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Prof. Bartolomeo Piscopo
Prof. Mariano Calatozzolo
Docenti di Tecnologie Chimiche Industriali – ITIS Molinari - Milano
QUESITO N° 1
QUESITO N° 2
a) Portata oraria del vapore (V): è data dal rapporto tra la potenza termica richiesta e il calore ceduto
dall’unità di massa del vapore, rapportato all’ora.
Wt 12
kW
= ⋅ = ⋅ =
V 3600 s / h 3600 s / h 19
,
6 kg / h
∆
H 2200 kJ / kg
b) Area di scambio. Tenendo conto che lo scambio avviene tra le temperature costanti del reattore a
90° e del vapore a 120°, l’area si scambio si ricava dall’equazione di trasporto del calore:
∆T
Wt = A·Ut·∆T, con = Tv – Tr = 120 – 90 = 30°C
da cui 12
Wt kW
= = = 2
0
,
8 m
A ⋅ ∆ kW
Ut T ⋅ °
0
,
5 30 C
⋅ °
2
m C
c) Lunghezza del serpentino a semitubo. L’area di scambio può essere assunta pari al piano
diametrale del semitubo che avvolge il reattore, quindi:
A = d·L
da cui 2
A m
0
,
8
= = = m
L 20
d m
0
,
040
d) Il numero di spire è dato dal rapporto tra la lunghezza del serpentino e la circonferenza esterna
del reattore:
L 20 m
= = =
Ns 4
π ⋅ ⋅
D 3
,
14 1
,
5 m
QUESITO N. 3
La produzione di penicillina G riveste particolare importanza non solo per la sua attività
farmacologica ma anche perché ormai è diventata un’importante materia prima per la produzione di
diversi tipi di penicilline e cefalosporine semisintetiche che permettono di superare il continuo
insorgere della resistenza nei ceppi batterici responsabili delle patologie che si vogliono combattere.
Le penicilline naturali sono prodotte da diverse specie fungine, sopratutto del genere Penicillium e
Aspergillus, e differiscono tra loro per la struttura della catena laterale (v. tab.). Per la penicillina G
sono stati selezionati da tempo ceppi di Penicillium Chrysogenum con cui si riescono ad ottenere
concentrazioni di alcune decine di grammi per litro.
Penicillina generica Gruppo R Penicillina
NH
R S CH Penicillina G
CH C
3 2 O
N CH
3
O H
O C CH CH C
2 Isopenicillina N
COOH 3
O NH O
2
Aspetti biochimici
La penicillina è un metabolita secondario, la cui formazione non è collegata direttamente alla
crescita del fungo. Comincia a formarsi alla fine della fase di crescita illimitata(log fase) e prosegue
in quella stazionaria (idiofase). Ne derivano esigenze colturali diverse per la fase iniziale, in cui si
deve favorire la crescita del fungo, e per quella finale in cui si vuole massimizzare la produzione
dello specifico antibiotico.
Tipicamente, la base per il terreno di coltura è costituita dalle acque di macerazione del mais (corn
steep liquor), ricco di amminoacidi, sali minerali, vitamine e con un buon contenuto di zuccheri.
Altri componenti importanti sono olio o farina di soia e di pesce, lattosio, glucosio, amidi e acido
fenilacetico, il precursore della catena laterale.
La formazione della penicillina è inibita dalla presenza di glucosio (repressione da catabolita) e in
pratica non ha luogo finché c’è un eccesso di fonti di carbonio. Quindi il dosaggio iniziale del
glucosio è fatto in modo da assicurare la crescita voluta. Nella fase di produzione dell’antibiotico è
comunque necessario assicurare una fonte di carbonio. Un tempo si utilizzava il lattosio
(disaccaride galattosio–glucosio), aggiunto fin dall’inizio, dato che anche per questa sostanza vale
la repressione catabolica, per cui nel brodo si idrolizza molto lentamente. Attualmente, grazie anche
al miglioramento dei sistemi di controllo, si preferiscono piccole aggiunte (fed batch), perfettamente
dosate, del più economico glucosio. α-
La biosintesi della penicillina comincia dall’acido -amminoadipico, che ritroviamo nella catena
L
laterale dell’isopenicillina N. Questo composto è anche un intermedio della biosintesi della lisina, la
cui formazione è regolata da un controllo enzimatico in retroazione (feed back), cioè la presenza del
prodotto, la lisina, inibisce la via biosintetica. Quindi si deve evitare la presenza di lisina nel brodo
di coltura.
α-
L’acido -amminoadipico forma prima un dipeptide con la -cisteina e, poi, con la -valina un
L L L
tripeptide che ciclizza a dare la isopenicillina N. Segue la transacilazione per la presenza nel brodo
di coltura dell’acido fenilacetico e si arriva alla Penicillina G.
La produzione della penicillina non continua a tempo indeterminato. Anche la sua biosintesi è
regolata in retroazione: man mano che si accumula nel brodo aumenta l’inibizione alla sua sintesi.
In pratica la fase produttiva dura alcuni Terreno
giorni.
Aspetti impiantistici
Lo schema a blocchi del processo
produttivo è riportato nella figura accanto. Inoculo Fermentazione
Dopo la fermentazione si separa la Aria
biomassa e inizia il recupero della
penicillina che deve tener conto delle
caratteristiche della sostanza (è un acido Biomassa
Filtrazione
carbossilico di media forza). Per poterla
estrarre dalla fase acquosa, si acidifica per
spostare l’equilibrio verso la forma
indissociata, ma si deve raffreddare a bassa Raffreddamento
temperatura perché la penicillina non è
stabile in ambiente acido. Per lo stesso Acido
motivo si usano degli estrattori centrifughi
ad alta efficienza per minimizzare la Solvente Brodo
Estrazione
permanenza a basso pH. Dopo l’estrazione
si tratta con una base acquosa e, Estratto
aggiustando il pH, si fa precipitare. Segue
la separazione ed il lavaggio del precipitato Base Precipitazione
cristallino che poi viene essiccato.
Smaltimento sottoprodotti Lavaggio
Il tema parla di sottoprodotti, non di reflui, Acque
Centrifugazione
quindi, in questo caso, ci si può limitare al
trattamento della biomassa, escludendo il
trattamento delle acque reflue.
La biomassa, in questo caso il micelio Essiccamento
fungino, è il principale sottoprodotto di
molti processi di fermentazione, anzi, in
alcuni processi è il prodotto principale. Per
sua stessa natura, ha un buon contenuto di Penicillina G
sostanze bioattive, quali proteine, vitamine, sale sodico
ormoni, rendendolo, p.e., un integratore di
valore per l’alimentazione animale.
In questo caso, la presenza di penicillina nel
micelio, ne rende impossibile l’utilizzo e Schema a blocchi per la produzione di penicillina