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L’idea per la mia tesina nasce, oltre che dalla passione per i classici della letteratura inglese in generale, in particolare dalla lettura integrale dell’opera “Alice in Wonderland” in lingua originale e il suo scopo principale è dimostrare che il famoso classico per bambini, reso felicemente noto dal cartone animato della Disney, sottende in realtà numerosi e sottili riferimenti nascosti, di tipo linguistico, filosofico, logico e matematico. L’autore Carroll non era, infatti, un ingenuo favolista, bensì un attento e raffinato scrittore che amava giocare sui doppi sensi e sulla satira ma allo stesso tempo dilettare bambini e bambine. Nella mia tesina di maturità inoltre ho potuto effettuare i collegamenti con materie scolastiche come Inglese, Filosofia e Matematica.
Filosofia - Freud, l'interpretazione dei sogni.
Inglese - The author, the characters, the linguistic games.
Matematica - Giochi matematici sui cambiamenti di base, i quaternioni, altri riferimenti.
Indice
Motivazione della scelta Pagina 4
Pagina 4
Breve riassunto della trama dell’opera
Pagina 6
Filosofia
Pagina 10
English
Pagina 15
Matematica
Pagina 18
Bibliografia e sitografia
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“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013 Motivazione della scelta
L’idea per la mia tesina nasce, oltre che dalla passione per i classici della letteratura inglese in generale, in particolare
dalla lettura integrale dell’opera “Alice in Wonderland” in lingua originale e il suo scopo principale è dimostrare che il
famoso classico per bambini, reso felicemente noto dal cartone animato della Disney, sottende in realtà numerosi e
sottili riferimenti nascosti, di tipo linguistico, filosofico, logico e matematico. L’autore Carroll non era infatti un ingenuo
favolista, bensì un attento e raffinato scrittore che amava giocare sui doppi sensi e sulla satira ma allo stesso tempo
dilettare bambini e bambine.
Breve riassunto della trama dell’opera 18
“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013
Alice, seduta all’aperto con sua sorella maggiore, si sta quasi addormentando per la noia, quando vede un coniglio
bianco (Bianconiglio) che guarda l’orologio e parlotta fra sé: lo segue giù per una tana di coniglio molto profonda e
finisce sottoterra, in una saletta con una porticina chiusa a chiave che conduce ad un bel giardino. Alice mangia e beve
cose che le fanno cambiare di dimensione, però non riesce ad attraversare la
porticina e ad entrare nel giardino; prima diventa enorme e piange di frustrazione
e poi si rimpicciolisce, ritrovandosi a nuotare in un mare fatto delle sue stesse
lacrime. Nel mare incontra molte creature, fra cui un Topo, un’ Anatra e un Dodo,
che insieme a lei riescono ad uscire dal mare e ad asciugarsi, ma la lasciano subito
sola. A questo punto Alice trova la casa del Bianconiglio e ridiventa grande
bevendo uno strano liquido, spaventa il coniglio ed i suoi vicini e ridiventa molto
piccola sventolandosi con un ventaglio. Poi Alice incontra un Bruco che sta
fumando la hookah (narghilè),il quale la irrita chiedendole di recitare una poesia,
cosa che al momento non le riesce. Il Bruco informa poi Alice che mangiare da una
parte del fungo su cui è seduto la farà crescere, ma mangiare dall’altra parte la
farà rimpicciolire. Mentre Alice sta ancora provando a diventare della misura giusta
per raggiungere il giardino, arriva ad una casetta nel bosco, dove risiedono una
Duchessa, il suo bambino di brutto aspetto , la sua Cuoca ribelle, e il suo Gatto del
Cheshire. La cucina è piena di pepe e di piatti che vengono tirati per la rabbia, così
Alice prova a salvare il bambino da tutto quel pandemonio, ma, non appena lo prende in braccio, si trasforma in un
porcellino e deve quindi lasciarlo andare. Appare il Gatto del Cheshire, che appare e scompare all’improvviso,
sogghigna ad Alice, e le raccomanda di visitare il Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina… Alice si reca allora alla loro
casa, dove è in corso una festa e si siede a tavola con la Lepre, il Cappellaio, e il Ghiro, ma li trova maleducati e se ne
stanca presto, così se ne va. Decide quindi di attraversare una porta in un albero e si ritrova ancora una volta nella
saletta con la porticina che porta al giardino, tuttavia questa volta riesce ad entrare. Nel giardino trova tre giardinieri
che stanno dipingendo di rosso delle rose bianche: hanno paura che la Regina di Cuori tagli loro la testa perché le
aveva chieste rosse. Ad un tratto appare proprio la Regina di Cuori con il suo seguito di carte da gioco e questa invita
Alice a giocare a croquet: la bambina prende parte a questo gioco molto singolare. Mentre gioca scopre che la
Duchessa deve essere decapitata, per le rigide regole che la Regina impone sui suoi sudditi. Nel frattempo, la testa del
Gatto del Cheshire appare sul campo da gioco causando un parapiglia. La Duchessa in persona viene chiamata dalla
prigione a risolvere la questione ed inizia a parlare con Alice della morale di ogni cosa. La Regina decide allora che
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Alice deve andare a trovare la Finta Tartaruga, scortata dal Grifone; qui apprende la storia della Finta Tartaruga ed
assiste ad un ballo chiamato Quadriglia dei Gamberi. Il Grifone riaccompagna Alice in tribunale, dove sta iniziando un
“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013
processo: Il Fante di Cuori è accusato di aver rubato le torte della Regina. Alice stessa è chiamata a testimoniare dopo
essere di nuovo inesplicabilmente cresciuta; a causa della sua impertinenza, il Re le ordina di lasciare il tribunale, ma
lei rifiuta. É scandalizzata dall’ingiustizia del procedere della corte e provoca la Regina, la quale ordina la sua
esecuzione. Alice si rivolta contro la corte e i giurati dicendo loro che non sono nient’altro che un mazzo di carte, ed
essi si alzano per attaccarla. A questo punto, Alice si sveglia e si rende conto di aver dormito per un bel po’ di tempo in
grembo a sua sorella. Le racconta del suo sogno meraviglioso e poi rientra per il tè. La sorella è rapita dal sogno ed
immagina Alice da grande, conservando intatto il suo senso infantile del meraviglioso. 18
“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013 Filosofia
Alla fine del racconto scopriamo che le peripezie capitate alla protagonista non sono altro che frutto di un sogno
all’ombra di un albero. Nonostante “Alice nel Paese delle Meraviglie” sia stato pubblicato nel 1865 e sia quindi di
alcuni decenni precedente alle teorie freudiane, molti hanno riletto questa storia alla luce della nuova psicologia
novecentesca e hanno visto in Carroll un precursore dello stesso Freud.
Il sogno, per quanto possa apparire slegato dalla coscienza umana e dai suoi meccanismi, è in realtà la sua
manifestazione più pura. Partendo da queste considerazioni, S. Freud nella sua “Interpretazione dei sogni” considera
l’inconscio come luogo della non consapevolezza, in cui vengono “immagazzinati” tutti i traumi e i desideri irrealizzabili
che, per non danneggiare la stabilità psicologica dell’individuo, vengono “censurati” dalla coscienza. Tuttavia non è
impossibile accedervi: proprio il sogno è la via regia all’inconscio, che permette l’appagamento, in forme allucinatorie e
mascherate, di un desiderio rimosso. Il Paese delle Meraviglie è il luogo dell’assurdo, del nonsense, del paradosso:
tutto appare slegato dalla realtà e dalle sue leggi. La chiave di lettura del libro va allora ricercata non tanto nei fatti e
nei dialoghi, ma negli istinti e nelle pulsioni che hanno determinato la realizzazione di tali fatti e dialoghi.
Il sogno utilizza un vocabolario fortemente simbolico che, grazie ad un gioco di rimandi e di libere associazioni, mette
in scena la “rappresentazione teatrale” onirica: il contenuto manifesto, cioè l’insieme di atti, parole, gesti che in sé
appaiono assolutamente privi di logica. Questa modalità di rappresentazione è dovuta alla censura onirica: l’Io, il filtro
della coscienza, trasforma i contenuti provenienti dall’inconscio, che potrebbero risultare perturbanti per l’individuo, in
una forma enigmatica e difficilmente riconoscibile. Ciò che questa mediazione vuole “mascherare” e dissimulare dietro
il nonsense è il contenuto latente, il vero materiale di cui si compone l’inconscio.
Privando di ogni valore le regole che stanno alla base della razionalità, i legami con la realtà vengono spezzati. Una
funzione particolare riveste il Tempo, interpretato nel racconto come un’entità da sperimentare soggettivamente,
piuttosto che come “legge” che scandisce la vita.
In “Alice in Wonderland”, l’orologio del Cappellaio segna solamente i giorni del mese e quando Alice gli domanda
stupita perché non segni le ore, come tutti gli orologi “normali”, quello risponde indispettito: 18
“«E perché dovrebbe segnarle?» borbottò il Cappellaio. «Il tuo orologio, per caso, segna gli anni?» «Naturalmente no!»
rispose pronta Alice.”
“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013
Il Tempo dunque, nel Paese delle Meraviglie, esiste solo nella forma che ogni individuo decide di dargli, manifestandosi
così nella sua essenza originaria come l’ennesima esplicazione di un desiderio: il desiderio che arrivi presto l’ora del
pranzo, o che sia sempre l’ora del tè. Emerge una chiara volontà di abbattere tutti i limiti imposti dal mondo reale, a
partire da una creazione dell’uomo di cui egli stesso è diventato schiavo: il Tempo. Ancora una volta il sogno è la via di
fuga che permette di dare spazio alla creatività e ai bisogni di “libertà” dell’inconscio: nella realtà un sogno dura pochi
secondi, eppure al risveglio sembra sempre che sia durato diverse ore.
L’interpretazione freudiana di “Alice nel Paese delle Meraviglie” non si ferma tuttavia alla storia in generale, ma alcuni
critici hanno considerato i numerosi “scivolamenti linguistici” di Alice degli esempi di “lapsus freudiani”. Per esempio
Alice, nei capitoli 2 e 3, mentre si sta rivolgendo al Topo, continua a
menzionare Dinah, la sua gatta, suscitando reazioni di paura e di sdegno nel
Topo, che le proibisce di parlare di gatti in sua presenza. Nonostante le
scuse, l’errore di Alice si ripete e questo potrebbe significare che nel suo
subconscio Alice non ami il Topo e pensi quindi alla sua gatta che lo
ucciderebbe, oppure, andando oltre, che questo sia una satira nei confronti
della governante di Alice, Miss Prickett, che Carroll nei suoi diari
simboleggiava con la figura di un topo.
I lapsus di Alice si ripresentano anche nel dialogo col Brucaliffo, nel quale
Alice, anche se involontariamente, continua ad irritare il bruco, che pure
appare scortese con lei che commette errori mentre recita a memoria filastrocche.
Un’immagine particolarmente esplicativa dello sviluppo (da un punto di vista freudiano) di Alice nel corso della storia è
quella allegata a pagina 9, in cui i comportamenti di Alice vengono considerati, nei primi capitoli, un’espressione
dell’Es (Inconscio), in seguito come espressione del Super Ego, e verso la fine dell’Io, in particolare nel momento dello
sviluppo della terza fase della sessualità, secondo la struttura tripartita della psiche secondo Freud.
L’Es, in Alice nel Paese delle Meraviglie, si configura come bisogno di cibo e di comodità fisica, mancanza di utilizzo
della logica, sostituita dagli istinti. Il comportamento di Alice è infantile e poco ragionato.
“Alice, una volta giunta alla porticina, si accorse di aver dimenticato la piccola chiave d'oro, e quando
Per esempio:
tornò al tavolo per prenderla, scoprì che non ci arrivava più: la vedeva benissimo attraverso il vetro e fece tutti gli
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sforzi possibili per arrampicarsi su per una gamba del tavolo, ma era troppo sdrucciolevole; e quando i tentativi
l'ebbero stremata, la povera piccola si mise a sedere e scoppiò in lacrime.”
“Il senso del nonsense” – Andrea Dell’Oca
Esame di Stato 2013
Freud infatti afferma che l’Es è l’inconscio, non impone giudizi di valore, è il luogo delle pulsioni, dove non vigono le
leggi della logica.
Il Super Ego invece rappresenta la coscienza e la moralità, i valori insegnati dai genitori che sono stati interiorizzati.
Alice si fa giudice di se stessa:
“Ti dovresti vergognare, - si disse Alice, - figurarsi, una ragazzona come te (e davvero lo poteva dire allora) mettersi a
piangere. Smetti, ti dico!”.
Più precisamente Freud gli affida tre funzioni principali: auto-osservazione, coscienza morale e funzione di ideale. Il
Super Ego ci osserva e poi ci giudica e ci minaccia, è esponente ideale dell’Io e si costruisce sulla base dei genitori e
degli educatori e sugli insegnamenti dati anche nei primi anni di vita.
La fase genitale, invece, è l’ultima fase dello sviluppo sessuale del bambino e per questa è necessario un equilibrio tra