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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: Albert einstein: l'uomo, il fisico, ilfilosofo

Autore: Daniela Dolciami

Descrizione: il percorso nasce dalla curiosità  di scoprire come la vita di einstein, uno dei più grandi fisici al mondo, abbia influenzato la sua carriera ma soprattutto quanto il suo brillante lavoro abbia influenzato la sua vita. ho ripercorso le tappe fondame

Materie trattate: fisica, filosofia

Area: scientifica

Sommario: La tesina è fatta con power point quindi mi è impossibile inviare le prime 30 righe.

Estratto del documento

Mileva Maric ed Elsa

Einstein

Einstein si definisce “emotivamente incapace” ed

antepone costantemente la carriera alla famiglia.

Nel 1903 sposa Mileva Maric ma il matrimonio è

turbato dalle sue relazioni adulterine e dalle

condizione a cui essa doveva sottostare.

Il matrimonio termina definitivamente nel 1914.

Nello stesso anno decide di sposarsi con la cugina

Elsa.

Essa accettò da subito le condizioni imposte da

Albert e si rassegnò ai suoi tradimenti.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 7

La “folgore divina” del

1905

A soli 26 anni, Einstein pubblica tre articoli su

“Annali di fisica” che sconvolgono il mondo della

fisica.

Un punto di vista euristico relativo alla

generazione e trasformazione della luce”

“Movimento di particelle sospese in liquidi

in quiete, richiesto dalla teoria

molecolare”

“Elettrodinamica dei corpi in movimento”

Nello stesso anno completa anche la sua tesi di

dottorato.

“Una nuova determinazione delle

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 8

La relatività

speciale

La teoria della relatività nasce dalla curiosità di

Einstein adolescente di scoprire cosa sarebbe

successo se un uomo si fosse attaccato ad un’onda

luminosa.

Tale teoria sconvolge il mondo. Viene annullata

l’assolutezza dei concetti di spazio e tempo.

Einstein, infatti, non solo affermava che “gli

orologi in moto cambiassero il loro ritmo”, ma

sosteneva anche che “la lunghezza di un autobus in

viaggio si modificasse contraendosi”.

Tutto ciò pareva al mondo essere assurdo, “un

paradosso, un ingegnosissimo paradosso”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 9

. La prima guerra

mondiale

Mentre il mondo si preparava al grande conflitto,

Einstein si rinchiudeva nel suo studio. Firmò una

petizione per la pace che ebbe solo altre tre

“Disprezzo profondamente chi è felice di marciare

sottoscrizioni.

nei ranghi e nelle formazioni al seguito di una

musica: costui solo per errore ha ricevuto un

cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che

sufficiente. L'eroismo comandato, gli stupidi

corpo a corpo, il nefasto spirito nazionalista, come

odio tutto questo. E quanto la guerra mi appare

ignobile e spregevole! Sarei piuttosto disposto a

farmi tagliare a pezzi che partecipare a una

azione così miserabile”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 10

L’arrivo a

Berlino

Planck e Nernst stavano progettando di convincere

Einstein ad andare a Berlino sicuri che il contributo

che egli avrebbe dato all’Accademia Prussiana della

Scienza sarebbe potuto essere determinante. Gli

offrono l’ingresso nell’Accademia, la direzione delle

ricerche scientifiche dell’Istituto Kaiser Guglielmo ed

il libero insegnamento.

Einstein si rese conto che, nonostante fosse

combattuto, non poteva non accettare tale proposta.

“Albert era dubbioso, si paragonò ad una gallina

dalla quale ci si aspetta che deponga uova, e si

domandò se sarebbe stato in grado di produrre

nuove idee a richiesta”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 11

La relatività

generale

Nel 1915 trova le equazioni del campo gravitazionale

che gli permettevano di modificare la teoria

newtoniana della gravitazione universale e le inserisce

nella teoria della Relatività generale pubblicata nel

1916.

Il moto di Mercurio al perielio rispettava le sue leggi.

“Alla luce della conoscenza ottenuta, il felice

conseguimento sembra quasi una cosa del tutto

naturale, e ogni studente intelligente può capirlo

senza troppa fatica. Ma gli anni di ansiose ricerche

nelle tenebre, con le loro intense aspirazioni,

l’alternarsi della fiducia e della stanchezza, e

l’emergere ultimo della luce, soltanto coloro che hanno

fatto essi stessi l’esperienza possono capirla”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 12

Il principio di

equivalenza

Con la relatività generale Einstein afferma il

principio di equivalenza per cui ogni sistema può

essere considerato inerziale.

Da qui l’indifferenza tra massa inerziale e massa

gravitazionale.

Partendo dall’esperimento speculativo

dell’ascensore in caduta libera, conclude che,

essendo le due masse uguali, le forze sono tutte

della stessa natura.

Di conseguenza sarà possibile annullare la gravità

al fine di poter studiare ogni sistema come

inerziale.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 13

La teoria geometrica della

gravitazione

La teoria della relatività può essere anche definita

come “teoria geometrica della gravitazione” in

quanto la gravità diventa la geometria dello spazio-

tempo determinata dalla distribuzione di masse.

La massa dunque diventa responsabile della

modificazione dello spazio in cui viene posta.

Anche il tempo risulta distorto dalla presenza di

una massa e quindi rallentato. Ciò è dimostrato

dalla durata della rivoluzione di Mercurio che

risente della presenza del Sole.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 14

Che cos’è il

tempo?

“Tutti i fenomeni in generale, ossia tutti gli oggetti

dei sensi, cadono nel tempo”.

Immanuel Kant

“ Proiettiamo il tempo nello spazio e la successione

prende per noi la forma di una linea continua”.

Henri Bergson

«Un'importante proprietà delle nostre esperienze

sensoriali e, più in generale, di tutta la nostra

esperienza, è il loro ordinamento temporale. Questo

tipo di ordine conduce alla concezione mentale di un

tempo soggettivo, schema ordinativo della nostra

esperienza”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 15

Albert Einstein

Lo spazio per Kant

“ Lo spazio non è un concetto empirico,

proveniente

da esperienze esterne. Infatti, affinché certe

sensazioni siano riferite a qualcosa fuori di me,

e affinché io possa rappresentarmele come

esterne e accanto l’una all’altra deve già esserci a

fondamento

la rappresentazione di spazio.

Lo spazio è una rappresentazione a priori,

necessaria, che sta a fondamento di tutte le

rappresentazioni esterne.

Non è possibile farsi la rappresentazione che ci

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 16

Lo spazio per

Einstein

Con Einstein il concetto di spazio diventa superfluo

in quanto dipendente da quello di massa.

Cade l’assolutezza della geometria euclidea,

non più intuitivamente evidente.

L’impianto filosofico kantiano, quindi, perde

validità essendo fondato sulla fisica newtoniana

vista come modello assoluto ed insuperabile.

I principi a priori, quali lo spazio, di cui l’uomo ha

bisogno, non possono essere considerati come

necessari ed assoluti ma risulteranno provvisori e

molteplici.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 17

La spazio curvo e le

geodetiche

Tramite la Relatività Generale, Einstein conclude

che la presenza di masse incurva lo spazio-tempo.

Le masse, inoltre, si muovono nello spazio seguendo

le curve di minima lunghezza non per effetto della

gravità ma in quanto risentono della geometria dello

spazio in cui si muovono.

Sarà dunque necessario conoscere la distribuzione

delle masse per calcolare quale sia la geometria

dello spazio.

Le geodetiche non saranno più assimilabili alle rette

ma diventeranno archi di circonferenza massima.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 18

La deviazione dei raggi di luce

Il 29 maggio 1919 Eddington e Dyson organizzano

due spedizioni per osservare l’eclissi di Sole.

Nonostante la pioggia, Eddington riuscì a provare

la validità della teoria della relatività.

I raggi di luce stellare si incurvavano verso il

Sole.

Il fatto era intervenuto con un tiro inatteso.

“ La luce stellare debolmente deviata aveva

affascinato il grande pubblico e,

all’improvviso, Einstein divenne famoso in

tutto il mondo”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 19

Il viaggio in America

Colpito dal rapido risorgere di un diffuso

antisemitismo dopo la guerra, matura la decisione di

appoggiare il sionismo pur essendo avverso al

nazionalismo. Accetta così, nel 1921, di accompagnare

Chaim Weizmann, futuro presidente israeliano, negli

Stati Uniti con lo scopo di raccogliere fondi per il

progetto dell’Università ebraica a Gerusalemme.

“Grazie all’energia instancabile e allo splendido

spirito di altruismo dei dottori ebrei in America,

siamo riusciti a raccogliere denaro sufficiente per

la creazione di una Facoltà di medicina, e i lavori

preliminari hanno già avuto inizio”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 20

Il Premio Nobel e Walther

Rathenau

Durante un viaggio in Giappone, giunse ad Einstein la notizia

che gli era stato conferito il Premio Nobel per 1921.

Il riconoscimento riguardava la scoperta dell’effetto

fotoelettrico.

Nello stesso 1922 venne assassinato il Ministro degli esteri

tedesco Rathenau, egli era contemporaneamente un

internazionalista ed un ebreo, proprio come Einstein.

Lo scienziato arrivò dunque alla decisione di lasciare Berlino.

“Sembra che io figuri tra coloro che i

nazionalisti hanno deciso di assassinare. Se

fosse in gioco una cosa realmente importante,

non mi lascerei scoraggiare da ragioni di questo

genere, ma l’attuale situazione implica soltanto

una semplice formalità”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 21

La medaglia

Planck

Il 28 giugno 1929 Einstein riceve a Berlino la medaglia

Planck.

Nello stesso anno, in cui ricorreva il suo cinquantesimo

compleanno, trovandosi a Parigi, ribadisce ciò che

pochi anni prima aveva scritto in risposta al giornale

londinese Times.

“Se la mia teoria risulterà corretta i

tedeschi diranno che sono tedesco e i

francesi che sono un cittadino del mondo;

se risulterà sbagliata i francesi diranno che

sono tedesco e i tedeschi che sono un

ebreo”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 22

L’emigrazione definitiva in

America

Durante il 1933, quando la Germania era ormai in

mano ai nazisti, Einstein si dimette dall’Accademia

Prussiana prima che la stessa lo espellesse. Albert

capiva il pericolo che la Germania costituiva per

l’intera civiltà europea.

Dopo aver trascorso un periodo in Belgio, dove

aveva stretto un legame con i sovrani, si reca in

Inghilterra.

Da qui parte definitivamente per gli Stati Uniti.

“Finché potrò scegliere, vivrò in un paese in cui

Il 17 ottobre arriva in America e si stabilisce a

vigono la libertà politica la tolleranza e

Princeton.

l'eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla

legge”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 23

Letter to

“In the course of the last four months it has been

Roosvelt

made probable that it may become possible to set up

a nuclear chain reaction in a large mass of uranium.

This new phenomenon would also lead to the

construction of bombs, and it is conceivable that

extremely powerful bombs of a new type may thus be

constructed.

I understand that Germany has actually stopped the

sale of uranium from the Czechoslovakian mines. That

she should have taken such early action might

perhaps be understood on the ground that the son of

the German Under-Secretary of State is attached to

the Kaiser-Wilhelm-Institut in Berlin where some of

the American work on uranium is now being repeated”.

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 24

La bomba

atomica

Albert Einstein, il quale si trasse da parte dal

Progetto Manhattan, non si considerò mai il padre

della bomba atomica.

Firmando la lettera a Roosvelt sospettava cosa

potesse accadere ma non intravedeva alcuna possibile

“Ho fatto un errore nella vita quando ho

alternativa.

firmato quella lettera al presidente Roosevelt,

chiedendo che venisse costruita la bomba

atomica. Ma forse mi si potrà perdonare,

infatti tutti noi eravamo convinti che fosse

altamente probabile che i tedeschi riuscissero

a costruirla e a usarla per diventare la razza

Albert Einstein: l'uomo, il fisico, il filosofo 25

La fine della guerra

Dopo la sconfitta della Germania, Einstein fu invitato

nel 1946 a tornare a far parte dell’Accademia

Bavarese ma egli rifiutò.

Nel 1949 rifiutò anche la proposta di tornare a

collaborare con l’Istituto Kaiser Guglielmo, rinominato

“Il crimine dei tedeschi è davvero il più abominevole

Istituto Planck.

che possa mai essere ricordato dalla storia delle

nazioni cosiddette civili. Il comportamento degli

intellettuali tedeschi non è stato migliore di quello

della plebaglia. E anche adesso non esiste alcun vero

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