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Sintesi
Introduzione Alice nel paese delle meraviglie - Tesina


Questa tesina di maturità descrive il tema della curiositas attraverso il romanzo di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie. La tesina permette i seguenti collegamenti: in Latino Apuleio e la curiositas, in Italiano Pirandello e la crisi d'identità, in Matematica il cambiamento di base, in Metodologia la tossicodipendenza, in Biologia il sistema nervoso, in Letteratura Baudelaire, in Storia Stalin, in Pedagogia la fiaba e in Filosofia Freud e il sogno.

Collegamenti

Alice nel paese delle meraviglie - Tesina


Latino: Apuleio e la curiositas.
Italiano: Pirandello la crisi d'identità
Matematica: Il cambiamento di base.
Metodologia: La tossicodipendenza .
Biologia: Il sistema nervoso.
Letteratura: Baudelaire.
Storia: Stalin.
Pedagogia:La fiaba.
Filosofia:Freud e il sogno.
Estratto del documento

Alice nel paese delle Meraviglie

LATINO

Alice nel suo viaggio nel paese delle meraviglie è spinta dalla curiosità che le causerà le più improbabili

disavventure ma lei non si arrende mai finendo per mettersi spesso nei guai.

Cos'è la curiositas?

La curiositas è il superamento del limite, è una scorciatoia ingannevole verso una presunta verità, è la smaniosa presunzione

di poter dominare gli eventi e poter piegare le altrui volontà; è una motivazione che ci spinge a cercare informazioni quando

siamo in uno stato d'incertezza; è un bisogno innato che può essere favorito o represso (porta l'individuo a violare le regole

sociali);

è il sapere per il gusto di sapere, è quindi, sì, indizio di intelligenza, ma di un'intelligenza superficiale.

La curiositas, distrae continuamente l'uomo dalla ricerca interiore spostando la sua attenzione su oggetti esterni. Accade allora

un evento traumatico che costringe l'uomo a rendersi conto dell'inefficacia di questa modalità conoscitiva e a cercare altri

mezzi di salvezza. LE METAMORFOSI

La curiositas è il tema principale delle “Metamorfosi”, l'opera più famosa di Luciano Apuleio, conosciuta anche con il titolo

“L'asino d'oro”. Quest'opera è l'unico romanzo antico in lingua latina pervenuto interamente fino ad oggi, è composto da

undici libri, dei quali l'ultimo è integralmente originale di Apuleio, mentre i primi dieci sono derivati da fonti greche; ad

esempio quello di Samosata “Lucio o l'asino”, che presenta molti punti in comune con l'opera di Apuleio; o anche le

“Metamorfosi” di Lucio di Patre, della quale si pensa sia l'opera integrale delle “Metamorfosi” di Apuleio. Ma rimane un testo

profondamente originale,sia sul piano della letteratura latina, sia sul piano strutturale.

Trama

Il protagonista, Lucio, si reca in Tessaglia, famosa per essere la terra di maghi.

Lì viene ospitato dal ricco Milone e da sua moglie, Panfile, che era una maga. Un giorno Lucio assiste alla trasformazione di

Panfile in uccello: mosso dalla curiositas, che gli procurerà diverse disavventure, si fa spalmare di un unguento magico da

Fontide, con cui ha una relazione, ma per uno scambio di vasetto viene trasformato in asino anziché in uccello: Lucio non

perde la razionalità umana e Fontide gli rivela che potrà riacquistare le sembianze umane mangiando delle rose. Ma la

notte viene rapito da una banda di predoni per trasportare il bottino nella loro caverna-deposito.Nel covo c'è una vecchia che

funge da carceriere di una fanciulla, Carite, la ragazza viene intrattenuta e confortata mediante il racconto della fiaba Amore e

Psiche (da metà del quarto a metà del sesto libro). Lucio-asino poi viene liberato grazie all'arrivo del fidanzato di Carite,

Tlepolemo, che fa strage dei briganti e sposa la giovane. Lucio-asino passa al servizio di molti padroni: sacerdoti corrotti dalla

dea Siria, un mugnaio che lo usa per girare la macina del mulino, un ortolano, due fratelli che poi lo vendono al loro padrone,

il quale lo farà esibire in pubblico, facendogli mangiare pasticcini, bere vino e procurargli anche degli incontri amorosi, ma

per evitare un incontro disgustoso con una perfida donna, Lucio-asino scappa e giunge a Cencrea e lì al tramonto del sole si

addormenta sulla spiaggia (termina il libro decimo e si apre l'originale undicesimo).

La notte seguente Lucio si risveglia al chiarore del plenilunio e si rivolge con una preghiera alla luna, perché gli faccia

riacquistare la forma umana. Ecco che in sogno gli appare la dea Iside, antica divinità egizia, regina dell'universo che ha nella

luna la sua manifestazione visibile, la quale gli promette che l'indomani tornerà uomo. Durante la processione in onore della

dea Iside, va a Roma dove si consacrava anche a Osiride, che gli è apparso in sogno invitandolo a svolgere la prpfessione di

avvocato. Lucio-Apuleio discuterà le cause nel Foro ed entrerà a far parte del colleggio sacerdotale dei “pastofori”. Dopo

numerose peripezie riesce a recuperare la sua forma umana grazie all'intervento della dea Iside.

Amore e Psiche

Questo racconto principale diviene cornice di un secondo racconto, ossia della celebre favola di ”Amore e Psiche“.

In questa novella si racconta di un re e una regina con tre figlie, una delle quali, Psiche, è così bella da suscitare l'invidia di

Venere, la dea della bellezza.

In seguito al responso di un oracolo, Psiche viene data in preda ad un mostro ma Amore, figlio di Venere, vedendola, se ne

innamora e la libera, portandola al sicuro in un castello, dove ne diviene l'amante.

Alla fanciulla, che ignora l'identità del dio, è negata la vista dell'amato, pena l'immediata separazione da lui.

Tuttavia, istigata dalle due sorelle invidiose, Psiche non resiste alla curiositas e spia Amore mentre dorme.

A causa di una goccia d'olio bollente caduta dalla candela accesa, Amore si sveglia e fugge via.

Psiche va alla ricerca di Amore, ma finisce per scontrarsi con Venere che le impone delle prove difficilissime che costituiscono

una sorte di espiazione.

La novella si conclude con le nozze di Amore e Psiche e con la nascita di Voluptas.

Entrambe le vicende seguono lo stesso schema e la stessa morale:

L'inizio è rappresentata da una relazione amorosa: Lucio con Fotide e Psiche con Amore

poi si arriva all'eccessiva curiositas che porta alla perdita della condizione beata: Lucio si diletta nella magia e

diventa un asino e Psiche guarda Amore e lui scappa

A causa della curiositas subiscono peripezie e sofferenze: Lucio viene rapito da diversi briganti e Psiche affronta le

prove imposte da Venere

Alla fine si verifica l'azione salvifica di un dio: Lucio ritorna uomo grazie a Iside e Psiche si sposa con Amore grazie

ad Amore stesso che la salva.

Per quanto riguarda la morale sia Lucio sia Psiche, cedendo alla curiositas, si trovano in situazioni pericolose e dolorose che

costituiscono una sorta di processo per redimersi ed è solo grazie all'intervento divino che essi ritornano alla condizione beata.

ITALIANO

Nel Paese delle Meraviglie l’unica regola vigente è quella di non avere alcuna regola. Alice cade dunque in

continua contraddizione e confusione, indecisa tra ciò che le hanno insegnato e ciò che impara dalle sue

avventure. Avviene così un sovvertimento di tutte le certezze, tutte le verità ritenute fino a quel momento

assolute: tutto diventa probabile.

“Ma se non sono la stessa, allora la domanda è: chi mai sono io?”.

Comincia qui il gioco dello sdoppiamento di Alice, alla ricerca della sua identità, in parte perduta per il senso di

smarrimento che prova nel ritrovarsi in un mondo diverso, se non nella forma, nella sostanza.

Alice non riesce più a capire chi è, dove si trova, sa solo che non è più la stessa persona che si è alzata quella mattina, ha un

CRISI D’IDENTITA’, ed è ciò che accade anche all’uomo post-moderno.

Distrutti i vecchi schemi della cultura positivistica, rinnegati i miti consolatori dell’800, immerso in un mondo sfiduciato

nelle prospettive della scienza e della vita politica e sociale, posto di fronte all’ascesa vertiginosa della borghesia capitalistica

che impone un modello di società tutto basato sulla logica del capitale e del profitto come unici valori, l’uomo di cultura del

primo ‘900 vive una profonda crisi d’identità, avverte chiaramente la fine di un’epoca e l’avvento di una nuova, e prende

coscienza della perdita del suo tradizionale ruolo sociale che era quello del “creatore di valori”.

Pirandello è uno dei primi che prende in considerazione questa crisi, e la trasforma in uno dei punti cardini della sua poetica.

LA VISIONE DEL MONDO E LA POETICA

Alla base della visione del mondo pirandelliana vi è una concezione vitalistica: la realtà è un perpetuo movimento vitale,

inteso come eterno divenire, flusso continuo. Tutto ciò che si stacca da questo flusso e assume una forma distinta e

individuale, si irrigidisce, comincia , secondo Pirandello, a “morire”.

Così avviene all’identità personale dell’uomo. In realtà noi non siamo che parte indistinta nell’universale ed eterno fluire della

vita, ma tendiamo a cristallizzarci in forme individuali, a fissarci in una realtà che noi stessi ci diamo. In realtà questa

personalità è un’illusione e scaturisce solo dal sentimento soggettivo che noi abbiamo del mondo.

Non solo noi stessi però ci fissiamo in una forma. Anche gli altri, vedendoci ciascuno secondo la sua prospettiva particolare,

ci danno determinate forme. Noi crediamo di essere UNO, per noi stessi e per gli altri, mentre siamo tanto individui diversi, a

seconda della visione di chi ci guarda.

Ciascuna di queste forme è una costruzione fittizia, una MASCHERA che noi stessi ci imponiamo e che ci impone il contesto

sociale. Sotto questa maschera non c’è un volto definito: non c’è NESSUNO, o meglio vi è un fluire indistinto e incoerente di

stati in perenne trasformazione, per cui un istante più tardi non siamo più quelli che eravamo prima.

La presa di coscienza di questa inconsistenza dell’io suscita nei personaggi pirandelliani smarrimento e dolore. L’avvertire di

non essere nessuno, l’impossibilità di consistere in un’identità, provoca angoscia ed orrore. L’individuo soffre anche ad

essere fissato dagli altri in FORME in cui non può riconoscersi. Queste forme sono sentite come una trappola in cui

l’individuo si dibatte, lottando invano per liberarsi.

La società gli appare come un’enorme costruzione artificiosa e fittizia, che isola irreparabilmente l’uomo dalla vita, lo

impoverisce e lo irrigidisce, lo conduce alla morte anche se egli apparentemente continua a vivere.

UNO, NESSUNO, CENTOMILA

In questo romanzo è presente il tema centrale della visione pirandelliana, la crisi dell’identità individuale. Il protagonista,

Vitangelo Moscarda, scopre casualmente che gli altri si fanno di lui un’immagine diversa da quella che egli si è creato di se

stesso, scopre cioè di non essere uno

, come aveva creduto sino a quel momento, ma di essere centomila , nel riflesso delle

prospettive degli altri, e quindi nessuno

.

Questa presa di coscienza fa saltare tutto il suo sistema di certezze e determina una crisi sconvolgente.

Vitangelo ha orrore delle forme in cui lo chiudono gli altri e non vi si riconosce, ma ha anche orrore della solitudine in cui

piomba allo scoprire di non essere nessuno. Decide perciò di distruggere tutte le immagini che gli altri si fanno di lui, in

particolare quella dell’usuraio, per cercare di essere UNO PER TUTTI. Ricorre così ad una serie di gesti folli e sconcertanti,

come vendere la banca che gli assicura l’agiatezza. Ferito gravemente dall’amica della moglie, al fine di evitare lo scandalo

cede tutti i suoi avere per fondare un ospizio per poveri, ed egli stesso vi si fa ricoverare, estraniandosi totalmente dalla vita

sociale. Proprio in questa scelta trova una sorta di guarigione dalle sue ossessioni, rinunciando definitivamente ad ogni

identità e abbandonandosi pienamente al puro fluire della vita.

<<Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per

sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.>> [Luigi Pirandello]

Alice inizialmente si trova proprio in questa condizione: la perdita della forma in cui aveva vissuto nella vita “reale” le

provoca una sensazione di angoscia e di perdita di identità, proprio come accade agli (anti)eroi pirandelliani.

Tuttavia Alice non esce sconfitta dal confronto con il “vero fluire della vita”, ma anzi nel progredire della storia afferma

ripetute volte, di fronte agli avvenimenti fantastici più disparati, di accettare la loro straordinarietà e lasciarli scorrere

nell’immenso mare delle meraviglie, senza domandarsi più il perché delle cose, o in che modo queste possano essere

possibili. MATEMATICA

Alice dopo essere caduta nella tana del Bianconiglio, non sa più chi è, pensa di essere cambiata. Quindi si

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