
Non c’è storia, nel vero senso della parola. Di solito, parlando della prima prova di maturità – lo scritto d’italiano – si citano le tracce più amate dagli studenti, quelle più scelte. Ma il ministero dell’Istruzione, nel momento in cui decide con quali temi si dovranno confrontare i maturandi, non sempre incontra i gusti dei ragazzi.
Per carità, è proprio questa una delle sfide. Ma, su alcuni punti, le distanze sono quasi incolmabili. Mettendo in fila anni e anni di esami ci sono delle tendenze ormai consolidate. Perché alcuni argomenti, ai maturandi, proprio non vanno giù. O, semplicemente, hanno paura di affrontarli. Noi di Skuola.net abbiamo perciò provato a guardare quali sono le tracce ‘da incubo’, le tipologie mal digerite da centinaia di migliaia di studenti. E, sembra una coincidenza (ma non lo è), sono quasi sempre le stesse. Nelle ultime dieci maturità, ben sette volte il tema storico è stato praticamente ignorato.
Prima prova maturità, il tema storico ‘fallisce’ in 7 occasioni su 10
Anno 2010: traccia sulle ‘Foibe’. È lei l’opzione meno scelta tra le settanta esaminate (tra analisi del testo, saggi brevi, temi di storia e d’attualità): meno di 1 maturando su 100 – lo 0,6% - ha provato a svolgerla. Il ministro dell’Istruzione, all’epoca, era Mariastella Gelmini. Ed è curioso osservare come, su quattro maturità svolte sotto il suo dicastero, ogni volta è stato proprio il tema storico quello più snobbato dagli studenti: oltre al 2010, infatti, la stessa cosa si è ripetuta nel 2008 (traccia sulla ‘condizione della donna’: 4,7% di preferenze), nel 2009 (tema sul ‘150esimo anniversario dell’unità d’Italia’, per di più appena dopo le celebrazioni: 2,6%) e nel 2011 (gli ‘Anni ‘70’ e il secolo breve di Hobsbawm: 1,4%; sul terzo gradino del podio dei flop da prima prova).
Analisi del testo, Umberto Eco non è piaciuto ai maturandi
Ma lo stesso destino è toccato anche alle tracce storiche scelte da molti altri ministri che si sono avvicendati al Miur. Nelle ultime tre maturità, con Stefania Giannini al vertice di viale Trastevere, in due occasioni (2014 e 2015) si è ripetuto il copione: nel primo caso è stato il tema sulle differenze tra ‘l’Europa del 1914 e quella del 2014’ (svolto dal 3,8% dei maturandi); nel secondo a non essere gradita fu la traccia sulla ‘Resistenza’ (sviluppata dal 2,5% dei ragazzi). E, se non ci fossero stati gli istituti tecnici, anche la maturità 2016 sarebbe finita in modo uguale: perché nei licei e negli istituti professionali il tema sul ‘Voto alle donne nel 1946’ non è piaciuto per nulla (solo il 6,5% l’ha scelta); ma, alla fine dei conti, è stata l’Analisi del Testo – con il brano ‘Sulla letteratura’ di Umberto Eco – ad avere i numeri più bassi (6,2% di consensi).
Nella maturità 2012 l’unico flop di un saggio breve
Opzione A – traccia di letteratura italiana – che ha ‘fallito’ anche nel 2007 (ministro Giuseppe Fioroni): l’analisi dell’XI canto del Paradiso della ‘Divina Commedia’ di Dante Alighieri raccolse i favori di appena il 2,6% dei maturandi. Nel 2012, invece, troviamo l’unica parentesi in cui il tema storico non ha pagato dazio: sotto il ministro Francesco Profumo il saggio breve di carattere storico politico – ‘Bene individuale e bene comune’ – si fermò al 4,1% di scelte. Ma poi, dall’anno successivo, è tornata a imporsi la tradizione negativa del tema storico: nel 2013, nell’esame targato Maria Chiara Carrozza, la traccia sui ‘Brics’ (le economie emergenti) spaventò così tanto gli studenti da non andare oltre l’1,3%, al secondo posto assoluto tra gli argomenti di maturità meno amati dai maturandi. E quest'anno, quale sarà il tema da incubo degli studenti?Marcello Gelardini
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