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Collegamenti Profumo nella letteratura tesina
Letteratura tedesca - Patrick Sueskind, Germania.
Letteratura francese - Charles Baudelaire, Francia e Marcel Proust, Francia.
Letteratura italiana - Italo Calvino, Italia e Eugenio Montale, Italia.
STORIA DEL PROFUMO COME UNGUENTO, OLIO, FUMO EVOCATIVO
La parola profumo deriva dal latino “per fumum” e significa “attraverso il fumo”. L'uomo antico
aveva infatti scoperto che bruciando vari tipi di legnami o di resina si dava origine ai dei fumi
profumati.
A Pyrgos, nell'isola di Cipro, nel 2003 vennero portati alla luce un corredo di più di 100 oggetti di
ceramica destinati alla fabbricazione di profumi, che andrebbero a costituire la più antica “fabbrica”
di profumi, la quale risalirebbe al 2000 a.C.
I primi documenti sulla profumeria risalgono all'antico Egitto. Nell'antico Egitto il profumo serviva
da intermediario fra l'uomo e gli dei durante la vita terrena e preparava il corpo morto all'arrivo
nell'aldilà con la pratica dell'imbalsamazione. Profumare il corpo del morto significava esorcizzare
la morte, il profumo rappresentava infatti immortalità ed incorruttibilità. Al significato magico-
sacrale se ne somma poi uno più profano, legato all'arte del sedurre: la Regina Cleopatra accolse
Marco Antonio al loro primo incontro d'amore in una stanza cosparsa di petali di rosa dove
bruciavano incensi ed erbe aromatiche.
Anche nell'antica Grecia i profumi vennero utilizzati per pratiche religiose; tuttavia, la pratica del
profumo venne associata via via sempre più alla gioia di vivere e ad una visione puramente
edonistica del quotidiano, tanto che Socrate disse che “La profumeria è causa di illusioni”. Anche
Platone considerava il profumo un elemento contrario alla virtù; tuttavia vi era anche chi
confermava la sua importanza, come Teofrasto nel “De Odoribus”.
IL SENSO DELL'OLFATTO
Rivolgendo lo sguardo propriamente al senso dell'olfatto, si constata che esso è stato importante
nella storia dell'uomo soprattutto perchè gli ha permesso di seguire i suoi istinti, di riprodursi, di
cercare il cibo. Un tempo il senso dell'olfatto era il senso supremo, dell'uomo che camminava a
quattro zampe con il naso vicino al terreno; Freud ha ipotizzato che nel momento in cui abbiamo
cominciato a camminare in posizione eretta, ci siamo allontanati dalle tracce odorose e il nostro
campo visivo si è al contempo allargato, cominciando ad assumere il predominio sull'olfatto.
Italo Calvino nel racconto “Il nome, il naso”, appartentente alla raccolta di 3 racconti “Sotto il sole
giaguaro” scrisse a riguardo “[..] e non facevo forse così quando la savana la foresta la palude erano
una rete d'odori e correvamo a testa bassa senza perdere il contatto col terreno aiutandoci con le
mani e col naso a trovare la strada, e tutto quello che dovevamo capire lo capivamo col naso prima
che con gli occhi, il mammuth il porcospino la cipolla la siccità la pioggia sono per prima cosa
odori che si staccano dagli odori, il cibo il non cibo il nostro il nemico la caverna il pericolo, tutto lo
si sente prima col naso, tutto è nel naso, il mondo è il naso, noi del branco è col naso che sappiamo
chi è del branco e chi non è del branco, le femmine del branco hanno un odore che è l'odore del
branco, e poi ogni femmina ha un odore che la distingue dalle altre femmine [..]”
Con l'illuminismo, l'olfatto giunse ad essere considerato un senso “inferiore”, associato agli animali
e agli impulsi primitivi, e Immanuel Kant lo ritenne il più irrilevante dei sensi.
Con Baudelaire e la poesia decadente l'olfatto tornò ad essere considerato un senso privilegiato. In
particolare Baudelaire nella sua opera „I fiori del male“ diede molta importanza alle
„corrispondenze“ che esistono tra i vari enti del mondo. Secondo il suo pensiero, la natura nasconde
invisibili legami tra le cose, i quali possono essere percepiti dal poeta grazie alla sua sensibilità. Le
corrispondenze nel mondo spossono essere sia orizzontali, cioè proprie del mondo sensibile, ad
esempio una sensazione tattile associata ad una sensazione olfattiva, sia verticali – in questo caso si
tratta di sensazioni che permettono di elevarsi al di sopra del mondo materiale (tra queste, egli cita
ad esempio la musica e l'incenso). E' in quest'ottica che una sensazione olfattiva diventa
determinante poichè essa rimanda necessariamente ad un altra sensazione, creando in questo modo
quella rete di corrispondenze ricercata dal poeta.
L'IMPORTANZA DELL'OLFATTO OGGI
Per quanto possa essere forte, tuttavia, l'olfatto è il più trascurato dei nostri sensi. Cerchiamo la
bellezza visiva in arte e in natura, e ci preoccupiamo di disporre la nostra casa in modo che appaghi
l'occhio. Cerchiamo nuova musica e nuovi musicisti, spendiamo tempo e denaro assaggiando cucine
nuove ed esotiche, viziamo il nostro senso del tatto con maglioncini di cachemere. Eppure, la
maggior parte delle persone da per scontato l'odore, non lo coltiva e non lo arricchisce.
Il protagonista del romanzo da cui sono stata ispirata appartiene ad un mondo come il nostro, dove
non si da importanza all'olfatto ma si privilegia la vista. Proprio per questo motivo, racconta lo
scrittore, di lui e del suo naso non rimase alcuna traccia.
“Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri
geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio, non è certo
perchè Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli
altri, immoralità, empietà insomma, bensì perchè il suo genio e unica ambizione rimase in un
territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.”
LA REMINESCENZA
Importante è il ricordo associato ad un odore, il quale riesce a rievocare vividamente all'istante i
dettagli e l'atmosfera di un'esperienza passata, come se il tempo non fosse trascorso. Il ricordo
legato al profumo gioca un ruolo essenziale, assieme al gusto, nel meccanismo della reminaissance
nell'opera “A' la Recherche du temps perdu” di Marcel Proust. Tale meccanismo consiste nel
riaffioramento di un'esperienza passata ad opera di una sensazione olfattiva o gustativa, esperienza
che rievoca in noi le esatte sensazioni provate un tempo, ma tuttavia essa dura l'istante di un
secondo. Anche nella poesia Le Flacon di Baudelaire il profumo assume un ruolo importante in
quanto rievoca pensieri e sensazioni lontane, inconsciamente dimenticate, cadute nell'oblio della
nostra coscienza, trasfigurate e mai più riprovate. Ma d'un tratto eccole lì, riaffiorare con tutta la
loro impertinenza, colpirci, con una potenza fisica straordinaria. E' una sensazione che permette di
essere allo stesso tempo nel passato e nel presente, è la vittoria della coscienza sul tempo, fa sentire
tutto ad un tratto onnipotenti.
L'épisode le plus fameux de l'oeuvre de Proust dont il éprouve la „reminaissance“ c'est celui de la
madeleine. Marcel, le moi qui parle dans l'histoire, un jour après avoir mangé une madeleine avec
une tasse de thé se souvient d'un épisode de sa enfance, quand sa tante touts les dimanches matin lui
donnait des morseaux de sa madeleine. En mangeant la madeleine il éprouvait une sensation qui
était si fort qu'il „avait cessé de se sentir médiocre, contingent, mortel“ („J'avais cessé de me sentir
médiocre, contingent, mortel“).
LE FLACON – BAUDELAIRE
La poésie appartient à la partie „Spleen et Ideal“ de la recueil „Les fleurs du mal“ publié en 1857.
Dans la partie Spleen et Ideal Baudelaire se sent profondement déchiré entre l'aspiration à la beauté
et ce qui est carnal et materielle. Dans les autres parties du recueil il cherchera des possibles
tentatives pour sortir de ce mal. La poésie est divisé en trois quatrins, et les vers sont des
alexandrins traditionels. Le sujet c'est le parfum provoqué par un vieux flacon, qui sait faire
retourner à la memoire des pensers et des experiences qu'on avait oublié. Ces parfums parfois sont
tellement vivide et bien claire dans notre esprit qu'ils ont comme la capacité de „penetrer aussi le
verre“. Dans la conception de Baudelaire du mal du siècle le parfum devient comme une possibilité
de s'enfuir de la sensation qu'il éprouve dans un monde où il se sent étranger, meme si à la fin de la
bataille entre l'espérance et l'angoisse c'est l'angoisse qui gagne. Pour ce qui concerne la conception
baudelerien selon laquel l'univers a une unité profonde, le parfum devient une sensation sensible,
qu'il appelle „correspondance“, qui a une qualité qui permet de s'elever au-déssu de l'univers
materiels.