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Soluzione
PERITI CHIMICI
Quesito 1
Quesito 2
Tabella Dati
x y y=R*x/(R+1)+Xd/(R+1)
0,00 0 0,4060
0,10 0,375 0,4643
0,20 0,55 0,5226
0,30 0,675 0,5809
0,50 0,84 0,6975
0,70 0,9 0,8141
0,85 0,95 0,9016
1,00 1 0,9890
Costruzione grafica per il calcolo del N° degli stadi di equilibrio
1 curva di equilibrio
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
y rette di lavoro
0,4
0,3 circa 8 stadi
0,2
0,1
0
0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00
x
Quesito 3
Tra i processi in cui le presenza del catalizzatore riveste particolare importanza si può senz’altro
considerare la polimerizzazione stereospecifica del propilene con l’uso di catalizzatori Ziegler –
Natta.
L’etilene può essere polimerizzato con meccanismo radicalico. A causa della scarsa selettività tipica
dei radicali, il polimero ottenuto risulta ramificato, prevalentemente amorfo e a bassa densità. Se si
prova a polimerizzare il propilene con meccanismo radicalico si ottiene solo un olio viscoso, a
massa molare non elevata.
Dopo la 2a guerra mondiale Ziegler sviluppo dei catalizzatori a base di cloruro di titanio e alluminio
alchili. Il meccanismo non era più radicalico ma anionico. Si otteneva così un polimero altamente
lineare, dalle migliori proprietà meccaniche ed ad alta densità. Poco dopo Natta modificò i
catalizzatori di Ziegler e li applicò alla polimerizzazione del polipropilene, ottenendo un polimero
ad alta cristallinità. Natta riconobbe che l’elevata cristallinità del polipropilene, così ottenuto, era
dovuta alla stereoregolarità delle catene polimeriche in cui prevaleva la stessa configurazione del
carbonio asimmetrico. Natta definì tale polimero isotattico, era nata la polimerizzazione
stereospecifica. Ziegler e Natta vennero insigniti del premio Nobel nel 1963.
H H H
CH CH CH CH
H 3 3 3 3
H H H H H
H H H
Polipropilene isotattico
Il polipropilene isotattico presenta superiori proprietà meccaniche e di resistenza alla temperatura
rispetto al polietilene. I manufatti in polipropilene si possono sterilizzare in autoclave e con il
polipropilene si possono ottenere fibre resistenti all’usura.
I primi processi operavano in presenza di un solvente in cui era solubile il monomero e il polimero
atattico (non stereoregolare) formatosi, mentre il polimero isotattico era insolubile e si separava per
centrifugazione. In uno dei processi più recenti si opera in condizioni tali per cui il monomero in
eccesso resta in fase liquida e fa da solvente, mentre il polimero formatosi resta sempre insolubile.
Il meccanismo catalitico, di polimerizzazione anionica coordinata, non prevede reazioni di
terminazione, per cui, se non si disattiva il catalizzatore, una volta esaurito il monomero, la
polimerizzazione può riprendere aggiungendo altro monomero. Tale proprietà è sfruttata per
realizzare polimeri eterofasici. Su un nucleo di polipropilene isottattico ad elevata cristallinità, si
può far crescere uno strato di polimero amorfo, migliorando così la resilienza dei manufatti che si
ottengono. Nella pratica è così possibile ottenere, grazie alla versatilità di questi catalizzatori, una
larga gamma di prodotti per svariate applicazioni.