Attraverso l'obiettivo: la fotografia
La fotografia non nasce in un dato giorno di un dato anno, ma insieme al progresso chimico e fisico. Precedentemente, le camere ottiche erano utilizzate solo per spiegare i fenomeni ottici, tuttavia, con il continuo progresso nello studio della chimica sui materiali fotosensibili, si è scoperto che, spalmando le lastre interne alla camera ottica con alcune di queste sostanze, l'immagine che veniva proiettata sopra, vi rimaneva impressa in maniera permanente. Nasce così, dopo sperimentazioni varie, la fotografia. La prima vera e propria foto venne "scattata" da Niepce, chimico francese che nel 1827 perfezionò la camera ottica e la lasciò in posizione davanti ad una finestra per otto ore, secondo alcuni, per giorni secondo altri. Successivamente, anni dopo, l'artista Daguerre perfezionò il prototipo di Niepce, e brevettò quello che venne definito il dagherrotipo, ovvero una lastra di rame argentata trattata con dei vapori che ossidava quando esposta ad una forte luce, così da lasciare impressa l'immagine sulla lastra in negativo. Trattando poi il negativo con alcune sostanze, si otteneva l'originale. Da ciò vennero poi sviluppate le lastre fotografiche, utilizzate da Marey e Muybridge nella cronofotografia; Marey utilizzava una fotocamera per imprimere su una lastra il movimento di un soggetto, mentre Muybridge utilizzava più fotocamere per poi selezionare e rimettere insieme le immagini creando una continuità ed un senso di movimento. Nacque così l'arte della fotografia, praticata da chi guarda il mondo attraverso un obiettivo. Famosissimo è Tournachon (Nadar)che, studiando la composizione fotografica, è considerato uno dei primissimi fotografi della storia.
Arte: impressionismo
Grazie alla fotografia, la pittura cessa di essere documentaria e si concentra sulla rappresentazione dei personaggi e delle emozioni che l'artista esprime. L'impressionismo nasce dalla scelta di rappresentare la realtà sensibile, l'impressione che gli stimoli esterni suscitano nell'artista, la propria visione della realtà. L'impressionismo è appunto un movimento pittorico nato dalla Società Anonima di Pittori, Scultori ed Incisori. Il termine Impressionismo venne dato loro durante la prima mostra impressionista tenutasi a Parigi nello studio del fotografo Nadar, nel 1874, quando il critico Leroy definì questi artisti "impressionisti". Fondamentali sono il colore e la luce, poichè sono le prime cose che l'occhio umano percepisce; vengono utilizzati colori puri,il bianco ed il nero sono definiti non colori e pertanto non sonp utilizzati, non è presente la tecnica del chiaro-scuro e le ombre sono colorate. Quasi tutte le opere sono realizzate "en plen air", ovvero all'aperto, per poter cogliere direttamente luce e colori sul soggetto in un preciso momento, differente da quello passato e futuro, cogliendo appunto l'attimo, la sensazione provocata. Dipinto cardine del movimento è "Impressione, Sole nascente" di Claude Monet; si tratta di un olio su tela del 1872. Inizialmente il dipinto non aveva titolo, e quando venne chiesto a Monet come volesse chiamarlo, egli rispose "chiamatelo impressione". Sulla tela non è presente un disegno preparatorio, ma il colore è steso direttamente con pennellate brevi, veloci e decise. Il pittore coglie l'attimo in cui il sole si fa spazio nella nebbia mattutina, e i suoi riflessi guizzano sul mare; si riescono a scorgere, sulla sinistra, alcune navi ormeggiate, mentre sula destra intravediamo le gru e le strutture del posto, mentre le due barche che solcano le acque appaiono come ombre. Attraverso l'opera Monet vuole trasmettere le sensazioni da lui provate osservando l'aurora,un mattino qualsiasi, al porto di Le Havre.
Italiano: Giovanni Verga
Verga nasce a Catania nel 1840; si iscriverà alla facoltà di giurisprudenza, che lascerà dopo poco per dedicarsi alla letteratura. Viaggerà molto fino a trasferirsi a Milano, dove incontrerà Luigi Capuana. Farà spesso ritorno a Catania, fino a stabilircisi definitivamente nel 1922. Verga entra in contatto con la fotografia casualmente, quando trova nella soffitta di uno zio paterno una macchina a cassetta, con la quale cominciò a fare degli scatti. A Milano sarà poi attratto dai nuovi modelli di fotocamera, coi quali ritrarrà quadri veristi della campagna siciliana e dei suoi lavoratori. Così come con la fotocamera, anche attraverso la scrittura farà la stessa operazione, riportando documenti umani e ponendo il lettore davanti ai fatti accaduti, facendoli raccontare da un narratore anonimo ed interno alla vicenda. E' proprio questa sua voglia di fotografare la realtà, dominata dal meccanismo della lotta per la sopravvivenza, che lo spinge a scrivere un ciclo di romanzi, il "Ciclo dei Vinti", in cui Verga analizza tali meccanismi sociali, partendo dalle classi pi basse, in cui è più semplice individuarli, fino ad arrivare all'aristocrazia, in cui questi si fanno sempre più complessi; sarà per questa ragione, che Verga non terminerà il ciclo di romanzi. Nella prefazione ai Malavoglia, in particolare, Verga parla del tema principale dell'opera, ovvero la rottura dell'equilibrio di un mondo tradizionale, quello di una modesta famiglia di pescatori, che per l'irrompere di nuove forze sente di essere insoddisfatta, e prova a migliorare la propria condizione. Mette inoltre in evidenza la "fiumana del progresso", che fa sentire all'uomo il bisogno impellente di migliorare la condizione in cui verte. Per far si che l'analisi della realtà sia corretta, Verga fa aderire la forma al soggetto, dunque il linguaggio al soggetto. Nell'ultima parte invece parla dei protagonisti dell'opera, i Vinti, coloro che sono schiacciati dal progresso, dicendo che solo il lettore può interessarsi ai deboli, a coloro che piegano il capo sotto i vincitori che, avidi di arrivare, verranno sorpassati un domani.
Inglese: Victorian Age e Dickens
Queen Victoria came to the throne in June 1837, and a few months later, the newspaper “Gazzette de France” announced the invention of the daguerrotype. She was the first queen to be photographed, and appreciated this new form of art, as it showed that she wasn't only a queen, but even a wife and a mother, and her daily life. Victoria ruled from 1838 to 1901 and became the symbol of the nation. On one hand, these years were characterised by progress and social reforms, like the ones made up for the working class; for example, in 1838 a group of workers called “The Chartists” drew up a “People's Chart”, asking for the right to vote, but only after three reform bills, in 1884, suffrage was extended to all male workers. Also, in 1851 the Great Exibition took place in London, showing the progress of industry and science. During these years, the empire enlarged, involving a lot of countries, so the victorians used to say that “the sun never set on the empire”.
On the other hand, the victorians were so proud of their welfare that ignored England's problems. In these years a “Poor Law” was passed out but didn't solve the problem of the poor, that were amassed in workhoses, which resembled jails. Their conditions were often denounced in newspapers, paintings or novels. The biggest example is given by Charles Dickens, who tried to take a picture -with his novels- of the conditions in which the poor lived, as we can see in “Oliver Twist”. This is the story of an orphan raised into an orphanage who is taken back to the workhouse where he was born when he's nine. Here, he lives a miserable life, without being educated, until he meets a young pickpocket who introduces him to a gang of criminals. After some troubles, the gang is caught by the police and Oliver finds a family. The author here mixes sentimental and melodramatic stories with social satire and realism, in fact he deals with social issues of the Victorian Society, as we can see in the novel, where he combines the melodramatic story of an orphan with the effect of the Poor Law, to give the reader a portrait of the Victorian society from a different point.
Latino: Cena Trimalchionis
Un altro autore che attraverso la scrittura ha provato a fotografare la realtà è il latino Petronio, maestro delle cerimonie alla corte di Nerone e uomo alla personalità eccentrica che, attraverso la sua opera, il Satyricon, descrive in maniera minuziosa la vita sociale, politica e culturale del tempo, difatti troviamo il ricordo di gladiatori, cantanti, attori liberti, e l'allusione alla vita di corte, fatta di lussi ed eccessi. Un episodio in particolare, quello della “Cena Trimalchionis” ci fa capire il modo in cui petronio descrive la realtà; l'episodio parla di Encolpio, protagonista del romanzo, che viene invitato a cena, insieme ai suoi amici, a casa del liberto arricchito Trimalchione. Nonostante il lusso e il divertimento, aleggia un'ansia collettiva causata dalla paura della morte, che appare sia negli invitati, sia in Trimalchione, che proverà a trasformare il banchetto in una grande prova generale per il suo funerale. Petronio dunque attraverso queste forti immagini descrive non solo il lusso e l'eccesso tipico in cui viveva un imperatore, visto come Nerone, ma anche quelli che sono i sentimenti provati da chi vive in questo eccesso, non così diversi da tutti gli altri.
Italiano: 33 canto Paradiso
Così come la luce è fondamentale per scattare una buona fotografia, così lo è anche per lo scrittore, che la utilizza come mezzo di descrizione di qualcosa di incredibile, divino. Esempio ne è Dante, che rappresenta, nella Divina Commedia, il Paradiso attraverso la luce, segno di bontà e grazia, in contrapposizione al buio dell'inferno, del peccato. La luce, man mano che Dante risale i cieli, dunque si avvicina a Dio, diventa sempre più forte, diventando accecante (simboleggiando l'immensa bontà e divinità del creatore). In particolare nel 33esimo canto, Dio diventa luce pura, tanto forte da poter essere osservata solo se riflessa negli occhi degli angeli e in Beatrice, e che finisce per folgorarlo. La vista infatti è il primo atto di salvezza, poiché con questa si conosce la verità, Ed è proprio ciò che accade a Dante che, ottenuta la grazia necessaria alla visione divina per intercessione della Madonna, alza gli occhi al cielo, rimanendo folgorato da questa luce divina, che rende sia impossibile distogliere lo sguardo, sia di riferire l'esperienza con le parole, che non riescono a rendere a pieno la meraviglia provata davanti alla visione di Dio.
Il flash (condensatori), fisica
Il flash della fotocamera utilizza un condensatore per immagazzinare l'energia necessaria ad ottenere rapidamente un lampo luminoso. Un condensatore è un dispositivo in grado di accumulare energia, ed è formato da due aramture poste a breve distanza tra loro; quando una viene elettrizzata l'altra, collegata a terra, si elettrizza per induzione, di segno opposto. Per poter accumulare energia il condensatore deve avere una capacità, data dal rapporto tra la carica fornita e la differenza di potenziale tra i condensatori, che si misurerà in Farad.
I condensatori possono essere collegati:
in serie: se portano sulle armature la stessacarica, dunque la capacità sarà data dalla somma delle singole capacità
In parallelo: se hanno agli estremi la stessa differenza di potenziale, dunque la capacità sarà data dalla somma degli inversi delle singole capacità
Isomeria ottica, chimica
Così come le fotografie di fronte allo specchio, anche le isomerie presentano delle similitudini, ma sono profondamente diverse tra loro. Si dicono isomeri ottici due o più composti che hanno la stessa formula grezza ma diversa formuola di struttura. Gli stereoisomeri sono quegli isomeri nei quali gli atomi sono legati tra loro nello stesso modo, ma differiscono per disposizione spaziale. In queste molecole è sempre presente un centro chirale, o stereogenico, ovvero il carbonio è legato a quattro atomi o gruppi atomici differenti. Esistono dunque due isomeri con stessa formula grezza ma diversa formula di struttura, disposti diversamente nello spazio; questi sono uno l'immagine speculare dell'altro, e non sono sovrapponibili tra loro; vengono definiti enantiomeri. Queste sono sostanze otticamente attive, in grado di far ruotare il fascio di luce polarizzata verso destra o verso sinistra. Se sono presenti in egual misura, la miscela otticamente inattiva verrà definita racemo. Esempio sono le due configurazioni della gliceraldeide, che hanno stesse proprietà fisiche ma si comportano in maniera differente nei confronti della luce polarizzata.