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1929-2008 capire la crisi attuale
riflettendo sul passato
di Riccardo Pradella
Scuola Giordano Bruno, Mestre
Anno scolastico 2011 – 2012
Sommario
1) Introduzione.................................................................3
2) Introduzione alla crisi economica 2008...........................4
2.1)- I subprime......................................................................................4
2.2)-La cartolarizzazione.........................................................................4
2.3)-Come nasce una bolla......................................................................4
2.4)-Come scoppia una bolla....................................................................4
2.4)-Hedge funds....................................................................................5
3) Nascita della crisi economica 2008.................................5
3.1)Passo 1: “il sogno americano”...........................................................6
3.2)Passo 2: vediamo perché...................................................................6
3.3)Passo 3: le cartolarizzazioni...............................................................7
3.4)Passo 4: la crisi si propaga................................................................8
3.5) Le responsabilità.............................................................................9
3.6) Le prospettive.................................................................................9
4) Perché anche l’Europa è entrata in crisi?........................9
4.1) Come è avvenuto?..........................................................................10
4.2) Un occhio al caso italiano...............................................................10
5) Crisi economica ‘29......................................................11
5.1) Introduzione..................................................................................11
5.2) Sviluppo........................................................................................12
5.3) La soluzione...................................................................................13
5.4) Conseguenze in Europa..................................................................14
6) Le differenze tra la crisi odierna e quella degli anni
trenta.............................................................................14
......................................................................................17
Sitografia:.......................................................................18
Bibliografia:....................................................................18
1) Introduzione
Oggigiorno stiamo vivendo una pesante crisi finanziaria ed economica analoga e
differente per alcuni punti a quella della Grande Depressione, di cui si andrà ad
analizzarne, insieme all’odierna, la natura, le cause e e gli sviluppi, per evidenziare gli
errori commessi dal sistema creatosi nel corso del Secolo dello sviluppo tecnologico e
delle avanguardie scientifiche.
“
Quando gli Stati Uniti starnutiscono il mondo prende il raffreddore. “
(effetto domino)
L’analisi dell’economia moderna ha fatto emergere l’esistenza di forti rapporti
economici e soprattutto finanziari fra gli Stati del mondo, con grande interesse
prevalentemente a quelli industrializzati appartenenti al G8 , tuttavia anche fra gli altri
in forte via di sviluppo come
Brasile, Messico, Cina e paesi del G20 fanno ormai parte del sistema mondiale e
conseguentemente anch’essi subiscono e agiscono nel mercato, trasformandolo e
quindi influenzandolo.
Prendendo come punto di partenza il forte legame fra i mercati, quelli Nazionali d’ogni
paese è possibile capire come la crisi attuale si sia diffusa dagli U.S.A. verso l’Europa,
fino a colpire tutti i Paesi dell’Est asiatico, creando piccole situazioni di recesso, non
paragonabili alla crisi recessiva occidentale.
(paesi del G8)
2) Introduzione alla crisi economica 2008
Per introdurre la crisi economica del 2008 è prima necessario analizzare cosa sono: la
“bolla” economica e immobiliare, le cartolarizzazioni, i mutui subprime e gli hedge
funds.
2.1)- I subprime
Sono prestiti o mutui erogati a clienti definiti “ad alto rischio”. Sono chiamati prestiti
subprime perché a causa delle loro caratteristiche e del maggiore rischio a cui
sottopongono il creditore sono definiti di qualità non primaria, ossia inferiore ai debiti
primari (prime) che rappresentano dei prestiti erogati in favore di soggetti con una
storia creditizia e delle garanzie sufficientemente affidabili.
2.2)-La cartolarizzazione
È la cessione di attività o beni di una società definita tecnicamente originator,
attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari.
2.3)-Come nasce una bolla
L'eccesso di domanda che spinge verso l'alto in poco tempo il valore di un bene, di
un servizio, di una impresa o più semplicemente di un titolo che rappresenta un
qualche diritto sugli stessi, si può ricondurre all'irrazionale euforia di soggetti
economici convinti che una nuova industria, un nuovo prodotto, una nuova tecnologia
potranno offrire cospicui guadagni e registrare una crescita senza precedenti. Scatta,
pertanto, la corsa all'acquisto del diritto, nella speranza di rivendere lo stesso ad
un prezzo superiore. La corsa all'acquisto provoca un aumento del prezzo che
conferma, agli occhi di molti, la bontà della precedente previsione di
un futuro aumento del prezzo del diritto. Questo stimola ulteriormente gli acquisti e
quindi fa aumentare ancora una volta il prezzo. La profezia in altri termini si avvera,
inducendo nuovi soggetti economici ad acquistare i medesimi titoli. Tra questi, man
mano che i valori crescono, si annoverano sempre più soggetti solitamente restii ad
acquistare strumenti finanziari dal rischio elevato.
2.4)-Come scoppia una bolla
Quando il valore dei titoli scende repentinamente e si assiste a un cambiamento
radicale delle prospettive economiche retrostanti, si parla di scoppio della bolla
speculativa.
L'eccesso di acquisto di un diritto, infatti, ad un certo punto si arresta. Le cause
possono essere almeno tre:
è difficile trovare nuovi investitori disposti ad acquistare ulteriori diritti ad un
prezzo che nel frattempo è diventato elevato;
chi ha comperato diritti in precedenza è spinto a vendere i titoli per monetizzare
il guadagno;
le ottimistiche prospettive di guadagno precedentemente formulate possono
essere riviste e ridimensionate.
Alla fase di crescita dei valori segue dunque una fase opposta, durante la quale si
assiste ad un calo considerevole delle quotazioni. All'eccesso di vendite contribuiscono
la consapevolezza che, di fronte a prospettive economiche meno ottimistiche, i valori
dei titoli trattati sono destinati a calare e la volontà di molti possessori di titoli di
cederli prima che si verifichino ulteriori diminuzioni del valore.
2.4)-Hedge funds
Fondi speculativi che hanno l'obiettivo di produrre rendimenti costanti nel tempo, con
una bassa correlazione rispetto ai mercati di riferimento, attraverso però investimenti
singolarmente ad alto rischio, ma con possibilità di ritorni molto fruttuosi.
██ Paesi ufficialmente in recessione (due trimestri consecutivi)
██ Paesi in recessione da un trimestre
██ Paesi con rallentamento economico di oltre l'1,0%
██ Paesi con rallentamento economico di oltre lo 0,5%
██ Paesi con rallentamento economico di oltre lo 0,1%
██ Paesi in crescita
██ Senza dati
(Tra il 2007 e il 2009, stime di dicembre 2008 del Fondo Monetario Internazionale)
3) Nascita della crisi economica 2008
Già nel 2006, sulle principali testate economiche, si segnalava che gli hedge funds
avevano deciso di scommettere sul crollo del mercato immobiliare Usa e sul collasso
del castello delle cartolarizzazioni, costruito sopra i mutui subprime.
La crisi finanziaria, che percepiamo oggi come globale e irrefrenabile, ha in effetti
origini più “circoscritte”. È stato il concatenarsi di diversi fattori che ha fatto in modo
che questa avesse una risonanza mondiale. E tutto è partito là, da quello che viene
considerato il motore dell’economia globale e che è collassato inesorabilmente come
un castello di carte. Perché è proprio di carta che è necessario parlare, di “economia di
mercato si è ridotto vertiginosamente fino a eguagliare il proprio valore intrinseco.
Ovvero, zero. Le variabili che hanno interagito e reso possibile tutto queste prolungate
turbolenze sono numerose.
3.1)Passo 1: “il sogno americano”
La politica monetaria degli Stati Uniti ha certamente contribuito a creare le condizioni,
da un lato, per una sempre maggiore esposizione delle famiglie americane e,
dall’altro, per una conveniente espansione degli impieghi creditizi in tutti i settori e in
particolare in quello immobiliare, in fase di boom. Per scongiurare una recessione,
infatti, la Fed (Federal Reserve) – la banca centrale americana – ha optato per una
politica di riduzione dei tassi di interesse, scendendo fino alla soglia
dell’1%, la più bassa mai registrata negli ultimi cinquant’anni, con l’obiettivo di
garantire sostegno ai consumi americani.
Il forte aumento dei prezzi delle case e un
sistema piuttosto lassista hanno fatto sì che il
debito delle famiglie aumentasse
progressivamente al crescere del valore delle
proprietà immobiliari. Questo sistema si è retto,
convenientemente per intermediari di credito e
famiglie, fino a quando i prezzi delle abitazioni
hanno avuto una tendenza all’aumento.
È necessario tenere presente che i mercati
finanziari tendono generalmente a concentrarsi,
di volta in volta, su attività specifiche: titoli azionari, materie prime, petrolio o, come è
accaduto in questa particolare circostanza, sul settore immobiliare. Essi contribuiscono
così a far crescere i valori di tali beni in maniera progressiva ed esponenziale. Il fatto è
che tale sistema, in assenza di meccanismi di autoregolamentazione, tende ad
accentuare non solo le variazioni dei prezzi verso l’alto, ma inesorabilmente anche
quelle verso il basso. È così che si è creata la bolla immobiliare prima e quella
speculativa poco più tardi. Il boom immobiliare ha cominciato, infatti, a mostrare un
rallentamento già nel 2005, fino a registrare un ribasso del 15,3% nel 2008. Numerose
famiglie (una su tre nel 2007) hanno cominciato a trovare difficoltà nel rimborsare le
rate dei mutui e molte altre hanno subito pignoramenti, così “il sogno americano” è
fallito.
3.2)Passo 2: vediamo perché
I mutui subprime: I principali protagonisti dell’ultima crisi sui mercati internazionali
sono gli ormai tristemente noti mutui subprime, prestiti che un numero consistente di
intermediari ha concesso a soggetti con un reddito inadeguato per potersi permettere
l’acquisto di un’abitazione di buon livello. La convenienza
economica di
un’operazione
del genere, per le
banche che
l’hanno
promossa, non si
è espressa, dopo
lo spirare del
periodo a tasso
ridotto (teaser
rate), solamente
attraverso
maggiori tassi
d’interesse –
applicati per
rispecchiare il
maggior rischio
nascente in capo
all’entità
creditizia – ma
anche attraverso il nascere e lo svilupparsi di un’utenza caratterizzata da un basso
profilo in termini di capacità al rimborso dei prestiti richiesti. L’affacciarsi sul mercato
del credito di sempre più estese fasce della popolazione, con un merito creditizio non
conforme ai parametri tradizionalmente richiesti, è stato facilitato dalla creazione di
particolari strumenti per il trasferimento del rischio.
Un nuovo business model, che numerose banche hanno presto adottato, permette loro
di erogare prestiti e trasferirne all’esterno il rischio – definito, appunto, come
originate–to-distribute model.
Questo modello offre la possibilità alla banca di cedere dei crediti o altre attività
presenti nel suo bilancio al mercato o di trasferire il loro rischio a terzi utilizzando uno
strumento chiamato cartolarizzazione.
Numerosi istituti di credito hanno conseguito, negli ultimi anni e grazie a questo
meccanismo, utili straordinariamente elevati.