
Sono passati ben 14 anni dall'ultima volta. Era il 2010 quando Platone figurava nella traccia di seconda prova della Maturità, poi una lunga assenza fino ad oggi. Il filosofo de 'La Repubblica' è il protagonista della seconda prova 2024, con una versione incentrata sul dialogo “Minosse o della legge”.
Un'opera che ci fa scoprire ancora una volta la visione del Platone uomo politico, molto attento alle dinamiche che ruotano intorno al potere, nonché agli uomini che sorreggono lo Stato.
Maturità 2024, dopo 10 anni torna Platone in seconda prova
Platone non usciva dal 2010, diventando così l’autore più proposto nelle Maturità classiche moderne, con tre apparizioni (2024-2010-2004). Dietro di lui, Aristotele (uscito nel 2019) e Luciano, fermi a quota due. “Minosse o della legge”, l'opera di Platone selezionata dal MIM per la seconda prova di Greco, è un dialogo tra Socrate e un anonimo. Nelle battute iniziali è diretto, e vede i due interrogarsi su che cosa sia la legge. L'amico risponde inizialmente che la legge è “ciò che è stato stabilito” in quanto “atto deliberativo dello Stato”. Socrate però osserva che le deliberazioni possono essere buone o cattive, mentre per quanto riguarda la legge, questa dovrebbe essere super partes, stabilendo cosa è giusto e cosa è sbagliato: la legge è dunque “scoperta della realtà”. D'altra parte, però, la legge è anche un'opinione perché fatta da uomini. L'anonimo a questo punto obietta che tra i diversi popoli esistono leggi differenti e tra loro contraddittorie: come è possibile se la legge è per tutti scoperta della verità? A fare la differenza, secondo Socrate, è il buon legislatore, il quale possiede la competenza necessaria per confezionare leggi buone e giuste.