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Inglese: Charles Dickens (Oliver Twist);
Pedagogia: Maria Montessori, Paulo Freire.
Christian
“Gli adulti sono le persone
alte”
“I grandi gridano e danno le
patacche”
“E’ meglio essere un grande
perché puoi fare quello che
vuoi”
“E’ meglio essere un
bambino perché muori
dopo”
Il disegno mostra, con evidenza unica, l’aspetto animalesco dell’adulto.
Espressione di insicurezza e di incertezza dedotte dalle linee segmentate e
spezzate.
Si esalta la presenza fisica dell’adulto a discapito della comunicazione, del
tutto assente.
L’uso del colore viola è predominante: chiara espressione di un rapporto
conflittuale con l’adulto.
CHE DIFFERENZA C’è TRA ADULTO E BAMBINO?
“IO NON POSSO”
• Durante l’intervista è emersa dalle risposte
dei bambini una condizione costante di
inferiorità del loro essere rispetto alla figura,
per loro potente, dell’adulto.
• Confrontandosi con la figura dell’adulto i
bambini, nonostante siano dotati di grandi
potenzialità, evidenziano maggiormente i loro
limiti a causa della loro sudditanza
psicologica.
• Per loro gli adulti possono fare tutto, da ciò
deriva la scarsa considerazione che i bambini
hanno di se stessi.
• Scoraggiati dagli adulti, essi e la loro esistenza
I BAMBINI …
sono caratterizzati da una progressiva sfiducia
“… non possono capire il telegiornale”
nelle loro capacità.
“… non possono lavorare”
“… non possono toccare le cose preziose”
“… non possono gridare come gli adulti”
Il bambino suddito?
"Ah! ecco un suddito", esclamò il re appena vide il
piccolo principe. E il piccolo principe si domandò:
"Come può riconoscermi se non mi ha mai visto?"
Il piccolo principe percepisce
il desiderio di un re che vuole
avere solo il comando e il
potere. Questo
re, esige dal bambino rispetto
e ubbidienza, comandandolo
e imponendogli ordini.
“Sire, su che cosa regnate?”
“Su tutto”, rispose il re con grande semplicità
Oliver is a parish child,
the orphan of a
workhouse
He is a slave again and
keeps on suffering
humilation and abuse
from adults .
Adults had stolen his
childhood and innocent
nature.
At the end, Oliver lives
happily with Mr. Bronwlow,
his saviour.
He finally enjoys the love
and comfort of a real
family
Dickens and the Victorian
Age
He goes deeply into the
He describe the social evils that British society of
problems of children and to the 19° century has in
weave them into a story plot. store for the large number
of poor orphans without
parents to care for them:
child labour, the
recruitment of children as
criminals, the dacay and
misery of industrial towns
and the hypocrisy of the
Victorian culture.
'Mai schiavo fu tanto proprietà
del padrone come il bambino lo
e' dell'adulto. Mai ci fu servo la
cui obbedienza fosse cosa
indiscutibile e perpetua come
quella del bambino all'adulto.
Mai le leggi dimenticarono I
diritti dell'uomo come dinanzi al
bambino. Mai ci fu operaio che
dovesse lavorare cosi come
voleva il padrone, senza
appello possibile, come il
bambino.'
IL SUO PENSIERO PEDAGOGICO
IL BAMBINO PSICHICO Liberato da
condizionamenti
degli adulti esso
Essere completo, pensa, ragiona,
capace di sviluppare fa esperienza e
energie creative e supposizioni.
possessore di Non è solo
disposizioni morale che gioco e fantasia.
Una volta liberato da
l’adulto ha ormai forme di preoccupazione
compresso dentro di sé può mostrare la sua
rendendole inattive autenticità, la sua vera
natura.
TRE CAPISALDI DELLA CASA DEI BAMBINI
• LUOGO : accogliente,
proporzionato alle possibilità del
b., ambiente dove esso può
esprimersi al meglio.
• MATERIALE: costruito sulla base
delle qualità sensoriali,
opportunamente classificato
• EDUCATRICE: deve essere
prima di tutto umile, priva di
presunzione; deve stimare e
rispettare quello che il bambino è
e non quello che deve diventare. "Nessuno educa nessuno, nessuno si
educa da solo, gli uomini si educano
insieme, con la mediazione del mondo".
Non una filosofia con i bambini come simulazione didattica dove sono
presenti itinerari e obiettivi prefissati dall’adulto, ma un processo educativo
che vede coinvolti gli adulti e i bambini co-protagonisti di un cammino di
formazione.
• Per Freire l’educazione è un momento del
processo di umanizzazione e il sapere ha un
ruolo emancipatore.
• Secondo Freire la vocazione madre dell’uomo è
quella di migliorarsi e di crescere.
• Egli si propone di rendere coscienti gli oppressi,
della loro condizione, e di suscitare in loro la
capacità di liberarsene. :
STRUMENTO CENTRALE DELL’EDUCAZIONE
DIALOGO
Esigenza esistenziale Si mette in pratica l’ascolto
Criterio di verità
Soltanto parlandoci ci si conosce Nella relazione dialogo-dialettica educatore
ed educando apprendono insieme
LUCA Il fanciullino
• È una figura umile e piccola che non coglie i
rapporti logici di causa-effetto ma intuisce
• Il fanciullino si stupisce e non sa, l’adulto ha
invece una conoscenza razionale ed è
contaminato dal suo stare nell’approcciarsi alle
cose.
• Il f. sopravvive anche nell’uomo adulto, ma
normalmente viene soffocato dalla ragione, non
accade così nei poeti.
• I poeti lo lasciano esprimersi liberamente perché
conoscono il suo privilegio