
Le concordanze tra i verbi non sono sempre chiare e lampanti, e se dovessimo avere qualche dubbio in merito proprio durante la prima prova della Maturità 2019 sarebbe un grave problema. Presi dall'ansia e dalla tensione del momento potreste avere dubbi con i verbi. Anche se siete degli abili conoscitori della lingua italiana e vi sentite sicuri sulla coniugazione dei verbi, un ripasso non vi farà male! Sbagliare un verbo durante la prima prova 2019 di maturità potrebbe essere un errore che difficilmente vi perdonerete.
Un’ottima prima prova, infatti, può essere il vostro lasciapassare per assicurarvi una buona media agli scritti, cosa fondamentale per concludere il vostro esame nel migliore dei modi! Noi di Skuola.net abbiamo creato questa pagina proprio per chi vuole puntare molto sulla prima prova 2019 e ha bisogno di un ripasso rapido ed efficace sulla concordanza dei verbi e sulla sua applicazione nel tanto temuto periodo ipotetico.
I modi e i tempi
Impariamo a capire la differenza dell’uso dei vari modi:
- l'indicativo è il modo della certezza e della realtà;
- Il congiuntivo è il modo del dubbio, della possibilità, dell'eventualità, dell'irrealtà;
- il condizionale indica un'azione o uno stato condizionato al verificarsi di un'altra azione o di un altro stato.
Per concordare i verbi bisogna tenere presente se il verbo della reggente regga l’indicativo o il congiuntivo, se è al presente o al passato, se vogliamo parlare di un’azione contemporanea, anteriore o posteriore a quella della principale.
Principale al presente
Se la frase principale ha il verbo al presente (o futuro, o imperativo) ed esprime certezza, bisogna seguire queste concordanze:
Invece nel caso di dubbio, incertezza, possibilità, prendete come riferimento questo specchietto:
Principale al passato
Se la frase principale ha il verbo in uno dei tempi passati dell’indicativo ed esprime certezza, questi sono i modi e i tempi in cui si concorda il verbo della dipendente:
Invece nel caso di dubbio, incertezza, possibilità, seguite questo specchietto:
Periodo ipotetico
Nel periodo ipotetico, le due proposizioni assumono nomi particolari:
- la protasi, cioè premessa, rappresenta l’ ipotesi da cui dipende l'azione principale;
- l’ apòdosi, cioè conseguenza, è la dichiarazione conclusiva.
Il periodo ipotetico può essere di tre tipi, secondo che l'ipotesi sia considerata reale, possibile, irreale.
Periodo ipotetico di primo tipo o della realtà: si ha quando ci limitiamo a registrare l'ipotesi come un fatto oggettivo, reale, sicuro. Il verbo si pone all'indicativo nella protasi e all'indicativo o all'imperativo nell'apodosi.
Periodo ipotetico di secondo tipo o della possibilità: si ha quando sia l'ipotesi che la conseguenza sono ritenute come eventi possibili. Il verbo si pone al congiuntivo imperfetto nella protasi, al condizionale presente nell'apodosi.
Periodo ipotetico del terzo tipo o della irrealtà: si ha quando l'ipotesi e la conseguenza sono ritenute irreali o irrealizzabili.
Si usa il condizionale presente nell’apodosi - al posto del condizionale passato - quando l’azione ha conseguenze nel presente.
Carla Ardizzone