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Soluzione:
Il termine BRIC fu coniato nel 2001 dall'equipe di economisti inglesi della Goldman Sachs, capeggiata da Jim O'Neill. L'acronimo BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, voleva essere un modo per riferirsi a quattro Paesi così avanzati da non poter essere considerati alla stesso modo dei Paesi del Terzo mondo, ma che non erano abbastanza sviluppati da acquisire lo status di Paesi ricchi.
Nacquero così i Paesi emergenti che, con il loro enorme potenziale di sviluppo economico, sarebbero diventati una fetta sempre più consistente della crescita economica mondiale del 21°secolo, superando i Paesi occidentali ricchi, per rappresentare gli interessi dei Paesi in via di sviluppo, lontano dall'influenza del mondo occidentale. Da allora i Paesi BRIC hanno tenuto tre vertici annuali, di cui l'ultimo a Sanya, nell'isola tropicale del sud della Cina di Hainan, il 14 aprile 2011, con la presenza del Sudafrica. All'ultimo vertice hanno partecipato il presidente brasiliano Dilma Roussef, il presidente russo Dmitry Medvedev, il Primo Ministro indiano Manmohan Singh, il presidente cinese Hu Jintao e l'ospite sudafricano, il presidente Jacob Zuma, che entra a far parte del gruppo di Paesi emergenti (l'acronimo diventa BRICS).
Sul piano economico i Paesi BRICS sono dei partners, ma anche dei concorrenti. Gli aspetti che li accomunano sono: l'aumento demografico, i continui aumenti di produttività, l'aumento del reddito e una domanda interna in rapida crescita al punto da diventare mercato di consumo dei prodotti occidentali.
Le economie dei paesi BRICS hanno un valore di circa 12 mila miliardi di dollari, paragonati ai 15 mila miliardi di dollari dell'economica americana.
I loro tassi di crescita sono davvero sorprendenti. Il tasso di crescita della Cina è atteso attorno al 9.5% l'anno per i prossimi cinque anni e l'India si pensa che crescerà ad un tasso annuo dell'8%. La Russia e il Brasile si pensa che supereranno il 4% annuo.
Le diversità dei loro sistemi economici potrebbero, tuttavia, coltivare un terreno di contrasto tra i Paesi BRICS. Il Brasile, l'India, la Russia e il Sudafrica hanno con la Cina un rapporto commerciale basato essenzialmente sulle esportazioni delle loro materie prime, quindi su un rapporto commerciale squilibrato verso la Cina. Inoltre, essi temono che la svalutazione della valuta perseguita dalla Cina possa colpire le loro esportazioni. La Russia poi è favorita dall'aumento dei prezzi del petrolio e delle materie prime. La Cina critica gli aumenti di questi prezzi e il Sudafrica deve sfidare la presenza delle numerose aziende dei paesi BRIC in tutta l'Africa. Sul piano politico, i BRICS sono un mosaico.
Lo scenario positivo che i Paesi BRICS presentano oggi potrebbe, tuttavia, essere intaccato da alcuni fattori di rischio associati ad un maggiore consumo, come l'impatto ambientale. Alcuni Paesi BRICS sono consapevoli dell'importanza dell'ambiente, come il Brasile che è già leader in tecnologia a basso impatto ambientale e la Cina che si pone l'obiettivo di raggiungere un'efficienza energetica molto elevata.
I Paesi BRICS nutrono un profondo senso di esclusione dalle decisioni del sistema economico internazionale, nonostante il loro peso economico. Credono che le principali Istituzioni internazionali, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, siano stati formati in un'era in cui i loro Paesi erano economicamente deboli e gli Stati Uniti erano la superpotenza che dominava il mondo. In considerazione di ciò, i cinque Paesi BRICS chiedono nel punto 15 della dichiarazione del vertice di riformare il Fondo Monetario Internazionale e ribadiscono che la sua struttura di governo “dovrebbe riflettere i cambiamenti dell'economia nel mondo, aumentando la voce e la rappresentanza delle economie emergenti e dei Paesi in via di sviluppo”.
Questa tesi è stata, inoltre, ribadita di recente dopo le dimissioni del direttore generale del FMI, Strauss-Kahn, accusato di violenza sessuale a New York, e dopo le affermazioni dei funzionari europei che credono di doverlo sostituire con un altro direttore generale di origine europea nel rispetto della tradizione del Fondo dal 1946. I Paesi BRICS, invece, hanno affermato che la scelta del prossimo direttore generale del FMI dovrebbe tener conto delle competenze della persona da scegliere e non della nazionalità. A questa considerazione di merito, i Paesi BRICS hanno ribadito che “la recente crisi finanziaria scoppiata nei Paesi avanzati sottolinea l'urgenza di riformare le Istituzioni finanziarie internazionali in modo da riflettere il ruolo crescente dei Paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale”.
Il nuovo sistema internazionale monetario non dovrebbe essere basato sul dollaro americano e reso instabile dai disavanzi nel budget e nella bilancia commerciale degli Stati Uniti, ma da “un vasto sistema basato sulla riserva di valuta internazionale che fornisce stabilità e certezza. Accogliamo favorevolmente l'attuale discussione sul ruolo del Diritto Speciale di Prelievo nell'attuale sistema monetario internazionale, compresa la composizione di un paniere delle valute del Diritto Speciale di Prelievo. Chiediamo che venga data più attenzione ai rischi di massicci flussi di capitali transfrontalieri che ora le economie emergenti stanno affrontando. Chiediamo, inoltre, una riforma e supervisione della regolamentazione finanziaria internazionale, rafforzando il coordinamento politico, la regolamentazione finanziaria e la cooperazione sulla sorveglianza, promuovendo il sano sviluppo dei mercati finanziari globali e dei sistemi bancari”.
(punto 16)
I pesanti debiti della zona euro e del Giappone non aiutano queste aree del mondo a liberarsi degli effetti della crisi finanziaria globale del 2008. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, i Paesi ricchi cresceranno del 2.4% nel 2011 e del 2.6% nel 2012, mentre i Paesi emergenti e i Paesi in via di sviluppo cresceranno del 6.5% nel 2011 e nel 2012.
Inoltre, sull'economia mondiale pesano le incertezze legate alle crisi in Nord Africa e in Medio Oriente e le conseguenze dell'immane tragedia che ha colpito il Giappone.
Le oscillazioni dei prezzi delle materie prime rappresentano la principale fonte di preoccupazione dei Paesi BRICS al punto che “l'eccessiva volatilità dei prezzi delle materie prime, in particolare quelli dei prodotti alimentari ed energetici, pongono nuovi rischi per la ripresa in atto dell'economia mondiale. Sosteniamo la comunità internazionale nel rafforzare la cooperazione al fine di garantire stabilità e forte sviluppo al mercato fisico, riducendo ulteriormente la distorsione e regolamentando i mercati finanziari. La comunità internazionale deve lavorare insieme per aumentare la capacità produttiva, rafforzare il dialogo tra produttori e consumatori per equilibrare la domanda e l'offerta, aumentare il sostegno ai Paesi in via di sviluppo in termini di finanziamenti e tecnologie. La regolamentazione del mercato dei derivati per le materie prime dovrebbe essere, pertanto, rafforzata per prevenire attività capaci di destabilizzare i mercati. Dobbiamo anche affrontare il problema della carenza di informazioni affidabili e tempestive sulla domanda e offerta a livello internazionale, regionale e nazionale. I BRICS realizzeranno una cooperazione più stretta sulla sicurezza alimentare”.
Il cuore della questione è che il BRICS fornisce un ambiente amichevole e rilassato, nel quale possono aver luogo riflessioni costruttive tra i Paesi membri, così come a livello bilaterale. Nel caso sia stato trascurato, a latere del vertice di Delhi, le leadership cinese e indiana si sono prese del tempo per discutere sulla loro relazione. Quando i critici occidentali ironizzano brutalmente sul fatto che al BRICS manchi la “malta”, sono sulla strada sbagliata. Il BRICS non è stato pensato per essere un edificio di vetro e d'acciaio. È un processo nato dalla volontà comune di fondere le aspirazioni condivise in merito al nuovo ordine mondiale. Date le porzioni crescenti di PIL mondiale delle economie del BRICS, esse reclamano maggiore partecipazione nell’architettura globale. Mentre i cani abbaiano, la carovana è determinata a passare.