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Storia- guerra del Pacifico
Arte-Yves Klein "Antropometrie"
Italiano- Leonardo Sciascia "La scomparsa di Majorana"
Inglese- Mordecai Roshwald "Level 7"
tantissime perdite umane (è noto in Germania il bombardamento di Dresda). Gli Stati Uniti
decisero di non “sprecare” la bomba atomica contro un arsenale militare, ma di puntare ai
centri abitati per sfruttare gli effetti psicologici che l’episodio avrebbe avuto sulla
popolazione e sul governo giapponese. Per questo motivo fu scelta Hiroshima che era un
polo industriale molto produttivo. L’avvicinamento dei velivoli americani fu rilevato dai
radar prima del bombardamento ma l’allarme fu ridimensionato non trattandosi di aerei
bombardieri. L’esplosione avvenne a 580 metri dal suolo e il 90% della città fu rasa al
suolo. Le persone sopravvissute, un 20% della popolazione, morirono successivamente
per avvelenamento radioattivo. Il Presidente americano Harry Truman si aspettava
l’immediata resa giapponese ma ciò non avvenne. Dopo che l’Unione Sovietica dichiarò
guerra al Giappone l’America pianifico il secondo attacco su Nagasaki avvenuto il 9
agosto 1945, questi avvenimenti piegarono il Giappone alla resa incondizionata il 2
settembre 1945. Il dibattito sull’utilizzo della bomba atomica durante il conflitto bellico vede
emergere diverse opinioni: per alcuni storici questi bombardamenti sono considerabili
come atti di terrorismo di stato, poichè che la bomba atomica doveva essere un
“avvertimento” poteva esser scelta una zona non abitata per il bombardamento; altri
ritengono invece che sia stato un utilizzo inutile, poiché i Giapponesi nella realtà erano già
sconfitti nel maggio del 1945 quando le truppe USA occuparono Okinawa, ultimo baluardo
a difesa del Giappone. Per altri commentatori invece l’avvenimento era un chiaro monito
anche per l’Unione Sovietica.
I primi scienziati giapponesi che giunsero a Hiroshima qualche settimana
▲
dopo l'esplosione notarono che il lampo della bomba aveva mangiato il colore
del cemento. In certi punti, la bomba aveva lasciato segni corrispondenti alle
ombre degli oggetti illuminati dal suo bagliore. Si trovarono anche i contorni di
corpi umani sui muri, come i negativi di rullini fotografici. Queste immagini
influenzarono moltissimo l’artista Yves Klein che a fine anni Cinquanta inizio a
ideare la possibilità di rappresentare l’uomo come impronta: : l'immagine della
sua assenza. L’essere umano viene considerato come un insieme di atomi e per questo
motivo sceglie tecniche impersonali, per non esprimere i sentimenti, diventando asettici.
Per formare l'immagine di molte opere, Klein faceva posare oppure trascinava modelle
nude coperte di vernice blu sulle tele; le modelle diventavano così dei "pennelli viventi" e
per questo è considerato un precursore della Body Art.
Egli stesso definì questo tipo di lavoro "Antropometria”. ”.In questi dipinti blu su sfondo
chiaro si evidenziano due caratteristiche distintive di Klein: in primo luogo il colore blu, il
suo pigmento preferito che lo coinvolge al punto da voler registrare il brevetto di una sua
tonalità precisa chiamandola “IKB in secondo luogo
– International Klein Blue”;
l’impronta delle donne che genera la sintesi descrittiva antropometrica riassunta
nell’impronta del solo busto e delle cosce, le parti più rappresentative dell’energia vitale da
lui definita “traccia che porta con se tutta l’energia gestuale dell’opera. Le tracce
di vita”,
di vita ricordano la traccia lasciata dal corpo umano in seguito ad un’ esplosione nucleare.
La possibilità di inzuppare lo spazio pittorico di energie fisiche lo porta ad usare la
combustione come fattore segnico determinante, per questo dopo le antropometrie si
lascia conquistare dal solo calore della fiamma e dal suo strascico gestuale residuo ed
amplia la sua produzione artistica con la serie di quadri combusti dove il calore genera
ombre nere su sfondi ocra. Per realizzare queste ultime opere bagna i contorni delle
donne e una volta fatte allontanare incendia la tela ottenendo una stampa di ombra
umana. Per Klein l’Arte è Energia.
Era Nucleare è caratterizzata soprattutto da un forte clima di ansietà, il quale trova le
▲L’
sue radici in un tempo precedente allo scoppio delle due bombe atomiche di Hiroshima e
Nagasaki. Una testimonianza di questo atteggiamento è fornita dal romanzo “La
scomparsa di Majorana” di Leonardo Sciascia, scrittore e giornalista siciliano il quale
scava a fondo sulla scomparsa del fisico Majorana, avvenimento che all'epoca dei fatti
venne archiviato come suicidio ma secondo l'autore nasconde una fuga programmata e
architettata con cura.
Il libro può essere considerato una sorta di biografia di Ettore Majorana. Sciascia vuole
descrivere in ogni suo particolare il profilo psicologico e comportamentale del grande
scienziato. Alcune caratteristiche del suo carattere, come la genialità precoce e la sua
timida scontrosità, vengono rese note nelle prime pagine del libro, mentre la paura e la
coscienza dei futuri pericoli sono chiare soprattutto nella fase finale. Attraverso un misto di
storia ed invenzione Sciascia pone l’attenzione sulla figura dello scienziato ‘’buono’’, che si
trova costretto a scontrarsi con i pericoli che porta con se il progresso scientifico:
il libro analizza l'aspetto morale delle scoperte scientifiche, cioè fin dove è lecito muoversi
senza andare contro ai nostri stessi interessi di uomini. La critica dell'autore agli scienziati
che hanno progettato la bomba atomica, è forte ed esplicita: la loro genialità e condizione
di uomini liberi doveva infatti permettergli di decidere per il bene del mondo, ponendo
come criterio l'utile dell'umanità. Sciascia appoggia la decisione di Heisenberg (importante
fisico nucleare tedesco) e di altri scienziati tedeschi di non volersi accingere alla
costruzione della bomba atomica, commentando che gli schiavi di Hitler si comportano da
uomini liberi, mentre gli scienziati Americani da schiavi accettando di produrre un arma di
distruzione di massa quale la bomba atomica. L’autore non punta alla nostra compassione
né pietà, bensì vuole interessarci al caso e farci seguire logicamente ogni punto della
trama offrendo al lettore degli ottimi spunti per riflettere anche senza conoscenze
specifiche.
Dal romanzo emerge il profilo di un fisico particolare, infatti Majorana collaborò con Fermi
per diversi studi sulla fisica nucleare, tuttavia la sua genialità non voleva mai essere da lui
stesso riconosciuta: i principi fisici nascevano spontaneamente nella sua testa, una volta
dimostrati e confrontati tuttavia spesso li abbandonava. Un importante esempio ne furono i
suoi studi sulla teoria del nucleo fatto di protoni e neutroni, da lui elaborata prima di
Heisenberg, e che non solo si rifiutò di pubblicare ma di cui impedì a Fermi di parlare in un
congresso di fisica a Parigi. Quando la teoria di Heisenberg venne pubblicata, accettata e
celebrata Majorana concepi nei suoi confronti un sentimento di gratitudine, poiché vedeva
in lui un amico sconosciuto che lo aveva salvato da un pericolo. Nel romanzo vengono
riportate delle dichiarazioni della sorella Maria, la quale ricorda che quando si incominciò a
parlare di “liberazione dell’energia atomica” Ettore frequentemente diceva che la fisica era
su una strada sbagliata. Majorana si comportava come un uomo spaventato e nel
romanzo Sciascia immagina nella mente del protagonista la previsione della bomba
atomica, servendosi dell’immagine apocalittica di una “fissione umana” come scatenarsi
dell’energia del male dell’uomo.
Il clima di ansietà dell’Era Nucleare pervade tutta l’Era della cosiddetta Guerra Fredda
▲
(1945-1991) durante la quale nasce il genere del romanzo post-apocalittico: un esempio
ne è ‘Level 7’ di Mordecai Roshwald dove si immagina una Terza Guerra Mondiale dove
vengono usate solo armi nucleari.
Level 7 is a fascinating science fiction story by the American writer Mordecai
Roshwald, which comes out from the fear and anxiety of the Atomic Age and the Cold
War era. ‘ X-127’,
It is a diary of a modern soldier, named who lives in the underground military
nuclear weapons.
complex ‘Level 7’, where he has the role of commanding his nation's
The diary gives so many details about his thoughts and his life under the surface
of the earth, waiting to press the button that will cause nuclear destruction of the
enemy.
During his forced residence in the underground complex, X-127 is ordered to push the
bomb buttons to begin World War III, which will last a total of 2 hours and 58
minutes. Few civilians, who have survived, move from the surface of the earth to the
underground levels (from 1 to 5), while military personnel already occupy the deepest
and safest levels 6 and 7.
X-127 and his companions learn the criteria that have determined the admission to
the shelters: civilians were granted only an illusion of protection, while government
officials and military personnel were granted significantly more security.
Toward the end of the novel, the inhabitants of the surviving shelters gradually die,
because the radioactive surface contamination passes through the air filters and into
water sources in the ground.
As far as Level 7's is concerned, its inhabitants are of course in a safer condition but
they are completely isolated, lonely and in a dead world, where the annihilation of the
individual has exceeded his will to live. At last, the inhabitants of "Level 7" are
exterminated by a malfunction of a nuclear device.
This novel has been defined as an anti-radioactive medicine, good for consumption in
any place in the world. It is especially offered to rocket constructors, nuclear
physicists, megaton bomb manufacturers, "small" atomic bomb producers, and last but
not least, statesmen and politicians.
The novel thus acts as a warning against the nuclear weapons and it provides a
picture of the political situation and emotional state that existed during the Cold War
Era. The novel is written in a way that the reader cannot understand which part of
the world or which country it refers to. There are many references to democracy but
they are structured in a way that they can be referred to Soviet or British or