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Vietato leggere i contenuti dei cellulari ritirati alla MaturitàAncora notizie sul fronte Maturità. La recente circolare del Ministero dell’istruzione e del Merito datata 12 maggio 2023 solleva la questione delicata della privacy durante gli esami. Si parla, nello specifico, dell’uso dei cellulari e di altri dispositivi elettronici.

Cosa succede se un cellulare viene ritirato durante l’esame di Maturità? Le direttive del Ministero impongono alcune limiti di azione ai docenti, al fine di rispettare la privacy dei maturandi.

Vediamo di che si tratta.

Maturità e privacy: vietato l’accesso ai contenuti del cellulare

La Maturità è ormai sulla bocca di tutti: poche settimane ancora e si partirà con la prima prova scritta di Italiano, in programma per mercoledì 21 giugno. Come fa presente ‘Orizzontescuola’, andando a spulciare la circolare del Ministero del 12 maggio, si colgono alcune direttive specifiche che riguardano il rispetto della privacy degli studenti in sede di esame. In cosa consistono?

Le direttive fanno riferimento al regolamento Ue sulla privacy n. 679 (GDPR). In caso venisse ritirato un cellulare durante lo svolgimento delle prove di Maturità, il docente e in generale la scuola deve obbligatoriamente astenersi dall’accesso ai contenuti del device, anche se lo scopo è l’identificazione del legittimo proprietario.

Esclusione dalle prove per chi non rispetta le regole

Ma questo non permette certo di farla franca! Infatti, attenzione: l’utilizzo dei cellulari durante l’Esame di Stato rimane assolutamente vietato. Pena, l’esclusione da tutte le prove d’esame per chi viola quanto imposto dal regolamento.

La scuola dovrà semplicemente trattare la questione con la massima riservatezza, senza cioè diffondere notizie circa l’episodio, nel rispetto dei principi di liceità e correttezza nel trattamento dei dati personali, come fatto presente nell’art. 5 del GDPR.

Rispetto della privacy: studenti con disabilità o con DSA

All’interno della circolare del Ministero, poi, si fa menzione particolare agli studenti con disabilità o con DSA (disturbi dell’apprendimento): in questi casi, le limitazioni si fanno ancora più stringenti. Si insiste, infatti, sulla necessità di prendere decisioni motivate, senza diffondere notizie che vanno al di là di quelle prettamente necessarie.