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Paralisi dell'uomo moderno, percorso
Storia - seconda rivoluzione industriale e società di massa
Filosofia - Schopenhauer e la malattia della volontà di vita
Italiano - Italo Svevo e la "Coscienza di Zeno"
Spagnolo - Miguel de Unamuno y "Niebla"
Inglese - James Joyce and the short story "The sisters" from "Dubliners"
LA PARALISI DELL’UOMO MODERNO
Storia: introduzione ai cambiamenti storici e sociali di fine
1800 e inizio 1900
Filosofia: Schopenhauer e la malattia della volontà di vita
Italiano: Italo Svevo e la “Coscienza di Zeno”
Spagnolo: Miguel de Unamuno y “Niebla”
Inglese: James Joyce and the short story “The sisters” from
“Dubliners”
Nel corso degli anni che chiudono il secolo 1800 e quelli immediatamente successivi
all’inizio del 1900 si verificano una serie di cambiamenti storici e sociali che
incideranno profondamente sull’uomo come singolo individuo, nel suo modo di porsi
al resto del mondo e nella concezione stessa che esso ha di sé. Nel 1873 troviamo
infatti una crisi denominata “Grande Depressione” che investì sia il settore agricolo
che quello industriale e fu causata da una sovrapproduzione rispetto alla domanda.
Nel campo industriale i tentativi risolutivi daranno vita alla 2° rivoluzione industriale.
Si avranno importanti innovazioni tecnologiche, tra cui l’inizio dell’utilizzo del
petrolio e l’invenzione della macchina utilitaria, la nascita di grandi complessi
industriali dati dall’unione di più fabbriche che rischiavano il fallimento e la
conseguente trasformazione del mercato economico mondiale da concorrenziale a
monopolistico o oligopolistico. Quella tra fine 800/inizio 900 diventa una società
sempre più industrializzata e urbanizzata, in cui le città si trasformano e crescono
fino a diventare delle vere metropoli e la borghesia completa la sua affermazione
imponendo in modo definitivo i suoi valori di utile, guadagno e profitto. Tra il 1890 e
il1915 si colloca quindi il periodo denominato “Belle Èpoque” caratterizzato da un
forte sviluppo economico e da un benessere diffuso che porterà alla nascita della
società di massa. Questo nuovo tipo di società è contraddistinto da un allargamento
del mercato con nascita di una classe di consumatori, una maggiore partecipazione
dei cittadini in ambito politico con ampliamento dei diritto di voto e in ambito militare
con la nascita degli eserciti cittadini, maggiore alfabetizzazione e creazione di
un’opinione pubblica; tutti questi fattori mettono sempre più in risalto il concetto di
massa e fanno perdere importanza all’uomo come singolo, il quale si sente alienato e
isolato, e non è più l’uomo deciso dei secoli precedenti che prendeva in mano la
propria vita e la trasformava come meglio riteneva. L’uomo va quindi incontro ad una
progressiva perdita di autonomia individuale e delle propria identità. Questa perdita
di certezze trova una sua teorizzazione nel pensiero del filosofo Schopenhauer; nel
suo scritto più importante “Il mondo come volontà e rappresentazione” esso parte dai
concetti kantiani di fenomeno e noumeno dandone una propria interpretazione: il
fenomeno non è altro che sogno ed indica il concetto di velo di maya, allo stesso
tempo il noumeno indica la realtà che si nasconde dietro il velo che l’uomo deve
riuscire a strappare per riuscire a vederla. L’unica cosa che ci consente di farlo è il
nostro corpo: essa infatti è l’unica realtà che non ci è data come immagine in quanto
noi viviamo la nostra corporeità anche da dentro. Strappando il velo scopriamo che la
nostra essenza profonda è la volontà di vivere e che il mondo fenomenico è il luogo in
cui si manifesta. Essa è una forza tragica portatrice di dolore in quanto volere
significare desiderare, e perciò mancare di qualcosa. Il fondamento dell’esistenza è