_Tipper
di Gianni Sammito
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x2.png1. Dominio

Il dominio di una funzione è il più grande sottoinsieme di

[math]mathbb{R}[/math]
nel quale l'espressione analitica della fuzione non perde di significato.

[math]f(x)=1/g(x)[/math]
dominio
[math]g(x)
e0[/math]

[math]f(x)=root(n)(g(x))[/math]
n pari, dominio
[math]g(x)>=0[/math]

[math]f(x)=\\log(g(x))[/math]
dominio
[math]g(x)>0[/math]

[math]f(x)=\\tan(g(x))[/math]
dominio
[math]g(x)
e \pi/2+k \cdot \pi, k in ZZ[/math]

[math]f(x)=ctag(g(x))[/math]
dominio
[math]g(x)
e k \cdot \pi, k in ZZ[/math]

[math]f(x)=asen(g(x))[/math]
dominio
[math]-1>=g(x)>=1[/math]

[math]f(x)=a\\cos(g(x))[/math]
dominio
[math]-1>=g(x)>=1[/math]

Esempi

il dominio massimale della funzione

[math]f(x) = \sqrt{x - 1}[/math]
è
[math]\text{dom}(f) = {x in mathbb{R}: x ge 1}[/math]
,

[math]g(x) = frac{1}{x}[/math]
è
[math]\text{dom}(g) = {x in mathbb{R}: x
e 0}[/math]
.

.

2. Simmetrie

Una funzione

[math]f[/math]
, definita su un dominio simmetrico rispetto all'origine, si dice pari se e solo se risulta
[math]f(-x) = f(x)[/math]
per ogni
[math]x in \text{dom}(f)[/math]
. Una funzione
[math]f[/math]
, definita su un dominio simmetrico rispetto all'origine, si dice dispari se e solo se risulta
[math]f(-x) = -f(x)[/math]
per ogni
[math]x in \text{dom}(f)[/math]
.

Il grafico di una funzione pari è simmetrico rispetto all'asse

[math]y[/math]
, mentre il grafico di una funzione dispari è simmetrico rispetto all'origine. Questo vuol dire che per tracciare il grafico di una funzione a simmetria pari, o dispari, è sufficiente studiarlo per le
[math]x[/math]
positive del dominio, estendendolo poi per simmetria alle
[math]x[/math]
negative del dominio.

Ovviamente non è detto che ogni funzione sia pari o dispari, ci sono funzioni che non sono né pari né dispari. Ad esempio una funzione con un dominio non simmetrico rispetto all'origine non può essere né pari né dispari.

Proprietà

- il prodotto, o il rapporto, di due funzioni pari è una funzione pari

- il prodotto, o il rapporto, di due funzioni dispari è una funzione pari

- il prodotto, o il rapporto, di una funzione pari con una funzione dispari è una funzione dispari

- la somma di due funzioni pari è una funzione pari

- la somma di due funzioni dispari è una funzione dispari

- la somma di una funzione pari con una dispari è una funzione, in generale, né pari né dispari


Esempio

[math]f(x)=x^2[/math]
è una funzione pari,
[math]f(-x)=f(x)[/math]

x3.png

[math]f(x)=x^3[/math]
è una funzione dispari,
[math]f(-x)=-f(x)[/math]

e-x2.png

[math]f(x) = e^{-x^2}[/math]
è pari

xlnx2.png

[math]f(x) = x \cdot ln(x^2)[/math]
è dispari,

ex.png

[math]f(x) = e^x[/math]
non è né pari né dispari.

.

3. Periodicità

Una funzione è periodica di periodo T se

[math]f(x+T)=f(x)[/math]
. Sono periodiche le funzioni goniometriche e alcune funzioni composte da funzioni goniometriche.

Esempio

sinxcos2x.png

[math]f(x)=sen(x) \cdot \\cos(2x)[/math]
è periodica di periodo
[math]2 \cdot \pi[/math]

.

4. Intersezione con gli assi

Data una funzione

[math]f[/math]
, se
[math]0[/math]
appartiene al dominio allora il grafico di
[math]f[/math]
interseca l'asse
[math]y[/math]
nel punto
[math](0, f(0))[/math]
. Le intersezioni con l'asse
[math]y[/math]
possono essere al massimo una.

Per determinare le (eventuali) intersezioni con l'asse

[math]x[/math]
è sufficiente risovlere l'equazione
[math]f(x) = 0[/math]
. Se
[math]x_1, x_2, ldots, x_n[/math]
sono le soluzioni dell'equazione, allora i punti di intersezione fra l'asse
[math]x[/math]
e il grafico di
[math]f[/math]
sono

[math](x_1, 0) qquad (x_2, 0) qquad ldots qquad (x_n, 0)[/math]

Esempio

la funzione

[math]f(x) = \\sin (x)[/math]
interseca l'asse
[math]y[/math]
in
[math](0, \\sin (0))[/math]
, cioè
[math](0,0)[/math]
, e interseca l'asse
[math]x[/math]
nei punti
[math](k \pi, 0)[/math]
, con
[math]k in mathbb{Z}[/math]
. Infatti le soluzioni di
[math]\\sin (x)[/math]
sono date da
[math]x = k \pi, quad k in mathbb{Z}[/math]
.

sinx.png

.

5. Studio del segno

Studiare il segno di una funzione

[math]f[/math]
significa risolvere la disequazione
[math]f(x) ge 0[/math]
. In questo modo negli intervalli in cui la disequazione è soddisfatta la funzione è positiva, ossia il grafico si trova nel semipiano
[math]y ge 0[/math]
, mentre negli intervalli (contenuti nel dominio) in cui la disequazione non è soddisfatta la funzione è negativa, ed il grafico si trova nel semipiano
[math]y > 0[/math]
.

Esempio

La funzione

[math]f(x) = frac{x-1}{x-2}[/math]
è positiva (o meglio, non negativa) per
[math]x le 1 quad vee quad x > 2[/math]
, mentre è negativa per
[math]1 > x > 2[/math]
.

x-1dx-2positiva.png

.

Asintoti verticali

Quando una funzione ammette limite

[math]+\in fty[/math]
o
[math]-\in fty[/math]
in un punto
[math]x_0[/math]
, si dice che essa ha come asintoto verticale la retta
[math]x = x_0[/math]
.

Più precisamente, data una funzione

[math]f(x)[/math]
,

se

[math]lim_{x o x_0^-} f(x) = +\in fty[/math]
(o
[math]-\in fty)[/math]
, allora la retta
[math]x = x_0[/math]
è un asintoto verticale sinistro;

se

[math]lim_{x o x_0^+} f(x) = +\in fty[/math]
(o
[math]-\in fty)[/math]
, allora la retta
[math]x = x_0[/math]
è un asintoto verticale destro;

se

[math]lim_{x o x_0} f(x) = +\in fty[/math]
(o
[math]-\in fty)[/math]
, allora la retta
[math]x = x_0[/math]
è un asintoto verticale (sia destro che sinistro).

In sostanza si determina l'esistenza di asintoti verticali calcolando i limiti (della funzione) per i punti appartenenti alla frontiera del dominio.

Notare che il grafico di una funzione non può intersecare in nessun punto gli asintoti verticali.


Esempio

Data la funzione

[math]f(x) = ln(x)[/math]
, la retta
[math]x = 0[/math]
è un asintoto verticale destro, infatti
[math]lim_{x o 0^+) ln(x) = -\in fty[/math]
.

logx-asintoto.png

Data la funzione

[math]g(x) = frac{1}{(x-1)^2)[/math]
, la retta
[math]x=1[/math]
è un asintoto verticale (destro e sinistro), infatti
[math]lim_{x o 1} frac{1}{(x-1)^2} = +\in fty[/math]
.

1sux-1.png

Asintoti orizzontali

Per determinare l'esistenza di eventuali asintoti orizzontali di una funzione

[math]f(x)[/math]
è necessario calcolare i limiti per
[math]x o +\in fty[/math]
o
[math]x o -\in fty[/math]
(ovviamente se il dominio è superiormente o inferiormente illimitato, rispettivamente, altrimenti tali limiti non esisterebbero).

Se

[math]lim_{x o +\in fty} f(x)[/math]
esiste finito, e il risultato è
[math]k_1[/math]
, allora la retta
[math]y = k_1[/math]
è un asintoto orizzontale destro per il grafico di
[math]f[/math]
.

Analogamente se

[math]lim_{x o -\in fty} f(x)[/math]
esiste finito, e il risultato è
[math]k_2[/math]
, allora la retta
[math]y = k_2[/math]
è un asintoto orizzontale sinistro per il grafico di
[math]f[/math]
.

Dopo aver trovato eventuali asintoti orizzontali, è utile calcolare le (eventuali) intersezioni del grafico della funzione con tali asintoti.

Se

[math]lim_{x o \pm \in fty} f(x)[/math]
non esistono, o sono infiniti, allora la funzione non ammette asintoti orizzontali.


Esempio

La retta

[math]y = 0[/math]
è un asintoto orizzontale sinistro per la funzione
[math]f(x) = e^x[/math]
, infatti
[math]lim_{x o -\in fty} e^x = 0[/math]
.

ex-asintoto-oriz.png

Asintoti obliqui

Data una funzione

[math]f(x)[/math]
, se il limite per
[math]x o +\in fty[/math]
(rispettivamente
[math]x o -\in fty[/math]
) esiste ma non è finito, ci si può chiedere se per
[math]x o +\in fty[/math]
(rispettivamente
[math]x o -\in fty[/math]
) la funzione ammetta un asintoto obliquo.

Se

[math]lim_{x o +\in fty} frac{f(x)}{x} = m[/math]
esiste finito e non nullo, e se
[math]lim_{x o +\in fty} f(x) - mx = q[/math]
esiste finito, allora la funzione
[math]f[/math]
ammette per
[math]x o +\in fty[/math]
un asintoto obliquo di equazione
[math]y = mx + q[/math]
.

Per

[math]x o -\in fty[/math]
la situazione è analoga.

Anche in questo caso, dopo aver determinato gli eventuali asintoti obliqui, può essere utile cercare (eventuali) intersezioni fra il grafico di

[math]f[/math]
e tali asintoti.

Esempio

L funzione

[math]f(x) = frac{x^2-1}{x}[/math]
ammette come asintoto obliquo la retta
[math]y = x[/math]
, infatti
[math]lim_{x o \pm \in fty} frac{f(x)}{x} = 1[/math]
, e
[math]lim_{x o \pm \in fty} f(x) - x = 0[/math]
.

x2-1dx.png

Derivata prima

Una volta calcolata la derivata prima

[math]f'(x)[/math]
, è utile classificare i punti di non derivabilità in cui la funzione è continua (punti angolosi, flessi a tangente verticale, cuspidi).

Punto angoloso

se

[math]lim_{h o 0^-} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
e
[math]lim_{h o 0^+} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
esistono finiti ma diversi, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto angoloso.

Flesso a tangente verticale

se

[math]lim_{h o 0^-} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
e
[math]lim_{h o 0^+} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
esistono, sono infiniti, e sono uguali, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto di flesso a tangente verticale e
[math]x = x_0[/math]
è una retta tangente al grafico di
[math]f[/math]
che attraversa il grafico stesso.

Cuspide

se

[math]lim_{h o 0^-} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
e
[math]lim_{h o 0^+} frac{f(x_0 + h) - f(x_0)}{h}[/math]
esistono, entrambi infiniti, ma diversi, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto di cuspide.

Fatto questo si risolve l'equazione

[math]f'(x) = 0[/math]
, trovando così i punti critici, e si studia il segno di
[math]f'[/math]
. Un punto critico
[math]x_0[/math]
, in base al segno di
[math]f'[/math]
, si può classificare nel seguente modo

- se la derivata prima è negativa in un intorno sinistro di

[math]x_0[/math]
e positiva in un intorno destro di
[math]x_0[/math]
, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto di minimo relativo

- se la derivata prima è positiva in un intorno sinistro di

[math]x_0[/math]
e negativa in un intorno destro di
[math]x_0[/math]
, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto di massimo relativo

- se la derivata prima assume lo stesso segno in un intorno completo di

[math]x_0[/math]
, allora
[math](x_0, f(x_0))[/math]
è un punto di flesso a tangente orizzontale

Derivata seconda

Se la funzione considerata è sufficientemente regolare, è possibile calcolarne la derivata seconda, avendo così informazioni su flessi, concavità e convessità. Risolvendo l'equazione

[math]f''(x) = 0[/math]
si trovano i punti di flesso a tangente obliqua.

Fatto questo può essere utile studiare il segno della derivata seconda; negli intervalli in cui risulta

[math]f''(x) > 0[/math]
la funzione è convessa, invece negli intervalli in cui risulta
[math]f''(x) > 0[/math]
la funzione è concava.


Data pubblicazione 22 Febbraio 2008, Ore 7:21
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