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Sintesi
tracce e soluzione della Prima Prova Saggio tecnico-scientifico

In questa pagina puoi trovare la soluzione delle tracce del saggio breve di ambito tecnico-scientifico (tipologia B) della prima prova di maturità 2014 sulla "Tecnologia pervasiva". Rimanete connessi per trovare lo svolgimento della traccia che i nostri tutor stanno elaborando per voi in tempo reale!


SOLUZIONE DELLA TRACCIA

Recente passato o immediato futuro?


La diffusione crescente delle nuove tecnologie, dell’informazione e della comunicazione, ha portato ad una trasformazione profonda del sistema produttivo italiano e la loro pervasività incide sulla produzione sia all’interno delle imprese, sia nei rapporti relazionali.

La ‘rivoluzione tecnologica’ comporta una ridefinizione dei fattori di competitività, degli elementi chiave per le funzioni aziendali e, in generale, dell’affermazione di nuovi processi organizzativi. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possiedono proprio la caratteristica di potenziare e facilitare gli aspetti relazionali delle imprese grazie ad una comunicazione più rapida e pervasiva. Proprio questa indagine ha reso disponibili le informazioni relative all’utilizzo di reti informatiche permettendo di sfruttare un vantaggio competitivo non solo in relazione agli aspetti prettamente distrettuali ma anche riguardo l’efficienza e la possibilità di effettuare il cosiddetto “commercio on – line”. Internet, ormai, è diventato uno strumento diffuso e il più imponente canale di comunicazione. Si vive costantemente con il timore di non essere aggiornati. Si parla addirittura di “transumanismo” come movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive, migliorando così quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia o l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione.

Di norma, i transumanisti sono a favore dell'utilizzo delle tecnologie emergenti, incluse quelle attualmente ritenute anche controverse, come l'ingegneria genetica sull'uomo e gli usi avanzati dei computer e delle comunicazioni. Spesso ritengono che l'intelligenza artificiale un giorno supererà quella umana proprio perché gli esseri umani possono e dovrebbero diventare "più che umani" attraverso l'applicazione delle innovazioni tecnologiche.

Come citato dal documento (F.CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014) il “trasferimento della mente” porterebbe ad una copia del nostro cervello trasferito in uno stato non umano (ad esempio un computer). Pertanto la personalità di ogni singolo si ridurrebbe ad essere inglobata in un sistema meccanologico. La tecnologia è onnipresente nei cartelli della segnaletica, in quelli pubblicitari, nelle stanze di casa nostra, negli oggetti della quotidianità. Tutto questo è uno scenario “pervasivo”, poiché tende a diffondersi ovunque prendendo animo o mente in modo completo. Quale aggettivo migliore, dunque, per definire la tecnologia, diventata nel corso degli ultimi anni sempre più presente nelle nostre vite, parte integrante delle nostre interazioni col mondo che ci circonda. I social network, gli smart phone e i tablet sono oggetti indispensabili, gadget che portiamo sempre con noi e che all’occorrenza diventano delle vere e proprie “finestre sul mondo”. In un futuro non troppo lontano, l’umanità come la conosciamo, non esisterà più, perché l’uomo, radicalmente trasformato dalla tecnologia, diverrà simile ai “cyborg” tanto cari alla fantascienza. Questo pone interrogativi e l’homo sapiens, oggi immerso in una tecnologia pervasiva, è diventato piuttosto un “homo technologicus”.
È il “tempo ciclico della natura”, come definisce nel suo articolo Galimberti (Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002), in quanto con la tecnologia gli uomini oggi possono avere ciò che un tempo erano costretti a domandare agli dei, operando una sorta di congedo da essi. L'uomo non più il soggetto della storia ma è diventato il soggetto della tecnica che diventa già oggetto di riflessione in Grecia nel V secolo a. C. con Eschilo, nella sua tragedia “Prometeo”.

E sempre il problema che ritorna fin dall'antichità: è più forte la tecnica o sono più forti le leggi di natura?
Questa è soltanto la punta dell’iceberg, un assaggio di ciò che sarà il futuro. La tecnologia va avanti, mai così velocemente come in questo periodo e si rischia di rimanere indietro e restare ancorati al passato piuttosto che aprirsi a questo “immediato futuro”.



COMMENTO ALLA TRACCIA


Quanto sa essere pervasiva la tecnologia? Robot, computer, sistemi operativi (iOs, Android), tablet: in una parola "progresso". E' questo l'argomento del saggio di ambito tecnico-scientifico su cui dovranno cimentarsi, per questa prima prova, i nostri maturandi.

Una traccia di indubbia attualità, che i candidati potranno svolgere seguendo e citando le fonti riportate sul plico ministeriale, tra cui spiccano: Trans Umano la trionferà di Fabio Chiusi, dove con "transumanismo" si intende "un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche"; E il robot prepara cocktail e fa la guerra, di Massimo Gaggi, che in poche righe ci spiega come i robot siano già da tempo usciti dalle fabbriche: "Il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno"; La tecnologia da sola non fa scuola di Dianora Bardi, focalizzata sul rapporto tra i giovani e i nuovi mezzi di comunicazione, studio e apprendimento; Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica di Umberto Galimberti e la sua idea di "progresso verso un avvenire senza meta".

Estratto del documento

Pag. 6/7 Sessione ordinaria 2014

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

onore, la religione, l’anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non

propugno che l’India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo

consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni

inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o

religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non

potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.»

Mohandas K. G , Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975

ANDHI

«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella

storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata

dell’adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il

tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento

di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di

elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il

tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a

quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le

fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c’è qualcosa che

debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro

procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete

di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto

della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica.

Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.»

Martin Luther K - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/

ING

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti

ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto

Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche»,

su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle

religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e

psichiche; l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai

geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell’umano nel “post-umano” si devono, e possono,

realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il

trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare

le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»

Fabio C , TRANS UMANO la trionferà, “l’Espresso” – 6 febbraio 2014

HIUSI

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po’

diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l’uomo – piattaforme petrolifere in fiamme,

miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri

ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere

mestieri intellettuali complessi». L’astronomo della Corte d’Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle

speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta

anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà

dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta

entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario

trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c’è più, sostituito da sensori,

lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane

guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si

muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»

Massimo G , E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014

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