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ESAME DI STATO D’ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE
Indirizzo Giuridico Economico Aziendale e per Programmatori
Tema di Economia Aziendale
Parte obbligatoria
L’entrata in vigore del regolamento CE n. 1606/2002, emanato dal Parlamento Europeo e dal
Consiglio Europeo nel luglio 2002, implica che le società con titoli ammessi alle negoziazioni in un
mercato regolamentato degli stati membri dell’Unione Europea, a partire dal 2005, debbano
redigere i loro bilanci consolidati conformemente ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS)
emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB).
L’armonizzazione dei criteri di formazione del Bilancio sono stati elaborati allo scopo di facilitare
la comprensione e la comparabilità dei contenuti dei Bilanci in tutti quei casi in cui l’impresa
nazionale accede ai mercati internazionali. In queste circostanze è necessario che i Bilanci
esprimano contenuti comprensibili e comparabili a livello internazionale.
Criterio del valore corrente o fair value
Una definizione si può ritrarre direttamente dallo IAS 39 il quale definisce il “fair value” come il
prezzo in base al quale in un regime di libero mercato un’attività può essere negoziata o una
passività estinta. In sostanza mediante il fair value un’attività si rileva non per il costo storico ma
per il suo valore corrente di mercato. L’effetto consequenziale dell’applicazione del criterio del fair
value è dato dalla rilevazione di risultati non ancora effettivi in quanto attesi. I principi contabili
internazionali prevedono l’applicazione del fair value nella valutazione degli strumenti finanziari e
negli investimenti immobiliari. Certo è che il fair value accanto a degli effetti positivi presenta
anche alcuni aspetti critici fondati sul fatto che la determinazione dello stesso si basa su criteri
soggettivi che richiedono una competenza specifica da parte dell’operatore.
Criterio del costo storico
Consente di iscrivere un’attività al momento in cui è acquisita in base all’importo monetario
sostenuto per la sua acquisizione (costo storico). All’origine questo criterio coincide con il fair
value successivamente divergono in quanto il criterio del costo non si interessa delle modificazioni
che possono intervenire durante la vita dell’attività.
Es. Se nel caso di un’immobilizzazione si applica il metodo del costo storico al termine di ogni
esercizio, le attività immobilizzate devono essere ammortizzate e il valore viene ripartito secondo le
procedure di ammortamento consentite. Nello Stato Patrimoniale avremo il costo storico meno il
fondo ammortamento mentre nel Conto economico le quote di ammortamento dell’esercizio.
Se invece si applica il fair value dobbiamo considerare il costo rivalutato o svalutato che consiste
nel rivalutare o svalutare con regolarità il valore dell’attività in modo da portarlo simile al valore
corrente. Per cui nello Stato Patrimoniale avremo una Riserva di rivalutazione che si incrementerà
nel caso di rivalutazione del bene e si decrementerà nel caso di svalutazione mentre le rivalutazioni
e le svalutazioni appariranno nel Conto economico.
ANNO 2007
Leverage = Capitale investito = 2,2 da cui
Capitale proprio = 12.320.000 = 5.600.000
Capitale proprio = Capitale investito
Leverage 2,2
ROE = Utile d’esercizio = 14% da cui
Capitale proprio
Utile d’esercizio = Capitale proprio x ROE = 5.600.000 x 14% = 784.000
ROI = Reddito operativo = 12% da cui
Capitale investito
Reddito operativo = Capitale investito x ROI = 12.370.000 x 12% = 1.484.400
Per compilare il prospetto del conto economico ipotizziamo che il carico fiscale sia circa il 40%
dell’utile al lordo delle imposte. Ipotizziamo che il ROD sia circa il 5% e che i debiti per TFR per
l’anno 2006 sia pari a 870.000. Per il 2007 si deve accantonare 160.000 quindi i debiti per TFR
dell’anno sono 1.030.000. Per determinare il valore della produzione ipotizziamo un indice di
rotazione del capitale investito pari a 1,3 quindi:
= 1,3 da cui
Indice di rotazione = __Vendite___
Cap. investito
Vendite = 12.320.000 x 1,3 = 16.016.000
ANNO 2006
Per l’anno 2006 i calcoli sono simili utilizzando i seguenti dati assegnati dal testo:
Totale impieghi 11.000.000
ROE 12%
ROI 10%
Leverage 2 STATO PATRIMONIALE redatto secondo criteri finanziari
IMPIEGHI 2007 2006 FONTI 2007 2006
Disponibilità liquide 56.200 48.500 Debiti a breve scad. 2.766.000 2.270.000
Disponibilità finanziarie 2.921.800 2.701.500 Debiti a m/l scadenza 3.170.000 2.570.000
1.950.000
Rimanenze 1.870.000 Capitale di debito 5.936.000 4.840.000
Capitale proprio
Totale attivo corrente 5.600.000 5.500.000
4.928.000 4.620.000
Immobilizz. immateriali Utile d’esercizio
254.300 235.000 784.000 660.000
Immobilizz. materiali Patrimonio netto
6.657.700 5.823.000 6.384.000 6.160.000
Immobilizz. Finanziarie 480.000 322.000
Totale attivo immob. 7.392.000 6.380.000
Totale impieghi 12.320.000 11.000.000 Totale fonti 12.320.000 11.000.000
CONTO ECONOMICO
2007 2006
A) Valore della produzione 16.316.000 14.540.000
B) Costi della produzione 14.831.600 13.200.000
Reddito operativo (Tot. A-B) 1.484.400 1.100.000
C) Proventi e oneri finanziari 215.300 -145.000
D) Rettifiche di valore di ….. --- ---
E) Proventi e oneri straordinari 37.900 109.000
Risultato prima delle imposte 1.307.000 1.064.000
Imposte d’esercizio -523.000 -404.000
Utile netto d’esercizio 784.000 660.000
Punto 1 dei tre punti facoltativi (quello che probabilmente è stato scelto dai candidati)
Ipotizziamo ammortamenti per circa il 15% del valore netto delle immobilizzazioni tecniche in
quanto gli ammortamenti si calcolano sul costo storico delle stesse.
Si ipotizza una dismissione di un impianto dal costo storico di € 152.000 ammortizzato per €
108.000 e venduto per € 60.000; si realizza una plusvalenza di € 16.000.
Utile d’esercizio 784.000
+ Costi non monetari:
• Ammortamenti 691.200
• TFR 160.000
- Ricavi non monetari
• Plusvalenze 16.000
-------------
Reddito gen. Gest. Redd. 1.619.200
Dimostrazione delle fonti e degli Variazioni dei componenti del
impieghi circolante netto
Aumenti di riman. di magazz. 80.000
Fonti:
Risorse generate dalla gestione 1.619.200 Aumento di disponibilità 7.700
reddituale liquide
Vendita di impianto 60.000 Aumento di disponibilità 220.300
finanziarie
Accensione di mutuo 440.000 - Aumento debiti a breve - 496.000
termine
2.119.200
Totale fonti
Impieghi:
Distribuzione di dividendi 560.000
Acquisizione di immob. tecniche 1.589.200
Acquisizione immob. finanziarie 158.000
2.307.200
Totale impieghi
Diminuzione del C.C.N. 188.000 Diminuzione del C.C.N. 188.000
Commento: Nel Rendiconto finanziario del C.C.N. risulta che il flusso generato dalla gestione
reddituale ha permesso di far fronte alla distribuzione dei dividendi agli azionisti. Il circolante
tuttavia è diminuito in quanto il ricorso alle fonti di finanziamento non è stato del tutto corretto per
l’acquisto delle immobilizzazioni finanziarie e tecniche.