giocando all'imbrunire.

E' presente un forte sentimento di condivisione che unisce tutti gli spettatori ("Piaceva essere così pochi

intirizziti uniti"), al quale Saba pone particolare enfasi isolando non a caso la parola "uniti", posta, anche qui

non a caso, alla tredicesima riga. Sui gradini un manipolo sparuto

si riscaldava di se stesso.

E quando

- smisurata raggiera - il sole spense

dietro una casa il suo barbaglio, il campo

schiarì il presentimento della notte.

Correvano sue e giù le maglie rosse,

le maglie bianche, in una luce d’una

strana iridata trasparenza. Il vento

deviava il pallone, la Fortuna

si rimetteva agli occhi la benda.

Piaceva

essere così pochi intirizziti

uniti,

come ultimi uomini su un monte,

a guardare di là l’ultima gara.

IV - Fanciulli allo stadio

ll componimento gioca su un contrasto: da una parte vi sono i calciatori che Saba guarda con disprezzo ("i

superbi") poiché non si curano minimamente della presenza di alcuni fanciulli (gli "acerbi") che danno,

appunto, il titolo alla poesia; dall'altra vi sono i fanciulli stessi, che rievocano a Saba gli anni dell'infanzia (i

"miei giorni imberbi").

Galletto Odiosi di tanto eran superbi

è alla voce il fanciullo; estrosi amori passavano là sotto i calciatori.

con quella, e crucci, acutamente incide. Tutto vedevano, e non quegli acerbi.

Ai confini del campo una bandiera

sventola solitaria su un muretto.

Su quello alzati, nei riposi, a gara

cari nomi lanciavano i fanciulli,

ad uno ad uno, come frecce. Vive

in me l’immagine lieta; a un ricordo

si sposa - a sera - dei miei giorni imberbi. 6

V - Goal

La poesia si apre con l'immagine di un portiere che ha appena subito una rete: per la vergogna cela il suo

volto sul manto erboso per sottrarsi al fascio di "amara luce" che illumina la sua sconfitta personale.

Mentre un compagno di squadra tenta invano di rialzarlo, sia con le parole che con la mano, la tifoseria

avversaria esulta e gli spalti sembrano quasi non riuscire a contenere l'entusiasmo della folla.

E mentre i giocatori circondano l'autore della marcatura, dall'altra parte del campo c'è il loro portiere. Egli

rimane da solo, ma solo in senso fisico: la sua anima, infatti, è come se fosse una figura in carne ed ossa

che, in quel momento, sta abbracciando il compagno di squadra che ha segnato. "Della festa - egli dice -

anche io son parte".

Il portiere caduto alla difesa Presso la rete inviolata il portiere

ultima vana, contro terra cela - l’altro- è rimasto. Ma non la sua anima,

la faccia, a non vedere l’amara luce. con la persona vi è rimasta sola.

Il compagno in ginocchio che l’induce,

con parole e con la mano, a sollevarsi, La sua gioia si fa una capriola,

scopre pieni di lacrime i suoi occhi. si fa baci che manda di lontano.

Della festa - egli dice - anch’io son parte.

La folla - unita ebbrezza- par trabocchi

nel campo: intorno al vincitore stanno,

al suo collo si gettano i fratelli.

Pochi momenti come questi belli,

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