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Inglese - Chicago School
Italiano - Bruno Zevi (lettura dei suoi libri e inserimento delle conoscenze apprese nell'elaborato)
Filosofia - Martin Heiddeger, l'abitare
L’Architettura tra le due guerre
DALLA DISTRUZIONE ALLA
RICOSTRUZIONE
Simona Brandano
V°E Liceo Scientifico
Tesina interdisciplinare
Esame di Maturità
Anno Scolastico 2013/2014
Tesina interdisciplinare – Simona Brandano – V°E Liceo Scientifico – Esame di Maturità – Anno Scolastico
2013/2014
1. Prefazione pag. 2
2. Le origini di un nuovo linguaggio pag. 3
3. Un’architettura per il XX secolo pag. 4
3.1 Le Corbusier pag. 9
4. Wright e la sua architettura organica pag. 13
5. Chicago School pag. 18
7. Bruno Zevi pag. 21
8. Che cos’è l’abitare? pag. 21
9. Note pag. 22
10. Bibliografia e Sitografia pag. 24 2
Tesina interdisciplinare – Simona Brandano – V°E Liceo Scientifico – Esame di Maturità – Anno Scolastico
2013/2014
Ho deciso di sviluppare questo elaborato per due aspetti principali:
Il primo è che, in qualche modo, l’architettura riesce a conquistarmi sempre; rubando
tutte le mie attenzioni e interessi; il secondo, che è meno personale e riguarda più la
parte disciplinare, è nato proprio dallo studio sulla parte dell’architettura tra le due
guerre, ergo, l’inizio della cosiddetta ‘Architettura Moderna’.
In questo periodo, tutta la popolazione mondiale, è uscita dalla prima immensa
guerra del ‘14-’18 e ciò che si sta venendo a creare è un periodo di intervallo,
caratterizzato da un forte cambiamento culturale, architettonico, storico e sociale.
Partendo proprio dalla parte architettonica e parlando quasi parallelamente delle
situazioni in Europa, con l’architettura Razionalista, e in America, con quella
Organica, andrò ad analizzare la nascita, il contesto storico, lo sviluppo, le idee, i
radicali cambiamenti che ha creato e ciò che, anche con “semplici costruzioni”, ha
voluto esprimere. 3
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Al termine della Prima Guerra Mondiale, l’Europa, indebolita dal conflitto, doveva
affrontare gravissimi problemi di ricostruzione, che si affiancavano al crescente boom
demografico e la conseguente sempre maggiore richiesta di abitazioni.
Protorazionalismo
Fino ad ora vi era stata la fase del cosiddetto “ ” dove si era avuto già
un netto cambiamento artistico rispetto alle correnti precedenti.
Se si pensa all’Europa, si può realizzare che in ambito architettonico, fino all’inizio del
nuovo secolo, non vi era mai stata un’evoluzione o sviluppo; si era rimasti bloccati ad
edifici ottocenteschi sfarzosi, decorati, appartenenti alle correnti precedenti, quali l’Art
Nouveau, movimento che conservava un carattere sia artistico che economico
indirizzato principalmente verso la ricca borghesia e non trasmesso a tutta la
[2]
William Morris –
popolazione. Per questo, già in quel periodo, artisti come il quale si
era impegnato per accostare la produzione industriale a quella artigianale, quindi
limitare i costi degli arredamenti ed estenderli anche alla popolazione più povera–
incominciarono ad avere l’idea di un nuovo modo di concepire l’arte. Per questo, in
seguito, si dette vita al periodo del ‘Protorazionalismo’ dove gli artisti che ne facevano
parte , ricalcarono l’idea di Morris e di numerosi altri architetti che li precedettero per
creare una nuova avanguardia artistica che riuscirà a mutare la concezione di
architettura avuta sino ad allora. Questo periodo, difatti, si era incentrato sulla soluzione
dei problemi come la riproducibilità in grande serie, l’uso di nuovi materiali e di
prefabbricati, in modo da fornire un prodotto competitivo ed economicamente possibile,
grazie anche all’uso di un nuovo materiale come il cemento armato. Tutto questo, dopo
la Prima Grande Guerra, prenderà il nome di “Movimento Razionalista”.
Quasi parallelamente, gli Stati Uniti erano nettamente avanti in campo architettonico
rispetto all’Europa. Con la necessità di ricostruire il più velocemente possibile le
abitazioni nella città di Chicago – in seguito al disastroso incendio avvenuto nel 1871 –
e con la crescita economica che aveva dato origine a una intensa attività edilizia
proprio in quegli anni, si era venuta a creare l’esigenza di concentrare grandi edifici su
aree di superficie limitata. Si arrivò quindi a creare una nuova tipologia costruttiva, il
grattacielo. In questo periodo, proprio per riparare ai danni della cittadina americana,
Scuola di Chicago”
nacque la cosiddetta “ i cui progettisti diedero le basi per un nuovo
tipo di architettura, sia con l’utilizzo del cemento armato, sia con la formazione di uno
dei più grandi esponenti dell’architettura americana del XX secolo, Frank Lloyd Wright e
Organica
la sua architettura “ ”.
Sia il Movimento Razionalista sia quello Organico rappresentato le fondamenta di
Architettura Moderna
quella che è poi la nostra contemporaneità, stiamo parlando dell’ .
4
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2013/2014
Partendo dalla parte europea, incominceremo ad analizzare il Movimento Razionalista
con i suoi maggiori esponenti e le loro opere principale.
Innanzitutto, chiunque venga a conoscenza per la prima volta di questa nuova
avanguardia artistica, potrebbe subito chiedersi: ma cos’è il “Razionalismo”? Solamente
prendendo il termine «razionalizzare», e dandogli una semplice definizione lessicale, si
possono ben capire, e allo stesso tempo sintetizzare, i concetti che stanno alla base di
questo nuovo movimento architettonico: "agire con scelte ragionate per rendere un
oggetto funzionale ed economico”.
Esso, infatti, ha come obbiettivo quello di offrire una risposta concreta e funzionale alle
drammatiche trasformazioni sociali ed economiche provocate dalla guerra; i quartieri
operai ottocenteschi sono ovunque cadenti, invivibili e sovraffollati a causa della
costante immigrazione di nuove famiglie; i prezzi dei terreni di periferia sono
elevatissimi, perciò la società chiede agli architetti di concentrare le proprie attenzioni
su sistemi capaci di utilizzare al meglio la tecnologia disponibile per ottenere edifici i
cui contenuti estetici siano decisamente secondari rispetto ai costi di costruzione e
manutenzione.
Attenzione però, ciò non significa che gli artisti di questo periodo non si curassero
dell’aspetto dei nuovi edifici; essi riuscirono a creare qualcosa di piacevole
esteticamente anche con la semplicità, anche con il suo aspetto più essenziale, senza
eccedere nel decoroso sfarzo ottocentesco. Difatti, il nuovo movimento si poneva in forte
polemica con il monumentalismo tipico dell’estetica neoclassica e l’eclettismo
[3]
caratteristico dell’architettura tradizionale. Già l’austriaco Adolf Loos in passato scrisse
“Ornamento e delitto”, un saggio che denuciava il decoro ottocentesco e che andò a
scontrarsi con la società dell’Art Nouveau di quel tempo.
Il nuovo stile era solo accomunato da alcune caratteristiche che facevano parte dei
cosiddetti “maestri” che gli diedero vita:
la priorità della pianificazione urbanistica sulla progettazione architettonica;
la massima economia del suolo e della costruzione al fine di poter risolvere
il problema della casa;
la standardizzazione, la prefabbricazione in serie;
la concezione dell’architettura qualificata come fattore essenziale del
progresso sociale e politico;
la rinuncia dell’ornamentazione decorativa.
I razionalisti, infatti, sentirono l’abitazione come un simbolo etico. La casa e il quartiere
furono al centro di un’esigenza morale. Il punto di partenza della tecnica del
razionalismo è il “dimensionamento” della cellula d’abitazione. Il valore di essa non è
più legata alla superficie dell’alloggio ma al numero dei letti che contiene, dove il letto
sta per unità di misura di tutte le esigenze abitative. Una volta stabilita questa parte
dimensionale si studia una figura distributiva che garantisca gli standard ottimali di 5
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soleggiamento, areazione e ventilazione. Tale distribuzione dà luogo a diverse tipologie
edilizie: le case a schiera, le case a ballatoio, le case in linea.
Organizzate le cellule in un edificio, vengono disposti più edifici in modo da garantire il
loro buon orientamento, le distanze ottimali, il loro rapporto con le strade e le altre
infrastrutture necessarie, formando un quartiere, cosicché da formare la città. La logica
della tecnica razionalista è quella di ottenere il massimo risultato sociale con il minimo
sforzo economico. [4]
Tutto iniziò tra il 1907 e il 1912, quando l’architetto e designer tedesco, Peter Behrens ,
aprì uno studio a Berlino e si circondò, in particolare, di tre apprendisti molto
particolari, i cui nomi sono: Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius e Charles-
Edouard Jeanneret-Gris, meglio conosciuto come Le Corbusier. Queste tre eccezionali
figure saranno tra i maestri del Movimento Moderno e maggiori esponenti di quello
Razionalista.
Mies entra nello studio di Behrens nel 1908 e lo lascia nel 1913, forse perché folgorato
[5]
dall’architettura di Berlage , poco amato da Behrens.
Less is more il meno è più.
E’ l’architetto del “ ”: Si disse fosse capace di ridurre
all'essenziale qualsiasi problema rinunciando a quel di più che gli architetti hanno
messo sempre negli edifici e che serve a distinguere le loro decisioni da quelle dei
committenti, dei costruttori, dei clienti. Le sue opere, non complicano ma riducono gli
edifici alla forma più elementare. Per ogni tema egli stabilisce un "meno" di
organizzazione spaziale, che rende possibile un "più” di controllo della forma e della
distribuzione. Pur essendo esponente del razionalismo in Germania, all'opposto di
Gropius non si pone problemi sociali e non ha interessi urbanistici diretti.
Mies era in apparenza il più soddisfatto e viziato dei grandi personaggi dell'architettura:
tutte le sue proposte teoriche sono state messe in pratica e rese perfette nelle esperienze
successive Non ha ingrandito il suo studio professionale, ma ha collaborato con alcuni
dei più grossi studiosi tecnici americani.
Gropius si forma nello studio tedesco dopo aver lasciato l’università nel 1907, di ritorno
da un lungo viaggio in Spagna, e vi rimarrà sino al 1910, quando deciderà di mettersi in
[6]
proprio, portandosi dietro anche Adolf Meyer . Un anno dopo, insieme a quest’ultimo, si
dedica al suo primo progetto importante: una fabbrica di forme per scarpe per la ditta
Fagus ad Alfed, realizzata con Adolf Mayer. Qua, Gropius, dimostra di saper
abilmente utilizzare i nuovi materiali
quali: ferro, vetro, cemento. I muri
esterni di quest’edificio sono
caratterizzati da grandi vetrate che
non hanno il compito di sorreggere
l’edificio ma di delimitarlo.
Fabbrica Fagus ad Alfeld an der Leine, 1911-12. 6
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I suoi interessi, però, sono rivolti soprattutto ai bisogni della collettività, perciò molte
sue opere sono palazzi residenziali, assetti urbani, o edifici scolastici. E’ quest’ultimo il
Bauhaus
caso dell’edificio del “ ”. Bauhaus a Dessau, 1925
Nel1919, il governo socialista della Sassonia - Turingia invita l'architetto Walter Gropius
a dirigere lo Staatliches Bauhaus, con lo scopo di rinnovare lo stile e il linguaggio delle
arti. La scuola fu fondata inizialmente a Weimar nello stesso anno, dalla fusione della
Scuola Granducale di Arti Plastiche (Accademia di Belle arti) e della
Kunstgewerbeschule (Scuola di artigianato artistico).
La nascita del Bauhaus si colloca in un contesto storico e culturale particolare, alla fine
della Prima Guerra Mondiale, caratterizzato dal disagio che molti tedeschi provano dopo
la sconfitta militare, la fine ingloriosa dell'impero e l'incapacità della neonata repubblica
di risolvere i molti problemi che affliggono la nazione.